
La
parabola del fariseo e del pubblicano....E' possibile che ci si
costruisca(e in fondo avendone piena consapevolezza) un modo farisaico
di essere pubblicano
L'accusa del proprio
peccato,le proprie metanie, la propria compunzione possono stare (e
spesso ci stiamo e ci stiamo comodamente) dentro il nostro orgoglio e la nostra uperbia !!!! Può accadere ed accade che proprio quando ci accusiamo dei nostri peccati e manifestiamo il nostro pentimento,il nostro cuore non è sincero e restiamo dentro la superbia e la presunzione
..per la serie....io si che
sono veramente cristiano....il mio peccato è veramente grave...il mio peccato è
di serie A e quindi il mio pentimento è da scudetto.e da coppa dei campioni..Io ho
capito tutto...e guarda tu questi poverini e queste poverine cristiani
e cristiane della domenica che non riescono a vivere la profondità di
quel che ho capito io...di come l'ho capito io. poveri e povere
devozionalisti/e Io .L'ho perfino capito meglio di Dio !!!! ed allora
sono essenziale e fondamentale alla chiesa,alla congregazione ..insomma
sono talmente umile e compunto che ho in mano e devo avere in mano il comando !!!!
"Esiste anche un peccatore falso, che dipinge se stesso come un grande peccatore e racconta in giro i suoi innumerevoli peccati, ma dentro di sé non li percepisce come reali ed essi non provocano in lui nessun tormento, né rimorso di coscienza. Per una persona simile non c’è pentimento, neanche se compisse migliaia di opere e recitasse migliaia di preghiere ogni giorno: Cristo infatti è un medico accorto che sa discernere il vero paziente da uno che pretende di esserlo.”
* p. Matta El Meskin (igumeno ortodosso del Sacro Monastero di S. Macario il Grande. - 1919-2006)

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