sabato 31 gennaio 2015

la domenica del Pubblicano e del Fariseo-Prima del Triodion-meditazione del Padre Giovanni

Testo della pericope evangelica

Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri.
Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato»   (Luca 18,10-14
 Meditazione senza pretese e un pò corsara
destinatari della parabola  al versetto 9  ..Alcuni che presumono di essere giusti e disprezzano gli altri
 Sono proprio i farisei i destinatari effettivi della parabola ?

Ed infatti  il Fariseo che dovunque e comunque ascolta ed ascolti questa parabola accuserebbe ed avrebbe accusato Gesù di empietà e di bestemmia... Secondo la legge mosaica  la preghiera del fariseo era piena e conveniente  mentre la preghiera del pubblicano era e restava una mera "res nullius".In nome dell'antico patto-nella consapevolezza del Fariseo di oggi e di ieri ed anche di domani,ma sempre dell'antico patto- Dio non avrebbe potuto dare udienza alla preghiera del pubblicano e che il Fariseo agisca,agisce e agirebbe e avrebbe agito sempre nella legittimità dell'antico patto è rivelato dallo stesso evangelista Luca al capitolo 16 versetto 14
I farisei ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui
 
e conviene a questo punto lasciar parlare in materia un fariseo doc  l'apostolo Paolo nella lettera ai Filippesi al cap 3 versetto 6  come una sorta di carta di identità teologica e spirituale  del fariseo stesso
“circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; [6]quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge.”
Insomma sarebbero rimasti impermeabili alla stessa parabola e di più l’avrebbero letta come un discorso empio di un empio..Un ebreo osservante non avrebbe mai potuto né narrarla né condividerla…Questo è il punto
Quindi i Farisei di per sè non sono i destinatari storici nè teologici della parabola ..Ne sono la controparte  ideale ed etica ma non i destinatari ecclesiali immediati  Infatti la parabola non avrebbe minimamente spostato alcun fariseo  dalla sicurezza della sua identità .Egli è sempre il santo e il giusto e non sarà mica un cencioso  rabbì vagante e per di più venuto da Nazareth a  scalfire la sua sicurezza e poi che ridere e ridere ..i suoi discepoli lo confessano figlio di Dio e Dio egli stesso e risorto dai morti....
No...un fariseo perbene avrebbe alzato le spalle di fronte alla parabola e avrebbe  continuato la sua "santa" giornata
I destinatari reali teologici e spirituali della pericope sono da trovare dentro la stessa comunità cristiana immediatamente apostolica e post-pasquale ovviamente disegnata nella figura del fariseo(I Vangeli non sono mai documenti storici di tipo diaristico e cronachistico ma sono documenti della fede di comunitò cristiane già stabilizzate ed organizzata dopo la resurrezione  e credenti nella Resurrezione di Gesù Cristo Figlio di Dio)
All'interno della sinodia dei discepoli i destinatari come controparte sono individuati nel gruppo dei giudeo-cristiani cioè coloro i quali pur non negando l'evento salvifico del Cristo ritenevano essenziale e fondante per la stessa fede in tale evento  il mantenimento totale  dei criteri,delle ritualità,delle opere,della teologia dell'antico Patto come ancora viva e vivificante ..Paolo nella lettera ai Romani e nella lettera ai Galati chiarisce-e chiude- la questione.

