venerdì 21 gennaio 2022

usare un buon dentifricio verso il nostro linguaggio ecclesiale. Critica ed autocritica. Premessa





 Non è una riflessione né teoretica, né  politica, né teologica. Tenta e cerca di essere una meditazione sommessa di etica ecclesiale del rispetto.Ha una precisa controparte: non tanto coloro i quali e coloro le quali pensano da cristiani ortodossi di abitare nell'unica e sola vera chiesa del Signore ed io ,da prete cristiano ortodosso non sono comunque tra questi fratelli e queste sorelle. Questi fratelli e queste sorelle nel momento in cui  con determinazione e con carità di convinzione annunciano la loro visione come il loro orizzonte di senso meritano attenzione, ascolto e rispetto pur nell'assoluta non condivisione della loro posizione.

La vera controparte è data da quanti e quante partendo  dalla determinazione citata si iscrivono a due Uffici del Grande Fratello orwelliano  L'ufficio del rilascio e della revoca della patente di cristiano ortodosso e l'ufficio del rilascio della patente di cristiano “tout court “

Ma  anche codesto evento sarebbe sopportabile, pur con molta fatica e molta sana ira

Ma l'evento  si coniuga nell'odio e nella violenza verbale verso qualunque revocato e qualunque revocata da decreti dei due citati uffici  e con un uso, a mio avviso mistificatorio, della Scrittura e dei testi dei Padri  usati decontestualizzati, ritenuti atemporali ed utilizzati come clava e come Kalashnikov verso qualunque “anatemizzato ed anatemizzata” sempre dai due citati uffici

L'odio e la violenza verbale non si possono sopportare e non si devono sopportare. Basta “passeggiare” sulla rete e sui social per verificare l'odio e per constatare che in tempi di pandemia  questo odio ecclesiale è aumentato in modo esponenziale sulla questione dei vaccini, dei green pass e sulle normative di confinamento e di distanziamento.

Riusciremo tutti noi a fare pulizia del linguaggio ecclesiale ? Sapremo tutti noi comprendere che determinati vocaboli ed aggettivazioni non soltanto non sono atemporali e non soltanto possono pure essere teologicamente congrui ma  nella percezione del cuore degli uomini e delle donne che vivono con noi nelle nostre città restano insulti, offese, violenti epiteti. Già la società degli uomini e delle donne   vive nell'odio reciproco in ambito sociale e politico, dobbiamo unire a tale odio ,il nostro odio ecclesiale? 

Ma non è buonismo o pia omelia di buone intenzioni. E' una radicale scelta che riguarda ovviamente me stesso come persona, cittadino repubblicano, cristiano e prete cristiano nella tradizione ortodossa e quindi se quei determinati vocaboli ed aggettivazioni, pur potendo essere teologicamente congrui restano  nella percezione del cuore degli uomini e delle donne che vivono con noi nelle nostre città insulti, offese, violenti epiteti, essi vanno archiviati perchè negano valori di convivenza civile e di convivenza ecclesiale nel plurale delle genti e delle idee e nel plurale delle confessioni di fede cristiana. Già il plurale....Il plurale che mette in crisi sostanziale ogni pretesa veritativa..Il plurale che a noi cristiani ortodossi fa venire l'orticaria e che esorcizziamo sempre sia in modi gentili  sia in modi insultanti..ma la stessa gentilezza se esorcizza per non vedere  è una falsa gentilezza, è violenza fine...sottile.. glamour..fascinosa...ma violenza. 


La prossima mia riflessione  detta a me stesso in primis anche in ovvia modalità autocritica  sul vocabolo "eresia" e sull'aggettivazione "eretico"


lunedì 10 gennaio 2022

Ad alcuni radicali. Una poesia di Pier Paolo Pasolini (con noterella introduttiva )




Noterella

I radicali cui Pasolini allude sono quelli della cerchia di Pannunzio e del "Mondo"(Partito radicale  dei Democratici e dei Liberali Italiani ) non i giovani  di Pannella e Spadaccia che "rifonderanno" il Pr nel 1963, dopo lo scioglimento del primo Partito Radicale


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Lo spirito, la dignità mondana,

l’intelligente arrivismo, l’eleganza,

l’abito all’inglese e la battuta francese,

il giudizio tanto più duro quanto più liberale,

la sostituzione della ragione alla pietà,

la vita come scommessa da perdere da signori,

vi hanno impedito di sapere chi siete:

coscienze serve della norma e del capitale.


da La religione del mio tempo, 1961

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https://www.facebook.com/Pier.Paolo.Pasolini.Eretico.e.Corsaro/photos/a.984216561642377/5040589059338420/


http://salvatoreloleggio.blogspot.com/2014/01/ad-alcuni-radicali-una-poesia-di-pier.html