L'Evangelo
della Grazia e della Libertà del Signore il Risorto dai morti ci
insegna -sin dal mistero dell'incarnazione,quando egli pose le sue tende
fra di noi assumendo la nostra stessa natura e la nostra stessa
storia-a fare i conti seri,chirurgici,chiari fino anche al coraggio del
disincanto con il nostro vissuto..a sapere convivere con esso..
...A ciascun giorno il suo affanno ...ci ammonisce (di quella ammonizione specifica che è l'esortazione...) Cristo Signore
..Il rischio e il pericolo di non
sapere elaborare il cuore spezzato,di non sapere convivere con
l'incarnazione dell'affanno che ci è davanti........
Chiedere sempre il dono
del Santo Spirito dell'accettazione coraggiosa del reale . Soltanto
nell'accettazione coraggiosa del reale vivendo la
forza della nostra storicità,nonostante noi stessi e nonostante gli
altri, allora il Cristo è veramente il Signore Risorto ...Camminare lungo le strade del reale dell'esistenza
concreta ..del Sein e del Dasein ..dell'essere e dell'esistere qui ed
ora ...E le lacrime non siano mai più lacrime di sconforto ma siano il
dono delle lacrime mistiche e oranti del cammino percorso e della vita
affrontata ...
La forza paradossale della preghiera e laicalmente il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà
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