sabato 25 febbraio 2017

il bus,l'alunno,il prete ortodosso e il direttore amministrativo

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Oggi Sabato 25 Febbraio ho concluso il mio lavoro di direttore anministrativo del Liceo Classico Umberto I di Palermo alle ore 13.00 come ogni Sabato a partire dall'anno scolastico 2015/2016 e mi sono recato (sempre con la stampella ...una necessità  ma direi fa ormai parte del personaggio) alla fermata del bus della linea 106 per rientrare a casa..

Alla fermata del bus mi si avvicina un ragazzo,un alunno del Liceo.. Strano...oggi si è svolta (si fa per dire  ..si è svolta..) .diciamo che era prevista l'assemblea mensile degli studenti ... Di solito al massimo 40 alunni presenti su 1009 ...stavolta neppure uno...sfido io... un lungo ponte personale e familiare per la sospensione delle attività didattiche nei giorni di lunedi 27 e Martedi 28..il lungo ponte di carnevale... nell'esegesi usuale secolare e non nell'esegesi del Carnem Levare...

L'alunno mi saluta, si presenta ..è un alunno di quinto anno ed è stato a scuola perchè la sua docente di greco ancorchè non obbligata ad essere presente  ha tenuto per alcuni di loro una lezione speifica di letteratura greca... Il ragazzo  è un entusiasta...Studierà scienze naturali per diventare poi etologo

Poi improvvisamente  mi chiede: "Lei è il prete ortodosso della scuola.."  Rispondo: Per la verità si sono prete ortodosso ma a scuola sono il Direttore Amministrativo" "Si lo sappiamo..ma tutti gli alunni che io conosco dicono che lei è il prete ortodosso della scuola..."

Ho sorriso ..Ma dentro di me mi sono detto... Ma  si mi sta benissimo così...

Il bus della linea 106  si presenta sostanzialmente in orario..Siamo stati insieme sull'autobus per un breve percorso..e abbiamo discusso  di un solo argomento di competenza del direttore amministrativo(i crediti scolastici,i progetti pomeridiani cui partecipa) e di molti temi come dire di molti quesiti posti al "prete ortodosso della scuola " ....

 Ho sorriso ..Ma dentro di me mi sono detto... Ma  si mi sta benissimo così...

 







lunedì 13 febbraio 2017

Il diacono e monaco Efrem ha 35 anni come mio figlio Pierpaolo

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Nella Grazia su Grazia che Dio tre volte santo mi e ci ha dato ieri a San Caralampo per la consacrazione della Chiesa e del Santo Altare nella tradizione fortemente di preghiera e ricca di significati spirituali in ogni gesto e in ogni momento(...una festa santa e straordinaria  di preghiera e di lode per un popolo santo ..ancora una volta con le candele accese  della Luce di Cristo Dio..) c'è stato un incontro personale(ma so che non è stato soltanto il mio incontro  ma l'incontro di molti di noi preti e laici presenti alla preghiera,alla Celebrazione e alla Divina Liturgia) con il giovane diacono e monaco /ierodiacono Efrem (e se tanto mi dà tanto... ad un  giovane Vescovo profondamente monaco non può non essere unito e spiritualmente  ed ecclesialmente un giovane diacono profondamente monaco )

Non scriverò dell'esercizio puntuale del suo ministero liturgico sia per l'intero tipykòn della Consacrazione della Chiesa e dell'Altare sia alla Divina Liturgia, non ricorderò la sua
serena autorevolezza quando invitata il popolo ma anche i preti a far silenzio  richiamandoci tutti alla preghiera anche se magari si stava commentando il dispiegarsi della celebrazione

Ricorderò  per me .... Dopo il Canto del Vangelo  mi ero seduto mentre il giovane vescovo stava tenendo l'omelia per la domenica del  Figliol Prodigo nella domenica di questa ricchezza di santità per la parrocchia

Ovviamente non comprendevo nulla (tranne qualche vocabolo di derivazione latina ) dell'omelia del Vescovo (il quale di per sè parla un italiano corretto e libero ). In silenzio nel mio cuore facevo memoria della mia esistenza e della mia famiglia,dei miei cari e degli amici ed anche di coloro come è evangelico dire  ai quali ho usato cattiveria e di coloro dai quali ho ricevuto cattiveria.

