giovedì 17 giugno 2021

STOP ALLA TORTURA


Carissimi amiche e amici,


 

Ogni 26 giugno si celebra la Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite con la risoluzione RES/52/149 del 18 febbraio 1998 per sollecitare i governi all’eradicazione totale della tortura e all’effettiva attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e ogni altro trattamento o punizione crudele, disumano o degradante entrata in vigore proprio il 26 giugno del 1987.

Tra le missioni della nostra Fondazione ci sono la difesa della dignità e dei diritti umani che portiamo avanti attraverso petizioni, progetti, comunicazioni, sensibilizzazione e monitoraggio dei diritti dei cittadini e, proprio in attesa della commemorazione della giornata contro la tortura, vogliamo ricordare che ancora oggi sono decine di migliaia le persone che subiscono coercizione fisica e morale e sevizie brutali e disumane in ogni parte del pianeta.

La tortura è la più crudele violazione dei diritti umani e lede nel profondo la dignità umana. La tortura umilia, calpesta, costringe, estorce fino a soffocare la libertà e la vita.

La lotta contro la tortura è una sfida globale che ci vede coinvolti in prima linea.

Tra le innumerevoli vittime che oggi stanno vivendo azioni di tortura nel mondo, vogliamo ricordare Nasrin Sotoudeh. Nata nel 1963 in una famiglia iraniana religiosa, borghese, avvocata membro dell’Associazione dei difensori dei diritti umani, attivista impegnata nella difesa delle donne che si oppongono all’obbligo di indossare il velo e nel contrastare la pena di morte, moglie e madre.
Nasrin è stata arrestata il 13 giugno 2016 e condannata in contumacia a 33 anni di carcere e a 148 frustate per il suo attivismo per i diritti umani. Si tratta di una condanna disumana, di una tortura atroce.

Solo impegnandoci insieme e facendo sentire la nostra voce sarà possibile raggiungere l’obiettivo di eliminare dal mondo l’inaccettabile pratica criminale chiamata tortura.

Ricordiamo che, grazie al vostro aiuto e sostegno, la nostra petizione a sostegno dell’azione del governo del Sudan che va verso la libertà religiosa e il rispetto dei diritti umani nel Paese, ha superato le 100.000 firme raccolte.
Queste non sono parole ma fatti concreti di cui va fiera la nostra Fondazione.

In Sudan è stata messa al bando l’infibulazione femminile, eliminata la pena di morte per apostasia e data maggiore libertà alle donne ed è stata varata una legge che permette la costruzione di Chiese Cristiane.

Vogliamo ricordarlo perchè è un grande successo di tutti noi.

Se volete aggiungere la vostra firma potete farlo al seguente link :

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