venerdì 25 novembre 2016

Caro Ciccio,ti spiego perchè "il dossettismo" non può esistere nelle corde di un cristiano di antica tradizione



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Caro Ciccio,



sul social dove navighiamo e stiamo con una certa regolarità  recentemente tu (nella legittimità del tuo approccio che è laico  ma di una laicità che respira e si nutre di poesia e di valorialità “religiosa” in senso ampio ) hai motivato una tua precisa e prossima ideale scelta concreta sul prossimo referendum  costituzionale  citando e non solo citando ma proprio assumendo(sempre con legittimità ) in ambito di radicalità etica la lezione di Don Giuseppe Dossetti



Io di questo ti ringrazio  perché è venuto il momento, il tempo opportuno, il kairòs  perché io compia l’ultimo e necessario parricidio che resta alla e per la mia vita.. Abbandonare con affetto e memoria purificata la lezione di Don Giuseppe Dossetti e abbandonarla non in quanto lezione “da sinistra” ma abbandonarla in quanto possibilità ecclesiale ,in quanto “lezione” ,in quanto  impossibile al e nel vissuto di un cristiano di antica tradizione Abbandonarla in quanto e perché tale,abbandonarla in quanto e perché “dossettiana”



Dirai  (ma non ci giurerei) che  in fondo  del dato ecclesiale ed ecclesiologico a te poco importa ..il dossettismo resterebbe per te categoria politica,valore laico etico politico e quindi mi potresti dire “ad quid perditio haec? “



E il nodo è proprio questo…il dossettismo non è (per un cristiano di antica tradizione ) una categoria politica  ma è una scelta ecclesiologica ben precisa…propone come necessaria e congrua a se stesso un preciso modello di chiesa,un preciso modello di relazione tra la chiesa e la storia..Diciamo allora che ,attraverso te, mi rivolgo ai miei fratelli e alle mie sorelle cristiane di qualsivoglia chiesa   di impostazione dossettiana…chiarendo subito (e questo ti farà saltare dalla sedia) che,nella mia percezione ,esistono dossettiani di destra e dossettiani di sinistra ma poco importa..sempre e comunque dossettiani,sempre e comunque dentro  un preciso modello ecclesiologico di relazione tra fede e storia che non è più il mio e che trovo per la mia vita di antica tradizione un errore, un ‘ invivibilità, una contraddizione piena nel vissuto con l’Evangelo di Cristo Dio,l’Evangelo della Grazia e della Libertà



Un cristiano di antica tradizione si muove a partire da un assunto preciso dell’”esistono monaci cristiani perché tutti i cristiani sono monaci” e quindi chiamati a non avere una patria, a non avere una cittadinanza, a non avere dove posare il capo, a non avere affanno per le realtà e gli eventi penultimi e infravalenti(direbbe il cattolico Maritain)  e quindi a guardare tutto questo con lucidità critica, anche se si vuole con sano e cinico scetticismo spesso quasi irriverente.. Se la vogliamo  coniugare in termini immediati..l’essere cittadini dell’Oltre e dell’Altrove ci rende nella storia  e nella storicità iscritti al partito degli Apoti  ,di color che non la bevono  ma anche Apoti pure di se stessi se fanno di color che non la bevono un’ultima e definitiva puntata.. Il cristiano monaco totalmente(anche quando e soprattutto quando vive nel mondo e nella storicità) spara sempre al quartier generale…compreso quel quartier generale che è lui stesso .. La lettera a Diogneto della tradizione patristica immediatamente postapostolica è chiarissima sotto questo aspetto. Ma spero (sto scrivendo a braccio.) che questa sia l’unica citazione  in tutta la nota e per tutta la nota



Il  Dossetti che (non del tutto ma in modo sostanziale ) io vorrei ricordare nel mio vissuto è quel Dossetti che “Nel dicembre del 1956 manifestò il desiderio di diventare sacerdote al cardinale Lercaro e, contemporaneamente, si dimise da professore universitario, ritenendo tale ruolo non compatibile con le proprie scelte religiose, monastiche e sacerdotali. Il cardinale, dopo matura riflessione, diede risposta positiva solo nel 1958  Il 25 marzo 1958, Dossetti partecipò per l'ultima volta alla seduta del consiglio comunale (di Bologna)  comunicando al sindaco Giuseppe Dozza  le proprie dimissioni da consigliere. Subito dopo, Dossetti vestì l'abito clericale e si ritirò al santuario di San Luca per iniziare la sua preparazione. Fu ordinato sacerdote nel 1959”



Questo è il Dossetti dell’Oltre e dell’Altrove,il Dossetti che ancora mi ricorda e mi indica pienamente che rispetto alla mia e sua professione di fede l’esistenza di realtà “non compatibili “,di interventismi “non compatibili “ e quindi di necessaria assenza,di sana e cristiana necessaria assenza. Questo Dossetti raccoglie  l’eredità piena del nostro padre tra I Santi Ilario di Poitiers che così secoli e secoli fa scriveva al “cristianissimo “ imperatore Costanzo  “ Noi non abbiamo più un imperatore antichissimo che ci perseguita, ma dobbiamo combattere contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre... Non ci confisca i beni, anzi, ci dà di che vivere, ma ci arricchisce per darci la morte... Non ci spinge verso schiavitù, né tantomeno in carcere, ma elabora per noi alti ideali di libertà invitandoci ad onorarci nel suo palazzo per farci amare le nostre catene... Non ci colpisce il cuore, ma prende possesso del cuore... Non ci taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con il denaro.”(ahimè ,mi perdonerai, seconda citazione …)



