martedì 11 febbraio 2020

11 Febbraio Santa ed Apocalittica Notte/Prospettiva Nevski - Franco Battiato



https://www.youtube.com/watch?v=zWViOtrFcrs

Un vento a trenta gradi sotto zero
incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili
a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi
e vecchie coi rosari.
Seduti sui gradini di una chiesa
aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
poi guardavamo con le facce assenti la grazia innaturale di Nijinsky.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario
e dei balletti russi.

L'inverno con la mia generazione
le donne curve sui telai vicine alle finestre
un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky
e gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E studiavamo chiusi in una stanza
la luce fioca di candele e lampade a petrolio
e quando si trattava di parlare aspettavamo sempre con piacere
e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare
l'alba dentro l'imbrunire.

sabato 8 febbraio 2020

8 Febbraio Santa ed Apocalittica Notte/ Sergio Quinzio kath'olon


Premessa
Sergio Quinzio scrive  la riflessione  a commento dell'attentato subito dal Papa Giovanni Paolo II a in piazza  San Pietro  il 13 Maggio 1981.
A me la riflessione di Sergio risuona con valore  universale e veramente kath'olon e quindi interroga tutti i cristiani in ogni loro Congregazione e Chiesa presentando il martirio dei cristiani come  possibilità ecclesiale perchè la Chiesa,ogni Chiesa si purifichi  dalla "la  millenaria tentazione di celebrare trionfi"


"Ma quando non con le parole ma con il sangue, il Papa e la Chiesa diventano l'emblema della violenza che dilaga in un  mondo sbandato e privo di guida, quando diventano testimonianza dell'orribile "mistero di iniquità  che,come dice San Paolo,percorre l'intera storia del mondo fino al suo ultimo giorno, allora si ammutolisce.Quando la Chiesa è condotta a rendere questa testimonianza estrema,quando è costretta ad eclissarsi in essa la  millenaria tentazione di celebrare trionfi e la Croce di Cristo appare nella sua nudità in vetta alla storia,allora c'è uno sgomento,un impietrimento ovunque "



(Sergio Quinzio la Speranza dell'Apocalisse  Edizioni Paoline-prima edizione 1984-seconda edizione 2002-pagina   91 della seconda edizione ) 

mercoledì 5 febbraio 2020

5 Febbraio Santa ed Apocalittica Notte- "in sede filosofica e bellamente faziosa" - Costano Preve


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La superiorità e l’inferiorità di una filosofia non possono essere “sostenute” in assoluto, ma solo in rapporto al “proprio tempo appreso nel pensiero” (Hegel). Sarebbe quindi improprio paragonare Ratzinger a Platone, Aristotele, Spinoza, Kant, Hegel o Marx. Ma se collochiamo Ratzinger nel tempo in cui stiamo vivendo (una dürftige Zeit, un tempo della miseria) la superiorità di Ratzinger sulla spocchia autoreferenziale dei dotti universitari boriosi alla Eco è addirittura tennistica.

(Costanzo Preve-Teologia e filosofia per studenti della scuola dell’obbligo. Considerazioni su Joseph Ratzinger, Umberto Eco, Vito Mancuso e Telmo Pievani )

  http://kelebeklerblog.com/2011/12/03/costanzo-preve-su-joseph-ratzinger-umberto-eco-vito-mancuso-e-telmo-pievani/


Da circa cinquanta anni ho fondato un partito comunista nella mia coscienza di cui sono sempre rimasto l’unico iscritto, e di cui non ho mai cercato aderenti, o seguaci. Un tempo questo atteggiamento critico ed indipendente, il solo adatto ad un allievo critico di Marx, era diffamato e colpevolizzato come “individualismo piccolo-borghese”, cui contrapporre un proletariato inesistente caratterizzato dall’obbedienza gregaria fatta passare per “vero spirito proletario”. Ma oggi la piccola borghesia si è sciolta nella galassia dei ceti medi subalterni e chi colpevolizzava il pensiero critico si è riciclato a berciare dalle tribune elettorali del PD in appoggio ai bombardamenti USA e NATO ed ai provvedimenti finanziari di bilancio FMI e BCE. Sono allora queste le mie credenziali.

Costanzo Preve sul Congresso di Rifondazione Comunista
http://kelebeklerblog.com/2011/12/16/costanzo-preve-sul-congresso-di-rifondazione-comunista/

Bisogna che il lettore abbia subito ben chiaro il quadro fin dal principio: questo nuovo anarchismo parassitario del consumo della classe media globale, che vuole delle "Posse" e non dei Partiti, e che ha perciò in testa come culmine antropologico delle bande di giamaicani drogati, è in prospettiva molto forte. già ora molto forte. Ma constato che non ci sono le condizioni minime perché si capisca perché. E non ci sono perché il metodo marxista, ben applicato, che dovrebbe servire a capire qualcosa, si trova oggi calpestato sotto i piedi di ogni cretino che passa.

(Costanzo Preve-Dalla Rivoluzione alla Disobbedienza Note critiche sul nuovo anarchismo post-moderno della classe media globale)

http://www.kelebekler.com/occ/disobbed01.htm

In primo luogo, bisogna subito cogliere il punto essenziale, e cioè il passaggio dalla Rivoluzione alla Disobbedienza. La Disobbedienza non è affatto una variante depotenziata di Rivoluzione, ma è il suo contrario. Il terreno della Rivoluzione è quello di una organizzazione alternativa della produzione sociale, e si porta dietro ovviamente anche proposte radicalmente alternative di tipo politico e culturale. Il terreno della Disobbedienza è un povero e subalterno terreno mediatico, già perfettamente descritto in modo profetico negli anni Sessanta dai Situazionisti, ed è un terreno su cui si consuma una sorta di gestualità virtuale ininterrotta, del tutto funzionale (anche se stavolta fastidiosa per i commercianti) all'integrazione nel sistema di "ghetti" autogestiti di stravolti che ascoltano musica a pieno volume...



...al nuovo potere capitalistico non serve un io forte da sottomettere e da terrorizzare, ma un io debole e flessibile da manipolare. Dalla strategia di repressione delle rivoluzioni si passa ad una strategia di prevenzione di esse. Per prevenirle bisogna che l'io rivoluzionario diventi prima un io solo ribelle, e poi un io solo disobbediente



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Bisogna parlare con tutti. La filosofia in quanto tale è un terreno che parla con tutti: Socrate parlava con tutti nell’agorà di Atene. Però non si può parlare con chi ha dei pregiudizi che non intende mettere in discussione. Se tu mi arrivi dicendo che i negri sono razzialmente inferiori, io non ho niente da dire perché o tu sei disposto a mettere in discussione questa posizione (che, in effetti, è priva di fondamento, non può resistere ad alcuna discussione) oppure se non sei disposto a metterla in discussione... buongiorno, buonasera e arrivederci. Se dici che c’è un complotto di ebrei per dominare il mondo, un complotto come dicono i Protocolli dei Savi di Sion, è una cosa completamente infondata: i Protocolli dei Savi di Sion sono un falso della polizia zarista. Per cui o uno accetta di mettere in discussione certe cose, oppure è impossibile un dialogo. Hegel diceva: “contra negantes principia non est disputandum”. Infatti si può soltanto discutere con chi mette in discussione dei pregiudizi per poterli eventualmente sciogliere, se possono essere sciolti.
Costanzo Preve, 3 gennaio 2012

martedì 4 febbraio 2020