giovedì 23 giugno 2016

"Nella Chiesa ortodossa i numeri dei fedeli non ha avuto mai e non ha nessuna importanza"






 

"Nella Chiesa ortodossa i numeri dei fedeli non ha avuto mai e non ha nessuna importanza e tutto questo in base all’insegnamento del Nuovo Testamento, all’ordinamento dei santi Canoni e alla tradizione della Chiesa."

Il mio caro amico e confratello il nostro Vicario Generale Padre Evangelos Yfantidis  nella sua intervista al quotidiano cattolico Avvenire (http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Lassenza-di-Mosca-Non-decisiva-.aspx
coglie  benissimo il senso profondo  della Chiesa e della sinodalità  

La logica della quantità come strumento di considerazione,di importanza,di potere è fuori ed è estranea (direi anche nemica ed ostile) alla predicazione del Cristo ,degli Apostoli e dei Padri ..anzi,e al contrario, il Vangelo tutto quanto ci annuncia la ricchezza del piccolo gregge al quale vien detto e predicato di Non Temere e di Non Avere Paura ...

Ha ragione Evangelos..I numeri non possono nè devono contare nella relazione sinodale tra chiese sorelle...Altra è la santa caratteristica della relazione sinodale ..Ed è la comunione di fede, la comune correzione fraterna, il comune discepolato, la diakonia del servizio, la gioia di condividere e di vivere e di celebrare insieme i tremendi e vivifici Misteri del Cristo Teantropo e Risorto...il comune annuncio al mondo e al cosmo e alle galassie di ieri,di oggi e di domani che Cristo è l'Alfa e l'Omega di ogni movimento e di ogni respiro  che ci fa  profondamente Chiesa.

I numeri portati e presentati come segno forte per avere spazio e potere e considerazione  restano una tentazione personale ed ecclesiale di orgoglio e di superbia ..A qualunque chiesa che ieri,oggi ed anche domani gettasse sul tavolo della sinodalità la propria forza numerica si dovrebbe e si deve rispondere con carità fraterna e con fraterna chiarezza

Vangelo di Luca al capitolo 22 versetti 24-27



"24 Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più grande. 25 Ma egli disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. 26 Ma per voi non dev'essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. 27 Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve."


Ed è qui  ,in questa dimensione sottolineata da Padre Evangelos,che occorre chiarezza ..serena chiarezza ma chiarezza( e fa male, molto male,un malessere personale,una sciagura ecclesiale leggere quasi ogni giorno,giorno per giorno in un sito ufficiale di una parrocchia canonica ortodossa in Italia , stilettate, polemiche, cattiverie non motivate da considerazione ecclesiologiche( le diversità di impostazioni ecclesiologiche ci possono stare dentro l'idem sentire   ma proprio perchè dentro l'idem sentire non possono essere cattiverie e stilettate ma contributi e servizio di condivisione fraterna) ma da analisi di geopolitica, di schieramento politico  come se la chiesa fosse solo  Importante Realtà Sociale e Politica,fosse Mondana e Solo Mondana ) ...


Chiarezza... e chiarezza patristica sino in fondo 

 da Sant’Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 

" Noi non abbiamo più un imperatore antichissimo che ci perseguita, ma dobbiamo combattere contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre... Non ci confisca i beni, anzi, ci dà di che vivere, ma ci arricchisce per darci la morte... Non ci spinge verso schiavitù, né tantomeno in carcere, ma elabora per noi alti ideali di libertà invitandoci ad onorarci nel suo palazzo per farci amare le nostre catene... Non ci colpisce il cuore, ma prende possesso del cuore... Non ci taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con il denaro."


All'interno poi di questa chiarezza evagelica,apostolica e patristica Le Chiese sorelle possono e devono discutere e possono anche non concordare,possono perfino non  riconoscere documenti ed esiti e possono pure rendere problematica la ricezione del Sinodo   ma  facendo sempre memoria della forza evangelica di conversione e pentimento dell'inno del Kerubikòn 


 "noi che misticamente dei Cherubibini ora siamo icone e alla vivifica Triade l'inno trisagio cantiamo,deponiamo ogni affanno della vita per accogliere il Re dell'universo invisibilmente scortato dalle angeliche schiere.Alliluia,alliluia,alliluia"


Io ho/avevo ma ancora ho un sogno e una certezza..Si alla fine aveva ragione il Patriarca Bartolomeo quando esortò,supplicò, invocò il Patriarcato di Antiochia a concelebrare con il Patriarcato di Gerusalemme al Sinodo prima di risolvere la questione della giurisdizione sul Qatar

E' stata la grande intuizione del Patriarca,purtroppo non ascoltata..

Infatti-e questo è il sogno.questa è la speranza- davanti ai Misteri del Cristo,davanti all'urlo del Popolo Santo  Cristo è in mezzo  con noi..lo è e lo sarà Ognora ora e sempre e nei secoli dei secoli... Ma sicuramente i due patriarchi in lacrime di compunzione e in gioia di pentimento..avrebbero detto l'uno all'altro..Ma smettiamola..il Qatar è tuo Antiochia ..ma no smettiamola  il Qatar è tuo Gerusalemmme..

Perchè carissimi fratelli e carissime sorelle il Qatar ed ogni Qatar ,ogni territorio è di Dio tre volte santo..

Ovviamente la supplica di Bartolomeo non è stata ascoltata... E noi si continua a pregare fino al collo del cuore perchè nel mistero dello Spirito Santo che danza e regna Sovrano Consolatore e Paraclito  la novità della Pentecoste di sempre entri nei cuori e degli assenti e dei presenti a Creta


Amin 

 











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