mercoledì 30 gennaio 2019

La “Carta globale della coscienza” disponibile in italianoUn importante documento redatto da evangelici

Alleanza Evangelica Italiana

Per il commento introduttivo si fa riferimento al seguente link

http://alleanzaevangelica.org/index.php/news/9-attualita-italia/709-la-carta-globale-della-coscienza-disponibile-in-italiano?fbclid=IwAR33NnWOtFITjkyGl7a1K4j8fVJHA8TRD6d6s0pghugIMw2DDHGC4XGl8Ps


Testo del documento in Inglese
http://charterofconscience.org/?page_id=42

CARTA GLOBALE DELLA COSCIENZA 

Profondamente consapevoli della promessa titanica e del pericolo del nostro tempo, poiché le forme di interconnessione globale raggiungono velocità, dimensioni e portata senza precedenti in tutta la terra, emettiamo e sottoscriviamo questa Carta per affrontare una grande sfida mondiale la cui risoluzione sarà decisiva per la causa della civiltà e della prosperità umana. Intendiamo affrontare i problemi urgenti sollevati dalla sfida del "vivere con le nostre più profonde differenze",in un’era in cui tali differenze implicano convinzioni fondamentali, visioni del mondo e stili di vita e sono sempre più presenti all'interno delle singole comunità, nazioni e civiltà. Il nostro scopo è quello di offrire una visione dei diritti, delle responsabilità e del rispetto che costituiranno il fondamento di una "piazza pubblica mondiale", cosmopolita e civile e delle attitudini di coloro che vorrebberoessere "cittadini del mondo" ed al contempo patrioti nei loro paesi, allo scopo di promuovere la causa di un "mondo migliore" e quindi della civiltà mondiale contro le forze del caos mondiale. PREAMBOLO Considerato che un aspetto fondamentale della nostra esistenza è la ricerca del significato e del senso di appartenenza; Considerato che per la maggior parte delle persone nella storia, e ancora oggi, questa ricerca è stata soddisfatta attraverso le credenze e le visioni del mondo, siano esse soprannaturali o secolari, trascendenti o naturalistiche; Considerato che le credenze religiose e naturalistiche e le visioni del mondo hanno ispirato alcuni dei migliori e alcuni dei peggiori atteggiamenti e comportamenti umani nel corso della storia - i peggiori includono i terribili esempi di pregiudizi, odio, conflitto, persecuzione, censura, repressione, crimini contro l'umanità e genocidio che macchiano le pagine della storia umana; Considerato che la sfida di vivere con le nostre più profonde differenze è stata portata ad un nuovo livello di intensità nella moderna era globale, a causa del flusso di persone e idee, e specialmente a causa dell'impatto dei media, degli spostamenti e della migrazione dei popoli, cosicché si dica che "tutti sono dappertutto" e che le diverse convinzioni e visioni del mondo sono in costante contatto e interdipendenti; Considerato che il mondo sta assistendo a due tendenze opposte - la rivitalizzazione e l'influenza politica crescente delle religioni, con il pericolo dei tentativi di mantenere la supremazia di una religione a spese delle altre e la diffusione delle visioni del mondo naturalistiche, con lo stesso pericolo di escludere tutte le religioni dalla vita pubblica e quindi favorire esclusivamente una visione del mondo non religiosa –la conseguenza è che molti degli insediamenti tradizionali della religione e della vita pubblica mostrano segni di tensione e la necessità di essere rinegoziati;

Considerato che molte tendenze dell'era moderna avanzata - come le comunicazioni globali, le migrazioni, la diversità multiculturale e le rivoluzioni della scienza e della tecnologia - indicano che i problemi eticamente controversi probabilmente aumenteranno invece di diminuire, e richiederanno valori chiari e soluzioni sagge che trascendono i conflitti tra le religioni e le visioni del mondo non religiose; Considerato che c'è una seria consapevolezza del terribile spettro delle armi di distruzione di massa nelle mani di estremisti violenti; Considerato che ci sono leader e popoli nel mondo che, in teoria o in pratica, negano ancora l'universalità e l'uguaglianza dei diritti umani a tutti gli esseri umani; Considerato che l'idea di "piazza pubblica", dove i cittadini possono riunirsi per deliberare e decidere le questioni della vita pubblica comune, è stata a lungo preziosa e vitale per coloro che apprezzano la libertà e il desiderano farsi carico della propria vita e degli affari politici; Considerato chele moderne comunicazioni globali, e soprattutto internet, hanno ampliato la nozione di vita pubblica e creato la possibilità di una "piazza pubblica globale" emergente; Considerato che le ultime credenze di ogni genere hanno un ruolo primario e positivo nei diversi movimenti e organizzazioni che rappresentano la fiorente società civile in tutto il mondo; Considerato che la dignità umana, la giustizia e l'ordine sono le basi necessarie per società libere e pacifiche; Considerato che la storia delle vicende umane è la storia del conflitto tra dovere e potere,tra ragione e coscienza da un lato e potere e interesse dall'altro; Considerato che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è diventata la più influente dichiarazione di diritti nella storia umana, e quindi sostenitrice della ragione e della consapevolezza nell'Era dei diritti e nella lunga lotta umana per la realizzazione della libertà, della giustizia e della pace sulla terra; 


DICHIARAZIONE 
Pertanto formuliamo le seguenti dichiarazioni sulla libertà di coscienza, sulla fede, sulla civiltà e sulla pace sulla terra, per integrare e fornire un sostegno senza riserve alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Assemblea delle Nazioni Unite, Parigi, dicembre 1948), e in particolare all'articolo 18 della Dichiarazione Universale, che recita: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare il proprio credo religioso e convinzione, e la libertà di professare, come singolo ovvero in comunità con altri, in pubblico o privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti”. 