Il Dossetti che poi dopo anni e anni dopo reinterviene in politica assumendo come ultimativo e definitivo per la stessa testimonianza cristiana  la difesa di una precisa categoria politica (in quel caso la Costituzione Repubblicana ) in opposzione al governo di allora non è più il monaco Dossetti monaco



Caro Ciccio,il problema è antico per noi cristiani ..purtroppo è antichissimo… ed è la nostra scimmia, la nostra superbia,la nostra idolatria…il ritenersi ,in quanto e perchè cristiani, essenziali,fondamentali,esaustivi e necessari.. con il rischio (che è continuo,ricorrente, tra il consapevole e l’inconsapevole..ma anche qui l’ingenuità  è maggior colpa rispetto alla complicità) di essere arruolati da una parte e dall’altra di voler a tutti I costi battezzare fenomeni sociali che in sè e per sè non vogliono e non devono essere battezzati perchè vissuti e pensati fuori(e spesso contro) indipendentemente dalla natura del fenomeno sociale anche se alcuni esponenti dei fenomeni sociali non battezzabili hanno oggi furbamente capito quanto noi cristiani siamo insieme superbi e cretini(la superbia e la cretinaggine sono esse stesse sorelle gemelle monovulari )





Ed è qui l’errore,l’invivibilità del dossettismo…Esso è una riproposizione  (al di là dei contenuti e delle tematiche) dell’ecclesiologia del presenzialismo, dell’interventismo, della respublica christiana ,è ecclesialmente un integrismo e un preciso integralismo e a nulla fa gioco I contenuti specifici..La respublica christiana di Dossetti accetta e  benedice ad esempio (ed è un esempio immediato..non contenutistico) le”unioni civili”,la respublica christiana di Marcel Lefebvre  le respinge e le  maledice…ma entrambe le posizioni sono (anche loro )  sorelle gemelle monovulari perchè pretendono e pensano che il Vangelo si possa concretizzare esaustivamente  in una città terrena … Il che ,per un cristiano di antica tradizione.è peccato di idolatria e di pesante idolatria ..



Da qui,Ciccio carissimo,a mio sommesso avviso la tua seria contraddizione:un laico che nelle sue scelte laiche  storiche  di sano materialismo storico si richiama a Dossetti…uccide la sua stessa laicità



E a questo punto poco importa se e come andrò a votare io il 4 Dicembre prossimo venturo… Spero per me stesso di poter votare non perchè e in quanto cristiano  ma perchè cittadino,semplice cittadino  che segue un ragionamento concreto e non si lascia imprigionare da visioni ideologiche..il ragionamento concreto mi garantisce la possibilità del cristianesimo di antica tradizione…la visione ideologica e valoriale  tradisce il mio vissuto con il Vangelo



Nel salutarti con affetto ormai quarantennale… ti lascio citandoti una delle preghiere che ogni domenica come presbitero della mia chiesa(attenzione anche a casa mia,magari in salsa slava, ci sono gli stessi problemi “metodologicamente dossettiani” ) presento alla Santa Triade..un momento di paradossale preghiera politica

 “per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito. Dona loro, Signore, un governo pacifico, affinché nella loro moderatezza anche noi viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione“



Padre Giovanni(Gaetano)Festa ma anche Gaetano(Padre Giovanni) Festa















venerdì 18 novembre 2016

alla fermata del bus..una signora over 60 e il suo megagalattico cellulare

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Mattina di Venerdi 18 Novembre 2016..ore 8.15  fermata del bus 106 che da casa mia mi condurrà a scuola per chiudere (uscendo alle 17.30) la settimana..Domani ho chiesto ed ottenuto il giorno di riposo compensativo avendo "ampiamente "(così ho scritto nella domanda al dirigente) completato le 36 ore  settimanali di servizio e di lavoro.. So bene cosa mi aspetta a scuola...e quindi ed insomma diciamo che tendo al "grigio"...

Alla fermata (topograficamente collocata sul marciapiede quasi di fronte al condominio dove abito e   di fronte alla Chiesa di San Luigi Gonzaga... io ragiono per Chiese come topografia e per domeniche come contabilizzazione dei calendari ... ) ritrovo come quasi ogni mattina da due anni  la giovane universitaria Erica sempre in angoscia  perchè non solo deve utilizzare la linea 106 (il che è un primo calvario) ma poi deve attendere(ed è l'attesa proprio apocalittica..del neppure il figlio dell'uomo sa quando transiterà) la linea 108  che da via Dante giunge all'università..E quindi Erica è sempre  in ansia ..poi si aggiunga che Erica non è siciliana ma lombarda e mi comunica ogni santa mattina che non comprende per quale motivo sul sito internet dell'Amat di Palermo (l'azienda municipalizzata del servizio bus e tram) sta scritto che la linea 106 transita ogni 20 minuti e la linea 108 ogni 15.. mentre poi nella realtà è una musica diversa... E come sempre io rispondo..."ragazza mia ....."

Erica ed io siamo consapevoli ,a questo punto,che la linea 106 non ha effettuato(da noi qui a Palermo si dice  "ha saltato" ) la corsa delle ore 8.20 e quindi  aspetteremo.... 

Si presenta una signora over 60  un pò trafelata ed apprende con suo dispiacere ma rassegnazione che la corsa delle ore 8.15 "è saltata"... la rassegnazione non è proprio silente ma qualche improperio al sindaco Orlando la Signora non lo evita... 