3-Chi sono oggi i destinatari teologico-esistenziali della parabola.. Chi sono ggi i farisei/giudeo- cristiani destinatari della parabola..?
E' spiritualmente significativo -a mio avviso- leggere alcune espressioni del racconto
a) Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé
stando in piedi....Il vocabolo greco -
sthateis-  indica  il sicuro di sè ,il ben piantato.il risoluto...
tra sé - vocabolo greco  pros eauton
pare voler indicare  che si parlava addosso- pregava soltanto se medesimo  ed era in fondo separato dal resto  quasi vicino all'altare(come lo mostra la zona a sinistra dell'icona collocata alla fine della riflessione)
La sua resta un'espressione di autoglorificazione. Egli proclama  di seguire attentamente la legge anche oltre gli stessi precetti della legge e ne pretende merito e premio  E' una teologia delle proprie opere,dei propri meriti,della propria volontà e della propria iniziativa.Il Fariseo è teologo di se stesso. E questa teologia delle proprie opere implica una classificazione morale degli uomini.All'ultimo gradino della scala c'è ovviamente il pubblicano.
Una teologia della propria autogiustificazione e una religione dell'et...et .Una religione che cerca di conciliare,armonizzare in una tranquilla razionalità che non turbi e non inquieti ma rassicuri e renda sereni  
Una Religione dell'et...et per cui si è pienamente e serenamente cristiani dentro- con la gioia e letizia della perfetta integrazione -le strutture della razionalità umana .Una Religione  priva di inquietudine, priva di dubbi,una religione che si assolve di per sè perchè -nel primato idolatrico dell'armonia e dell’unità facile facile (quando invece la vera misericordia è l’impietosa  chirurgia della verità )  in fondo non conosce la nozione di peccato per la sua vita e per se stesso.Egli è "perfetto" "mosaicamente duro e puro" "cristianamente realizzato " 

Non sto dicendo che le strutture della razionalità storica siano e sono in malvagità  di per sè  ma dico di più : la razionalità della stessa storia anche nella sua nobiltà, nelle sue virtù,nella sua sacralità è altra,è diversa,è sempre conflittuale rispetto alla sequela e al discepolato in Cristo Signore
Non finiremo mai di meditare e a lungo sull’inno del kerubikòn –con il noto deponiamo ogni affanno della vita
Noi che dei cherubini misticamente ora siamo icone e alla vivifica trinità l'inno trisagio cantiamo, deponiamo ogni affanno della vita... per accogliere il Re dell'universo, invisibilmente scortato dalle schiere degli angeli. Alleluia, alleluia, alleluia. (tre volte)
Il testo greco presenta la forza e lo spessore del vocabolo merimnan e  Io qui riesco a leggerci  na totalità estrema ,un’assoluta non negozaibilità …Gli impegni e le fatiche ,il quotidiano,la storia stessa ,il nostro percorso concreto personale e sociale, individuale e  collettivo, possono pure essere nobili ma restano affanno ,restano nel rischio dell’idolatria,el rischio del legame e della prigionia,del culto  egemome  e quindi devono essere deposti(apotometa)

E quindi possono essere pure nella metropoli ..dentro le città ..ogni giorno  nel quotidiano.. Da qui  se tutti noi e tutte noi riuscissimo a vivere profondamente come converisone del nostro cuore la stessa liturgia come vita concreta ,quotidiana,fattiva,in servizio permanente effettivo per esperire che La veglia liturgica è l'attesa dell'aurora d'un ultimo giorno
b)  Il pubblicano invece, fermatosi a distanza non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto....
Lontano dall'ara  in posizione a gomitolo quasi fetale...(lo status giuridico sociale del pubblicano ci è noto..) e con il salmo 39 versetto 13
13 Liberami, o SIGNORE!
Affrèttati in mio aiuto!
  
Egli ha la piena consapevolezza del suo peccato,della sua conflittualità davanti a Dio (poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno)
Egli vive l'esperienza dell'umiliazione espressa nella preghiera più breve della scrittura e nel riconoscimento  che solo Dio può liberare  dal peccato senza la necessità(spesso essa stessa superba ) dell'analitica casistica dell'elencazione. Siamo nella pienezza "cristica" e non più vetero testamentaria della forza dei salmi -il salmo 89
Volgiti, Signore; fino a quando?
    Muoviti a pietà dei tuoi servi.
    14 Saziaci al mattino con la tua grazia:
    esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
    15 Rendici la gioia per i giorni di afflizione,
    per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
E la totalità del salmo 50.Il pubblicano offre il sacrificio di giustizia,lo spirito contrito e il cuore umiliato.Egli è  figura cristica dell'ecce homo-meglio ancora del nimfios…dello sposo ..E' convocato all'umiltà perchè Dio è umile...Dio è kenosis..  Dio E' svuotamento  e la gloria di Dio tre volte santo  è l'elevazione dalla e sull'estrema mortificazione.
4- L'idea meglio il vissuto del rovesciamento. .Tutto nella sequela cristiana a Cristo è coniugato al contrario. Viene tematizzata e custodita una differenza  tra il senso della vita

