venerdì 14 dicembre 2018

Il bus,il prete sciancato e due parrocchiane


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E ieri  dopo aver celebrato lin parrocchia nel pomeriggio la Paraclisis alla Madre di Dio per tutti coloro i quali e coloro le quali noi racconandiamo insieme con noi stessi alla misericordia e alla consolazione di Dio tre volte santo 

(Ancora preghiamo per ottenere misericordia, vita, pace, salvezza, visitazione, perdono e remissione dei peccati per i servi di Dio, fratelli di questo santo tempio-  Incă ne rugăm pentru mila, viaţa, pacea, sănătatea, mîntuirea, cercetarea, lăsarea şi iertarea păcatelor robilor lui Dumnezeu enoriaşi, ctitori şi binefăcători ai sfîntului locaşului acestuia.-Doamne miluieşte. (de trei ori) )

mi sono ritrovato improvvisamente ricco e carico di doni ricevuti dalle sorelle presenti sia alla Paraclisis,sia alla celebrazione della memoria e del ricordo per i nostri fratelli e le le nostre sorelle che si sono addormentati in Cristo Dio  sicuri e sicure che risorgeranno/risorgeremo

( In una dormizione beata concedi eterno riposo, Signore, ai defunti tuoi servi, e rendi loro eterna memoria.- Întru fericita adormire veşnica odihnă dă Doamne adormiţilor robilor tăi, şi le fă lor veşnică pomenire.-Veşnică pomenire. (de trei ori)


Non ho (mai chiesta e quindi mai ottenuta  patente di guida) e mi muovo con  gli autobus e laddove è possibile con il tram e la metropolitana. E servirmi di un taxi era impensabile..A motivo dell'orario (dopo le 18,00) ..a motivo del traffico e dell'ormai iniziato periodo delle feste (a Palermo il periodo natalizio inizia di già con la festa dell'8 Dicembre) ...mi avrebbero  fatto (per i costi) barba capelli e shampoo....


Ero veramente carico con in più anche la borsa dei libri liturgici che porto da casa(molti libri sono già in parrocchia..ma è necessario per ogni imprevisto che alcuni libri liturgici stiano a casa ) 

E quindi sapevo bene che con calma e lento lento (bastone compreso) mi sarei recato alla fermata più vicina del bus della linea 101 per arrivare a casa

Due sorelle si presentano e mi impongono il loro aiuto facendosi carico  del trasporto della graande borsa dei doni e della borsa con i libri (anzi fino al Teatro Massimo erano quattro sorelle che si sono fatte carico di questo compito..Nicoleta..Amgela..Viorica e Micaela.. Al Teatro Massimo Viorica e Micaela mi chiedono la benedizione per salutarci a motivo dei loro impegni...Benedetto il nostro Dio ognora ora e sempre e nei secoli dei secoli....Binecuvîntat este Dumnezeul nostru, totdeauna, acum şi pururea şi în vecii vecilor-Amin )

..Ed io come dire  senza alcuna fatica con il sole bastone ...

Dal Teatro Massimo a via Wagner  ho dato il meglio di me  utilizzando per il sorriso delle due sorelle  la nostra lingua nazionale siciiana   ricordando anche alcune perle di saggezza in siciliano di mia Nonna Ciccina ed anche discutendo e confrontandoci su temi importanti

E così mentre la sorella Nicoleta(mio figlio le è quasi coetaneo)  e la sorella Angela(quindici anni meno di me )  custodivano le mie due borse ed io cammivano "friscu e pittinatu" e "linnu linnu" (tanto per rimanere in tema siciliano) accanto a loro..si arriva alla fermata del bus 101 in via Wagner...con un traffico incredibile e una lunga attesa per il bus 101. Non appena all'inizio della via il bus si presenta chiedo alle sorelle di ridarmi le borse...
Ma non se ne parla nemmeno.. "Tu padre ti stancherai con le borse e con il bastone...Anche noi sul bus e ti accompagniamo noi fino a casa.Tu padre stai zitto "

E così avviene(all'interno di un bus stracolmo ed affollato) ed avviene fino all'ascensore di casa mia e quando invito le sorelle a  salire a casa ..mi si risponde  No Padre noi dobbiamo venire a casa tua per stare con te e con tua moglie quando abbiamo i dolcetti da portare..


Ed allora cosa ha potuto dire il prete sciancato davanti a tanta fraterna "sorellanza" e a tanta loro fatica a tutela e a difesa della mia stanchezza e del mio essere "sciancato"...insomma a protezione...

"Grazie Mamme..."

 

mercoledì 12 dicembre 2018

per ricordare Padre Kosmàs aghiorita " calabrese in Magna Grecia " nell'anniversario della sua dormizione

Risultati immagini per foto di Padre Kosmas


Ouverture di Padre Kosmàs 

Meglio un ateo cristiano che un cristiano ateo.