Sulla panchina dell'attesa apocalittica  la Signora mi chiede se io capisca qualcosa di cellulari e  e del loro funzionamento.. Ovviamente il mio è un No sincero e per di più descritto e motivato...Uso da almeno 20 anni un antichissimo Nokia e solo recentemente ho imparato a trasmettere gli sms e ad organizzare la rubrica... Tra l'altro il cellulare mi è stato regalato da mia moglie quasi(e giustamente) come un dovere familiare e matrimoniale a tal punto che l'utenza SIM è a lei intestata

Interviene (altrettanto giustamente e da esperta) la giovane Erica..Ella sa e "ne capisce" di cellullari anche se non proprio di ultimissima generazione almeno di ultima generazione

La Signora rincuorata  dalla borsa estrae il suo cellulare... Non so descriverlo..l'astronave Enterprise/ Star Trek sia quella comandata dal capitano Kirk sia quella comandata dal capitano Jean-Luc Picard sono appena appena un tantinello avanti al mio Nokia....

La signora è però affranta... il suo cellulare che-ella afferma -fa tutto...realizza tutto ( anche il caffè signora? accenna ad un sorriso di circostanza) e che le è costato la bellezza di Euro 600( un terzo del mio stipendio...dieci giorni del mio lavoro ad orario ordinario..) ieri sera dopo che ella ha conversato con la sorella ... si è completamente zittito e spento ..non riesce più ad attivarlo  e ...come farà ora  senza  whatsapp? come potrà trascorrere il tempo libero con...(e qui elenca una serie di applicazioni-così dice- che le consentivano di trascorrere lietamente il tempo libero..) ?

E veramente piena di dolore e di dolori...quasi un agnello mandato  al macello, muto davanti ai suoi tosatori,la sua disperazione chi mai potrà narrarla?

Erica cerca di smanettare un pò...ma non accade nulla  e conviene con la signora che occorre far intervenire l'assistenza e la riparazione...e forse converrà acquistarne uno nuovo...

Ed è qui che la Signora quasi in lacrime(dopo la diagnosi e la radicale terapia proposta da Erica)  però rivela (non ne ha contezza..ma ..) il perchè del silenzio cosmico nella sua vita e nella sua anima del suo fidato amante  il cellulare megagalattico..dalle innumerevoli prestazioni con significativi riti preliminari di attivazione... Nella conversazione con la sorella avevano discusso della "malaparte" (cito testualmente) subita e ricevuta dal fratello  per motivi di denaro....

Avanzo una domanda...Signora ma ha controllato se anche il cellulare di sua sorella si è zittito? sa forse i due cellulari si sono stancati di sentire narrazioni di litigi e di rancori...sa....

Mi fulmina con gli occhi...Erica interviene subito... C'è il bus... ore 8.45 la tragedia del cellulare è andata in onda... la signora resta inconsolabile... ben oltre i 600 euro .ora la ripazione...

 














domenica 13 novembre 2016

"ne ebbe compassione"

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dal Vangelo di Luca (10, 25-37). 

 Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?


Ecco  Signore  è arrivato il signorsotuttoio,il signorhocapitotuttoioesoloio... e sicomme costui ha fatto studi regolari universitari con laurea e master in filosofia e poi accademia teologica internazionale con licenza internazionale di insegnamento  e siccome tu -ai suoi occhi-sei di fatto un analfabeta,un parvenu,uno dei tanti predicatori ignoranti e folli,un pò allucinati che girano per le strade di Israele,allora costui ti provoca,deve mostrare che tu non sai nulla,non sei un teologo,sei solo un dilettante o peggio un impostore e quindi cerca subito il dibattito,il convegno, il congresso di discussione..Magari ha con sè una valigia piena di libri e di vocabolari,ricca di trattati scientifici e di dotte tesi di laurea sull'argomento che ti ha posto..Insomma Signore il signorsotuttoio vuole costringerti a discutere di alta teologia e metafisica in qualche aula universitaria o in qualche aula magna di qualche facoltà teologica..Un furbone costui..pensa tra sè e sè "Io ho gli strumenti,io ho studiato,io ho avuto grandi e nobili maestri..io so...costui è un poveretto...ora lo "stano" e faccio capire a tutti che è in fondo un cretino.."



Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso»

Poverino il signorsotuttoio ...Tu Signore Gesù all'invito al congresso universitario di teologia non rispondi..e quindi non accetti...eviti e vai al dunque...vai al concreto ed invece di dirgli..bene..prendiamo l'ultima tesi di laurea in materia di "vita eterna"  e consultiamo l'ultimo dizionario teologico...No proprio no..Vai alla Parola di Dio..e sembri quasi essere sorpreso ..il signorsotuttoio  non sa cosa dice Dio nella Sua Parola,nella sua Legge..? una domandina  facile facile  e il signorsotutto io risponde...e continua ad illudersi..Ecco starà pensando ..ora lo metto all'angolo con l'ultimo mio articolo...Invece No...povero signorsotuttoio

 Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
  
E fu cosi che il dotto "so tutto io" che si aspettava ora la relazione da congresso con le televisioni,internet,facebook, e simili...si trova davanti non la teologia ma l'esistenza,la vita ,la chiamata alla fedeltà quotidiana  a Dio...Insomma tu Gesù gli stai dicendo...ma che mi chiedi a fare? se lo sai  non se ne discute..fallo e basta..vivilo e basta ..anzi se lo fai..tu vivrai in Dio...Il dotto teologo da accademia universitaria e da master internazionale si sente proprio perso... e farfuglia,quasi balbetta  una domanda proprio da ragazzino appena appena di terza  elementare...lui  il dotto teologo..siccome non vuol interrogare la propria vita di fronte a Dio,non vuole entrare in crisi ,non vuole cambiare vita,vuol restare dotto e potente...chiede: "Ma chi è il mio prossimo ? "

E qui caro Gesù il dotto teologo ha chiuso...ti ha offerto come si dice in termini calcistici un assist perfetto,non sa  lui dotto teologo cosa lo aspetta..Una parabola e delle più esplosive..
 
