sabato 1 dicembre 2018

sabato in Parrocchia e alla fine una ragazzina romena e palermitana

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Arrivo in Parrocchia intorno alle 16,45 mentre il mio parroco sta tenendo la catechesi settimana per i piccoli. Ne ricevo  la benedizione ed accendo le candele parrocchiali davanti alle Sante Icone dell'Iconostasi 

(Il Beato Simeone di Tessalonica (XV secolo), studioso della Divina Liturgia, dice che la candela che brucia rappresenta la deificazione dell'essere umano, il suo divenire creatura nuova attraverso il fuoco dell'amore di Dio. La candela è un testimone della fede, della nostra appartenenza alla luce divina. Esprime la fiamma del nostro amore per il Signore, per la Madre di Dio, per gli angeli e per i santi. Non si deve accendere una candela con il cuore freddo, come mera formalità. L'azione esterna deve avere il supplemento della preghiera, anche la più semplice, usando le proprie parole.)


Il parroco mi aveva già comunicato che intorno alle 17,30 avremmo celebrato  l'Officio della Doxologia/Te Deum  per ringraziare il Signore dell'esistenza patriottica e nazionale delle Santa Terra di Romania in unità e in unità cristiana  e quindi mi ha dato la sua benedizione per potere accogliere la confessione di quanti e di quante desideravano  ricevere da Dio il tono del pentimento e del perdono riconciliato


("Dio, nostro Salvatore, che per mezzo del tuo profeta Natan hai accordato il perdono dei suoi peccati a Davide penitente, e che hai ricevuto la preghiera compunta di Manasse, ricevi così, secondo il tuo abituale amore per gli uomini, il(la) tuo(a) servo(a) (...) che si pente dei peccati che ha commesso, e volgi lo sguardo, tu che perdoni i peccati e passi sopra le iniquità. Tu infatti hai detto: "Io non desidero la morte del peccatore, ma che si converta e che viva", e che "bisogna perdonare settanta volte sette il peccato". Così come la tua grandezza è incomparabile, anche la tua misericordia è senza limiti, infatti se tu tieni conto delle iniquità, chi mai resisterà?

Poiché tu sei il Dio dei penitenti, e a te innalziamo la gloria, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.)


Alle 17,30/17.45 ha inizio la Celebrazione sobria,austera e gioiosa.La professione di fede cristiana nella Tradizione Ortodossa è nel DNA e nel vissuto del popolo romeno..conservato e mantenuto e custodito  lungo anni ed anni di tirannie.


(per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito. Dona loro, Signore, un governo pacifico, affinché nella loro moderatezza anche noi viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione )



La Celebrazione  trova conclusione con il canto della Doxologia e con la memoria di quanti e di quante si sono addormentati  nella certezza della Resurrezione consegnando a noi il testimone del Vangelo del Nostro Signore e Dio Gesù Cristo nel mistero di Dio tre volte santo



(Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte, miluieşte-ne pe noi. (de trei ori)
Slavă Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, şi acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.
Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.
Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.)

E con la benedizione finale e il canto del Cristo è Risorto / Cristos a înviat
certezza di coloro che si sono addormentati la Celebrazione trova conclusione

"Per le preghiere dei Santi Padri Nostri Signore Gesù Cristo Dio nostro abbi di noi misericordia e salvaci "

In sacrestia tolgo i paramenti.. e mi preparo per tornare a casa.. A metà Chiesa una piccola ragazzina rumena tra i quattro  e i cinque  anni  e nata a palermo   mi vede  e mi saluta  a voce alta davanti a tutti

"CIAO  PARINTE "

Ovviamente mi fermo e insieme "battiamo il cinque" ...Anche questa una bella dossologia




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