giovedì 10 settembre 2020

Gentile Marcello Veneziani, un mio TUTTAVIA al suo significativo articolo "Alla lunga perderemo la faccia"



Palermo  il 10  Settembre  2020 -Afterfeast of the Nativity of the Mother of God 


Gentile  Veneziani 

ho letto con rispetto ed attenzione  la sua riflessione  "Alla lunga perderemo la faccia"

http://www.marcelloveneziani.com/articoli/alla-lunga-perderemo-la-faccia/?fbclid=IwAR0ZhiaKRsrEhRbFwhVjNGIQCQZcIsKhGT5x8HSYLPgfo6KXJW6uYTApdDY

Al  di là  di alcune  valutazioni da  cui  dissento ,l'impianto di meditazione  e di riflessione  ha un suo orizzonte di senso ,sopratutto quando Ella scrive "Quando rivolgersi all’altro smetterà di essere uno scoprirsi ma un coprirsi, non un rivelarsi ma un velarsi, quando avremo ormai assorbito dentro di noi quel metro che ci separa per ragioni di sicurezza dal prossimo, come vivremo la nostra vita, le nostre espressioni del volto, i nostri contatti? Quando le nostre bocche saranno saracinesche abbassate, persiane chiuse dietro cui sibilare lo stretto necessario, che sarà della nostra umanità? In particolare noi meridionali che siamo abituati a parlare toccando l’interlocutore, deplorevole ma calorosa abitudine, che colloqui gelidi avremo – alla lunga – quando perderemo questa prossimità incarnata, con la sua gestualità espressiva"  

Ma  c'è  sempre  un TUTTAVIA  e non  è  un Tuttavia  politico .La leggo spesso con attenzione,come leggo con attenzione Alain De Benoist e l'esperienza di quella antica  destra che si è  formata su Diorama  di Marco  Tarchi e sulla Rivista Elementi/Elements  e di entrambe le riviste  io ,frequentante un marciapiede  distinto e distante dal suo,conservo  intere annate  e le conservo  non in cantina. Ma  qui il Tuttavia  non è  politico 


 E'  il Tuttavia del diritto ad avere paura,del dovere ad avere paura

Alla  fine della sua riflessione  Ella  ci ricorda  il profondo significato esistenziale  dello stesso  mistero cristiano dell'Incarnazione  e da prete cristiano   allora coniugo il Tuttavia. Saprà   sicuramente  del  feroce dibattito che  si è  svolto e si svolge all'interno delle Chiese Cristiane di  tradizione episcopale  e sacramentale  sulla partecipazione ai Santi Misteri dell'Eucarestia . Per molti,moltissimi di noi preti e laici della chiese cristiane i Santi Misteri di per  sè  e in sè non possono  trasmettere il virus e quindi  chi non partecipa all'Eucarestia per paura è  un vile,ha  uin serio deficit di fede, è spiritualmente malato ai limiti dell'apostasia e dell'eresia.

Io,invece ed invero, concordo con quanto ha scritto sui social  un mio caro amico,presbitero anch'egli,fratello,confratello e concelebrante. E ha scritto esattamente  il contrario .I Santi Misteri  possono  trasmettere il virus  e  quindi mi avvicino,scrive  il caro confratello,trascrivo a memoria,sapendo  che posso perfino finire intubato e morire.Ma  l'assoluta priorità è la partecipazione al Mistero. Insomma  partecipo forse  con paura,meglio con  timore e tremore   ma partecipo.Ovviamente  è finito anch'egli nella lista  mai completa e mai completata degli eretici e degli apostati 


Io,invero ed invece, per paura non mi avvicino .Certo mi avvio verso i 70 anni,ho situazioni  pregresse dal punto di vista clinico e il  mio medico,cattolico praticante,mi ha fraternamente avvisato , ma  quand'anche avessi  40 anni e fossi nella  forza  vitale  di chi "acchiana i  muralisci"(tra  noi meridionali ci si comprende) non mi avvicinerei 

Non uso qui alcuna citazione del Vangelo. Il  citazionismo usato come grimaldello  per arruolare  Dio al proprio schieramento  in qualsivoglia  ambito mi ha sempre  fatto orrore. Il mio amato Dietrich Bonhoeffer,pastore  luterano ed ieromartire, ci ha insegnato che  il vero coraggio,l'"aver le  palle"  fortemente sbattute sul  tavolo della propria contemporaneità sta nel vuoto senza garanzia  dell'etsi Deus non daretur.  E  il noto barone della  favola  entra nel gorgo tenebroso ed oscuro  tenendosi  appena al codino ma vi entra.

Il Tuttavia del diritto alla paura  e Giuseppe Saraò, Psichiatra, Psicoanalista membro ordinario SPI, mi ha ricordato recentemente sull'Huffington Post "Siamo di fronte a un paradosso che è connaturato al nostro destino di umani: abbiamo bisogno degli altri ma nel contempo l’alterità è portatrice di disordine, spesso di scandalo. Infatti l’altro tende a sovvertire, per il fatto semplicemente di esserci, il nostro ordine (interno ed esterno), ci ripropone continuamente uno scarto, una differenza; in poche parole siamo obbligati a fare un lavoro psichico di riduzione, di bilanciamento, di riconsiderazione dei nostri desideri.In questo passaggio storico la presenza dell’altro ci può contagiare, e anche i nostri cari possono rappresentare un pericolo; questo pone un dilemma drammatico che evoca la dimensione del perturbante di cui Freud ci ha parlato: uno spaesamento, un disorientamento. Emerge qualcosa di sorprendente e inquietante, c’è un qualcosa che ci abita e ci sfugge, una estraneità con cui siamo costretti a misurarci, non possiamo sottrarci."

https://www.huffingtonpost.it/entry/sulla-soglia-il-rifugio-e-la-paura-di-affrontare-lo-spessore-della-realta_it_5eafb864c5b64d204962b114


E quindi,Gentile Veneziani, con il diritto e per  il diritto alla paura(nulla  toglie che  possa essere considerato  codardia e  viltà, ma non sposta  nulla) io ,pur sapendo che sia Ella  nell'impianto complessivo della sua riflessione e il mio caro confratello indicato sopra  proponete orizzonti di senso pure  liberatori e liberanti, continuerò a portare la mascherina, a rispettare il distanziamento e a chiedere   fortemente magari con delicata chiarezza e con chiara delicatezza,con parresia apostolica a  quanti(e  sono tanti) sui bus, negli  ipermercati privi di controllo, nei negozi  superati i controlli non rispettano l'altrui diritto ad avere paura E mi creda  a Palermo  rischi l'aggressione se lo evidenzi. A  paura si aggiunge paura. Ma  il diritto alla paura  è diritto soggettivo inalienabile fin dalla nascita e,per i credenti (mi permetta questa  irriverenza) , è confermato nel Mistero del Santo Battesimo  E se  un diritto va esercitato e declarato anche sui bus ,agli ipernercati  e  dentro i  negozi 

"

Hier stehe ich ,ich kann nicht anders "

La ringrazio per l'attenzione e cordialmente La saluto in,se permette e penso di si, Cristo Gesù il Teantropo,il Risorto dai morti che al Getsemani ebbe paura 


Padre  Giovanni Gaetano  Festa  sacerdote cristiano nella tradizione ortodossa  a Palermo 










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