ARTICOLO 1 – LIBERTÀ FONDAMENTALE 

La libertà di pensiero, di coscienza e di religione, che nel complesso possono essere descritte come libertà religiosa, è un diritto umano prezioso, fondamentale e inalienabile: il diritto di adottare, detenere, esercitare liberamente, condividere o cambiare le proprie convinzioni, è soggetto unicamente ai dettami della coscienza ed è indipendente da ogni forma di influenza esterna,ed in particolare dal controllo governativo. Questa libertà include tutte le credenze e visioni del mondo, sia soprannaturali che secolari, trascendenti o naturalistiche. 

ARTICOLO 2 - DIRITTO DI APPARTENENZA 
Questo diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione è inerente all'umanità e radicato nella dignità inviolabile di ogni individuo umano, in particolare nel carattere della ragione e della coscienza. Come il diritto di nascita, la libertà di coscienza è il diritto che spetta allo stesso modo a tutti gli esseri umani indipendentemente dalla loro religione, genere, razza, classe, lingua, opinione politica o di altro genere, o nazionalità, e indipendentemente da qualsiasi menomazione mentale o fisica, e deprivazione sociale, economica o dal livello di scolarizzazione. La libertà di coscienza è il diritto dei credenti, non delle credenze, ed una protezione per gli esseri umani piuttosto che delle idee. 

ARTICOLO 3 - INDIPENDENTE DA GOVERNI E DALLE MAGGIORANZE 
Come diritto inerente all'umanità e alla dignità della persona umana, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione non dipende, in via definitiva, dalle scoperte scientifiche, dai favori dello stato e dei suoi funzionari, o dalla volontà mutevole delle maggioranze. Non spetta al governo concedere o negare tale libertà, ma piuttosto la sua responsabilità consiste nel garantirla e custodirla. I diritti umani sono un baluardo contro indebiti controlli ed interferenze nella vita della persona umana. 

ARTICOLO 4 –PARTE INTEGRANTE ED ESSENZIALE 
La libertà di pensiero, di coscienza e di religione è tra i primi diritti umani da riconoscere, ed è parte integrante ed essenziale di altri diritti fondamentali, da cui non può essere separata. Proprio come il diritto alla libertà di riunione presuppone e richiede il diritto alla libertà di espressione, allo stesso modo il diritto alla libertà di espressione presuppone e richiede il diritto alla libertà di coscienza. La libertà di coscienza, o libertà di religione o di credo, è quindi molto più della libertà riconosciuta ai religiosi: è un diritto fondamentale per tutti gli esseri umani. Se da un lato esistono diversi sistemi per la protezione dei diritti umani, dall’altra non esistono sistemi alternativi di diritti umani, ma un sistema di diritti uguale e universale per tutti gli esseri umani e il mondo intero. Senza il rispetto dei diritti, la dignità umana ne soffre. Senza il rispetto per la dignità umana, non può esserci giustizia. E senza il rispetto per la giustizia, non ci può essere pace vera e duratura sulla terra. 

ARTICOLO 5 –PARAMETRO DELLA LIBERTÀ 
La libertà di pensiero, di coscienza e di religione, ovvero la libertà di religione o credo, tutela i diversi aspetti della libertà religiosa che sono parte integrante, interconnessi ed essenziali per una piena comprensione della libertà. Nella misura in cui una società protegge tutti questi aspetti della libertà per le persone di tutte le fedi e nessuna di esse in particolare, tale società può essere considerata libera e giusta, poiché anche la libertà è un aspetto della giustizia sociale. Al contrario, laddove una società rifiuta di proteggere uno o tutti questi aspetti della libertà, rinuncia alla sua pretesa di libertà e giustizia.

ARTICOLO 6 - DUPLICE PROTEZIONE 
La libertà di pensiero, di coscienza e di religione è tra i diritti civili e politici enumerati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma non deve essere separata dagli altri diritti sociali ed economici enumerati. Insieme costituiscono i requisiti fondamentali per società giuste e libere. La prima protegge la dignità e la libertà dell'individuo, mentre i secondi proteggono la solidarietà e la giustizia della società umana.

ARTICOLO 7 - FONDAMENTO DELLA SOCIETÀ 
La libertà di pensiero, di coscienza e di religione è fondamentale sia per le società che per i singoli, in quanto non serve soltanto a proteggere i singoli cittadini, ma è anche requisito indispensabile per ordinare il rapporto tra religioni, ideologie e vita pubblica. Ciò riveste particolare rilevanza nella realtà contemporanea in cui il pluralismo rende la libertà religiosa più necessaria, ed in cui la libertà religiosa rafforza il pluralismo.


ARTICOLO 8 – INCONDIZIONATO 
Il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione è assoluto e illimitato in teoria, ma non in pratica..Nessun essere umano dovrebbe pertanto soffrire discriminazioni, persecuzioni, pene, incarcerazioni o morte a causa di convinzioni con cui gli altri non concordano. Nella pratica, questa libertà è limitata a motivo della medesima libertà degli altri su cui si ripercuotono le varie usanze. Tuttavia, qualsiasi limitazione alla libertà di religione o di credo è un’eccezione, che pertanto richiede condizioni restrittive prescritte da atti internazionali, come per esempio dal Patto internazionale sui diritti civili e politici. L’attenzione per i diritti, per le responsabilità di ogni cittadino e per il bene comune collettivo è una sfida continua per le società che vorrebbero essere sia giuste che libere


ARTICOLO 9 - DIRITTI E RESPONSABILITÀ 
Il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, o libertà religiosa, contiene un dovere e un diritto, un obbligo e non solo un diritto, perché il diritto per una persona è automaticamente un diritto per un altro ed una responsabilità per entrambi. Tutti i cittadini sono responsabili dei diritti di tutti gli altri cittadini, allo stesso modo in cui gli altri sono responsabili dei loro. Una società è giusta e libera in quanto sia rispettosa di questo diritto, specialmente verso le credenze delle sue minoranze più piccole e delle comunità meno popolari.