 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.


E arriva la prima batosta..ma sul serio..e non è batosta solo per il dotto teologo  ma per tutti noi e per tutte noi che .siccome ci diciamo cristiani e frequentiamo la chiesa anche con impegno e con zelo ,pensiamo anche noi di aver capito tutto ... di fronte all'uomo aggredito,bastonato,depredato,di fronte a questa persona che rischia di morire ,che ormai è nella desolazione più totale ,nell'abbandono... preda dei briganti,dei nemici che gli han tolto tutto  e nel corpo e nel cuore,un uomo che ,per l'intera parabola,non parla..perchè non può parlare,non ha più forza,non ha più libertà,non ha più energia, ebbene il sacerdote del tempio e il levita,insomma due credenti,due persone di chiesa diremmo oggi, due professionisti della religione,due persone del clero,due persone chiamate da Dio e in Dio a consolare,pregare,aiutare,proteggere e difendere... non solo non si fermano ,non solo evitano di guardare l'uomo bastonato ,ma  ecco la fanno grossa..Cambiamo perfino marciapiede..!!Triste questa storia per gli uomini di chiesa...Qui i due uomini di chiesa hanno tradito il comando alla carità...ma proprio tradito..tradito.probabilmente anche questi due sono soltanto dotti e sapienti ..e forse lo siamo tutti e tutte noi dotti e sapienti quando non vogliamo vedere il dolore ,l'angoscia ,la sofferenza che ci sta accanto e con vile comportamento cambiamo marcipiede...Si siamo troppo impegnati..abbiamo tante cose da fare...anche noi uomini e donne di chiesa  abbiamo i nostri lavori...magari lavori in chiesa...per cui i bastonati,i sofferenti, gli addolorati...non rientrano nella nostra agenda di lavoro..anzi possono farci perdere tempo..e cambiamo allora marciapiede.. Si aveva ragione il mio antico parroco cattolico quando a noi giovani liceali della  parrocchia 
soleva così commentare l'episodio del buon samaritano...Sapete per qual motivo il sacerdote e il levita non si fermarono ? avevano ben donde Stavano recandosi ad un convegno teologico internazionale di studi sulla carità e ne erano relatori..Andavano quindi di fretta.. E noi uomini e donne di chiesa ..si andiamo di fretta..e tu Signore con questo inizio di parabola lo stai a noi ricordando...Ma non basta...il bello deve ancora venire...


Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione
 
Ed arriva  il Samaritano che non è uomo di chiesa, o almeno non è della nostra chiesa,è di altra chiesa. Si ferma.insomma si è in viaggio e dovrebbe pure avere fretta..Ma si ferma..Il Samaritano ha capito quali sono le priorità della vita ,di una vita in Dio e per Dio... si ferma davanti all'uomo per terra e ne ebbe compassione.
Signore  andiamo calmi con questo"ne ebbe compassione"..In Italiano dice qualcosa,qualcosina ma non rivela la potenza e la forza della parola greca che il tuo e nostro evangelista Luca qui ha usato...Tu Signore ci stai dicendo che il Samaritano senti nelle sue viscere,senti dentro il suo cuore ,senti dentro la sua testa,senti dentro tutto se stesso  il dolore e la sofferenza piena dell'uomo per terra e ,ci stai dicendo Signore,che la fece sua..il Samaritano soffre insieme con l'uomo per terra,sente i suoi dolori,sente la violenza subita.. La prende su di sè .Questo è il Vangelo...Signore e quindi se questo è il Tuo Vangelo,il Samaritano(che non è uomo di chiesa) non cambia marciapiede..No  ma proprio no.. Ha preso su di sè il dolore dell'altro...


Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sul suo  giumento , lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
 
 
comincio a capire chi sia questo Samaritano e cosa tu Signore ci vuoi dire...Gli si fece vicino...Insomma non si schifa..diciamolo chiaramente... ci può essere di tutto per terra...ma proprio di tutto e il samaritano non si schifa.. anzi fa l'infermiere di pronto e primo soccorso..Pulisce l'uomo aggredito..gli fascia le ferite..e qui Signore  ci dai un primo grande indizio...olio e vino...Signore per caso ci stai dicendo che la condivisione del dolore e della vita anche faticosa degli altri e con gli altri è la vita dell'eucarestia, è la vita dell'olio santo per tutti noi ammalati nel corpo e nel cuore..? ci stai dicendo per caso che siamo chiamati  ad essere gli uni per gli altri i samaritani come tu lo sei stato,lo sei e lo sarai fino al tuo ritorno per tutti noi? Ecco si Signore ci stai dicendo proprio questo... nessuno lasci per terra nessuno...mai ..non cambi marciapiede .ma si avvicini..non si schifi.. Ci pensavo oggi Signore al momento della partecipazione di tutti noi ai tuoi Santi Misteri...ecco  a ciascuno di noi quando ci si avvicina al Santo Calice viene detto :"Il servo di Dio......riceve il santissimo Corpo e il prezioso Sangue del nostro Signore Gesù Cristo per la remissione dei suoi peccati e la vita eterna"
Si Signore  ci dovremmo riflettere..I Tuoi santi misteri cancellano i miei peccati,quelli miei,ciascuno di noi partecipando  affida alla tua misericordia la propria debolezza  ma  ecco il MA partecipando ciascuno di noi costruisce ognuno per l'altro il regalo della vita eterna..L'aggettivo è per i peccati...la vita eterna non ha aggettivi  è quella di tutti noi..come se ciascuno di noi costruisce per l'altro il pezzettino di vita eterna..Si Signore siamo un popolo di muratori e tu il capomastro ...pezzettino per pezzetino...  la vita eterna di tutti ..E il Samaritano così ha fatto..E tornerà .Si prende cura...
 
 Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così»
 
 
A Questo punto il dotto teologo non può più dir nulla...Come noi...provabilmente siamo tutti dotti teologi...E' il momento di non esserlo più  e di diventar Samaritani ...a partire dal Padre Giovanni


 
 
 
 







giovedì 10 novembre 2016

Una sorella e l'Evangeliario

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....E alla fine della Paraclisis  di oggi alla Madre di Dio  e subito dopo gli inni di preghiera di intercessione per il grande martire Menas la cui memoria celebriamo giorno 11 novembre ..ho celebrato il congedo finale e ho invocato su tutti noi presenti la benedizione di Dio tre volte santo,buono misericordioso e amico degli uomini..avevo pure fatto memoria finale del grande martire.....
"per le preghiere del nostro padre tra i Santi Menas grande martire Signore Gesù Cristo abbi di noi misericordia e salvaci..." ....una sorella ..."Padre Giovanni io per motivi di lavoro la Domenica arrivo sempre dopo il mattutino e il Giovedi sempre dopo il canto del Vangelo...e non riesco mai a venerare e a baciare il libro dei Vangeli...Ho questo desiderio...Si lo so la celebrazione è finita..Ma può farlo ? "


Così la sorella..semplicemente ..senza tanti fronzoli...con cuore sincero e  testimonianza di fede..come nella Divina Liturgia all'Ingresso del Vangelo che dalla Santa Trapeza viene portato processionalmente tra il popolo e mostrato tra le porte regali ..segno di Cristo che inizia il suo ministero di annuncio e di predicazione..

 S. Sovrano, Signore Dio nostro, tu hai costituito nei cieli schiere ed eserciti di angeli e arcangeli per servire la tua gloria: fa' che con il nostro ingresso avvenga l'ingresso dei santi angeli, che concelebrino con noi e glorifichino insieme con noi la tua bontà. Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

 S. Benedetto l'ingresso al tuo santuario, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
D. Sapienza, in piedi.
C. Venite, adoriamo Cristo e prosterniamoci a lui. Salva, Figlio di Dio, risorto dai morti (se è domenica; se è feriale: mirabile tra i santi), noi che ti cantiamo: Alleluia.



Binecuvîntată este intrarea Sfinţilor Tăi, totdeauna, acum şi pururea, şi în vecii vecilor.

D. Înţelepciune, drepţi.
C. Veniţi să ne închinăm şi să cădem la Hristos. Mîntuieşte-ne pe noi Fiul lui Dumnezeu, Cel ce ai înviat din morţi (iar de nu este duminică, Cel ce eşti minunat întru sfinţi), pe noi cei ce-ţi cîntăm Ţie: Aliluia.


Il Padre Giovanni allora riprende ed indossa  la stola/epitracheilon e il felonion/mantello  ..la sorella si inginocchia  dalla parte della porta dell'icona della Madre di Dio..(non può non esserci la Madre di Dio...ed infatti  c'è ...Degno davvero è dir di te beata, la Madre-di-Dio sempre beata, tuttaimmacolata, e Madre del  nostro Dio. Più insigne dei cherubini, e senza confronto più gloriosa dei serafini, senza corruzione hai partorito Dio Verbo: te, la vera Madre-di-Dio, noi magnifichiamo.....Cuvine-se cu adevărat, să te fericim, Născătoare de Dumnezeu, cea pururea fericită şi prea nevinovată şi
Maica Dumnezeului nostru. Ceea ce eşti mai cinstită decît Heruvimii şi mai slăvită fără de asemănare decît Serafimii, care fără stricăciune pe Dumnezeu Cuvîntul ai născut, pe Tine cea cu adevărat Născătoare de Dumnezeu, Te mărim.   

Τὴν τιμιωτέραν τῶν Χερουβεὶμ * καὶ ἐνδοξοτέραν  ἀσυγκρίτως τῶν Σεραφείμ, * τὴν  ἀδιαφθόρως * Θεὸν Λόγον τεκοῦσαν * τὴν
ὄντως Θεοτόκον * σὲ μεγαλύνομεν. ) ..il Padre Giovanni prende tra le sue mani il libro dei Vangeli dalla Santa Trapeza ..lo poggio sulla testa della sorella.. e traccia sul capo il segno della Santa Croce.."per la serva di Dio....... benedetto il nostro Dio  ognora ora e sempre e nei secoli dei secoli Amin"


La sorella bacia il libro dei Vangeli  in modo direi universale....Al centro  per l'icona di Cristo Risorto..e ai lati ,ai quattro lati per le icone dei 4 evangelisti...

Nella chiesa rischiarata "monasticamente" dalla sola luce delle candele.... La Luce....

"Luce radiosa della santa gloria del Padre immortale, celeste, santo e beato, Gesù Cristo! Giunti al calar del sole, vedendo la luce vesperale, cantiamo inni al Padre, al Figlio e al santo Spirito: Dio. Sei degno in ogni tempo di ricevere inni da voci sante, o Figlio di Dio che dài vita: perciò il mondo ti glorifica."

