lunedì 20 marzo 2023

Al dipartimento visite mediche dell'INPS a Palermo.. E non c'è risposta

S. Hirszenberg, "Spinoza scomunicato", (1907)

S. Hirszenberg, "Spinoza scomunicato", (1907)


Mercoledi u.s. ho accompagnato un carissimo amico (abitavamo nello stesso condominio di Via Pitrè) al dipartimento visite fiscali dell'INPS di Palermo.Era stato convocato,dopo un anno, per la sua richiesta  di invalidità civile e dello status di "handicap grave" per la sua seria patologia. 

Scrivo subito che, di fronte alla numerosa e significativa documentazione sanitaria presentata, gli stessi medici fiscali della Commissione, pur con tutte le cautele del caso,hanno di fatto mostrato esito di riconoscimento di quanto richiesto.Si resta in attesa dei decreti formali e finali.

Ho vissuto circa due ore ,un po' meno, di imbarazzo,di sconfitta e di amarezza.

Ancora una volta un'umanità dolente, uomini, donne e pure ragazzi e ragazze, bambini e bambine colpiti e colpite, spesso anzi quasi sempre "malamente" ed alcuni ed alcune pure irreversibilmente . Tutti e tutte in attesa  della convocazione effettuata non anagraficamente ma con il codice alfanumerico consegnato al momento della presentazione delle credenziali di invito. 

La domanda sul perchè  della malattia,del dolore e della sofferenza  non ha risposta e tutte le risposte,in qualsivoglia coniugazione ad oggi offerte, o mentono sapendo di mentire o,peggio, costruiscono alienazione e l'autoflagello della rassegnazione.

Io non so se "L' Alzati e Cammina" abbia mai avuto effettivi riscontri storici,di concretezza storica. E' possibile. Ma nel mio limitato universo dei miei quasi 72 anni non ne  ho riscontro e per pudore, paura, terrore di rendermi ridicolo ma anche per concretezza di vita  non ho detto "L' Alzati e Cammina" a nessuno dei presenti quel giorno per tutto il tempo che l'amico mio ed io abbiamo atteso la "chiamata". E resto con il dubbio tragico che Dio  possa e voglia benedire alcune culle, dimenticarne altre, maledirne altre ancora e sempre senza preavviso e non si sa perchè e con quale eventuale criterio realizzi tutto questo. Ed è la stessa identica sensazione che vivo quasi ogni giorno lungo le strade della mia città. Non c'è  risposta e non c'è risoluzione.

Durante il tempo dell'attesa l'amico mio ed io non abbiamo svolto conversazione se non frasi banali sull'attesa, sul disordine nei servizi igienici, e su quanti cittadini e cittadine erano stati convocati nello stesso ristretto periodo di un'ora. 

Per ora ho ripreso,senza motivazione alcuna, la lettura di Baruch Spinoza,l'ebreo olandese anatemizzato dalla stessa sinagoga.

Almeno in Spinoza trovo un'indicazione operativa

Da una parte l'assoluta constatazione del reale. Quel che accade e quel che è accaduto e quel che  accadrà non poteva non accadere, non può non accade, non potrà non accadere. Il reale si fotografa ed è pure scorretto e disonesto scomodare Dio(e lo  si scrive a tutela di Dio)  in qualsivoglia senso lo si voglia fare. Di Dio nulla si può dire..Il grande assente /il grande baro  non è onnipotente ma neppure onnifragile. E' perchè non è.

E l'ebreo Spinoza dentro questa cornice necessitata  invita se stesso ed anche me ad essere in contraddizione. Probabilmente anzi sicuramente non saremo mai in grado di modificare quel che dovrà accadere ma l'impegno di solidarietà concreta, di tolleranza condivisa, l'impegno all'abbattimento di ogni tipo di barriera non possono essere abbandonati. Se esiste ancora un senso al cristianesimo nonostante se stesso sta -forse-nella spes contra spem,nella speranza contro ogni speranza che Paolo di Tarso,persona dalle certezze tetragone e dalla sicumera totale, forse senza rendersene conto ha tematizzato. 
















giovedì 2 marzo 2023

a Sant'Arcangelo di Romagna nel luglio 2014



Un fine settimana di qualche mese fa passeggiando per una città che amo in modo particolare, Sant’Arcangelo di Romagna il paese di Tonino Guerra, ho riscoperto sui muri della città la targa dedicata a Germano, il calzolaio oltre che assaggiatore di vini della città.
Sulla targa posta su di un muro così c’è scritto ” Germano e’ morto che aveva 94 anni povero com’era sempre vissuto. I parenti hanno trovato un suo libretto di Banca carico di soldi che lui si e’ sempre rifiutato di toccare. Erano gli assegni che da trent’anni gli arrivavano mensilmente per la morte nella grande guerra del giovane figlio ufficiale d’artiglieria”. (Giovanni Terzi  blog il Terzoincomodo. luglio 2014)