ARTICOLO 10 - REGOLA D'ORO 
Il principio secondo cui il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione sia inalienabile e uguale per tutti, rappresenta la Regola d’Oro universale per la libertà religiosa e sottolinea l'importanza dell'universalità dei diritti nelle diverse società e nazioni. Non ci sono diritti esclusivi per alcuna religione, visione del mondo o gruppo. Qualsiasi affermazione di rivendicazione di diritti rispetto alla fede, alla libertà di credere, o di adorare, o di costruire luoghi di culto, o di convertire altri, richiede automaticamente a coloro che reclamano tali diritti di accordarli alle persone di tutte le altre fedi.

ARTICOLO 11 - I DIRITTI DEI CREDENTI IN ASSOCIAZIONE 
I diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione si applicano non solo agli individui come singoli, ma anche agli individui in comunità con gli altri, associati sulla base della loro fede. Ogni individuo custodisce i diritti che appartengono alla sua persona in quanto individuo. Allo stesso modo, ogni persona fa tesoro dell'appartenenza a famiglie, comunità, gruppi religiosi e alle profonde affiliazioni che sono essenziali per la cultura. I diritti dei singoli in quanto parte di un gruppo sono rilevanti e significativi al pari dei diritti goduti in quanto singoli. Nessuna comunità di fede ha diritti superiori a qualsiasi altra comunità, ma i diritti di pensiero, coscienza e religione sono diritti sia per gli individui in quanto singoli che per gli individui in quanto parte di una comunità,posto che il credere è sia un assenso individuale che una pratica associativa. Per questa ragione, i gruppi religiosi devono poteregestire i loro affari interni in materia di dottrina, etica, scelta dei leader, definizione della politica organizzativa, ammissione ed uscita dei membri, direzione futura dell’organizzazione o della comunità liberi da interferenze governative o esterne.

ARTICOLO 12 - NESSUN REGOLAMENTO 
Ogni comunità, nazione o civiltà è libera di forgiare il proprio regolamento sulle relazioni tra le religioni, visioni del mondo e vita pubblica, alla luce della propria storia e della propria cultura. Non esiste quindi un unico ed uniforme regolamento da concordare con tutti, o imposto a tutti. Allo stesso tempo, diversi regolamenti locali attinenti alla religione ed alla vita pubblica dovrebbero incorporare i diritti e i principi universali comuni che costituiscono il segno distintivo dei popoli rispettosi dei diritti di ogni luogo. Secondo il loro successo o fallimento nel riconoscere e implementare questi diritti nella loro situazione locale, le comunità, le nazioni e le civiltà possono essere giudicate più o meno giuste e più o meno libere

ARTICOLO 13 - ATTENZIONE AI FALSI ORDINAMENTI 
Una lezione innegabile della storia è che la più grande minaccia alla libertà di coscienza si realizza quando l'ordinamento della religione e del governo diventa coercitivo e opprimente per coloro che non condividono le opinioni ufficiali. Ciò accade specialmente quando il governo utilizza la maschera di una credenza, o quando una credenza si avvale del potere del governo per costringere la coscienza e costringere la fede. Questo problema persiste oggi quando i controlli religiosi sono usati come divieto alla libertà di manifestazione del pensiero o per escludere gli individui dall'ufficio politico; o quando anche forme moderate di insediamenti religiosi o laici negano o limitano i diritti di coloro all'interno della loro società che hanno credenze e visioni del mondo diverse; o quando uno stato utilizza leggi e azioni per discriminare le minoranze religiose.

ARTICOLO 14 - DIGNITÀ DELLA DIFFERENZA 
Libertà di pensiero, di coscienza e di religione significa che la diversità umana presenta una dignità di differenza così come un pericolo nella differenza, sebbene ci sia sempre la responsabilità di trovare un punto d’incontro al di là delle differenze senza compromettere le differenze che contano. Legittimamente rispettata e costituita, la diversità basata sulla dignità della differenza è positiva e può portare alla ricchezza, alla forza e all'armonia nella società, piuttosto che al conflitto, alla debolezza e alla disunione. Al contrario, per una comunità o un paese parlare di armonia e diversità senza alcun riguardo per la libertà religiosa è una contraddizione in termini ed è politicamente insostenibile nell'epoca dei diritti globali. 


ARTICOLO 15 - DIFFERENZE IRRIDUCIBILI 
Libertà di pensiero, di coscienza e di religione significa che vi è vantaggio ma anche limitazione nell'approccio che ricerca unità e relazione attraverso il dialogo e la cooperazione tra le religioni e le visioni del mondo. Alla fine, le differenze decisive tra le varie credenze del mondo sono definitive e irriducibili - e queste differenze sono cruciali sia per gli individui che per le società e le civiltà. Questo realistico riconoscimento dei limiti del dialogo dipende dai vincoli causati dal profondo impegno profuso nelle affermazioni di verità. La libertà religiosa è la libertà di essere fedeli alle fedi in cui gli individui e le comunità credono sulla base dei dettami della coscienza. 

ARTICOLO 16 - PIAZZA PUBBLICA CIVILE 
Il luogo pubblico in cui può esprimersi la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, in un mondo di profonda diversità,è quello della piazza pubblica cosmopolita e civile –un luogo in cui le persone di tutte le fedi, religiose e naturalistiche, sono libere di accedervi e impegnarsi nella vita pubblica alla luce della loro fede, ma sempre tenendo in considerazione due aspetti: in primo luogo, sapere di essere all’interno di uno stato di diritto che rispetta tutti i diritti umani, in particolare la libertà di coscienza, e non crea distinzioni tra i popoli sulla base delle loro convinzioni; in secondo luogo,agire sulla base di un’alleanza liberamente concordata, che specifica ciò che ogni persona capisce essere giusto e libero per tutti gli altri, e quindi i doveri coinvolti nel vivere con le profonde differenze degli altri. 

