venerdì 15 agosto 2025

Matteo 22:21, "reddite ergo, quae sunt Caesaris, Caesari et, quae sunt Dei, Deo"/ e nel Vangelo di Luca il Magnificat di Myriam di Nazareth




Matteo 22:21,  "reddite ergo, quae sunt Caesaris, Caesari et, quae sunt Dei, Deo"


Restituite all'Impero quanto l'Impero vi propone e vi impone nel suo dominio   e  realizzate  per  HaSchem, il Santo e Benedetto quanto egli vi ha promesso ed indicato 


Il come restituire è nella nostra  iniziativa di liberazione   e ricordiamo sempre  le promesse di HaSchem nel canto di Myriam di Nazareth 


" Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52 ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

53 ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato a mani vuote i ricchi”


"Non è il Manifesto Politico di un agitatore o di un gruppo rivoluzionario è il Vangelo di Luca al capitolo 1, è il canto di Maria Ribellione (Maria in sumerico significa Ribellione) mamma di Gesù. Il presente indica “che accadrà ora ai nostri tempi” ...noi con la nostra furia rovesceremo oggi i Servi del Potere e innalzeremo oggi gli Umiliati dal Potere...(Claudio Tabacco   https://www.facebook.com/cldtabacco/posts/pfbid0PcTq3cEBXtGHK9QCns33wQChP799oB4EKsCmKGaTwqNWqA814JiQxZPnRSvSc7Rjl ) 


***

L'ira degli oppressi è a Dio gradita... 



martedì 5 agosto 2025

Il padre della parabola del figliol prodigo... irresponsabile persona per-bene



Luca capitolo 15 versetti da  20  a 24


20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre. Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe com-passione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; 23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa.


Il Padre è una persona "irresponsabile".agisce rovesciando volutamente e consapevolmente le regole e dei convenzioni e i chiari dettati teoliogici,sinagogali e civili della legge mosaica

Niente però nel codice civile degli Ebrei dava ad un figlio il diritto di chiedere  la sua porzione, mentre viveva tuttora il genitore. Quindi alla richiesta del figlio  minore il Padre non solo doveva rispondere picche  ma proprio allontanarlo dal suo cospetto..Il figlio che aveva tanto osato  non poteva stare più davanti a lui

Il Padre rompe la legge mosaica  già una prima volta  accettando la richiesta del minore ma la romperà totalmente  alla luce di una delle conseguenze  familiari giuridiche dopo avere dato il patrimonio al minore…Ora verso il minore egli non ha più né religiosamente né giuridicamente obblighi..Il minore è per lui l’estraneo



TUTTAVIA


vede lontano il figlio che sta per ritornare come se fosse sempre stato davanti alla finestra

ne ebbe com- passione


prende l’iniziativa dell’abbraccio e non gli consente di finire la confessione 

gli censura l’ultima frase che il minore si era preparata"Trattami come uno dei tuoi servi" Quindi gli impedisce la normalità della legge mosaica  Un perdono assolutamente  gratuito quello del Padre e probabilmente neppure un perdono.. o appunto un iper- dono  ed organizza la festa. Ed ora da irresponsabile per-bene può finalmente egli stesso chetarsi e riposare:NON HA TENUTO CONTO DELLA LEGGE MOSAICA E HA SCELTO DIVERSO E DISTANTE COMPORTAMENTO: il figlio non è feccia(lo sarà per il perfettino perfettino fratello maggiore moseicista   più di Mosè), non è deliquente(lo sarà per il perfettino fratello maggiore moseicista più di Mosè), non deve essere rispedito da dove veniva (era di fatto questa la richiesta del perfettino perfettino fratello maggiore più moseicista di Mosè)e neppure trasferito in altro paese. E' persona anche ben prima di essere figlio... La veste :la veste del midrash ebraico indossata dagli adolescenti il giorno in cui diventano giuridicamente capaci di essere soggetti e persone e non cose o servi e la veste del midrash è sempre la veste di famiglia,la veste del padre che era la veste del nonno e così via in una catena a ritroso ab immemorabili...incredibile irresponsabilità del Padre che archivia  la legge mosaica. Il Padre persona per-bene e non perbene. Un ottimo iconoclasta. Un convinto abolizionista. 

E se vogliamo attardarci anche in una lettura teologica(chi lo fa, quasi sempre opera per ammorbare la parabola ..il Padre come Dio misericordioso, il minore come il ravvedimento e il pentimento, il maggiore come la perfida sinagoga che non  accetta la Nuova Festa del (presunto) Nuovo Israele ) per non ammorbare la parabola bisognerebbe e occorre scrivere che la parabola, pur dentro lo schema sociale contemporaneo alla vicenda, è segno di rottura teologica. La parabola rifiuta qualsiasi lettura teologica ed ecclesiale. E' parabola laica, anche atea, e pure politica. Il padre facendo a meno di Mosè, fa a meno dell'ipotesi dio, almeno del dio ritenuto esistente e presente. Forse ..forse Dio sarà...


