sabato 22 novembre 2025

Platone. Giorgia edizione italiana a cura di Giuliano Sangennaro. Edizioni Brusconi 2016




Platone, “Giorgia”, Brusconi 2016 - Dialogo dedicato alla figura di Giorgia, caso più unico che raro di leader politica donna nell’antica Grecia, diventata famosa grazie a un comizio trascinante («Io sono Giorgia! sono una donna! sono una sofista! sono della Garbatella! sono pagana! …») e ascesa nel giro di pochi anni alla carica di stratega (anche se lei preferisce essere definita stratego). In questo confronto con Socrate, Giorgia si dichiara esperta nell’arte di intortare, che è superiore a tutte le altre arti e scienze: una brava intortatrice è in grado di affrontare qualunque argomento dando un’impressione di grande competenza, e però al tempo stesso mantenendo quel registro rassicurante da pescivendola di Porta Portese che fa dire al demos «ammazza, che forte! è una di noi. Facciamo mezzo chilo di sgombri, che mi sembrano freschi». La sua retorica è travolgente e le sue diversioni spiazzanti: è capace di prendere l'assassinio di un conservatore persiano da parte di un altro conservatore persiano a un raduno di conservatori persiani per addossarne la responsabilità morale ai democratici ateniesi; mentre infuria la pestilenza, convince gli ateniesi che il loro problema principale sia la riforma dell'Eliea; scova complotti su ogni colle, dal Quirinale all'Areopago, ma rassicura i suoi che non si lascerà intimidire (e che i centri per il rimpatrio nell'Epiro fun-zio-ne-ran-no!).
Dopo la lunga orazione di Giorgia, Socrate compie un timido tentativo di confutazione mediante la brachilogia, ma lei rifiuta di rispondere; prova allora con un monologo, prontamente interrotto dall’intervento della RAI (Rete Ateniese per l’Informazione) che conclude frettolosamente il libro, adducendo ragioni di budget. Quel Socrate lì non si sa poi che fine abbia fatto.