" Lumină lină a sfintei slave a Tatălui ceresc, Celui fără de moarte, Celui sfînt şi fericit, Iisuse Hristoase! Venind la apusul soarelui, văzînd lumina cea de seară, lăudăm pe Tatăl, pe Fiul şi pe Sfîntul Duh, Dumnezeu. Vrednic eşti în toată vremea a fi lăudat de glasuri cuvioase, Fiul lui Dumnezeu, Cel ce dai viată, pentru aceasta, lumea Te slăveşte"






lunedì 7 novembre 2016

Nu te teme/Non temere (e non avere paura)

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Vangelo di Luca (Lc 8, 41-56) 

"In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga. Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. "

..E ci siamo Signore  questa persona importante,importantissima ,uno abituato a comandare e a dettare regole ecclesiastiche e rituali , ora  non ha altra possibilità....Probabilmente le avrà tentate tutte...probabilmente si è recato in ogni luogo e per ogni specialista....ha chiamato i migliori e più rinomati rabbini della sua diocesi ...ma certo  la sua cara ed amata piccola figlia,anch'ella  l'unigenita....se ne sta andando.... E a questo capo della sinagoga,magari uno di quelli con la puzza al naso verso di te...in fondo ai suoi occhi tu sei solo un maestro predicatore itinerante ,un folle e un pò così..ma ha sentito parlare di te...Tu solo gli resti ed allora  questo funzionario di curia..questo presidente del consiglio di sinagoga....questo grande ufficiale e commendatore ..certo e certamente mosso dal bisogno..mosso dalla paura di perdere la figlia...si inginocchia e ti chiede...Si inginocchia...E'una confessione di fede ? può essere l'inizio...Dovremmo tutti imparare ad invocarti nel momento e non solo nel momento dell'angoscia,del dolore e della preoccupazione ..ma sempre... 

Soccorrici,salvaci,abbi di noi misericordia ,custodiscici o Dio con la tua Grazia..


"Mentre Gesù si recava in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E parte. E una donna, che soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il flusso di sangue si arrestò. "

..il lembo del mantello Signore Sovrano,il lembo del tuo mantello,il lembo del mantello di Dio...la parte finale del tuo mantello...un pezzettino ..un semplice pezzettino...questa donna  senza più speranze di guarigione..che ha arricchito medici e medici ed è diventata povera..anche lei  ha solo ora per la sua ultima speranza solo te ...il mantello di Dio..Il Vangelo di Matteo nel narrare lo stesso episodio ci rivela subito la fede e la speranza di questa donna :" Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata»....Questa è già una confessione di fede precisa Signore..la donna ,questa povera donna sofferente è profondamente credente,sta dentro la storia del suo popolo...ti sta toccando il lembo del mantello perchè sa "Raccogli il mantello: ricevi lo Spirito Santo."...La donna sa che tu che sembri essere un maestro predicatore itinerante,un folle e un pò così ,un pò strano...non sei solo un semplice maestro..La donna sa che sei la realizzazione delle promesse di Dio...la donna sa che il tuo mantello ...è la tua stessa presenza ... Tu e il tuo mantello nel cuore della donna siete uno... E lo Spirito di Dio aleggiava sopra le acque ...



"Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano. Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse: Qualcuno mi ha toccato: so che una forza è uscita da me. "

E qui Signore Sovrano ci aiuta la Celebrazione del Mattutino   ..questa forza..la dinamys ..."Poiché tua è la sovranità, e tuo è il regno e la potenza e la gloria, del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli." Signore forse sbaglio,forse non sto facendo una perfetta esegesi e lettura scientifica ma non è che per caso la presenza della Santa Trinità ha inondato di sè da te la povera donna...e l'ha guarita? Non è che per caso questa guarigione è evento della Santa Triade?  Ma lo si sa Signore tutta la tua vita insieme con  noi è stata annuncio della vita di Dono e di Grazia della Trinità..Per questo sei venuto qui da noi con noi e per noi ...



"Allora la donna, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace."

E qui Signore ancora una volta sei incredibile  ma anche la donna lo è...siete entrambi incredibili..La donna ormai guarita si era alzata  ma  sa che non può restar nascosta...La dinamys di prima,la potenza dell'amore trinitario la convoca a dire e a parlare...e trema.. si certo Signore ..trema...il timore e tremore di cui poi il tuo santo apostolo Paolo ci ha scritto ...ma trema  e si prostra come Giairo anche perchè ha compiuto un gesto che per la legge mosaica è sicuramente se non proprio una trasgressione  una stranezza...Ella con il sangue a flusso continuo..è impura/era impura ...non avrebbe dovuto ..ma ha osato,,,Si Signore ha osato..si è ricordata  " Raccogli il mantello: ricevi lo Spirito Santo."..Quindi ora non sa quale sarà la reazione di questo maestro predicatore viaggiante...trema...ma è ancora sempre incredibile...non lo dice a te soltanto e da sola quel che ha fatto e quel che le è accaduto..ma lo racconta a tutti i presenti..Io la immagino ora questa scena,,,prima grande folla...brusio..voci alte..le lacrime e i pianti per la piccola figlia di Giairo..ed ora silenzio e la donna parla...parla davanti a tutti  perchè le meraviglie di Dio,medico  e terapeuta delle anime nostre e dei nostri corpi non possono essere nascosti...Gridatelo sin da sopra i tetti sta scritto Signore e la donna l'ha fatto...Ed ora sei tu incredibile Signore sovrano ...Non dici nulla alla donna .non ricordi per nulla le regole della legge di mosè..come se non ci fosse mai stata... e invece di chiamarla..donna ..invece di chiamarla donna ti rivolgi a lei chiamandola Figlia...L'hai riconosciuta Signore...le hai detto ..ora la tua fede ti ha salvato nel corpo e nel cuore... ora  sei solo Figlia...La sola dignità che conta..l'unica possibile verità per la nostra vita...essere figli... essere riconosciuti figli da Dio... Chi mi riconoscerà davanti agli uomini...La donna l'ha fatto e tu hai risposto...


"Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito, rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, àlzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. E ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto"

Signore io questa scena me la immagino tutta...ed è anche simpatica...un pò folle...ma è sempre secondo te stesso..diciamo che l'hai scritta tu...Allora vengono a dire che la ragazza è morta... Ma tu non te ne preoccupi per nulla...anzi... Ti volgi verso il dolore atroce del padre e ti vedo Signore con parola forte chiara decisa  ma dolce  glielo dici a voce alta.Nu Te Teme...Non temere  Non avere paura... NU TE TEME ...E così a casa di Giairo sopporti le derisioni,il disprezzo  ..di chi ti fa beffe di te  perchè hai detto che la fanciulla non è morta..Ma tu vai avanti ..ecco insieme con te il papà e la mamma della ragazzina e come sempre,come sul Tabor  Pietro Giacomo e Giovanni... testimoni e testimoni in preghiera... La fanciulla è restituita alla vita...come se tu avessi prso al volo il suo spirito che stava andando via e con la tua dinamys(quella stessa di prima,quella trinitaria) l'avessi di nuovo collocato dentro la ragazzina...E poi Signore alla fine sei pure un pò comico... Datele da mangiare..Ci sta Signore... lo spirito e il corpo...un bel gelato ..Signore...

Ecco Signore  ..si possa noi tutti nella fede della donna e nella fede di Giairo e di sua moglie dire l'uno all'altro nel tuo nome NU TE TEME  ..Ognuno di noi lo dica all'altro,al suo vicino,al suo collega di lavoro,ai suoi parenti,ai suoi amici,al suo coniuge..lo si dica in preghiera all'universo intero..

Facciamo rumore continuo dentro tutto l'universo   ..giorno per giorno...passandoci questa tua parola Signore..facciamola girare  sempre...La gioia cristiana...NU TE TEME fratello e sorella mia...fratelli e sorelle e ricordatemelo sempre...Padre Giovanni NU TE TEME  

AMIN AMIN AMIN 

 


sabato 5 novembre 2016

commento iconografico -SUA SANTITA’ IL PATRIARCA ECUMENICO B A R T O L O M E O PER I 25 ANNI DELLA SUA ELEZIONE SUL TRONO ECUMENICO




MESSAGGIO A TUTTI I FEDELI DEL PATRIARCATO ECUMENICO
OVUNQUE NEL MONDO
DI SUA SANTITA’ IL PATRIARCA ECUMENICO
B A R T O L O M E O
PER I 25 ANNI DELLA SUA ELEZIONE SUL TRONO ECUMENICO

 http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=2554%3Amessaggio-a-tutti-i-fedeli-del-patriarcato-ecumenico-ovunque-nel-mondo-per-i-25-anni-della-sua-elezione-sul-trono-ecumenico&catid=14%3Amessaggi&lang=it

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 Rendiamo lode e glorificazione al Dio Trino, che ci ha reso degni di giungere al compimento dei venticinque anni dal giorno in cui siamo saliti, per disposizione del Santo e Sacro Sinodo presente in città, sul Trono Apostolico e martire della Chiesa Costantinopolitana. Per Grazia di Dio avendo attraversato felicemente questo lungo periodo di servizio del Primo Trono della Chiesa Ortodossa, ci ricordiamo da una parte i passi, le esperienze, le preghiere, i progressi e le azioni, e dall’altra gioiamo per questo con ottimismo e speranza possente nel futuro e esclamiamo oggi il “Gloria a Dio per ogni cosa” del nostro Santo Predecessore Giovanni, Colui che aveva la lingua fluente come l’oro (Crisostomo).

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  Ringraziamo dal profondo del cuore tutti coloro che hanno contribuito nello sforzo della nostra Modestia, a portare la croce della dignità Patriarcale, che la Santa e Grande Chiesa di Cristo ha posto sulle nostre spalle con la nostra elezione, avendo aggiunto a ciò la angoscia e la speranza della pia Stirpe degli Ortodossi, tanto del Patriarcato Ecumenico quanto dell’intera Chiesa Ortodossa.
            Durante il tempo del nostro servizio Patriarcale, tanti hanno contribuito come altri Cirenei per alleggerire il peso e per lenire spesso le pene e la fatica dell’andare avanti. Rammentiamo con riconoscenza le parole e le opere dei fratelli, chierici e laici della Madre Chiesa martire coraggiosa, dei vicini e dei lontani, i quali non sono stati fermati da tempo e fatica per supportarci nel venticinquennale lungo percorso. Le visite pastorali della nostra Modesta alle Eparchie del Sacro Trono Ecumenico sparse per il mondo e il contatto con i fedeli che portano il nome di Cristo, così come con le stimate Autorità dei diversi Paesi, ha costituito per noi una occasione unica di reale dialogo, di relazioni interpersonali e di spiritualità insieme.