(forse continua) 


venerdì 1 agosto 2025

il figliol prodigo della parabola : anch'egli persona perbene come l'eterno democristiano (pure di rito andreottiano)

 




Vangelo di Luca capitolo 15. versetti da 12 a 20 


12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra loro i beni. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. 16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: 'Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi'". 20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre.

***

Il tanto sbandierato (in sede omiletica e catechetica) pentimento/ravvidamento del giovane...non c'è..

Il ragazzo si fa solo quattro conti in tasca.. per ottenere uno strapuntino da servo a casa del padre: un lavoro, un ruolo che gli assicuri di per sè un minimo di identità sociale , mangiare e dormire.

Resta nella logica della persona perbene, dalla quale non si è mai tirato fuori ed applica a se stesso (direi in modalità DC corrente dorotea) la legge sistemica di Mosè.. torna da suo padre  perchè, come ha insegnato Andreotti, "è meglio tirare a campare che tirare le scuoia"

Perbene il maggiore, perbene il minore

La persona perbene resta nelle convenzioni sociali e nel sistema legalistico, quel sistema che il mio caro amico Claudio Tabacco definirebbe la megamacchina tanatopolitica e il mio caro amico Antonio Marra definirebbe l'Impero.

Resta da stabilire perchè le chiese tutte hanno ammorbato la parabola con questa storia/storiaccia di un pentimento che non c'è.

Sarebbe interessante poter verificare, tra gli appunti di Andreotti, come il nostro Giulio(omen..nomen..) interpretava la parabola...


(Continua..) 




giovedì 31 luglio 2025

il figlio maggiore nella parabola del figliol prodigo come ritratto della banalità della "persona perbene "

 




Dal Vangelo di Luca  capitolo 15  versetti da 25 a 30


25 Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. 27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato".


versetti da 31 a 32

31 Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"».


ESITO. Il Vangelo nulla dice sulla decisione del maggiore: entrare o non entrare a casa? Ma se fosse entrato, la narrazione ne avrebbe scritto. Ergo.."la persona perbene" non entra...


mercoledì 26 febbraio 2025

per un minimo sindacale di sopravvivenza: Psst... hey tu... Congiuntivo... Proprio tu... ascolta...



https://www.facebook.com/excathedra2.0/posts/pfbid02JtgnEjTbBXF9o3A3LoJCPm8x24Z7dYB54vURgEz46YCRPYBmPjPFBJ6sZbXT2zfPl


Se non esistessi, bisognerebbe inventarti.

E invece ci sei, anche se qualcuno preferirebbe che tu sparissi, che ti rassegnassi a un ruolo marginale, che ti adattassi a un mondo più semplice, dove il dubbio si trasforma in certezza e il desiderio in ordini secchi e diretti.

Se tu fossi meno poetico, forse saresti più amato.

Ma così non saresti tu.

Penso che tu sia il modo verbale di chi parla con educazione, di chi esprime concetti senza imporli. Vuoi mettere come addolcisci gli imperativi in congiuntivi esortativi?

Stai zitto caxxo!

Stia zitto che è meglio...

Insomma, sei il vento leggero che soffia tra le possibilità, l’ombra gentile del forse, la voce sommessa di chi non impone, ma suggerisce.

E allora mi spingo oltre e ti dico che tu sei il verbo della democrazia.

Forse è per questo che ti danno per spacciato? Ma loro non sanno che te ne stai lì, tranquillo, a passeggiare tra le parole di chi ancora crede che un mondo con un po’ di gentilezza valga sempre più di uno pieno di parole storte e sgualcite.

E comunque, caro Congiuntivo, sappi che, nel caso ti trascurassero, noi italiani ci siamo inventati il condizionale, il modo verbale che addolcisce i rimpianti:

"Ah, se avessi studiato..."

Ma tu, intanto, stai lì, che nel primo commento ti ho dedicato una canzone...

Con affetto e un filo di preoccupazione,

un tuo professore affezionato.


