Caro Ciccio,
sul social dove
navighiamo e stiamo con una certa regolarità
recentemente tu (nella legittimità del tuo approccio che è laico ma di una laicità che respira e si nutre di
poesia e di valorialità “religiosa” in senso ampio ) hai motivato una tua
precisa e prossima ideale scelta concreta sul prossimo referendum costituzionale citando e non solo citando ma proprio
assumendo(sempre con legittimità ) in ambito di radicalità etica la lezione di
Don Giuseppe Dossetti
Io di questo ti
ringrazio perché è venuto il momento, il
tempo opportuno, il kairòs perché io
compia l’ultimo e necessario parricidio che resta alla e per la mia vita..
Abbandonare con affetto e memoria purificata la lezione di Don Giuseppe
Dossetti e abbandonarla non in quanto lezione “da sinistra” ma abbandonarla in
quanto possibilità ecclesiale ,in quanto “lezione” ,in quanto impossibile al e nel vissuto di un cristiano
di antica tradizione Abbandonarla in quanto e perché tale,abbandonarla in
quanto e perché “dossettiana”
Dirai (ma non ci giurerei) che in fondo
del dato ecclesiale ed ecclesiologico a te poco importa ..il dossettismo
resterebbe per te categoria politica,valore laico etico politico e quindi mi
potresti dire “ad quid perditio haec? “
E il nodo è proprio
questo…il dossettismo non è (per un cristiano di antica tradizione ) una
categoria politica ma è una scelta
ecclesiologica ben precisa…propone come necessaria e congrua a se stesso un
preciso modello di chiesa,un preciso modello di relazione tra la chiesa e la
storia..Diciamo allora che ,attraverso te, mi rivolgo ai miei fratelli e alle
mie sorelle cristiane di qualsivoglia chiesa
di impostazione dossettiana…chiarendo subito (e questo ti farà saltare
dalla sedia) che,nella mia percezione ,esistono dossettiani di destra e
dossettiani di sinistra ma poco importa..sempre e comunque dossettiani,sempre e
comunque dentro un preciso modello
ecclesiologico di relazione tra fede e storia che non è più il mio e che trovo
per la mia vita di antica tradizione un errore, un ‘ invivibilità, una
contraddizione piena nel vissuto con l’Evangelo di Cristo Dio,l’Evangelo della
Grazia e della Libertà
Un cristiano di
antica tradizione si muove a partire da un assunto preciso dell’”esistono
monaci cristiani perché tutti i cristiani sono monaci” e quindi chiamati a non
avere una patria, a non avere una cittadinanza, a non avere dove posare il capo, a non avere affanno per le
realtà e gli eventi penultimi e infravalenti(direbbe il cattolico
Maritain) e quindi a guardare tutto
questo con lucidità critica, anche se si vuole con sano e cinico scetticismo
spesso quasi irriverente.. Se la vogliamo
coniugare in termini immediati..l’essere cittadini dell’Oltre e
dell’Altrove ci rende nella storia e
nella storicità iscritti al partito degli Apoti
,di color che non la bevono ma
anche Apoti pure di se stessi se fanno di color che non la bevono un’ultima e
definitiva puntata.. Il cristiano monaco totalmente(anche quando e soprattutto
quando vive nel mondo e nella storicità) spara sempre al quartier
generale…compreso quel quartier generale che è lui stesso .. La lettera a
Diogneto della tradizione patristica immediatamente postapostolica è
chiarissima sotto questo aspetto. Ma spero (sto scrivendo a braccio.) che
questa sia l’unica citazione in tutta la
nota e per tutta la nota
Il Dossetti che (non del tutto ma in modo
sostanziale ) io vorrei ricordare nel mio vissuto è quel Dossetti che “Nel dicembre del 1956 manifestò il
desiderio di diventare sacerdote al cardinale Lercaro e, contemporaneamente, si dimise da professore universitario,
ritenendo tale ruolo non compatibile con le proprie scelte religiose,
monastiche e sacerdotali. Il cardinale, dopo matura riflessione, diede
risposta positiva solo nel 1958 Il 25
marzo 1958, Dossetti partecipò per l'ultima volta alla seduta del consiglio
comunale (di Bologna) comunicando al
sindaco Giuseppe Dozza le proprie
dimissioni da consigliere. Subito dopo, Dossetti vestì l'abito clericale e si
ritirò al santuario di San Luca per iniziare la sua preparazione. Fu ordinato
sacerdote nel 1959”
Questo è il Dossetti
dell’Oltre e dell’Altrove,il Dossetti che ancora mi ricorda e mi indica
