sabato 25 aprile 2020

Il 25 Aprile è e deve restare ‘’divisivo’’

Però a fare giusta una scelta o l'altra dipende da che tipo di vento soffia…
Il 25 Aprile è e  deve restare ‘’divisivo’’

Sia il senatore La Russa sia la deputata Meloni hanno piena ragione quando constatano- nell’ambito accusatorio-   il 25 Aprile in quanto divisivo e di parte e, avendo ragione, mostrano la loro impossibilitò etica e politica e quindi sono solo ‘dei corpi estranei’’

Il 25 aprile è e  deve restare ‘’divisivo’’ proprio per l’annuncio permanente di rottura che esprime e non solo come memoria del passato e memoria sempre feconda ma come continua ed odierna vigilanza costituzionale,  etica ben prima e ben di più dell’ambito e nell’ambito politico

Il   25 Aprile è e  deve restare ‘’divisivo’’
Vigilanza versus et contra quanti e quante, da diverse parti, per diversi motivi ma per e con esiti uguali, propongono lo svilimento della centralità del parlamento, l’eliminazione del bicameralismo perfetto, l’osare contestare il suffragio universale, sia in sede di elettorale attivo sia in sede di elettorato passivo, l’introduzione del vincolo di mandato ,la tentazione dei e ai pieni poteri e per l’uomo solo al comando e per una sola consorteria al comando.

E’ divisivo e deve restare divisivo facendo memoria verso La Russa e Meloni che è proprio questo valore di ‘’divisività’’ che consente loro i loro diritti politici e parlamentare ,facendo memoria verso la pienezza di senso etico del 25 aprile  che la divisività nega qualsiasi retorica anche nobile per l’unità nazionale in quanto oggi, pur e con la pandemia, esiste ed è forte una vasta area che vuole la rivincita sul 25 aprile stesso e la ‘’reconquista’’ sul valore della Costituzione, unica e sola prima sine paribus.

Ma anche la ‘’divisività’’ deve contestare e negare senso etico e politico ai richiami ‘’alla solidarietà repubblicana’’ e ‘’al voto utile’’, forme di pura ipocrisia e funzionali alle consorterie della sinistra liberista. Ci sono sempre oppressi ed oppressori, sfruttati e sfruttatori e il 25 aprile deve far memoria dell’impossibile unità con chi ,a sinistra e a centrosinistra, di fatto e di diritto chiude alla speranza di fuoriuscita dal dominio del libero mercato.

Ed ancora il 25 Aprile,in nome e per conto della sua ‘’divisività’’-quasi una laica pro-fezia fa sempre memoria  sia delle atrocità del ventennio fascista,le atrocità naziste, le imperdonabili colpe di un re fellone che non firma il decreto Facta, che si fa garante del ventennio e dal quale riceve bonus ed imperi coloniali, firma e promulga le ignobili leggi razziali, fugge di notte all’alba del 9 settembre,sia l’essere stata la resistenza un evento ‘’repubblicano’’ e non solo comunista e non solo socialista,ma anche
liberale, cattolica, azionista, monarchica con la necessità etica di aprire tutti gli archivi per porre in luce quanto di oscuro ci sia e c’è stato tra partigiani comunisti e ‘’gappisti’’ e partigiani anti-comunisti e nel paese tutto anche dopo la liberazione e almeno fino all’attentato aTogliatti.

Il 25 Aprile è e  deve restare ‘’divisivo’’ proprio in forza di quella libertà che nulla tace e sempre propone società più giuste e più eque

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