Mi si racconta
L'Archimandrita Ermogene di venerata memoria, morto esule a Roma dopo essere stato vittima delle persecuzioni naziste prima e comuniste dopo . riusci una volta ,con un permesso speciale proprio agli inizi della segreteria Gorbaciov, a recarsi nell'allora URSS per rivedere la sua patria e ritrovare,ove possibile,qualche familiare e qualche amico
Arrivato da Roma a Mosca si presenta alla dogana con il suo abito talare e la sua bella croce pettorale per i controlli ovviamente legittimi
D'altra parte il Padre Ermogene di norma viveva con l'abito talare e la croce pettorale.Ed era quasi costante la sua presenza dentro la basilica di San Pietro per andar a pregare alla tomba del corifeo degli apostoli
L'ufficiale di dogana è veramente letteralista nel disporre il controllo...Apre la qualsiasi..Rovescia con fastidio e sgarbatamente tutto quanto stava in ciascuna valigia...
Una santa prova di pazienza per Padre Ermogene
Alla fine il controllo si conclude e il Padre Ermogene rimette per come può il tutto in ciascuna valigia
L'Ufficiale lo saluta dicendogli Io sono cristiano ortodosso
E qui la santa pazienza monastica di Padre Ermogene diventa apostolica parresia
"Ortodosso sicuramente....cristiano? ho qualche dubbio..."
Una conclusione che travalica e trascende l'episodio in sè e resta segno di ciò che è fondante e di ciò che non è fondante
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.