Questa differenza va custodita,difesa, protetta  e questo forse è il senso pieno e profondo del periodo del Triodion e della prossima Quaresima ...custodire e proteggere la fragilità di questa differenza

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venerdì 30 gennaio 2015

episodi ecclesiali teologicamente scorretti :-)



http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d5/Caspar_David_Friedrich_Wanderer_above_the_Sea_of_Fog.jpg

1-) .32 anni fa un aalora giovane diacono illuminista e presuntuoso tutto imbottito di teologia di dipartimento nell'aprire la chiesa accoglie meleth anziana signora eritrea e quindi ortodossa copta..Meleth appena varca la soglia della chiesa si toglie le scarpe e quel cretino chiede Ma Meleth perchè le togli ? e Meleth.ma padre diacono la terra che sto toccando è terra santa !!!!!

2-)alcuni anni fa a firenze si svolge un importante convegno teologico su estasi mistica e psicopatologie dell'esistenza,,Il noto teologo relatore ovviamente sciorinò tutta l'ermeneutica moderna tra freud e jung ed anche Battaile...Alla fine del dibattito tutto nutella e bacetti per il noto teologo dalle ultime file si alza un anziano prete (scandalo scandalo era in tonaca) che ciabattando ciabattando arriva al microfono e dice Caro Padre se domani Santa Maria Maddalena dei Pazzi alla mezza suonasse le campane gridando l'amore 'nun è amato..io direi è una santa.se lo facessi lei,caro Padre, chiamerei il 118

3) -Il mio parroco cattolico di quando ero giovane studente liceale soleva  così commentare l'episodio del buon samaritano...Sapete per qual motivo il sacerdote e il levita non si fermarono ?  avevano ben donde   Stavano recandosi  ad un convegno teologico internazionale di studi sulla carità e ne erano relatori..Andavano quindi di fretta...:-)  










non buoni propositi ma propositi buoni


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d5/Caspar_David_Friedrich_Wanderer_above_the_Sea_of_Fog.jpg

vado verso i 64 anni  cinico disincantato perfido e quindi cristiano ed ovviamente ortodosso e prete a Palermo (anche se al momento in congedo canonico per malattia..insomma prete sciancato) ed ovviamente ortodosso non come denominazione cristiana tra le tante e diverse denominazioni ma come presbitero della Chiesa Una ed Indivisa del Signore per come essa è-nella pienezza del pleroma-custodita dall'unità confessante della chiesa ortodossa .La Chiesa ortodossa  quindi come custode dell'Una ed Indivisa..custode viva e vivificante e non come  portiere di un museo .... Dio trevolte santo non lo permetta mai !!!! ) ...sperare seriamente nell'unità dei cristiani e zittire  le banalità del nulla.. dell'attuale  e  -ahinoitutti  -ad  oggi vincente  "teologicamente corretto"



Cercamo d'esse preti, io solo questo ve chiedo: d'esse preti, che nun ce perdemo niente".(Nino Mafredi interpreta alla grande Mons Colombo da Priverno nel film in nome del Papa Re)

giovedì 29 gennaio 2015

La professione di fede

http://www.uccronline.it/wp-content/uploads/2014/09/Viandante-su-un-mare-di-nebbia1.jpg


La serenità ecclesiale della Chiesa Una ed Indivisa  ci chiama nel Signore a dir con delicatezza ma con chiarezza  un duplice NO e un si di gioia  nella letizia del Gaudete in Domino

il No ad una professione di fede  confessionale  e di per sè  solo ecclesiocentrica in senso deteriore e clericale

Il No ad una professione di fede  come dire liquida..senza spina dorsale  dove possa essere -tramite poi la tentazione ermeneutica- accolta e detta  Ogni Cosa e perfino il contrario di Ogni Cosa


Il Si del Gaudete in Domino  è il Si  della professione di fede confessante  che non faccia  sconti a nessuno  nè a se stessi nè al mondo  ma che annunci chirurgicamente a se stessi e al mondo che

« In principio era il Logos
e il Logos era presso Dio
e il Logos era Dio
Questi era in principio presso Dio.

