mercoledì 30 settembre 2015

Ed oggi sul bus siamo rimasti basiti in due:Io e un controllore serio





Esco dal Liceo(secondo rientro pomeridiano su  quattro settimanali ) alle17.50 e alla fermata del bus attendo pazientemente..con molta pazienza....

Il bus n 106 si presenta alle 18.50 e alla signora più anziana di me che con me ha atteso e che presenta le sue rimostranze  l'autista( e devo dire con  compartecipazione) comunica che la seconda vettura della linea 106 era stata costretta a rientrare "ai box" e l'Azienda non ha altre vetture per sostituire

....Ma questo è un altro  discorso...il solito altro discorso

Alla fermata successiva(le fermate dei bus in via Dante sono molto ravvicinate tra di loro ) sale una giovane famiglia di stranieri probabilmente del Bangladesh ,il padre,la madre,una ragazzina  e nel passeggino un bambino

Si sistemano (sopratutto cercano di sistemare il passeggino) e all'ulteriore fermata  salgono i controllori. Devo dire  sereni e molto rispettosi.

Il padre si impaurisce ..ma proprio  "va in pallone" e presenta i tre biglietti non ancora timbrati dicendo che erano saliti esattamente poco prima ed io stesso intervengo verso il controllore
confermando il racconto

Il controllore con serenità dice al padre  e gli si rivolge ,da persona seria, con il Lei:"Non si preoccupi. Non ci sono problemi. Ora  i biglietti li timbro io."

Appena si dirige verso la nota "cosa rossa" ,la nota infernale obliteratrice , siamo già all'immediata nuova fermata.

E' un baleno :l'intera famiglia scende .I biglietti non timbrati restano in mano al controllore

Il controllore  non fa ripartire l'autista ed insieme con me cerchiamo di convincere la famiglia a risalire

Non c'è niente da fare : vanno via  quasi scappando e fuggendo

Hanno avuto paura 

Il controllore resta basito e stupito ..e quasi in senso di colpa  mi chiede:"Ma ho  combinato un guaio?"

"No",rispondo   "il guaio lo combiniamo tutti noi .Chissà quale triste vissuto di angherie subite da qualsivoglia autorità  della nostra città questa famiglia ha subito "

 Questa famiglia ha avuto paura pur essendo stata trattata con rispetto e dignità 


Al controllore restano in mano i tre biglietti non timbrati e li tiene in mano anche quando scende dal bus..

In termini burocratici è una questione,per il suo vissuto un pugno in faccia..

......un pugno in faccia per tutti....













domenica 27 settembre 2015

La pesca miracolosa a San Caralampo



Il Vangelo della Pesca Miracolosa

Luca 5,1-11


1 Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, 2 Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti. 3 Montato su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla.
4 Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». 5 Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». 6 E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. 7 Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano. 8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9 Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, 10 e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.


Nulla avviene mai per caso

Questa mattina sono riuscito ad alzarmi al primo suono della suoneria dell'orologio
Ci speravo per giungere a San Caralampo almeno prima del Vangelo del Mattutino
E già alle 8.45 (quindi con un anticipo di venti minuti sull'usuale) ero alla fermata del bus

Nulla avviene mai per caso.

Il bus è arrivato subito 


Nulla avviene mai per caso 

ed era il bus della linea che mi lascia il più vicino possibile a San Caralampo
Alle 9.10  ero in parrocchia contento di essere presente prima del Canto del Vangelo del Mattutino


Nella penombra del Mattutino(quanto è importante per il senso della preghiera il come e il quando accendere le luci)  fatta solo di candele accese e della nenia in preghiera del coro mi sono sentito subito dentro una chiesa domestica immediatamente apostolica ..insomma primo secolo ..inizi del primo secolo cristiano

Il Padre Martinian celebrava l'Offerta della Protesis/Proskomidia fuori dal Presbiterio/Vima nello spazio antistante le sante icone proprio per catechesi di preghiera e per -come ha detto poi - farci,almeno una domenica, ricordare e vedere da dove nell'età apostolica noi veniamo e quale grande unità di fede e di cuore univa ed unì sin da subito i cristiani 

Atti degli Apostoli  capitolo 2.42-47  

42 Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 43 Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli. 44 Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; 45 vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati.


