venerdì 25 novembre 2016

Caro Ciccio,ti spiego perchè "il dossettismo" non può esistere nelle corde di un cristiano di antica tradizione



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Caro Ciccio,



sul social dove navighiamo e stiamo con una certa regolarità  recentemente tu (nella legittimità del tuo approccio che è laico  ma di una laicità che respira e si nutre di poesia e di valorialità “religiosa” in senso ampio ) hai motivato una tua precisa e prossima ideale scelta concreta sul prossimo referendum  costituzionale  citando e non solo citando ma proprio assumendo(sempre con legittimità ) in ambito di radicalità etica la lezione di Don Giuseppe Dossetti



Io di questo ti ringrazio  perché è venuto il momento, il tempo opportuno, il kairòs  perché io compia l’ultimo e necessario parricidio che resta alla e per la mia vita.. Abbandonare con affetto e memoria purificata la lezione di Don Giuseppe Dossetti e abbandonarla non in quanto lezione “da sinistra” ma abbandonarla in quanto possibilità ecclesiale ,in quanto “lezione” ,in quanto  impossibile al e nel vissuto di un cristiano di antica tradizione Abbandonarla in quanto e perché tale,abbandonarla in quanto e perché “dossettiana”



Dirai  (ma non ci giurerei) che  in fondo  del dato ecclesiale ed ecclesiologico a te poco importa ..il dossettismo resterebbe per te categoria politica,valore laico etico politico e quindi mi potresti dire “ad quid perditio haec? “



E il nodo è proprio questo…il dossettismo non è (per un cristiano di antica tradizione ) una categoria politica  ma è una scelta ecclesiologica ben precisa…propone come necessaria e congrua a se stesso un preciso modello di chiesa,un preciso modello di relazione tra la chiesa e la storia..Diciamo allora che ,attraverso te, mi rivolgo ai miei fratelli e alle mie sorelle cristiane di qualsivoglia chiesa   di impostazione dossettiana…chiarendo subito (e questo ti farà saltare dalla sedia) che,nella mia percezione ,esistono dossettiani di destra e dossettiani di sinistra ma poco importa..sempre e comunque dossettiani,sempre e comunque dentro  un preciso modello ecclesiologico di relazione tra fede e storia che non è più il mio e che trovo per la mia vita di antica tradizione un errore, un ‘ invivibilità, una contraddizione piena nel vissuto con l’Evangelo di Cristo Dio,l’Evangelo della Grazia e della Libertà



Un cristiano di antica tradizione si muove a partire da un assunto preciso dell’”esistono monaci cristiani perché tutti i cristiani sono monaci” e quindi chiamati a non avere una patria, a non avere una cittadinanza, a non avere dove posare il capo, a non avere affanno per le realtà e gli eventi penultimi e infravalenti(direbbe il cattolico Maritain)  e quindi a guardare tutto questo con lucidità critica, anche se si vuole con sano e cinico scetticismo spesso quasi irriverente.. Se la vogliamo  coniugare in termini immediati..l’essere cittadini dell’Oltre e dell’Altrove ci rende nella storia  e nella storicità iscritti al partito degli Apoti  ,di color che non la bevono  ma anche Apoti pure di se stessi se fanno di color che non la bevono un’ultima e definitiva puntata.. Il cristiano monaco totalmente(anche quando e soprattutto quando vive nel mondo e nella storicità) spara sempre al quartier generale…compreso quel quartier generale che è lui stesso .. La lettera a Diogneto della tradizione patristica immediatamente postapostolica è chiarissima sotto questo aspetto. Ma spero (sto scrivendo a braccio.) che questa sia l’unica citazione  in tutta la nota e per tutta la nota



Il  Dossetti che (non del tutto ma in modo sostanziale ) io vorrei ricordare nel mio vissuto è quel Dossetti che “Nel dicembre del 1956 manifestò il desiderio di diventare sacerdote al cardinale Lercaro e, contemporaneamente, si dimise da professore universitario, ritenendo tale ruolo non compatibile con le proprie scelte religiose, monastiche e sacerdotali. Il cardinale, dopo matura riflessione, diede risposta positiva solo nel 1958  Il 25 marzo 1958, Dossetti partecipò per l'ultima volta alla seduta del consiglio comunale (di Bologna)  comunicando al sindaco Giuseppe Dozza  le proprie dimissioni da consigliere. Subito dopo, Dossetti vestì l'abito clericale e si ritirò al santuario di San Luca per iniziare la sua preparazione. Fu ordinato sacerdote nel 1959”