ARTICOLO 17 - CONVERSAZIONE PER IL BENE COMUNE 
Tra le responsabilità e i doveri richiesti ai cittadini nel dibattito pubblico, in virtù del loro rispetto per la libertà di pensiero, di coscienza e di religione,vi è la ricerca del bene comune e il riconoscimento che la persuasione ha sostituito la coercizione nel dibattito pubblico. In particolare, a coloro che sono coinvolti nella vita pubblica si richiede la propensione all’ascolto dell’altro nonché la capacità di persuasione, riconoscendosi che è attraverso la persuasione che si colma il divario tra le credenze personali ed il bene pubblico, e che più una società è diversa, più gli individui e i gruppi dovranno essere persuasivi se desiderano che le loro opinioni prevalgano nel dibattito pubblico. 

ARTICOLO 18 - ARTICOLI DI PACE

Questo modello di una piazza pubblica civile raggiunge la sua unità attraverso articoli di pace piuttosto che articoli di fede. In quanto fondata su articoli di pace, l'unità viene modellata attraverso un comune quadro di diritti, di responsabilità e di rispetto, entro il quale ciascuna fede e visione del mondo sono libere di essere fedeli alle proprie credenze e visioni morali, ma sanno anche come differire e vivere pacificamente con le differenze altrui. È importante sottolineare che il modello di una piazza pubblica civile non mira a un'unità basata su articoli di fede. La dignità della differenza e il fatto della diversità umana significano che l'unità non può mai essere raggiunta dalla ricerca di un minimo comune denominatore dell'unità religiosa o attraverso il dialogo interreligioso.


ARTICOLO 19 - SOCIETÀ CIVILE 
Questa dichiarazione dei diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, così come il legame con la pubblica piazza, è vitale per il fiorire della società civile. Quando le singole società e il mondo intero vengono a prosperare attraverso l'energia e la dedizione dei cittadini impegnati in una miriade di organizzazioni volontarie e non governative, è necessario che abbiano la libertà di esprimere le loro visioni morali attraverso il volontariato, la filantropia, la riforma e l’imprenditorialità sociale. Una piazza pubblica civile è quindi essenziale per una sana società civile, così come una sana società civile è vitale per la promozione di una piazza pubblica civile. 

ARTICOLO 20 - PACE ATTRAVERSO LA GIUSTIZIA 
Questa Carta dei diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione presuppone che la pace sia qualcosa in più rispetto alla mera assenza di conflitti, e che la pace attraverso la giustizia e il saggio ordinamento della religione e della vita pubblica sia sempre migliore della pace ottenuta attraverso la vittoria e la forza fisica. La pace praticabile e duratura non è utopica, e non presuppone la fine di ogni forma di tirannia e l'arrivo della pace finale sulla terra. I beni umani di giustizia e libertà sono sempre duramente conquistati e preservati a caro prezzo, ma la pace stabilita attraverso la giustizia è l'unica pace che può costituire il vero fondamento del benessere umano. 

ARTICOLO 21 - SFIDA PER I RELIGIOSI
I diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, nonché le realtà della moderna diversità religiosa e le responsabilità di una piazza pubblica civile rappresentano tutti una sfida particolare per la posizione tradizionale delle religioni consolidate o monopolistiche. Viviamo in un'epoca in cui un numero sempre minore di paesi è dominato da una religione o da una comune visione del mondo ed in cui tutte le credenze del mondo sono presenti o disponibili ovunque. Tra le principali sfide per i credenti religiosi tradizionali vi è quella del riconoscimento degli eccessi e talvolta dei mali delle religioni, un riconoscimento dei diritti degli altri credenti e un pari rispetto per i diritti di un sempre maggiore numero di persone la cui visione del mondo e le cui credenze non sono religiose. 

ARTICOLO 22 - SFIDA PER I LAICI 
I diritti di libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la realtà della diversità contemporanea e la responsabilità di una piazza pubblica civile, rappresentano tutti, ed ugualmente, una sfida fondamentale per coloro che aderiscono a una visione del mondo restrittiva, anche per quanto riguarda la nozione di vita pubblica strettamente laica in cui la religione è esclusa dalla discussione e dall'impegno pubblico. Tra le principali sfide per questi laicisti vi è quella del riconoscimento del ruolo delle forme esclusive del secolarismo in molte delle recenti oppressioni e massacri del mondo, della consapevolezza che il processo di secolarizzazione non è necessariamente inevitabile o progressivo, e dell’adeguato riconoscimento dei diritti di persone religiose nella vita pubblica - la cui negazione è illiberale, ingiusta e costituisce un grave impoverimento della società civile. 

ARTICOLO 23 –PRIMO PASSO 
Questa dichiarazione dei diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione è fondamentale e necessaria, ma rappresenta solo il primo passo per promuovere la libertà religiosa nelle società giuste e libere. Come forma di persuasione morale, deve sempre essere seguito da una seconda fase - l'attuazione legale degli stessi diritti nel diritto nazionale e internazionale - e poi da un terzo passo: coltivare, attraverso l'educazione civica e la comunicazione, le abitudini del cuore che assicurano che il rispetto dei diritti e delle responsabilità venga tramandato di generazione in generazione. Tutti e tre i passaggi sono necessari per una società, o per un mondo, che raggiunga una misura genuina e duratura di giustizia e libertà. 