Con la sua amorevole  serenità e la sua mitezza il Padre Martinian celebrava l'Officio della Presentazione dei Doni davanti alle Sante Icone del Sovrano e della Deipara mentre il coro o in mono-tono o cantando era e stava per tutti noi dentro la forza di preghiera del Mattutino...

il Mattutino questo nostro comune ringraziare il Signore perchè non solo siamo ancora in un nuovo giorno della nostra vita ma siamo nel Giorno del Signore,la santa Domenica memoria continua e vera e reale della Sua Santa e Gloriosa Resurrezione

E mentre il Padre Martinian usando la Santa Lucia sul Santo Pane/l'Agnello sommessamente ma non silenziosamente ricordava 

"Uno dei soldati con la lancia gli trafisse il costato; e subito ne uscì sangue e acqua; e colui che ha visto ha testimoniato, e veritiera è la sua testimonianza." e versa il vino e un pò di acqua nel Santo Calice,il coro è già giunto proprio alle porte del Vangelo con il prokimeno oggi del Tono IV

Sorgi, Signore, aiutaci,/ e redimici per la gloria del tuo nome.
O Dio, con le nostre orecchie abbiamo udito, i nostri padri ci hanno narrato.


Io mi sono collocato al mio solito posto insieme con il santo popolo proprio perchè non celebro..monasticamente sto con il popolo 

Indosso subito  sulla talare il mio epitracheilon verde e la mia antica croce,quella della mia ordinazione quasi 18 anni fa e sistemo accanto alla sedia la mia stampella

E' il momento del canto del Vangelo,della sua successiva intronizzazione al Centro della Chiesa e della sua venerazione ed improvvisamente mi par di vedere che fratelli e sorelle che nella penombra non avevo scorto si materializzano e riempiono la Chiesa venerando e baciando il Santo Evangeliario icona vera del Cristo Sovrano che predica ed insegna lungo le strade di Samaria Giudea Galilea e Palestina

Questo popolo di sorelle e fratelli venerando il Vangelo sta ancora una volta rispondendo alla domanda del Maestro "e voi chi dite che io sia "  "Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente "

E siccome oggi siamo appena appena agli inizi dell'età apostolica come se fossimo-direbbe San Paolo- nella chiesa che è in casa di un fratello o di una sorella..si siamo con gli occhi della fede ringraziando il Signore per il dono della scelta di catechesi del suo giovane sacerdote proprio agli inizi del primo secolo..siamo a casa...la presentazione dei nomi dei vivi e dei morti  e dei piccoli pani non  si fa consegnando come ogni domenica le candele,i pani e i fogliettini al Padre Giovanni che poi lungo la Divina Liturgia li legge con attenzione e serietà e consegna i piccoli pani dell'anafora al Padre Martinian  ma stavolta -eh si siamo agli inizi del primo secolo- ciascuno di noi prende il suo fogliettino dei vivi e dei morti con il suo piccolo pane e in lenta processione -popolo di Dio in cammino-arriva dal Padre Martinian gli consegna il piccolo pane(la propria anafora,la propria offerta)e gli legge i nomi dei vivi e dei morti del suo fogliettino e il Padre Martinian stacca dalla piccola anafora la porzione per i nomi dei vivi e dei morti

Poi si consegna il fogliettino con le candele accese e l'offerta(certo l'offerta in denaro per la chiesa..e qui credetemi è sempre l'evangelico obolo della vedova gradito a Dio) al Padre Giovanni che dà la benedizione ,riordina fogliettini e candele e colloca nel cassettino le offerte

 
Ed è così che stavolta è ciascuno di noi a consegnare alla Chiesa offerente con i nomi dei vivi e dei morti, consegna la propria vita,la propria esistenza,il suo cammino e ciascuno di noi vede che quel discòs/la patena dove sta il Santo Pane dell'Agnello che verrà santificato dallo Spirito Santo sempre più pieno di nomi,di fratelli e sorelle vivi e morti..vede nella Chiesa e con la Chiesa  ciascuno di noi vede la Chiesa 