pienamente che rispetto alla mia e sua professione di fede l’esistenza di
realtà “non compatibili “,di interventismi “non compatibili “ e quindi di
necessaria assenza,di sana e cristiana necessaria assenza. Questo Dossetti
raccoglie l’eredità piena del nostro
padre tra I Santi Ilario di Poitiers che così secoli e secoli fa scriveva al
“cristianissimo “ imperatore Costanzo “
Noi non abbiamo più un imperatore antichissimo che ci perseguita, ma dobbiamo
combattere contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga;
non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre... Non ci confisca i
beni, anzi, ci dà di che vivere, ma ci arricchisce per darci la morte... Non ci
spinge verso schiavitù, né tantomeno in carcere, ma elabora per noi alti ideali
di libertà invitandoci ad onorarci nel suo palazzo per farci amare le nostre
catene... Non ci colpisce il cuore, ma prende possesso del cuore... Non ci
taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con il denaro.”(ahimè ,mi perdonerai,
seconda citazione …)
Il Dossetti che poi dopo
anni e anni dopo reinterviene in politica assumendo come ultimativo e
definitivo per la stessa testimonianza cristiana la difesa di una precisa categoria politica
(in quel caso la Costituzione Repubblicana ) in opposzione al governo di allora
non è più il monaco Dossetti monaco
Caro Ciccio,il problema è
antico per noi cristiani ..purtroppo è antichissimo… ed è la nostra scimmia, la
nostra superbia,la nostra idolatria…il ritenersi ,in quanto e perchè cristiani,
essenziali,fondamentali,esaustivi e necessari.. con il rischio (che è
continuo,ricorrente, tra il consapevole e l’inconsapevole..ma anche qui
l’ingenuità è maggior colpa rispetto
alla complicità) di essere arruolati da una parte e dall’altra di voler a tutti
I costi battezzare fenomeni sociali che in sè e per sè non vogliono e non
devono essere battezzati perchè vissuti e pensati fuori(e spesso contro)
indipendentemente dalla natura del fenomeno sociale anche se alcuni esponenti dei fenomeni sociali non battezzabili hanno oggi furbamente capito quanto noi cristiani siamo insieme superbi e cretini(la superbia e la cretinaggine sono esse stesse sorelle gemelle monovulari )
Ed è qui
l’errore,l’invivibilità del dossettismo…Esso è una riproposizione (al di là dei contenuti e delle tematiche)
dell’ecclesiologia del presenzialismo, dell’interventismo, della respublica
christiana ,è ecclesialmente un integrismo e un preciso integralismo e a nulla fa
gioco I contenuti specifici..La respublica christiana di Dossetti accetta e benedice ad esempio (ed è un esempio immediato..non contenutistico)
le”unioni civili”,la respublica christiana di Marcel Lefebvre le respinge e le maledice…ma entrambe le posizioni sono (anche loro ) sorelle
gemelle monovulari perchè pretendono e pensano che il Vangelo si possa
concretizzare esaustivamente in una
città terrena … Il che ,per un cristiano di antica tradizione.è peccato di
idolatria e di pesante idolatria ..
Da qui,Ciccio carissimo,a
mio sommesso avviso la tua seria contraddizione:un laico che nelle sue scelte
laiche storiche di sano materialismo storico si richiama a
Dossetti…uccide la sua stessa laicità
E a questo punto poco
importa se e come andrò a votare io il 4 Dicembre prossimo venturo… Spero per
me stesso di poter votare non perchè e in quanto cristiano ma perchè cittadino,semplice cittadino che segue un ragionamento concreto e non si
lascia imprigionare da visioni ideologiche..il ragionamento concreto mi
garantisce la possibilità del cristianesimo di antica tradizione…la visione
ideologica e valoriale tradisce il mio
vissuto con il Vangelo
Nel salutarti con affetto
ormai quarantennale… ti lascio citandoti una delle preghiere che ogni domenica
come presbitero della mia chiesa(attenzione anche a casa mia,magari in salsa
slava, ci sono gli stessi problemi “metodologicamente dossettiani” ) presento
alla Santa Triade..un momento di paradossale preghiera politica
“per il nostro paese custodito da Dio, per i
suoi governanti e l'esercito. Dona loro, Signore, un governo pacifico, affinché
nella loro moderatezza anche noi viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta
pietà e venerazione“
Padre Giovanni(Gaetano)Festa
ma anche Gaetano(Padre Giovanni) Festa