sabato 6 agosto 2016

Ed anche oggi il prete sciancato ha imparato


Con una certa regolarità (ma ovviamente non ogni domenica e quindi mediamente una volta al mese) nonostante e comprese le condizioni della mia gamba e della mia zoppìa  concelebro (con tutti i permessi canonici regolari e legittimi..) la Divina Liturgia presieduta dal mio giovane parroco

Qualche volta avviene che il mio giovane parroco mi dica"Padre Giovanni oggi il protos è Lei"(il mio giovane parroco  non imparerà mai a darmi del Tu come io gli chiedo.......    :-) ) .

Cosa ho imparato ? Ho imparato che la lingua usata certo è importante ma non è essenziale nè fondamentale per la preghiera di lode e l'invocazione di supplica

La Divina Liturgia è ricca di stupende preghiere specifiche e proprie del sacerdote .Al di là della tradizione che vuole che tali preghiere vengano recitate "sommessamente"(ma mai distrattamente e mai passando gli occhi sopra le pagine)  e al di là della tradizione che ritiene catechetico il farle sentire e vivere in preghiera  dal popolo santo di Dio, è certo che la preghiera del sacerdote -in caso di concelebrazione- debba essere letta dal presbitero protos o dal presbitero cui il protos affida questo compito ed alcune preghiere(si pensi alla preghiera dell'Inno Cherubico ) sono proprie del "protos"

Gli altri concelebranti devono ascoltarle in preghiera  ... E' capitato ed è avvenuto che io invece(proprio per la lingua e per questo errore di voler capire sempre tutto) mentre il protos  leggeva la preghiera io seguivo sul testo in italiano e non ascoltavo

Il mio giovane parroco non mi ha mai detto nulla e niente 

Ed è capitato che il protos  fossi io...E così al momento della preghiera dell'Inno Cherubico(ma anche prima) il mio giovane parroco ha ascoltato (e non ha seguito dal testo romeno) la preghiera presbiterale del "protos" in italiano ed ascoltava in mitezza di cuore e in preghiera .

Poco importa la discorsività,poco importa la comprensione...Di fronte al mistero/Mistero  io ho anche oggi conosciuto la forza tranquilla dell'ethos della Chiesa Una ed Indivisa.

L'emeritazione si sta rivelando nella mia vita come un incredibile Dono di Dio nella mia vita cristiana e presbiterale ....come a dire che la guarigione per la quale essa è stata chiesta e per la quale mi è stata concessa dall'amore paterno del mio amato Metropolita  non è solo la guarigione del corpo.....

La preghiera presbiterale dell'Inno Cherubico

" S. Nessuno fra i legati dai desideri e dalle voluttà della carne è degno di accostarsi, di avvicinarsi, o di servirti, Re della gloria: servirti è infatti grande e terribile perfino alle stesse potenze celesti. Eppure, per l'ineffabile e immenso tuo amore per gli uomini, ti sei fatto uomo senza mutamento né cambiamento, e ti sei fatto nostro sommo sacerdote, e ci hai affidato la consacrazione di questo sacrificio incruento, qual Sovrano di tutto: solo tu infatti, Signore nostro Dio, dòmini sulle cose del cielo e della terra, tu che sei assiso sul trono dei cherubini, che sei il Signore dei serafini e il Re di Israele, che sei il solo santo e riposi nel santuario. Ti prego dunque, o unico buono e pronto ad ascoltare: guarda su di me peccatore e inutile tuo servo, e purificami l'anima e il cuore dalla cattiva coscienza, e mettimi in grado, con la potenza del tuo santo Spirito, rivestito qual sono della grazia del
sacerdozio, di stare innanzi a questa santa mensa e consacrare il tuo santo e purissimo corpo e il tuo prezioso sangue. Vengo a te, infatti, chinando il collo e ti prego: non distogliere da me il tuo volto, e non escludermi dai tuoi servi, ma rendi degno me, peccatore e indegno tuo servo, di offrirti questi doni. Tu infatti sei colui che offre e che è offerto, che riceve e che è distribuito, Cristo Dio nostro, e noi innalziamo la gloria a te, assieme al tuo eterno Padre, e al tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amin "



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