E quel discòs/patena sembra allargarsi all'infinito..è la Chiesa del Signore Risorto,Alfa ed Omega,principio e ricapitolazione del cosmo tutto quanto. Quel discòs/patena insieme con il Calice è pronto per diventare nello Spirito Santo la Santificazione dell'Universo 

Il Coro canta la Doxologia .L'Evangeliario ritorna al centro dell'Altare ed inizia la Divina Liturgia

Oggi 27 Settembre 2015  Vangelo della Pesca Miracolosa

Oggi tutti noi e tutte noi abbiamo visto la pesca miracolosa sul discòs del Santo Agnello e delle anafore  a San Caralampo

Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.

Amin Amin Amin

 



 



giovedì 24 settembre 2015

La RSU del Liceo/il cinismo del Direttore Amministrativo/la chiarezza apostolica di Padre Giovanni





Paradossale: Ho dovuto,alla fine dell'assemblea sindacale svoltasi nel mio liceo(e alla quale non ho partecipato...non partecipo a riti triti e ritriti ) ,consolare un componente la RSU del Liceo che, quasi in lacrime,non si dava pace per l'assenza di tutti i colleghi di un determinato ed intero profilo professionale

Il collega era veramente straziato e straziante: Si chiedeva,disperatamente e disperato,quale analisi sindacale e politica potesse essere congrua per tale granitica e totale assenza di un preciso intero gruppo di profilo professionale

Era proprio"in pallone" ...Disposto a fare spietata autocritica su stesso per eventuali suoi errori nella rappresentatività sindacale ed era pronto alle dimissioni irrevocabili da componente la RSU del Liceo

Ho fatto opera di consolazione  insieme evangelica ma anche cinica e perfida

Ho semplicemente fatto notare e ricordato al collega  che il dipendente statale,per diritto di casta e di feudo,quasi uno "ius primae noctis"possiede una sorta di salvadanaio annuale di ore 10 di assenza dal servizio a stipendio intero per partecipazione a riunioni sindacali regolate da norme statali ma -ahinoitutti-in realtà pattizie tra governo e casta sindacale di ogni risma e colore 

L'assenza per tale partecipazione non necessità di giustificazione Quindi poco importa se il dipendente si rechi o non si rechi all'assemblea. Ha un tesoretto tutto suo e lo usa-su complice ed interessata copertura della casta sindacale-come meglio crede

Quindi è ovvio che quell'intero gruppo di dipendenti non abbia partecipato all'assemblea interna.

Se ciascuno di questi colleghi avesse comunicato la partecipazione, avrebbe dovuto essere presente per questione di decoro personale e per serietà pubblica interna al Liceo(per la serie vizi privati e pubbliche virtù) 

Ma così ciascuno si sarebbe sparato ben 3 ore del tesoretto

Caro sindacalista RSU:  il tesoretto annuale va utilizzato  quando  l'assemblea sindacale è fuori scuola !!!!!!!

Almeno  così -da 3 a 4 volte l'anno uscendo alle 10.30/11.00 - le colleghe possono andar dal parrucchiere senza  pagare il pegno del permesso da recuperare e i colleghi possono recarsi allo stadio o in sala giochi  senza pagare il medesimo pegno

Il tutto con l'apostolica benedizione sindacale  della triade sindacale Camusso - Furlan- Barbagallo 










domenica 20 settembre 2015

il Santo Discòs e il Santo Calice a San Caralampo



...e fino all'inno del Kerubikòn il popolo santo di Dio di San Caralampo si presenta davanti alle sante icone ,meglio il più vicino possibile all'icona della Deipara/Madre di Dio  e semprevergine Maria e direi ovviamente( perché "molto può la preghiera della Madre per la benevolenza del Sovrano".) presentando le candele accese in supplica e in preghiera per la propria vita,per i propri cari viventi e per gli addormentati (in particolare,spesso,per quelli che si sono addormentati senza luce/senza La Luce ) lasciando alla preghiera dei presbiteri l'elenco di questi nomi e la piccola prosfora/offerta di pane/ciascuno la sua anafora

