mercoledì 22 luglio 2015

un giorno di ferie e "a bedda matri "




Oggi,in ferie, ho sbrigato alcune pratiche familiari nonostante il caldo e compreso caldo e stampella

Dopo aver definito il tutto,arrivo alla fermata del bus .Una folla incredibile..Da almeno 35 minuti il bus non si vede

Ma stavolta io sono fortunato ed arriva. La stampella riesce a farmi sedere nel posto riservato  e avevo deciso che comunque,anche se in ferie, mi sarei fatto vedere a scuola:Il direttore amministrativo di un Liceo Classico ha sempre le sue brave paturnie 

Di fronte a me una signora anziana  con ,ovviamente,un elegante ventaglio  Era così anche per mamma e per nonna :Ventilatore certo (oggi condizionatore) ma il ventaglio sempre .Una Signora se è signora usa il ventaglio 

Stavolta non accade nulla sul bus  La famigerata obliteratrice funziona,l'aria condizionata c'è  e non si vedono sceriffi/controllori 

Dopo tre fermate sale una seconda signora anziana  con ventaglio annesso

Le due signore si salutano affettuosamente secondo il nostro DNA:due baci sonori in ciascuna guancia

Per fortuna la seconda signora trova subito posto di fronte alla prima ed inizia un conversare non -purtroppo  -in lingua nazionale ma in quel dialetto siciliano imbastardito con l'italiano dei dominatori televisivi sempre entrambe sventagliando 

Discutono di famiglia,di nipoti ,di nuore ed anche di malattia e di medici

La seconda signora narra le sue avventure sanitaria con "miericu scarparu" che "mi fittiu " uno degli occhi

E' in fondo piacevole ascoltare le due signore ed improvvisamente sventagliando ancor di più 

"Ma a bedda matri  m ' aiutò e staiu 'nanticchia megghiu" 

Il bus era già lungo l'arteria stradale per scuola

Ma  dopo aver  sentito invocare  "a bedda matri"  sarebbe stato insulso e banale  andare a scuola






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