martedì 17 maggio 2016

il santo popolo di Dio alla fine dell'omelia



Il lettore ha finito di cantare il brano apostolico /di solito una parte di una delle lettere di  Paolo apostolo e il coro intona l'alliluja e il giovane parroco incensa icone e popolo santo di Dio

...come scrive Nikolai Gogol in "Meditazioni sulla Divina Liturgia" : "il coro fa risuonare l'alliluia che annunzia l'avvicinarsi del Signore che viene a parlare al suo popolo per bocca dell'Evangelo" e..."il profumo dell'incenso quasi a preparare la venuta del Salvatore. .."

Ed ora il momento solenne,importante il Vangelo  viene cantato davanti a tutto il popolo in piedi ed attento..Il Vangelo ci convoca e ci unisce ..Il Sacerdote si era preparato con umiltà di preghiera poco prima

"S. Fa' risplendere nei nostri cuori, Sovrano amico degli uomini, la luce incorruttibile della tua intelligenza divina, e apri gli occhi del nostro pensiero alla comprensione delle tue predicazioni evangeliche: infondi in noi anche il timore dei tuoi beati comandamenti, affinché, calpestati tutti i desideri carnali, possiamo raggiungere una vita spirituale, pensando e facendo tutto ciò che è di tuo gradimento. Sei tu infatti l'illuminazione delle nostre anime e dei nostri corpi, Cristo Dio, e a te innalziamo la gloria, con il tuo eterno Padre, e il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin."

Nel silenzio del popolo con il Vangelo sul leggio davanti alle Porte Regali, con i ceroferari che con le candele accese segnano che sta parlando Dio Gesù Cristo,Dio vero da Dio vero,Luce da Luce e luce per tutti noi e per tutte noi che siamo e stiamo nelle tenebre e nella lotta contro il maligno ..

Il prete sciancato ,quando fa assistenza, accende la sua brava candelina restando al suo posto e nessun fratello e nessuna sorella si presenta per consegnare i bigliettini dei vivi e dei morti e la candela accesa..Chi era già pronto si ferma e resta in serio silenzio ad ascoltare con la sua candela accesa e i suoi fogliettini...anche qui la luce si espande...si riversa..Luce da Luce...

Il Vangelo è stato cantato...il popolo santo di Dio ora può anche sedersi... Il parroco tiene l'omelia..l'esortazione..la catechesi ... 

Ho sempre e da sempre saputo e percepito che una predica che tocchi il cuore di tutti anche di colui che la propone  deve essere un invito continuo a cambiar la nostra vita davanti al Signore Dio tre volte santo, una precisa (insieme dolce e chiara) esortazione al pentimento,al ravvedimento,alla metania e ad intercedere in preghiera gli uni per gli altri...

L'omelia del mio giovane parroco(per quel che io in romeno e dal romeno posso comprendere) alla fine è sempre un sorriso per tutti e per tutte... il sorriso del Vangelo "Non temete e non abbiate paura-dice il Signore-io sono con voi fino alla fine del mondo "

E alla fine dell'omelia accade sempre un momento,un evento che ogni volta e volta per volta davanti a Dio mi commuove, mi fa capire il senso della chiesa come comunione di cuori...Alla fine il popolo si alza e -con voce chiara- rivolge al mio giovane parroco  una frase della quale io capisco solo il vocabolo "parintele" e rivolge la frase segnandosi con il segno della santa e vivifica Croce


Ho chiesto ad una sorella che mi traducesse la frase in italiano  ed ecco la grande unità del popolo santo di Dio 
"Grazie Padre per quel che ci hai detto " ..

Il popolo santo di Dio ringrazia il suo pastore per quel servizio di catechesi e di consolazione che egli ha  fatto con la sua predica e mi torna in mente l'apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinti al capitolo 12 versetti  5-12 

"5 E vi è diversità di ministerî, ma non v'è che un medesimo Signore. 6 E vi è varietà di operazioni, ma non v'è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. 7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utile comune. 8 Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; 9 a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d'operar miracoli; 10 a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; 11 ma tutte queste cose le opera quell'uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole.
12 Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo "


La Divina Liturgia riprende il suo cammino orante e in preghiera  ed ora sappiamo che la Parola si è fatta carne e quindi ci si prepara alla presenza reale dei Santi Misteri.


Să zicem toţi, din tot sufletul şi din tot cugetul nostru să zicem.

Diciamo tutti da tutta l'anima, e da tutta la nostra mente diciamo.
 



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