E si raccolgono candele,si raccolgono elenchi e bigliettini e si raccolgono piccole prosfore /anafore in un continuo  cammino di questo santo popolo verso l'icona della Madre di Dio per consegnare tutto al prete che li accoglie  benedicendo e rispondendo "Amin" alla voce della consegna quando ciascuno presentandosi con il proprio nome  spesso dice in terza persona  "prega per i vivi e per i morti "

Anche come immagine questa processione ha un suo significato..il popolo santo di Dio cammina da Occidente verso l'Oriente dell'iconostasi e della Santa Trapeza ..Siamo tutti un "popolo di orientati" rivolti ad Oriente dove sorge il Sole di Giustizia e da dove ritornerà il Sole di Giustizia e siamo un "popolo di orientati" per presentarGli suppliche,preghiere e richieste e perchè ognuno di noi prega per l'altro..un popolo..una comunione..una congregazione..un popolo di cristiani...La Chiesa ...

Întru una, sfîntă, sobornicească şi apostolească Biserică. Mărturisesc un botez spre iertarea păcatelor. Aştept învierea morţilor; Şi viaţa veacului ce va să fie. Amin.

E nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo, per la remissione dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti. E la vita del secolo futuro. Amin. 


E tutte le piccole prosfore/anafore si portano sull'altare della protesi/della proskomidia e mentre il coro continua a cantare il Kerubikòn il Padre Martinian  sempre sorridente e con calma serena e mite, dopo avere incensato tutto e tutti e pure il cosmo nei quattri punti cardinali, da ciascuna piccola prosfora di pane stacca con la Santa Lancia una mollichina/un pezzettino di pane a memoria  precisa  di quell'offerta,di chi l'ha presentata  e per tutti i nomi dei vivi e dei morti che quella prosfora/anafora contiene e che sono già stati letti prima e magari letti nel silenzio della propria preghiera dal Padre Giovanni seduto con il suo epitracheilon insieme con il popolo santo di Dio a San Caralampo 



E' un'infinità di prosfore..un'infinità di piccoli pezzettini di pane/mollichine sul Santo Disco che circondano come corona il Santo Agnello quello che lo Spirito Santo santificherà nel Corpo (e il Santo Vino del Santo Calice  nel Sangue ) del Cristo Signore nell'invocazione della Chiesa Tutta e che erà già circondato come stella e dalla particola di pane in forma triangolare per la Tuttasanta 


(in onore e memoria della più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra, Madre-di-Dio e semprevergine Maria: per le sue intercessioni accetta, Signore, questa immolazione sul tuo altare oltre i cieli.Sta la regina alla tua destra, avvolta in un manto dorato, variamente adornata......

 Întru cinstea şi pomenirea preabinecuvîntatei, măritei Stăpînei noastre, de Dumnezeu Născătoarei şi pururea Fecioarei Maria, pentru ale cărei rugăciuni primeşte, Doamne, jertfa aceasta întru jertfelnicul Tău cel mai presus de ceruri.De faţă a stătut împărăteasa, de-a dreapta Ta, în haină aurită îmbrăcată şi preaînfrumuseţată.)

e dalle tre file verticali di nove particole di pane per fare memoria dei Santi e delle Sante 


Il Santo Disco è così segno della Santa Chiesa...di ieri,di oggi e nella speranza del domani della nostra Resurrezione e della certezza della Sua Seconda e Gloriosa Venuta 

Ci siamo tutti in quel Santo Disco  ma proprio tutti 

E quando il coro ha concluso il Canto del Kerubikòn il Padre Martinian nell'uso catechetico romeno di far sentire al popolo le preghiere presbiterali conclude la preparazione coprendo con i santi veli il disco e il calice e -nel silenzio di tutti noi perchè siamo consapevoli che le meraviglie di Dio si stanno presentando- prega così nella Santa Tradizione della Chiesa