Questo è il Dossetti dell’Oltre e dell’Altrove,il Dossetti che ancora mi ricorda e mi indica pienamente che rispetto alla mia e sua professione di fede l’esistenza di realtà “non compatibili “,di interventismi “non compatibili “ e quindi di necessaria assenza,di sana e cristiana necessaria assenza. Questo Dossetti raccoglie  l’eredità piena del nostro padre tra I Santi Ilario di Poitiers che così secoli e secoli fa scriveva al “cristianissimo “ imperatore Costanzo  “ Noi non abbiamo più un imperatore antichissimo che ci perseguita, ma dobbiamo combattere contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre... Non ci confisca i beni, anzi, ci dà di che vivere, ma ci arricchisce per darci la morte... Non ci spinge verso schiavitù, né tantomeno in carcere, ma elabora per noi alti ideali di libertà invitandoci ad onorarci nel suo palazzo per farci amare le nostre catene... Non ci colpisce il cuore, ma prende possesso del cuore... Non ci taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con il denaro.”(ahimè ,mi perdonerai, seconda citazione …)



Il Dossetti che poi dopo anni e anni dopo reinterviene in politica assumendo come ultimativo e definitivo per la stessa testimonianza cristiana  la difesa di una precisa categoria politica (in quel caso la Costituzione Repubblicana ) in opposzione al governo di allora non è più il monaco Dossetti monaco



Caro Ciccio,il problema è antico per noi cristiani ..purtroppo è antichissimo… ed è la nostra scimmia, la nostra superbia,la nostra idolatria…il ritenersi ,in quanto e perchè cristiani, essenziali,fondamentali,esaustivi e necessari.. con il rischio (che è continuo,ricorrente, tra il consapevole e l’inconsapevole..ma anche qui l’ingenuità  è maggior colpa rispetto alla complicità) di essere arruolati da una parte e dall’altra di voler a tutti I costi battezzare fenomeni sociali che in sè e per sè non vogliono e non devono essere battezzati perchè vissuti e pensati fuori(e spesso contro) indipendentemente dalla natura del fenomeno sociale anche se alcuni esponenti dei fenomeni sociali non battezzabili hanno oggi furbamente capito quanto noi cristiani siamo insieme superbi e cretini(la superbia e la cretinaggine sono esse stesse sorelle gemelle monovulari )





Ed è qui l’errore,l’invivibilità del dossettismo…Esso è una riproposizione  (al di là dei contenuti e delle tematiche) dell’ecclesiologia del presenzialismo, dell’interventismo, della respublica christiana ,è ecclesialmente un integrismo e un preciso integralismo e a nulla fa gioco I contenuti specifici..La respublica christiana di Dossetti accetta e  benedice ad esempio (ed è un esempio immediato..non contenutistico) le”unioni civili”,la respublica christiana di Marcel Lefebvre  le respinge e le  maledice…ma entrambe le posizioni sono (anche loro )  sorelle gemelle monovulari perchè pretendono e pensano che il Vangelo si possa concretizzare esaustivamente  in una città terrena … Il che ,per un cristiano di antica tradizione.è peccato di idolatria e di pesante idolatria ..



Da qui,Ciccio carissimo,a mio sommesso avviso la tua seria contraddizione:un laico che nelle sue scelte laiche  storiche  di sano materialismo storico si richiama a Dossetti…uccide la sua stessa laicità



E a questo punto poco importa se e come andrò a votare io il 4 Dicembre prossimo venturo… Spero per me stesso di poter votare non perchè e in quanto cristiano  ma perchè cittadino,semplice cittadino  che segue un ragionamento concreto e non si lascia imprigionare da visioni ideologiche..il ragionamento concreto mi garantisce la possibilità del cristianesimo di antica tradizione…la visione ideologica e valoriale  tradisce il mio vissuto con il Vangelo



Nel salutarti con affetto ormai quarantennale… ti lascio citandoti una delle preghiere che ogni domenica come presbitero della mia chiesa(attenzione anche a casa mia,magari in salsa slava, ci sono gli stessi problemi “metodologicamente dossettiani” ) presento alla Santa Triade..un momento di paradossale preghiera politica

 “per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito. Dona loro, Signore, un governo pacifico, affinché nella loro moderatezza anche noi viviamo una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione“



Padre Giovanni(Gaetano)Festa ma anche Gaetano(Padre Giovanni) Festa















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