primo commento


Gino Pacifico |SEMBRI UNA FOGLIA

https://www.youtube.com/watch?v=EU6jnd147CE


***
Testo della canzone


Sola,

ti protegge una coperta,

e niente sembra farti bene

Guardi le mani

le vedi ingrassate

le unghie di smalto sporcate

Quadri

pareti gialline

tendine

ditate sui vetri

Tu guardi dovunque

chissà cosa vedi

Basta,

non vuoi più sapere

non vuoi più rialzarti così non potrai più cadere

Vene, qualcosa ti scorre lì dentro, lo sento

Sembri una foglia, una vela leggera

la barca più piccola in questa bufera

E sembri una foglia una vela leggera,

una barca minuscola in questa bufera


Sola,

ti scalda una coperta

Ti stringi, ti metti sul fianco

ogni oggetto è fuori fuoco, è opaco

ogni cosa si copre di bianco

Tutto scorreva, tu andavi,

non c'era motivo

eppure sbandavi tremavi

perché lo sentivi che non c'era più spiegazione

E sei caduta in ginocchio

sotto una doccia bollente,

hai sentito lo strappo

e infine più niente,

non sentivi più niente

E ora sembri una foglia, una vela leggera

la barca più piccola in questa bufera

E sembri di sfoglia, di tela leggera

Una barca minuscola in questa bufera


Fuori

c'è una sigaretta

una maglietta indossata storta

una lunga coda alla frontiera

una spiaggia nera

Fuori

Vento, temporale

fogli di giornale a volare agitati

sui viali dei parchi spogliati

Fuori

buche da saltare

strade in salita

biglietti da fare

qualcuno che invita, che viene a chiamare


Fuori

è arrivata l'estate

E' una notte di frasi avverate, di carte girate

E sembri una foglia, una vela leggera

la barca più piccola in questa bufera

Sembri di sfoglia, di tela leggera

barca minuscola in questa bufera

E sembri di carta di paglia di cera

la fiamma più debole che resisteva




mercoledì 11 dicembre 2024

Disertare Disobbedire Pubblicato il 5 Dicembre 2024 Guerre. L’Italia ha le mani sporche



Pubblico alcune parti della denuncia 


L’Italia ha le mani sporche di sangue e non può pensare a lungo di farla franca. L’apparato militar-industriale gioca un ruolo centrale in ogni conflitto oggi attivo nel mondo. Quello rivestito a Gaza, West Bank, Libano, Yemen è a dir poco scandaloso, e anche il tricolore dovrebbe sventolare oggi sulle macerie palestinesi o libanesi a suggellare una complicità attiva, in realtà pura combelligeranza.

Come denunciato dall’instancabile Antonio Mazzeo in un video del 19 novembre, da 20 anni, in base a un accordo bilaterale, le forze armate israeliane si addestrano alla guerra nelle basi e nei poligoni italiani. I caccia addestratori utilizzati per bombardare Gaza li ha forniti Leonardo 14 anni fa.

negli ultimi 4 mesi del 2023 ne ha fornito per 2 milioni di euro, nei primi 6 mesi del 2024 per circa 8 milioni. Nello stesso periodo ha acquistato sistemi d’arma israeliani, testati a Gaza sulla pelle della popolazione palestinese, per 31 milioni e sta discutendo l’acquisto di un nuovo lotto di missili Spike per circa 300 milioni, anch’essi testati nella distruzione di Gaza. Leonardo e la controllata a Oto Melara forniscono i proiettili alle unità navali israeliane, artefici della distruzione del porto di Gaza.
La controllata americana Leonardo DRS produce gli elicotteri Coala impiegati nei bombardamenti nella Striscia e si appresta a siglare un accordo col Pentagono per l’invio di cingolati. Se il governo Meloni dichiara un giro d’affari di soli 80 milioni, tace sulle centinaia di milioni dell’azienda controllata dal Tesoro Leonardo, i cui addestratori sono presenti nelle più importanti strutture militari israeliane. Dalle basi italiane, Sigonella in testa, decollano gli aerei spia che forniscono i dati all’esercito israeliano per colpire gli obiettivi. Sempre da Sigonella ogni guerra d’Israele ha ricevuto un sostegno indispensabile; attualmente vi decollano i Galaxi pieni di armi di provenienza USA.





giovedì 28 novembre 2024

Al Ministero dell'Agricoltura : la sostituzione etnica, il dito medio in posizione eretta e verticale e il classico saluto panormita-





In tram… Si presenta una famiglia simpatica ed empatica: il papà europeo e bianco (della sua religione nessuna traccia… ma è assolutamente inessenziale), la mamma non europea,  probabilmente afro-americana o direttamente africana   (della sua religione nessuna traccia… ma è assolutamente inessenziale) e il figlio, un ragazzino di nobile meticciato di 6/7 anni che gioca con i due genitori abbracciandoli a turno e chiamandoli papà e mamma e  usando anche  la lingua materna. Persona serena il papà. Mia moglie mi fa osservare che sicuramente è solido sostegno alla famiglia.  Splendida nella sua bellezza solare non europea la giovane mamma. Al Ministero dell'Agricoltura per la sostituzione etnica, il dito medio in posizione eretta e verticale e il classico saluto panormita 

PS Ovviamente per diritto matrimoniale la giovane mamma è in pienezza di cittadinanza europea  e il ragazzino di nobile meticciato altrettanto.  Al Ministero dell'Agricoltura: Sapevatelo!!!!