"O Dio, Dio nostro, tu hai inviato il pane celeste, il nutrimento di tutto il mondo, il nostro Signore e Dio Gesù Cristo, Salvatore e Redentore, che ci benedice e ci santifica: tu stesso benedici questa presentazione e accettala sul tuo altare oltre i cieli. Abbi memoria, qual buono e amico degli uomini, di quelli che hanno fatto l'offerta e di coloro per cui essi l'hanno recata, e custodiscici senza condanna durante la consacrazione dei tuoi misteri divini. Poiché è stato santificato e glorificato il tuttoinsigne e magnifico tuo nome, del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amin"

E le meraviglie di Dio continuano..il Grande Ingresso dei Santi Doni  con il discòs e il Calice..e poi la Preghiera Eucaristica,l'epiclesi dello Spirito Santo che trasforma il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue del Signore Nostro Gesù Cristo nella nostra letizia di tutti noi dal padre Martinian che presiede all'ultimo bambino battezzato con la nostra gioia del triplice  sontuoso solenne gioioso

Amin Amin Amin 

Poi il Padre Nostro,la preparazione alla Santa Comunione con le preghiere che tutti(tranne il Padre Giovanni che deve leggersele..ma imparerà  ..in italiano  ovviamente  ma imparerà ) sanno a memoria, la Santa Comunione..con i piccolissimi,i piccoli ,ragazzini e ragazzine,giovani donne e giovani uomini e poi uomini e donne che si presentano al Santo Calice  con la candela accesa

"E' venuto lo Sposo andiamogli incontro "

Dentro il Santo Calice il presbitero aveva collocato con il Santo Vino/il Santo Sangue del Signore solo il Santo Pane/il Santo Corpo,l'Agnello Santificato dallo Spirito Santo

Il Santo Disco era rimasto sull'Altare con tutti quei pezzettini di pane,le mollichine di tutti e di tutte

Ed ancora continua la meraviglia di Dio tre volte santo per la sua Chiesa ..per il suo popolo

Padre Martinian,conclusasi la partecipazione ai Santi Misteri, torna dentro il Vima,pone con dignità e preghiera il Santo Calice sull'Altare e con calma (mentre il santo popolo attraverso il coro ha iniziato le preghiere di ringraziamento ) e con preghiera personale prima e delle chiesa dopo mette dentro il Santo Calice i pezzettini/mollichine  di pane ..ci mette dentro la Chiesa insomma...  con questa preghiera


Spală, Doamne, păcatele celor ce s-au pomenit aici, cu Cinstit Sîngele Tău, pentru rugăciunile sfinţilor Tăi.

Lava, Signore, con il tuo prezioso sangue i peccati di quelli di cui si è fatto qui memoria, per le preghiere dei tuoi santi.

E quando presenta così la Santa Chiesa di Dio nel Santo Calice

(ma ci pensiamo? in quel Santo Calice c'è Cristo nel mistero della Santa Trinità,c'è la Madre di Dio,ci sono i santi e ci siamo tutti noi i viventi e gli addormentati...bisognerebbe pensarci sempre...)  

cosa possiamo rispondere noi a tanta Libertà e a tanta Grazia se non così ?

Amin. Să se umple gurile noastre de lauda Ta, Doamne ca să lăudăm slava Ta, că ne-ai învrednicit pe noi a ne împărtăşi cu sfintele, Dumnezeieştile, nemuritoarele şi de viaţă făcătoarele Tale Taine: întăreşte-ne pe noi întru sfinţenia Ta, toată ziua să ne învăţăm dreptatea Ta. Aliluia, aliluia, aliluia.

Amen. Sia colma la nostra bocca della tua lode, Signore, perché cantiamo la tua gloria, poiché ci hai resi degni di partecipare ai tuoi santi, divini, immortali e vivifici misteri. Serbaci nella tua santificazione, a meditare tutto il giorno la tua giustizia. Alleluia, alleluia, alleluia.

