giovedì 5 maggio 2016

Venerdi Santo Vespro della Deposizione a San Caralampo


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Al Venerdi Santo   Al Vespro della Deposizione


“Padre Giovanni il più anziano sei tu (stavolta il mio giovane parroco mi dà del tu….anzi mi dice sorridendo..lo vedi ti do del tu…) e quindi l’epitaffio lo porti tu in processione dall’Altare sul tavolo al centro della chiesa.”

Ma non finisce qui il mio vissuto di questo Venerdi Santo…Era già stato preceduto ,durante la recita in tono monastico e di per sé laicale  delle Ore Regali (io stavo con il santo popolo di Dio con i lettori) ,da una richiesta  immediata di una sorella di fede che mi ha arricchito dentro.  Mentre Joseph recitava in mono-tono uno dei salmi dell’ora  Nona,  l’ultima ora liturgica prima del Vespro della Deposizione una sorella mi sussurra :” Padre mi dà la benedizione per consegnare dall’armadio una candela ad una parrocchiana” …Non ho capito il perché  ma mi fido sempre dell’ethos ortodosso del santo popolo di Dio  e in 30 anni di ortodossia da italiano ma si diciamolo convertito non avevo mai ricevuto una richiesta del genere..

Intuisco che nel cuore e nello spirito della sorella  ella deve svolgere un servizio ecclesiale,un preciso ministero di servizio e deve prendere non una semplice candela ma una candela che poi verrà accesa per far memoria dei vivi e dei morti davanti all'icona della Madre di Dio..

Capisco che il mio servizio non è cercar di capire nè di discutere ma di annunciare e di benedire il servizio ecclesiale

"benedetto il nostro Dio in ogni tempo ognora ora e sempre e nei secoli dei secoli  Amin " e lieta e leggera la sorella apre l'armadio e consegna la candela 

Ed arriva il momento del Canto del Vangelo..il Vangelo della deposizione...Al centro della Chiesa sta la Santa Croce con l'icona del Crocifisso appena appena tenuta sulla croce..appena appena..

Vangelo di Matteo  capitolo 27 versetti da 55 a 61


55 C'erano là molte donne che guardavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per assisterlo; 56 tra di loro erano Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo.
Seppellimento di Gesù

57 Fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. 58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse dato. 59 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito,  


 e qui io e il mio giovane parroco ci fermiamo...il mio giovane parroco mi consegna un lenzuolo candido,bianco e pulito  ed io chiamo un fratello romeno accanto a me che si emoziona e non capisce più nulla..Gli devo io stesso far stendere le mani e fargli tenere aperto il lenzuolo...Il mio giovane parroco stacca l'icona del Crocifisso dalla croce..Benedice il popolo..io la colloco nel lenzuolo e il fratello romeno sempre più emozionato ma felice la bacia..L'avvolgiamo dentro il lenzuolo come fece Giuseppe d'Arimatea e io e il mio giovane parroco portiamo l'icona del Cristo dentro il suo sudario sopra l'altare

Poi io continuo

60 e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò. 61 Maria Maddalena e l'altra Maria erano lì, sedute di fronte al sepolcro.


e si arriva così al canto dell'ultimo tropario dell'innologia e durante il canto tocca a me portare in processione l'epitafios dall'Altare sulla tavola al centro della Chiesa e il coro canta seguento l'intonazione del mio giovane parroco che ci chiama tutti alla preghiera

Giuseppe insieme a Nicodemo depose dal legno te,* che ti avvolgi di luce come di un manto
e contemplandoti morto, nudo, insepolto,* iniziò il
lamento pieno di compassione,* e dolente
diceva:* Ahimè, Gesù dolcissimo!* Poco prima il sole
 vedendoti pendere dalla croce,* si 
ammantava di tenebra;* la terra si agitava per il timore ,* si lacerava il velo del tempio;* ma ecco,
io ora ti vedo per me volontariamente disceso nella
morte.* Come potrò seppellirti, Dio mio?*
Come ti avvolgerò in una sindone?* Con quali mani toccherò
 il tuo corpo immacolato?* O quali
canti potrò mai intonare per il tuo esodo, o pietoso
* Magnifico i tuoi patimenti,* inneggio alla
tua sepoltura insieme alla tua risurrezione,* acclamando
* Signore, gloria a te.


L'epitafios è enorme  Ero abituato al piccolo epitafios della parrocchia di San Marco d'Efeso che potevo agevolmente tenere sulla testa anche portando la stampella
Il mio giovane parroco comprende e prima di prendere il Vangelo e la croce benedizionale mi copre tutto con questo enorme epitafiose mi guida lui verso la tavola al centro della Chiesa cantando ed incensando 

Stavolta sono io che non capisco più nulla...collochiamo l'epitafios sulla tavola..le nostre tre prostrazioni  ed improvvisamente il santo popolo di Dio adorma la tavola e l'epitafios di fiori e di piante ...e poi lo venera intensamente ...pienamente....e ci segna tutti  a  non finire ..continuamente

 E fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, / e soffrì, / e fu sepolto.

 Şi s-a răstignit pentru noi în zilele lui Pilat din Pont / şi a pătimit / şi s-a îngropat

 ταυρωθέντα τε ὑπὲρ ἡμῶν ἐπὶ Ποντίου Πιλάτου,
καὶ παθόντα καὶ ταφέντα.



Ma lo sappiamo

E risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture

 Şi a înviat a treia zi, după Scripturi

 Καὶ ἀναστάντα τῇ τρίτῃ ἡμέρᾳ
κατὰ τὰς Γραφάς.



 





 

 

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