
Sig Sindaco,
Alla fine del Vespro vigiliare della Festa di Sant'Agata nel secondo pomeriggio di oggi per tornare a casa ho (come sempre) utilizzato il bus dell'Amat che mi riporta il più vicino possibile a casa Ovviamente ero in talare con croce pettorale e il mio bastone da "sciancato"
Il bus si è presentato alla fermata in orario regolare (ho atteso pochi minuti ).Salgo e trovo posto ed accanto a me sta un giovane straniero e di colore.Il giovane mi sorride ed io rispondo con il sorriso. Ed arrivano i controllori..Tre controllori..
Giustamente e regolarmente secondo il loro mansionario chiedono che il titolo di viaggio(biglietto o abbonamento) vengono loro mostrati. Mostro il mio abbonamento e il controllore "La ringrazio". Poi si rivolge al ragazzo straniero e di colore. "Tu fammi vedere il biglietto".Il ragazzo ha il biglietto e lo mostra. Intervengo subito "Perchè a me, ma anche ad altri italiani lei si è rivolto cortesemente con il "Lei" e a questo ragazzo in tono duro ed imperativo si rivolge con il Tu ?"
Il controllore ha una reazione incredibile e rivolto ai suoi colleghi,gli altri due controllori "Talè scinnemo..Ora si ci mietti puru u parrinu .Scinnemo che è megghiu assai "
E i tre scendono.
Le scrivo,Sig Sindaco, per evidenziare che il fenomeno è generale,totale e cittadino ed è purtroppo presente in quasi tutti gli uffici pubblici di accoglienza alla cittadinanza tutta
Desidero soltanto che Ella valuti la possibilità di seri e concreti corsi di formazione alla gentilezza,al rispetto e alla cortesia verso tutti gli abitanti di Palermo da parte degli impiegati comunali compresi i dipendenti delle municipalizzate.
La ringrazio
Padre Giovanni Festa
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