ARTICOLO 24 - DOMANDE IN CORSO Come mostra la storia della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la sua potente influenza nel far progredire l'Età dei Diritti è andata di pari passo con le continue domande e critiche. In particolare, vi sono state persistenti sfide alla base delle sue affermazioni, all'universalità delle sue dichiarazioni e all' inclusività della sua portata - e quindi alla "ragione dei propri diritti". A causa delle mutevoli fortune delle filosofie umane e del ricorrente e deliberato abuso dei diritti umani da parte di determinate autorità, tali sfide persisteranno sempre e richiederanno sempre una risposta solida, anche da parte dei sostenitori di questa Carta, specialmente per quanto riguarda la sfida dell'universalità. 

ARTICOLO 25 - RIVENDICAZIONE DELL'UNIVERSALITÀ 
La Carta Globale della Coscienza afferma la sua pretesa di universalità per quanto riguarda il suo ambito di applicazione (in termini di portata), sebbene non la sua osservanza. È’ universale in quanto è radicato nella dignità e nell'uguaglianza di tutti gli esseri umani ed è rivolto a tutti i cittadini del mondo, a nome di tutti i cittadini rispettosi dei diritti del mondo di oggi. Facciamo questa dichiarazione con la piena consapevolezza che pretendere di parlare dal nulla è impossibile, e che parlare da ogni dove è incoerente. Parliamo da qualche luogo, e ai nostri tempi, ma con la certezza che queste dichiarazioni, condivise da persone di molte tradizioni e prospettive, sono affermazioni universali che parlano a tutti gli esseri umani in tutti i continenti e per tutti i secoli - anche a coloro che ora resistono all'uguaglianza e all'universalità dei diritti umani. 

ARTICOLO 26 - OSTACOLI DURATURI


Tutte le dichiarazioni dei diritti umani incontrano ostacoli duraturi, soprattutto le realtà della natura umana e la sua natura corrotta.Proprio come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha avanzato la causa della giustizia di fronte a deliberate, flagranti, sistematiche e continue violazioni dei diritti umani, così questa Carta riconosce apertamente che incontrerà sfide e opposizioni simili. Ci si aspetta di incontrare e resistere a problemi come la negligenza, la dimenticanza, l’ipocrisia, le violazioni deliberate e gli abusi criminali alla dignità e ai diritti umani. Lungi dall'annullare i diritti rivendicati fin qui, tali violazioni ne evidenziano il loro carattere e la loro importanza. 

ARTICOLO 27 –PRINCIPI FONDAMENTALI 
Questa Carta dei diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, inizia e procede attraverso la considerazione di principi fondamentali. È’, quindi, in forte contrasto con altri approcci alla risoluzione di problemi di carattere religioso che si dimostreranno sempre inadeguati o pericolosi perché ignorano o aggirano i diritti primari della libertà di coscienza. La libertà di coscienza è una protezione per i credenti, i dubbiosi, e scettici, ma non per le credenze. Due di questi approcci errati sono particolarmente comuni. Da un lato, alcune persone considerano la tolleranza come l'atteggiamento di coloro che non credono in nulla e come il frutto dell'indifferenza verso le fedi. Dall’altro, alcune persone credono che il disaccordo con altre credenze, e la loro critica, sia di per sé intolleranza. In risposta a tali errate convinzioni si può affermare che il discorso sulle credenze altrui deve essere rispettoso, cosicché le critiche e le caricature non costituiscono "blasfemia" o "diffamazione". Deve esserci un impegno per l'uguaglianza tra libertà di coscienza e libertà religiosa per tutti. Come tutti i diritti umani, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, è il diritto di ogni essere umano, senza eccezioni. Non ci possono essere diritti umani per alcuni, ma non per tutti. Gli approcci che ignorano l’importanza delle credenze e il ruolo primario della libertà religiosa, i diritti, le responsabilità ed il loro rispetto, sono inadeguati per una difesa appropriata della giustizia e della libertà. Inoltre, tali approcci sbagliati possono anche essere pericolosi, in quanto la loro motivazione, ovvero, il loro effetto indesiderato, è quello di favorire una religione o una visione del mondo a scapito di altre, e quindi, di minare l'uguaglianza e l'universalità del diritto alla libertà di coscienza. Non si ha mai un progresso dei diritti umani quando la protezione speciale per alcune persone diventa oppressione o discriminazione per le altre, né quando la legge viene utilizzata per fornire protezione per una particolare convinzione a scapito degli individui che non aderiscono a tale convinzione. 

ARTICOLO 28 –BATTISTRADA PER IL FUTURO 
I diritti alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, così come la visione di una piazza pubblica globale, cosmopolita e civile sono precursori cruciali per prevenire il caos globale e muoversi verso il governo della civiltà globale di domani. Con l'avanzare della globalizzazione e l'aumento dell'interconnessione umana, è evidente che le comunicazioni globali e l'economia globale hanno superato di gran lunga la politica globale. Che cosa si intenderà in futuro per governabilità globale non è ancora chiaro. Se il compito del mondo è quello di rispettare sia la diversità che l'universalità, e quello della giustizia di rafforzare la libertà nella ricerca della pace, allora una piazza pubblica cosmopolita e civile è un trampolino di lancio necessario verso la futura governabilità globale. 

ARTICOLO 29 - NESSUNA PAROLA FINALE 
Il severo verdetto del tempo su tutti gli sforzi umani è "Anche questo passerà", il che significa che i più saggi e migliori regolamenti in materia di religione e vita pubblica non sono altro che i migliori fino a questo momento. Pertanto riconosciamo umilmente che questa Carta non è né perfetta, né definitiva, né condivisa da tutti. Rappresenta il nostro miglior giudizio attuale sul ruolo dei diritti alla libertà di pensiero, coscienza e religione nel nostro tempo.In qualunque tempo le generazioni future potranno migliorare e far progredire queste affermazioni, puntando sempre a costruire società che siano ancora più libere e più giuste, e quindi più dedite alla ricerca del benessere umano e alla creazione di un mondo migliore. 