Amin Amin Amin  

  






martedì 15 settembre 2015

Avere Rispetto di Padre Puglisi:una supplica apocalittica



Avere Rispetto di Padre Puglisi:una supplica apocalittica



il 15 settembre di 22 anni fa veniva ammazzato dalla mafia ( ammazzato nell'immediatezza palermitana è molto più di ucciso...sa di macello..di agnello mandato al macello ) Padre  Pino Puglisi sacerdote della Diocesi di Palermo e parroco a Brancaccio ed oggi beato nel santorale della Chiesa Cattolica

Al di là dei ricordi personali vivi e vitali segnati da due elementi importanti del mio vissuto personale e familiare  in quanto sono stato  da giovane laico cattolico con Padre  Pino per un periodo al Centro Diocesano Vocazioni e al Centro Regionale Vocazioni e per un periodo Padre  Pino,quando era parroco a Godrano,un paese in provincia di Palermo,è stato il confessore di mia moglie e lo è stato anche per periodi successivi a Godrano, al di là di tutto questo  ho una richiesta quasi in supplica da fare ai cristiani della chiesa cattolica  della Diocesi di Palermo e non solo della Diocesi di Palermo

Padre Pino Puglisi è stato ammazzato non perchè "prete antimafia" ma perchè "prete" ..semplicemente e radicalmente prete  senza aggettivazioni e senza schieramenti da puntualizzare e da divulgare
Il prete è chiamato sempre a pagar pegno nella sequela ministeriale a Cristo come lo è ogni battezzato nella sequela battesimale  Don Pino ha pagato il pegno massimo perchè questo era il suo pegno massimo 
Per altri il pegno massimo sarà di altra tipologia ma sempre pegno massimo sarà..a ciascuno secondo la sua vocazione e da ciascuno secondo tutto se stesso 

Insomma Padre  Pino Puglisi non deve essere arruolato da alcuna fazione,neppure dalle chiese e neppure dalla sua stessa chiesa...Il "puglisismo" che purtroppo,inopitamente e perfino vergognosamente si sta diffondendo come egemone impadronendosi della vocazione di Padre Pino,violando la serietà del suo ministero e del suo battesimo , schierandolo come foglia di fico buona per tutte le stagioni e per ogni ricostruzione tecnica di verginità cittadina,politica,ecclesiale e perfino di  occupazione di spazi cittadini,culturali,politici ed ecclesiali (qui la lezione sciasciana ci sta tutta) ha una sola definizione teologica precisa :"Menzogna" e i cristiani tutti sappiamo chi e e sia il padre della menzogna

Ecclesialmente ed esistenzialmente fermare la  deriva del "puglisismo" che viola ed offende Padre  Pino 
Ovviamente non ho ricette ..So solo dal Vangelo che queste demonie si vincono con preghiere e digiuni e laicalmente  si  contestano alzando il coperchio e magari spernacchiando la malafede puglisistica 

Concludo citando attraverso il mio caro amico e fratello Giampiero Tre Re  che ha via web collocato la riflessione di un altro caro amico mio (i ricordi di quando eravamo giovani) Don Agostino Ziino nell'articolo , La “martyria” pasquale nella vita e nella morte di un presbitero: Giuseppe Puglisi (15 settembre 1994)

Don Agostino lungo l'articolo così scrive 

"L'altro testo che mi sembra può aiutarci a capire e a trovare consolazione è il brano di  

Apocalisse 6.9-11: "Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro  
che furono immolati a causa della Parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. 

E gridarono a gran voce: 'Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai  

giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?' Allora venne data 

a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché 

fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano 

essere uccisi come loro".  