Interludio di Padre Kosmàs

Bisogna sostituire allo spirito della potenza, la potenza dello Spirito.


 Antifona di Padre Kosmàs

Se la Chiesa non è crocifissa e umiliata non è vera Chiesa.

Kerigma di Padre Kosmàs

Noi siamo dei nani sulle spalle dei giganti: i nostri santi padri.


chiosa di Padre Kosmàs

Teologo è il (buon) ladrone crocifisso.


link di riferimento 

RICORDANDO IL MONACO AGHIORITA KOSMAS



lunedì 10 dicembre 2018

il Katechon paolino e la Divina Liturgia- da una frase del mio parroco


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Il coro sta cantando l'Inno Cherubico e proprio all'inizio del Canto  prima di iniziare a leggere sommessamente la preghiera sacerdotale che  introduce i Celebranti al cammino verso l'Anafora Eucaristica e verso la Santificazione dei Santi Doni , di botto il mio parroco e primo celebrante/protos mi sussurra mettendo la mano sulla mia ed entrambe sulla Santa Trapeza  "Padre Giovanni fin quando la Divina Liturgia sarà celebrata anche soltanto  in una sperduta isoletta del pianeta non ci sarà la fine di questo nostro mondo " e subito dopo si immerge nella preghiera sacerdotale e poi insieme nell'invocazione iniziale offertoriale

"Noi, care pe Heruvimi tainic închipuim şi făcătoarei de viaţă Treimi întreit-sfîntă cîntare aducem, toată grija cea lumească acum să o lepădăm...ca pe Împăratul tuturor să întîmpinăm, pe Cel în chip nevăzut înconjurat de cetele îngereşti. Aliluia, Aliluia, Aliluia. (de trei ori)

Noi che misticamente raffiguriamo i cherubini, e alla vivifica Trinità cantiamo l'inno tre volte santo, deponiamo ora ogni affanno della vita...per accogliere il Re dell'universo, invisibilmente scortato dalle schiere angeliche. Alleluia, Alleluia, Alleluia. (tre volte)


Stiamo celebrando e concelebrando la Divina e Santa Liturgia per la festa in onore e memoria  del nostro padre tra i Santi Nicola Arcivescovo di Mira in Licia il Taumaturgo...6 Dicembre 2018- Parrocchia di San Caralampo a Palermo- e alla cui intercessione tutto il santo popolo ortodosso costantemente si rivolge 

E' tutta la settimana che la frase di botto del mio parroco mi risuona in testa come presenza costante ininterrotta e mi risuona a più livelli interiori.. Il livello teologico(cosa ha inteso dire ecclesialmente il mio parroco ? ) ,il livello esistenziale(perchè l'ha detto a me ? ) ..il livello come dire spazio-temporale(perchè durante la Divina Liturgia e in quel preciso momento ? ) 

Non ho risposte  e probabilmente non ci sono risposte ed ancora più probabilmente le domande possono pure essere legittime ma restano insensate e non necessarie. No non ci sono risposte
E' accaduto.E'avvenuto.punto e basta... L'unico riferimento,esso stesso di botto,sta nella seconda lettera di San Paolo ai cristiani di Tessalonica nei primi versetti del capitolo secondo..ed oltre questo riferimento ,le parole del mio parroco restano lì forti,serie, concrete, inchiodate a futura memoria definitiva nella mia vita di cristiano e di prete

"1Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, 2di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
3Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, 4l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio.
5Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? 6E ora voi sapete che cosa lo trattiene perché non si manifesti se non nel suo tempo. 7Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene8Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. 



il mistero dell'iniquità...che cosa lo trattiene...sia tolto di mezzo colui che lo trattiene...(cosa che lo trattiene/colui che lo trattiene...... katechon nel testo biblico ovviamente in greco ) 


La Divina Liturgia allora e probabilmente il ministero e la vita sacerdotale come chi  ancora resiste,ferma, combatte,trattiene,impedisce ancora la vittoria dell'iniquità,del padre della menzogna, dell'uomo iniquo e cattivo... 
Da qui l'isoletta sperduta del pianeta in cui forse tra chissà quanti anni e secoli.mentre il  mondo che in tutto e dovunque soggiace al potere dei principati, delle potestà, dei dominatori del mondo di tenebre di questa età, degli  gli spiriti malvagi nei luoghi celesti,quasi di nascosto  anzi senza il quasi  un piccolo gruppo di cristiani con un prete (che io disegno ed immagino vecchio,vecchissimo, senza età definita,con una tonaca lisa e paramenti rattoppati ) tutti rivolti verso Oriente dove il sole sorge,il sole di Cristo Teantropo e Risorto diranno allo Spirito Santo di venire su un tozzo di pane e un bicchiere di vino per renderli Corpo e Sangue del Signor Nostro Gesù Cristo