CONCLUSIONE 
In conclusione, pubblichiamo la Carta Globale della Coscienza nella forte speranza che, al pari della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, verrà portata avanti la causa della libertà di pensiero, di coscienza e di religione per le persone di tutte le fedi, religiose o naturalistiche. Con questa Carta miriamo a perseguire tre principali obiettivi: • In primo luogo, che (questa Carta) possa essere un faro che esprime le più alte aspirazioni umane per la libertà di pensiero, coscienza e religione. • In secondo luogo, che possa essere un punto di riferimento che consenta le valutazioni più rigorose sulla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, rispetto a quelle che comunità, civiltà paesi hanno raggiunto finora. • In terzo luogo, che possa essere un progetto che abiliti alla pratica attuazione della libertà di pensiero, di coscienza e di religione, sia nella legge che nell'educazione civica. In sintesi, la Carta Globale della Coscienza è una risposta ad una fondamentale ed inevitabile parte della promessa e del pericolo del nostro tempo. Solo attraverso l'applicazione saggia e coraggiosa di queste affermazioni l'umanità può trasformare il pericolo delle differenze tra le credenze in una dignità di differenza che contribuirà a rendere il mondo più sicuro nella sua diversità. 


Tra i primi ad avere sostenuto la Carta Globale della Coscienza vi sono: (I nomi delle organizzazioni sono forniti solo a scopo identificativo) • Prof. Dr. Heiner Bielefeldt, Relatore speciale dell’ONU sulla libertà di religione o credo. • Prof. Dr Habib Charles Malik, Libano. • Dott. Jonathan Chaplin, Direttore, Kirby Laing Institute for Christian Ethics• Dr. Thomas K. Johnson, Consiglio accademico, International Institute for Religious Freedom of the World Evangelical Alliance, USA. • Étienne Lhermenault, Presidente del National Council of Evangelicals in Francia. • David McIlroy, Avvocato, Professore Associato di Diritto, SOAS, Regno Unito. • Prof John Warwick Montgomery, Professore emerito di Diritto e Scienze Umane, University of Bedfordshire (Regno Unito), Avvocato (Inghilterra e Galles), Avvocato (Barreau de Paris). • Prof N. Barney Pityana, Rettore del College of the Transfiguration, Sud Africa, Presidente della South African Human Rights Commission dal 1995 al 2001. • Dott. Patrice Rolland, Professore associato di diritto pubblico, Paris XII University (Val-de-Marne, Francia). • Prof. Dott. Thomas Schirrmacher, Direttore, International Institute for ReligiousFreedom (Bonn, Città del Capo, Colombo) e Professore di Sociologia della Religione (Timisoara, Romania). • Prof. Dott. Jean-Paul Willaime, Sociologo e Direttore della ricerca, École pratique des Hautes Études Sorbonne University (Parigi, Francia). • Revd. GodfreyYogarajah, Direttore esecutivo della Religious Liberty Commission dell'Alleanza Evangelica mondiale.


RACCOMANDAZIONE SPECIALE 
La "Carta Globale della Coscienza" è un documento di grande impatto. Apprezzo il suo enorme potenziale di ispirare l'impegno pratico a favore della libertà di pensiero, coscienza, religione o credo e di contribuire a una migliore comprensione dei diritti umani in generale. Nello spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 (UDHR), la Carta sottolinea la validità universale della libertà di religione e credo come parte inestricabile di un'agenda olistica sui diritti umani in cui i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali possono rafforzarsi reciprocamente. Sullo sfondo dell'autoritarismo esistente in molte parti del mondo, la Carta chiarisce che il riconoscimento della libertà di religione o di credo di tutti non deve mai essere frainteso come un atto di mera tolleranza politica o addirittura di misericordia. Piuttosto, essendo basato sulla dignità intrinseca di tutti gli esseri umani, la libertà di religione o di credo ha il rango di un diritto umano universale inalienabile, il che significa che se ne può richiedere il rispetto incondizionato. Per citare le parole stesse della Carta: “Non spetta al governo concedere o negare tale libertà, ma piuttosto la sua responsabilità consiste nel garantirla e custodirla”.
Inoltre, la Carta sottolinea che il rispetto della libertà di religione o di credo va ben oltre la sfera privata contribuendo all'emergere di una "sfera pubblica globale" in cui l'attuale diversità di convinzioni profonde - religiose o non religiose, nuove o tradizionali - può manifestarsi in maniera equa e inclusiva. Sarebbe quindi troppo limitato supporre che la libertà di religione o di credo sia un diritto solo di coloro che si considerano impegnati religiosamente secondo la comprensione tradizionale. Come sottolinea la Carta, il diritto alla libertà di religione o credo ha una vasta gamma di applicazioni proteggendo allo stesso modo "credenti, dubbiosi e scettici" pur non proteggendo idee o convinzioni contro le critiche del pubblico. In un mondo in cui "la sfida di vivere con le nostre più profonde differenze è stata portata ad un nuovo livello di intensità", la libertà di religione o credo è oggi quanto mai importante per lo sviluppo di una cultura di convivenza rispettosa e di comunicazione aperta. Vedo la "Carta Globale della Coscienza" come un forte sostegno in questa attuale impresa. Possa la Carta trovare molti lettori nei diversi continenti, nelle diverse culture e denominazioni. 

