domenica 1 novembre 2015

San Vincenzo di Lerins e il penultimo Arcivescovo di Canterbury




San Vincenzo di Lerins e il penultimo Arcivescovo di Canterbury 


Ieri avevo -con serenità -dedicato una serie di icone della festa di tutti i Santi ai cristiani D'Occidente  attraverso questo blog e collocando il "post" tramite facebook in vari gruppi di cristiani d'occidente



http://pretesciancato.blogspot.it/2015/10/per-il-primo-novembre-una-dedica-ai.html


Per il Primo Novembre una dedica ai cristiani delle Chiese d'Occidente nella speranza dell'unità MA all'unità secondo la santa professione di fede niceno costantinopolitana

e con questa riflessione  

Per il Primo Novembre vorrei dedicare  ai cristiani delle chiese d'occidente  tutta una serie 

di icone della festa di Tutti i Santi che essi celebrano  proprio 

il 1 Novembre,mentre noi li veneriamo (credo -e lo dico con delicatezza -con maggior rigore 

teologico,ecclesiale e spirituale) nella domenica  successiva alla Festa incredibile e totale 

della Pentecoste

 

Ed è accaduto ed avvenuto un provvidenziale ed onesto(anche se duro) scambio di "botta 

e  risposta " con un cristiano d'occidente della Comunione Anglicana 

La  sua riflessione ha il merito e l'onestà intellettuale ma anche ecclesiale di alzare il 

coperchio sulla vera natura reale dei fatti e del movimento ecumenico per come tutto quanto

l'occidente cristiano lo interpreta e lo legge  e lo ha fatto senza se e senza ma ,senza 

bacetti perugina e senza nutella a dosi industriali

Ha svelato,dis-velato e re-velato il progetto e lo scopo sicuramente essendo stato pro-vocato da quel 

mio "MA"posto in evidenza nel titolo della riflessione

Roberto ha -e lo ripeto con chiarezza  seria- così commentato

"In uno degli ultimi discorsi del penultimo amato arcivescovo di Cantarbury, 

voglio ricordare una sua frase in cui afferma 

che" la CHiesa non é il luogo dove tutti dicono le stesse cose" . Mi spiace per 

Giovanni Festa ma l'unità e nemmeno l'ecumenismo non sarà il ritorno a 

Costantinopoli o a qual si voglia velleitaria seconda o terza Roma. Oggi come non 

mai risuonano con autorità le parole del Riformatore Martin Lutero "... io non 

credo ai concili perchè é evidente che si contraddiicono ed errano.... è molto 

grave andare contro i convincimenti della propria coscienza..."Mi spiace per i 

sogni degli ortodossi, ma sui loro dettami non ci sarà nessuna unità  e neppure 

dialogo ecumenico. Questo è il mio pensiero ".

 

Con  la riflessione di Roberto siamo al centro vero,sincero e reale della questione

Roberto ha avuto l'onestà di comunicare che l'occidente cristiano non ha nè vuole avere più

l'attenzione all'unità della confessione di fede e all'unicità del depositum fidei  e ritiene seriamente

che questa sua posizione sia assolutamente non negoziabile...Di più..Sia l'unica verità (il che è un 

ottimo momento di contraddizione..ma i cristiani d'occidente questo lo sanno e lo sanno bene) su cui

e da cui costruire la "loro" unità dei cristiani  che non è neppure minimalista. (.magari fosse perfino 

minimalista per la serie  " la chiesa è l'assemblea di chi prega insieme e di chi scambia 

amore reciproco ") Roberto ha avuto il merito e l'onestà di scrivere,in fondo che le forche 

caudine su cui voi ortodossi dovete passare sono queste e quindi o ci passate o non ci 

passate. Arrivederci e sogni 

 

Sono contento di tutto questo perchè fa giustizia -al nostro interno- di una serie di illusioni

e di fatiche ormai si generose ma inutili

L'illusione -per quanti tra noi in fondo stanno tutto sommato bene nel movimento 

ecumenico - di sperare confessando che i cristiani d'occidente "ma si ,si ravvederanno e 

abbandoneranno le loro posizioni teologiche post scisma del 1054 e la chiesa ad oggi 

divisa tornerà una(ammesso e non concesso dico io che l'una ed indivisa non sia più

esistente..cosa che è priva di orizzonte di senso )

 

Le fatiche altrettanto generose di quanti tra noi con vigilanza e serietà non dimenticano ogni

giorno di ricordare quasi analiticamente e direi opportunamente e direi in nome della fedeltà

ai Santi Padri e alle Sante Madri le differenze,le famose 99 differenze, l'amarezza tra il 

collerico e il dispiacere serio 

 

Roberto ,cristiano di Canterbury, pone la tragicità della vera questione.. come a dire 

i cristiani si uniscono a prescindere da ciò che credono e restano uniti anche con diverse 

confessioni di fede nulla queste importando e forse restano uniti proprio perchè confessano 

realtà teologiche ed ecclesiali diverse,distanti e conflittuali"

Insomma l'unità dei cristiani per come Roberto pone la citazione del suo Arcivescovo è nella

verità dogmatica della non verità e la non verità diventa bene prezioso 

 

Di fronte a tanto le nostre illusioni se restano diventano colpevoli ,le nostre fatiche restano 

 

insensate,prive di orizzonte di senso perchè questa posizione è da muro di gomma..tutto 

ingloba e tutto accetta purchè tutto si riduca a locali tradizioni e non abbia la pretesa di 

essere professione di fede

Ora lo dico e lo scrivo metodologicamente nel senso che la considerazione di Roberto 

è quella che di fatto ci fa il movimento ecumenico e a questa considerazione occorre 

far riferimento come replica...Occorre una decisione..chiara e non -da nessuna parte- 

un glissare

Direi che la considerazione di Roberto dovrebbe avere l'attenzione seria che merita

al nostro prossimo sinodo pan-ortodosso

 

Con estrema delicatezza ma chiarezza mi permetto alla fine di ricordare a tutti noi ( e a 

 

sua Grazia il penultimo arcivescovo di Canterbury come immediato destinatario )

 

 il Canone del nostro Padre tra i Santi Vincenzo di Lerins

 

« in ipsa item catholica ecclesia magnopere curandum est ut id teneamus quod ubique, 

quod semper, quod ab omnibus creditum est » 


Santa conclusione di Domenica 1 Novembre

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 






 

 




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