Ecco fin quando ci sarà l'isoletta sperduta in qualsivoglia parte del pianeta, un piccolo gruppo di cristiani,un prete vecchissimo con una tonaca lisa e paramenti rattoppati,un tozzo di pane e un bicchiere di vino in offerta...allora..allora  potremmo continuare ad invocare il Signore Gesù perchè venga ed ancora ed ancora ne saremo pieni testimoni..meglio... saranno loro (i credenti dell'isoletta e il vecchissimo prete) testimoni ,ultimo ed apocalittico segno dell'infinito amore di Dio tre volte santo per l'intero cosmo,per l'intero universo e per  tutte le galassie quelle di ieri,quelle di oggi e quelle di domani... 

Cosa resta a me ....riuscire a vivere ogni volta la Divina Liturgia come se fosse la prima,come se fosse l'ultima,come se fosse l'unica....
Non è facile ..Doamne ajuta 










sabato 1 dicembre 2018

sabato in Parrocchia e alla fine una ragazzina romena e palermitana

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Arrivo in Parrocchia intorno alle 16,45 mentre il mio parroco sta tenendo la catechesi settimana per i piccoli. Ne ricevo  la benedizione ed accendo le candele parrocchiali davanti alle Sante Icone dell'Iconostasi 

(Il Beato Simeone di Tessalonica (XV secolo), studioso della Divina Liturgia, dice che la candela che brucia rappresenta la deificazione dell'essere umano, il suo divenire creatura nuova attraverso il fuoco dell'amore di Dio. La candela è un testimone della fede, della nostra appartenenza alla luce divina. Esprime la fiamma del nostro amore per il Signore, per la Madre di Dio, per gli angeli e per i santi. Non si deve accendere una candela con il cuore freddo, come mera formalità. L'azione esterna deve avere il supplemento della preghiera, anche la più semplice, usando le proprie parole.)


Il parroco mi aveva già comunicato che intorno alle 17,30 avremmo celebrato  l'Officio della Doxologia/Te Deum  per ringraziare il Signore dell'esistenza patriottica e nazionale delle Santa Terra di Romania in unità e in unità cristiana  e quindi mi ha dato la sua benedizione per potere accogliere la confessione di quanti e di quante desideravano  ricevere da Dio il tono del pentimento e del perdono riconciliato


("Dio, nostro Salvatore, che per mezzo del tuo profeta Natan hai accordato il perdono dei suoi peccati a Davide penitente, e che hai ricevuto la preghiera compunta di Manasse, ricevi così, secondo il tuo abituale amore per gli uomini, il(la) tuo(a) servo(a) (...) che si pente dei peccati che ha commesso, e volgi lo sguardo, tu che perdoni i peccati e passi sopra le iniquità. Tu infatti hai detto: "Io non desidero la morte del peccatore, ma che si converta e che viva", e che "bisogna perdonare settanta volte sette il peccato". Così come la tua grandezza è incomparabile, anche la tua misericordia è senza limiti, infatti se tu tieni conto delle iniquità, chi mai resisterà?

Poiché tu sei il Dio dei penitenti, e a te innalziamo la gloria, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.)


Alle 17,30/17.45 ha inizio la Celebrazione sobria,austera e gioiosa.La professione di fede cristiana nella Tradizione Ortodossa è nel DNA e nel vissuto del popolo romeno..conservato e mantenuto e custodito  lungo anni ed anni di tirannie.


(per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito. Dona loro, Signore, un governo pacifico, affinché nella loro moderatezza anche noi viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione )



La Celebrazione  trova conclusione con il canto della Doxologia e con la memoria di quanti e di quante si sono addormentati  nella certezza della Resurrezione consegnando a noi il testimone del Vangelo del Nostro Signore e Dio Gesù Cristo nel mistero di Dio tre volte santo



(Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte, miluieşte-ne pe noi. (de trei ori)
Slavă Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, şi acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.
Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.
Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.)

E con la benedizione finale e il canto del Cristo è Risorto / Cristos a înviat
certezza di coloro che si sono addormentati la Celebrazione trova conclusione

"Per le preghiere dei Santi Padri Nostri Signore Gesù Cristo Dio nostro abbi di noi misericordia e salvaci "

In sacrestia tolgo i paramenti.. e mi preparo per tornare a casa.. A metà Chiesa una piccola ragazzina rumena tra i quattro  e i cinque  anni  e nata a palermo   mi vede  e mi saluta  a voce alta davanti a tutti

"CIAO  PARINTE "

Ovviamente mi fermo e insieme "battiamo il cinque" ...Anche questa una bella dossologia