Prof Dr Heiner Bielefeldt, Relatore speciale dell’ONU sulla libertà di religione o credo

sabato 26 gennaio 2019

Antichi Canti Ebraici a cura di Francesco Virga




Rappresentazione di Menorah in una tavola del 1717 degli Acta Eruditorum


Il mio caro amico Francesco Virga non riesce a pubblicare su Facebook

una sua antica proposta di ascolto e lettura  di Antichi Canti Ebraici

pubblicata sul blog che egli cura

http://cesim-marineo.blogspot.com/search?q=antichi+canti+ebraici


Ove il link non risultasse disponibile   ci si collega alla pagine iniziale del blog

http://cesim-marineo.blogspot.com/

e all'interno del motore di ricerca si   trascriva  "Antichi Canti Ebraici "



giovedì 24 gennaio 2019

in Via Ugdulena,il prete,la signora e il comandante Spock

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ore 18,40  scendo dal bus 101 che mi riporta a casa dalla Parrocchia dopo aver vissuto la celebrazione dell'Officio della Paraclisis/supplica alla Madre di Dio e semprevergine  Maria affinchè interceda per tutto quanto l'universo presso il trono di Dio tre volte santo. 

Ovviamente sono in tonaca compreso il cappotto e il berretto di lana  ben tirato a coprire anche  ciascun orecchio e la croce pettorale   e mi avvio verso casa transitando per via Ugdulena

Piove e piove in modo abbastanza sostenuto. Subito dopo la Parafarmacia di Via Ugdulena incrocio una signora che si ferma e mi fissa .. Le chiedo: Signora per caso mi conosce ,ci conosciamo ed io non ricordo ? "
"Non ci conosciamo ..ma vedere un prete in tonaca è un fatto strano,quasi straordinario..Insomma come se vedessi un alieno.."

Sull'assist dell'alieno che la signora (anche sorridendo) mi aveva fornito  ..non potevo tacere

"Signora le svelo il segreto ..Sono il comandante Spock ufficiale scientifico dell'Astronave interstellare  U.S.S. Enterprise  della Federazione dei pianeti uniti.Vengo dal futuro per studiare voi umani del XXI secolo  e per capire se possiamo comunicare con voi..Se tolgo il berretto Ella vedrà  in ciascun mio orecchio  la mia provenienza vulcaniana"

E poi saluto la Signora come il comandante Spock con l'augurio vulcaniano "lunga vita e prosperità "

Nell'immediato la signora ha un momento di vuoto ..ma subito dopo si riprende e sorride...."Avanti mi dica  chi è lei "

A quel punto,ovviamente,spiego tutto e la Signora  salutandomi commenta :"Ecco,volevo ben dire.."



domenica 20 gennaio 2019

Apocalisse capitolo 10 versetti da 5 a 7 tempus amplius non erit...et consummabitur mysterium Dei


5 et angelum quem vidi stantem supra mare et supra terram levavit manum suam ad cælum" 
6 et iuravit per viventem in saecula saeculorum qui creavit caelum et ea quae in illo sunt et terram et ea quae in ea sunt et mare et quae in eo sunt quia tempus amplius non erit 
7 sed in diebus vocis septimi angeli cum coeperit tuba canere et consummabitur mysterium Dei sicut evangelizavit per servos suos prophetas

Apocalisse 10,5-7

5 Allora l'angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo, 6 e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe più alcun ritardo. 7 Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.

5καὶ ὁ ἄγγελος, ὃν εἶδον ἑστῶτα ἐπὶ τῆς θαλάσσης καὶ ἐπὶ τῆς γῆς, ἦρεν τὴν χεῖρα αὐτοῦ τὴν δεξιὰν εἰς τὸν οὐρανόν, 6καὶ ὤμοσεν τῷ ζῶντι εἰς τοὺς αἰῶνας τῶν αἰώνων, ὃς ἔκτισεν τὸν οὐρανὸν καὶ τὰ ἐν αὐτῷ καὶ τὴν γῆν καὶ τὰ ἐν αὐτῇ καὶ τὴν θάλασσαν καὶ τὰ ἐν αὐτῇ, ὅτι χρόνος οὐκέτι ἔσται· 7ἀλλ’ ἐν ταῖς ἡμέραις τῆς φωνῆς τοῦ ἑβδόμου ἀγγέλου, ὅταν μέλλῃ σαλπίζειν, καὶ ἐτελέσθη τὸ μυστήριον τοῦ θεοῦ, ὡς εὐηγγέλισεν τοὺς ἑαυτοῦ δούλους τοὺς προφήτας.

venerdì 11 gennaio 2019

di nuovo sotto i portici...il prete sciancato e l'agente editoriale


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Giovedi 10 Gennaio 2018  ore 18,45,...sotto i portici di via Ruggero Settimo verso Piazza Politeama

Uscito dalla Parrocchia dopo avere insieme con il Padre Martinian la preghiera di supplica e di intercessione alla Madre di Dio e semprevergine Maria per tutti noi e per tutte noi che ogni giorno viviamo nel mondo e che nel mondo siamo chiamati a testimoniare il Vangelo del Signore Risorto, mi incammino verso la fermata del bus a Piazza Politeama....in fondo un breve tragitto...

Ovviamente sono in talare..croce pettorale..e  il cappotto ben pesante di sana lana di Romania (regalo dei fratelli e delle sorelle della parrocchia)...ed ovviamente il mio bastone ...e così arrivo e pervengo sotto i portici di Via Ruggero Settimo

Ed ecco..è ancora lì...ogni giorno..mattina e pomeriggio e prima serata  ..l'agente editoriale  che avevo incontrato martedi ma di mattina insieme con mia moglie 



Ovviamente non mi puà riconoscere ..ma io ovviamente si....

Intanto che cammino verso di lui...(inevitabile incrociarlo) spero  che non mi rivolga la solita domanda..Quale mai è stato l'ultimo libro che ha letto ? 