Tutto è venuto ad essere
per mezzo di Lui,
e senza di Lui
nulla è venuto ad essere
di ciò che esiste.

In Lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini
e questa luce splende ancora nelle tenebre
poiché le tenebre non riuscirono ad offuscarla. 



1 Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,
καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος.
2 οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν.
3 πάντα δι' αὐτοῦ ἐγένετο,
καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν. ὃ γέγονεν
4 ἐν αὐτῷ ζωὴ ἦν, καὶ ἡ ζωὴ ἦν τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων·
5 καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει,
καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν.


e tale annuncio risuoni nella Santa Chiesa del Signore,l'antica dei Giorni,  sapendo bene  che ancora non tutto abbiamo compiuto  perchè   "nondum usque ad sanguinem restitistis adversus peccatum repugnantes " ... La  professione di fede confessante come la nostra vocazione  e quella personale di ascesi e di metanoia   e quella sinodale e congregazionale ed ecclesiale di ascesi e di metanoia













mercoledì 28 gennaio 2015

L'Intus Monachus :il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà



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L'Evangelo della Grazia e della Libertà del Signore il Risorto dai morti ci insegna -sin dal mistero dell'incarnazione,quando egli pose le sue tende fra di noi assumendo la nostra stessa natura e la nostra stessa storia-a fare i conti seri,chirurgici,chiari fino anche al coraggio del disincanto con il nostro vissuto..a sapere convivere con esso..
 
...A ciascun giorno il suo affanno ...ci  ammonisce (di quella ammonizione specifica che è l'esortazione...) Cristo Signore

..Il rischio e il pericolo  di non sapere elaborare il cuore spezzato,di non sapere  convivere con l'incarnazione dell'affanno che ci è davanti........
 Chiedere sempre   il dono del Santo Spirito dell'accettazione coraggiosa del reale . Soltanto nell'accettazione coraggiosa del reale vivendo la forza della nostra storicità,nonostante noi stessi e nonostante gli altri, allora il Cristo è veramente il Signore Risorto ...Camminare    lungo le strade del reale  dell'esistenza concreta ..del Sein e del Dasein ..dell'essere e dell'esistere qui ed ora ...E le lacrime non siano mai più lacrime di sconforto ma siano il dono delle lacrime  mistiche e oranti del cammino percorso e della vita  affrontata ... 
 
La forza  paradossale della preghiera e laicalmente  il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà  



martedì 27 gennaio 2015

la tonsura battesimale


http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2013/03/Friedrich-Viandante_mare_nebbia.jpg



Mi chiedo ora,fratelli
e sorelle, a braccio davanti al Signore, davanti alla mia coscienza
e in questa strana piazza che è l'on line telematico se io riesco
ad essere pienamente alla sequela della comune vocazione monastica
alla quale tutti i cristiani sono e siamo chiamati comunque sin dal
nostro battesimo con la tonsura ,gesto forte e fortemente
simbolico .Non ci sembri strano questo richiamarsi ad una piena
vocazione monastica come elemento unitario ,si unitario,del popolo
di Dio della e nella Chiesa .Per i cristiani ortodossi non esiste
dicotomia alcuna tra una sorta di strade che mai si incontrano(la
vita attiva e quella contemplativa) ciascuna delle quali fornita di
leggi e dinamiche proprie reciprocamente estranee .Per i cristiani
ortodossi qualunque stato della vita degli uomini e delle donne è
vocazione monastica ed attesa del secondo glorioso ritorno del
Signore come se la stessa vita monastica realizzata e concreta nei
singoli monasteri fosse ( e lo è) chiamata ad essere vieppiù
monastica ,una vita monastica nella normalità di essere monaci e
come se la vita di chi, come me e come noi, sta nel mondo fosse
chiamata ( e lo è) restando tale e quindi all'interno delle sue
dinamiche ad essere vita monastica nel mondo