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   Questo progresso non avrebbe il risultato desiderato, senza l’amore e la compartecipazione dei Fratelli Primati delle restanti Chiese Ortodosse Autocefale. Questo fraterno supporto dei Beatissimi Primati, che ringraziamo di cuore, ma anche la dimostrazione di rispetto da parte del Sacro Clero, della Autorità e del nobile popolo, dalla punta più estrema dell’Africa fino alla Siberia, e dall’Estremo Oriente fino ai confini dell’Occidente, è stato toccante e illimitato. Testimonianza di ciò sono inoltre le visite al Fanar dei chierici e dei laici delle altre Chiese Ortodosse, fatto che accentua e rinvigorisce i nostri legami spirituali inestricabili e la incrollabile unità della Chiesa.
            Rammentiamo con commozione la ospitalità abramitica che abbiamo beneficiato dai nostri fratelli Primati e dai Vescovi. Rammentiamo il pio popolo che ci ha dato il benvenuto con lacrime di commozione e con varie manifestazioni di amore schietto. Non dimentichiamo i devoti monaci e monache, i quali spesso ci hanno ospitato e che pregano incessantemente per la nostra Modestia e per la Chiesa dei poveri di Cristo.

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 La Chiesa Ortodossa è Una, ha come capo il Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha reso degni di convocare, col parere concorde degli altri Beatissimi Primati, a Creta il Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa, tenutosi recentemente. Questo grandissimo fatto storico della nostra Santa Chiesa, ci riempie di grandissima gioia e possiamo vantarci nel Signore, poiché questo costituisce il momento culminante del nostro Patriarcato. Il Santo e Grande Sinodo ha dimostrato la identità sinodale della Chiesa Ortodossa ed è un dovere di tutti noi, sia di coloro che hanno partecipato, sia di coloro che sono stati impossibilitati dall’essere presenti, la accettazione e la applicazione delle Decisioni del Sinodo, come anche la diffusione e la coltivazione dello spirito di unità nel pio gregge Ortodosso ovunque nel mondo.

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 Comprendendo le esigenze dei tempi, abbiamo continuato e incoraggiato il Dialogo Teologico con il restante Mondo Cristiano, ma anche il Dialogo Accademico con le altre Religioni. Commemoriamo con riconoscenza e riconosciamo le fatiche ed il grande contributo di coloro che hanno preso parte e di coloro che prendono parte in tutti questi dialoghi, dove è stata data e viene data con franchezza la testimonianza seria della Fede Ortodossa.
            Il continuo flagello della guerra e del terrorismo attraverso il pianeta non ha cessato di occupare la nostra Modestia. L’onda di violenza, che colpisce molte regioni del mondo, ha portato come risultato la umiliazione dei popoli e le persecuzioni dei fratelli Cristiani in Medio Oriente. Preghiamo per i Cristiani martirizzati e rivolgiamo un appello ad ognuno che è coinvolto, di far cessare le ostilità e le azioni criminali.
            La nostra Santissima Chiesa prega per la pace del mondo intero e considera il rispetto della persona e della libertà individuale, fondamentale e inalienabile diritto di ogni essere umano. Non esiste una guerra “santa”. Solo la pace è sacra e fine ultimo comune.

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  Con angoscia e dolore profondissimo seguiamo il dramma dei profughi che vengono espulsi con violenza dai loro focolari domestici, e che sperano in un mondo migliore ed in una nuova patria. La nostra recente visita al centro di accoglienza dei profughi di Lesbo, con Sua Santità il Papa Francesco e Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene Ieronimos, ha costituito un comune sforzo di consapevolezza della opinione comune mondiale sul prossimo che soffre.
            Il mondo oggi attraversa una grande crisi economica e sociale. Il fenomeno della globalizzazione causa gravi sconvolgimenti alla economia mondiale e sconvolge la coesione sociale, allargando il divario tra poveri e ricchi. Il principio di autolegiferazione dell’economia, che autonomizza l’economia dalle necessità umane, porta come risultato la speculazione e lo sfruttamento. Noi ci opponiamo alla attività economica come fine a se stessa, e suggeriamo una “economia dal volto umano”, guidata dai principi evangelici della giustizia e della solidarietà.

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 Dall’inizio della nostro servizio Patriarcale, ci siamo occupati a fondo per la promozione della protezione dell’ambiente naturale. Siano economi e protettori della creazione di Dio e abbiamo un dovere sacro di rispettare e rendere questo dono datoci da Dio, integro e indenne alle generazioni che verranno. La crisi spirituale ed etica dell’uomo, l’abuso della sua libertà, hanno condotto alla rottura della sua relazione col creato e al travisamento del suo corretto uso. Oggi non sfruttiamo solo le risorse naturali del nostro pianeta, non solo contaminiamo l’ambiente naturale, ma abbiamo esteso la contaminazione anche allo spazio, in quanto negli ultimi anni aumenta rapidamente il volume dei cosiddetti “rifiuti spaziali” e si fa parola ancora anche per lo sfruttamento delle risorse di altri corpi celesti.

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 Unica soluzione è il cambiamento radicale di mentalità, la transizione da uno stato possessivo e consumistico ad un uso eucaristico ed ascetico della creazione e la educazione con questo spirito dei giovani per affrontare l’ambiente con sensibilità, rispetto e responsabilità.

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 Inneggiamo e ringraziamo, con umiltà e supplica, il Dio eccelso, nel compimento degli interi venticinque anni al Timone della Chiesa  Primaziale dell’Ortodossia, e rivolti verso tutti voi, venerabili fratelli e figli amati nel Signore, domandiamo le suppliche e le vostre preghiere verso “il grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo” (cfr. Tit. 2,13) per rafforzarci  nella fruttuosa continuazione del opera di servizio, a gloria del Suo onorato Nome, “che è al di sopra di ogni Nome” (Fil. 2,9).

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Nel Patriarcato, il 22 Ottobre 2016

Bartolomeo di Costantinopoli
Amato fratello in Cristo e
Fervente supplicante verso Dio