Efrem si avvicina e mi dice. "Padre non comprende vero ? " No padre diacono No..ma sto pregando." "Se vuole la traduco io..." Si Efrem grazie,,,  così mi aiuti nella preghiera ...Quanti anni hai?" "35 Padre Giovanni""Come mio figlio Pierpaolo "  

.....e qui Efrem si mette una mano sul cuore e si inchina verso  di me . E inizia la sua traduzione del sermone del giovane Vescovo e Monaco.. Dico solo che è stata una predica di grande  forte indicazione al ravvedimento,al cambiamento della nostra vita, al mutare del tutto stile  di vita nella conversione  e nel perdono che dobbiamo dare e che dobbiamo chiedere.

La traduzione  dell'omelia del Vescovo per un antico prete italiano   come segno di servizio monastico e diaconale .....

E poi un ultimo ricordo questo sempre nella pienezza diaconale di Efrem ma anche un pò monello..come possono essere e lo sono i figli over 30  siano essi monaci  siano essi sposati e padri a loro volta

A pranzo comunitario dopo la fine della Celebrazione(e siamo intorno alle 15,15)

"Padre Efrem a che ora dovete andar via per recarvi a Punta Raisi per il volo di ritorno a Roma ?  
"Da qui Padre Giovanni non dopo le 16,30"
"Ma il Vescovo sta intrattendo gli ospiti e siamo solo all'antipasto"
"Nessun problema Padre Giovanni...sono il diacono..rientra nei miei compiti dire al Vescovo che dobbiamo andar via... "

E alle 16,30/16,35 massimo il Diacono Efrem si è alzato ,si è recato al tavolo del Vescovo Silvano e dopo i saluti e le ultime benedizioni si sono recati a Punta Raisi accompagnati dal mio giovane parroco che proprio ieri ha compiuto i suoi 34 anni ...Verso Punta Raisi  tre giovani...il giovane Vescono non ancora cinquantenne, il giovane ierodiacono e il mio giovane parroco



Introíbo ad altáre Dei.
Ad Deum qui laetíficat iuventútem meam.

Amin Amin Amin 




sabato 4 febbraio 2017

Domenica del Fariseo e del Pubblicano...pensieri un pò così del prete sciancato




La parabola del fariseo e del pubblicano....E' possibile che ci si costruisca(e in fondo avendone piena consapevolezza)  un modo farisaico di essere pubblicano

L'accusa del proprio peccato,le proprie metanie, la propria compunzione possono stare (e spesso ci stiamo  e ci stiamo  comodamente) dentro il nostro orgoglio e  la nostra uperbia !!!! Può accadere ed accade  che proprio quando ci accusiamo dei nostri peccati e manifestiamo il nostro pentimento,il nostro cuore non è sincero e restiamo dentro la superbia e la presunzione

..per la serie....io si  che sono veramente cristiano....il mio peccato è veramente grave...il mio peccato è di serie A e quindi il mio pentimento è da scudetto.e da coppa dei campioni..Io ho capito tutto...e guarda tu  questi poverini e queste poverine cristiani e cristiane della domenica  che  non riescono a vivere la profondità di quel che ho capito io...di come l'ho capito io. poveri e povere devozionalisti/e  Io .L'ho perfino capito meglio di Dio !!!! ed allora sono essenziale e fondamentale  alla chiesa,alla congregazione ..insomma sono talmente umile e compunto che ho in mano e devo avere in mano il comando !!!!

un povero prete sciancato spesso ed comunque corre lo stesso rischio .....

 "Esiste anche un peccatore falso, che dipinge se stesso come un grande peccatore e racconta in giro i suoi innumerevoli peccati, ma dentro di sé non li percepisce come reali ed essi non provocano in lui nessun tormento, né rimorso di coscienza. Per una persona simile non c’è pentimento, neanche se compisse migliaia di opere e recitasse migliaia di preghiere ogni giorno: Cristo infatti è un medico accorto che sa discernere il vero paziente da uno che pretende di esserlo.”

* p. Matta El Meskin (igumeno ortodosso del Sacro Monastero di S. Macario il Grande. - 1919-2006)



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