lunedì 26 gennaio 2015

Se siamo raccolti ed adunati nel DNA della santità non possiamo cheessere chiamati alla santità,a diventare santi ...



http://www.viaggio-in-germania.de/friedrich.jpg

La Chiesa che è santa  chiama se stessa,nel comportamento concreto degli uomini e delle donne cristiane (la chiesa è sempre immaculata ex maculatis)  a purificare,alla metanoia ,al ravvedimento della nostra singola esistenza  ma anche al continuo ravvedimento dell'intero   in ogni sua ambito quando(Dio tre volte Santo  ci custodisca sempre e ci protegga)  il comportamento  reale e concreto- nei fatti,nelle scelte, nelle quotidianità -  del kath'olon   possa avere tradito il DNA  ontologico  della santità della Chiesa.
Il purificarsi della Chiesa (siamo in sede esistenziale  ed ovviamente non in sede  ontologica  perchè ivi le porte dell'inferno non pèrevarranno mai )è l'ascesi di tutti noi  e nella nostra vita personale e nel nostro essere congregazione del Signore,popolo di Dio -come ci ricorda il nostro Padre  Cipriano-adunato e raccolto  nell'unità della Santa Triade..
Se siamo raccolti ed adunati nel DNA della santità  non possiamo che  essere chiamati alla santità,a diventare santi ...

domenica 25 gennaio 2015

Domenica di Zaccheo 2015 - la sequela


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Nell’ambito della sequela al Cristo in ascesi e ravvedimento  il Vangelo e i Padri devono risuonare ogni giorno  su di  me come critica di me stesso e come esortazione a cambiare e  a non disperare 

La sequela non è fatta per accusare gli altri, ma per trasformare  me,il mio cuore di pietra in cuore di carne   Il mio stare e il mio voler stare alla sequela  non possono essere  forieri   di divisione .Se lo fossero   la mia sequela non sarebbe   a Cristo ma al Divisore


Si possa sempre nella nostra vita  trovare un albero di sicomoro dove salire per vedere poi il Cristo e per ravvedersi in Lui 

sabato 24 gennaio 2015

Domenica di Zaccheo 2015 -Critica di me stesso ed impegni


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per non trascurare  di   pregare  per il ravvedimento proprio  e di tutti

…per non trascurare  di pregare  per la metanoia propria e  di tutti..  per non trascurare  di pregare  per il superamento del fariseismo personale
per non trascurare   di prendere sulle nostre mani la richiesta del cosmo (non dimentichiamolo  che ancora  partorisce…che è ancora vita veniente.. dolori del parto..la creazione geme ancora) e di presentarla  al Signore.

per non trascurare mai la preghiera di intercessione...i gemiti inesprimibili con cui e per cui lo Spirito Santo  è presente  e soffia dove vuole

" L’ossessione della purezza è diabolica." (Fabio Brotto autore)

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" L’ossessione della purezza è diabolica." (Fabio Brotto  autore)

insomma  splendido riassunto fulminante dei vangeli del triodion prequaresimale: il fariseo della nota parabola... i farisei che si scandalizzavano che il Nazareno accettasse l'ospitalità di Zaccheo...il capo della sinagoga che non accetta  i segni di guarigione del Maestro compiuti di Sabato...e il fratello maggiore della parabola.....e i noti professionisti della lapidazione quotidiana  resi poi cretini ed inebetiti dal "chi è senza peccato scagli la prima pietra"

Insomma   tutti e tutte noi...e direi proprio tutti e tutte noi......