San Vincenzo di Lerins e il penultimo Arcivescovo di Canterbury
Ieri
avevo -con serenità -dedicato una serie di icone della festa di tutti i
Santi ai cristiani D'Occidente attraverso questo blog e collocando il
"post" tramite facebook in vari gruppi di cristiani d'occidente
http://pretesciancato.blogspot.it/2015/10/per-il-primo-novembre-una-dedica-ai.html
Per il Primo Novembre una dedica ai cristiani delle Chiese d'Occidente nella speranza dell'unità MA all'unità secondo la santa professione di fede niceno costantinopolitana
e con questa riflessione
Per il Primo Novembre vorrei dedicare ai cristiani delle chiese d'occidente tutta una serie
di icone della festa di Tutti i Santi che essi celebrano proprio
il 1 Novembre,mentre noi li veneriamo (credo -e lo dico con delicatezza -con maggior rigore
teologico,ecclesiale e spirituale) nella domenica successiva alla Festa incredibile e totale
della Pentecoste
Ed è accaduto ed avvenuto un provvidenziale ed onesto(anche se duro) scambio di "botta
e risposta " con un cristiano d'occidente della Comunione Anglicana
La sua riflessione ha il merito e l'onestà intellettuale ma anche ecclesiale di alzare il
coperchio sulla vera natura reale dei fatti e del movimento ecumenico per come tutto quanto
l'occidente cristiano lo interpreta e lo legge e lo ha fatto senza se e senza ma ,senza
bacetti perugina e senza nutella a dosi industriali
Ha svelato,dis-velato e re-velato il progetto e lo scopo sicuramente essendo stato pro-vocato da quel
mio "MA"posto in evidenza nel titolo della riflessione
Roberto ha -e lo ripeto con chiarezza seria- così commentato
"In uno degli ultimi discorsi del penultimo amato arcivescovo di Cantarbury,
voglio ricordare una sua frase in cui afferma
che" la CHiesa non é il luogo dove tutti dicono le stesse cose" . Mi spiace per
Giovanni Festa ma l'unità e nemmeno l'ecumenismo non sarà il ritorno a
Costantinopoli o a qual si voglia velleitaria seconda o terza Roma. Oggi come non
mai risuonano con autorità le parole del Riformatore Martin Lutero "... io non
credo ai concili perchè é evidente che si contraddiicono ed errano.... è molto
grave andare contro i convincimenti della propria coscienza..."Mi spiace per i
sogni degli ortodossi, ma sui loro dettami non ci sarà nessuna unità e neppure
dialogo ecumenico. Questo è il mio pensiero ".
Con la riflessione di Roberto siamo al centro vero,sincero e reale della questione
Roberto ha avuto l'onestà di comunicare che l'occidente cristiano non ha nè vuole avere più
l'attenzione all'unità della confessione di fede e all'unicità del depositum fidei e ritiene seriamente
che questa sua posizione sia assolutamente non negoziabile...Di più..Sia l'unica verità (il che è un
ottimo momento di contraddizione..ma i cristiani d'occidente questo lo sanno e lo sanno bene) su cui
e da cui costruire la "loro" unità dei cristiani che non è neppure minimalista. (.magari fosse perfino
minimalista per la serie " la chiesa è l'assemblea di chi prega insieme e di chi scambia
amore reciproco ") Roberto ha avuto il merito e l'onestà di scrivere,in fondo che le forche
caudine su cui voi ortodossi dovete passare sono queste e quindi o ci passate o non ci
passate. Arrivederci e sogni
Sono contento di tutto questo perchè fa giustizia -al nostro interno- di una serie di illusioni
e di fatiche ormai si generose ma inutili
L'illusione -per quanti tra noi in fondo stanno tutto sommato bene nel movimento
ecumenico - di sperare confessando che i cristiani d'occidente "ma si ,si ravvederanno e
abbandoneranno le loro posizioni teologiche post scisma del 1054 e la chiesa ad oggi
divisa tornerà una(ammesso e non concesso dico io che l'una ed indivisa non sia più
esistente..cosa che è priva di orizzonte di senso )
Le fatiche altrettanto generose di quanti tra noi con vigilanza e serietà non dimenticano ogni
giorno di ricordare quasi analiticamente e direi opportunamente e direi in nome della fedeltà
ai Santi Padri e alle Sante Madri le differenze,le famose 99 differenze, l'amarezza tra il
collerico e il dispiacere serio
Roberto ,cristiano di Canterbury, pone la tragicità della vera questione.. come a dire
i cristiani si uniscono a prescindere da ciò che credono e restano uniti anche con diverse
confessioni di fede nulla queste importando e forse restano uniti proprio perchè confessano
realtà teologiche ed ecclesiali diverse,distanti e conflittuali"
Insomma l'unità dei cristiani per come Roberto pone la citazione del suo Arcivescovo è nella
verità dogmatica della non verità e la non verità diventa bene prezioso
Di fronte a tanto le nostre illusioni se restano diventano colpevoli ,le nostre fatiche restano
insensate,prive di orizzonte di senso perchè questa posizione è da muro di gomma..tutto
ingloba e tutto accetta purchè tutto si riduca a locali tradizioni e non abbia la pretesa di
essere professione di fede
Ora lo dico e lo scrivo metodologicamente nel senso che la considerazione di Roberto
è quella che di fatto ci fa il movimento ecumenico e a questa considerazione occorre
far riferimento come replica...Occorre una decisione..chiara e non -da nessuna parte-
un glissare
Direi che la considerazione di Roberto dovrebbe avere l'attenzione seria che merita
al nostro prossimo sinodo pan-ortodosso
Con estrema delicatezza ma chiarezza mi permetto alla fine di ricordare a tutti noi ( e a
sua Grazia il penultimo arcivescovo di Canterbury come immediato destinatario )
il Canone del nostro Padre tra i Santi Vincenzo di Lerins
« in ipsa item catholica ecclesia magnopere curandum est ut id teneamus quod ubique,
quod semper, quod ab omnibus creditum est »
Santa conclusione di Domenica 1 Novembre
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