Ed invece si....e stavolta con maggior garbo di Martedi..Sarà la talare,la croce e il bastone... "Reverendo posso farle qualche domanda.? "

"Quale mai è stato l'ultimo libro che ha letto ? "

Mi fermo un istante  davanti a lui... "Le ho gia risposto martedi  mattina quando non ero in talare ed ero in compagnia di mia moglie..Buonasera"

"la moglie ???!!!!!" e resta così basito e stupito ..riesce solo a dire  buonasera..









giovedì 10 gennaio 2019

dal web Una meditazione non politica ma di mitezza e di fortezza versus il decreto Salvini

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, nuvola, cielo e spazio all'aperto

Io, di politica, non ci capisco nulla, non conosco bene la storia e la portata del concetto di coscienza di classe: Lenin, Luxemburg, Lukàcs, non so. Ho imparato cosa fosse lo sciopero in uno dei primi libri da me letti da bimbo, 'Com'era verde la mia valle' di Richard Llewellyn, ed erano forti e fieri minatori gallesi ad incrociare le braccia.
Forse quel che manca è la coscienza di classe, però.
Perché io mi chiedo che cosa accadrebbe se - rispetto al decreto Salvini - i lavoratori immigrati (regolari e irregolari, in nero e in bianco), per un giorno, non lavorassero. Se le badanti voltassero lo sguardo e lasciassero che la loro nonnetta nuotasse nei suoi escrementi, che il loro nonnetto non fosse imboccato. Se le tate indurissero il cuore e resistessero alle crisi isteriche delle madri dilianiate tra il briefing e il figlio da portare alla lezione di pianoforte. Non solo questo però: anche i casi disperati, anche le questioni di vita o di morte, con il volto mite, ma duro come bronzo, si lascia succedere quel che succede. Se i caporali rimanessero senza soldati nei campi di pomodori. Se i portantini, gli stradini, gli operai senza specializzazione, gli oss, le colf, se tutti, tutti per un giorno si astenessero, e sfilassero ordinatamente, silenziosamente, nonviolentemente, rispettosamente nelle nostre strade e per le nostre piazze. Neppure un minuscolo atto di violenza: ma neppure un secondo di lavoro. Al welfare degli italiani ci pensino gli italiani. Per un giorno. Per due. Per tre, a oltranza. Vengono rimpatriati, e salgono diligentemente sugli aerei e sulle navi. Vanno in galera, ma con grande mitezza. Gli irregolari occupano il tempo per fare la fila alle questure e autodenunciarsi, ma i regolari stanno al loro fianco. Digiunano, tremano dal freddo, però resistono, perché sono più esperti di noi nel sopravvivere.
Fino a che non ci sia un po' più di giustizia,
Ecco: io mi chiedo che cosa accadrebbe, quanto dureremmo senza di loro. Non credo più di una settimana, ma forse sbaglio in eccesso.

Leonardo Lenzi 

mercoledì 9 gennaio 2019

dal web -anni fa a Firenze..lectio brevis sed magistralis di un vecchio prete in tonaca e ciabatte ad un teologo intorcivigliato




Ricordo di avere assistito un tempo a una conferenza di un tale che parlava di mistica (di una particolare mistica della mia città, santa Maria Maddalena de'Pazzi). Il relatore era un teologo abbastanza famoso e glamour che discettava sulla possibilità di confondere stati psicopatologici e comportamenti mistici. Si alzò un vecchio prete del clero fiorentino, caracollò borbottando e ciabattando dal fondo della sala fino al microfono e disse: Per me la differenza l'è semplice. Se io vedessi Maria Maddalena de'Pazzi attaccarsi alle corde della campana in piena notte e svegliar tutto il convento gridando 'l'Amore unn'è amato, l'Amore unn'è amato!" io capirei di trovarmi davanti a una santa. Se la stessa cosa la facesse lei, Padre (e qui uno sguardo bonario ma micidiale sul teologo relatore) chiamerei i' centotredici. 





martedì 8 gennaio 2019

sotto i portici di Via Ruggero Settimo a Palermo ..il prete sciancato incrocia un agente editoriale che lo ferma...



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Ore 11.00 di questa mattina  giorno 8 gennaio 2018  ..ero sotto i portici di Via Ruggero Settimo per concludere alcune commissioni che mia moglie  mi aveva predisposto (predisposto e non chiesto- come dice spesso un mio caro confratello sacerdote ortodosso sposato ..le mogli dei preti ortodossi sono le badesse della case e alle badesse ,secondo i canoni,occorre ubbidire....) 

....giornata dal clima accettabile  e  indossavo il mio cappotto d'ordinanza, la sciarpa quasi neroazzurra(  la mia  beneamata Inter ) che mi è stata regalata dai docenti del Liceo al momento del saluto ai pensionati, il cappello a larghe falde e il bastone
.
...insomma nella pienezza come dire di me stesso teso tra l'ansia del completare le commissioni secondo le indicazioni ricevute e un pò  apolide e senza passaporto (insomma per i fatti e i pensieri miei ) camminando lungo i portici e ascoltando pezzi di discorsi degli uomini e delle donne che quasi sempre al cellulare o litigano o parlano di soldi allorquando...


..allorquando mi si avvicina un giovane (sicuramente over 30 anni ) con tanto di badge di riconoscimento bene in vista e mi si avvicina con un sorriso fin troppo sorriso e l'aria sicura e certa della propria stessa certezza

"Mi scusi signore come lei ben vede rappresento le edizioni Mondadori e non sono qui per vendere o farla acquistare nulla (ed io cattivamente già penso excusatio non petita accusatio manifesta) ma solo per farle alcune domande necessarie per la nostra azienda in vista di nuovi progetti editoriali .

"Chieda pure "

"Quale mai è stato l'ultimo libro che ha letto ? "..


E' stato un attimo...un attimo di concreta perfidia dentro di me.... sapevo che avrei risposto per come ho risposto... " Il Vangelo....ha presente il Vangelo ? "

Il mio interlocutore per qualche istante resta basito e poi " Non è nella nostra linea editoriale "

" Meno Male  ..Dio non vi ha concesso  l'autorizzazione editoriale ....Ne sono contento e lieto-replico-  buon lavoro e la saluto "