 
 

 

 

 






domenica 13 settembre 2015

La Croce e l'Apocalisse





 


Da tempo mi dico   di ricordare che la sequela al Signore  non è la  religione né del libro né dei libri né degli appunti  né dei Convegni  ma è vita vissuta  concreta ,  impegno, fatica   ma anche  letizia ed anche un pò di giusta preoccupazione   di fronte a quanto la Santa Triade ci propone

Siate Santi..siate perfetti..Siate partecipi per grazia della stessa natura di Dio

Quindi nessuna ricerca teologica  ,nessuna lettura dotta ,nessuna omelia  accademica  ma  proprio come se davanti all’icona della Croce  nella deesis in cui Giovanni Battista e la Madre di Dio intercedono per noi presso il Sovrano…noi siamo qui con Paolo,con Giovanni e Matteo  Luca e Marco,Pietro e Giacomo  e con Leone di Roma,Ireneo di Lione,Ilario di Poitiers,Atanasio il Grande,Giovanni Crisostomo,Basilio il Grande,Gregorio Palamàs,la diaconesse Febe e i Santi Elena e Costantino,Benedetto e Scolastica da Norcia  e tutti i santi e le sante ,i martiri e le martiri di ieri e di oggi   e insieme con loro si venera la Croce  e insieme  con loro ci si lascia interrogare dalla Croce Stessa..

Non sono più io che vivo in me ma è Cristo che vive in me… 



....in Cristo Signore egli che è l’alfa e l’omega ,il principio e la fine…la parola dell’inizio  e la parola della fine nella e della sua seconda gloriosa venuta, la parousia del ritorno , il ritorno  del Risorto ..
Egli che è la letizia della Genesi .Egli che è la gioia dell’apocalisse

"Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini ".

 

Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me







venerdì 11 settembre 2015

Senza alcun secondo fine ma restando "basito"



Senza alcun secondo fine   ma restando "basito"



Nel primo pomeriggio o meglio all'inizio del secondo(ero tornato da poco da scuola) mi sono recato

dal tabaccaio per acquistare  il blocco dei biglietti di autobus necessari a partire da domani

Dentro lo spazio riservato legittimamente alle affissioni pubblicitarie  e collocato proprio accanto al

negozio del tabaccaio  vedo  un manifesto a caratteri direi XXXL e in un bel colore azzurro che

risalta e si fa notare

Incuriosito mi avvicino ed era ed è il manifesto di annuncio di una manifestazione politica di

schieramento  con diversi relatori  anche  noti ,senatori,consiglieri regionali e comunali di un

partito e con la presenza del segretario nazionale del partito medesimo

Tutto legittimo,tutto rigorosamente serio e dentro l'alveo delle regole di democrazia rappresentativa

declarata dalla nostra costituzione repubblicana

Improvvisamente tra i nomi dei relatori della Kermesse politica(negli anni settanta la manifestazione

sarebbe stata definita pomposamente  ATTIVO DI PARTITO ) leggo il nome di un

presbitero/sacerdote/pastore(poco importa la notazione teologica ed ecclesiale) abbastanza noto a

Palermo sin dalla fine degli anni settanta e poco importa la sua appartenenza ecclesiale

Il fatto che balza chiaro a chi legge (ma non è detto che possa essere di sorpresa e/o di turbamento )

è la presenza chiara,militante, attiva di un presbitero/sacerdote/pastore  (presentato come tale)

ad una manifestazione di partito


Sono rimasto basito e stupito pur senza giudicare il presbitero/sacerdote/pastore 


Per amor del cielo anche i presbiteri/sacerdoti/pastori di qualsivoglia chiesa cristiana  hanno diritto

ad avere "in rebus temporalibus" le loro idee e le loro preferenze culturali e politiche

Io le ho e sono anche note  anche se sono nell'ordine caotico della confusione



Ma sono rimasto basito e stupito pur senza giudicare il presbitero/sacerdote/pastore 

In assoluta continuità tra mia  Nonna Ciccina romano-cattolica  e il mio Vescovo Ortodosso mi è

stato insegnato e raccomandato che il presbitero/sacerdote/pastore  non può nè deve essere dentro

una parte,dentro una fazione ma è l'uomo di tutti e per tutti  a prescindere dalle idee culturali

e politiche proprie  e di chi da lui cerca l'annuncio del Vangelo della Grazia e della Libertà


"Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo,
come se Dio esortasse per mezzo nostro;
vi supplichiamo nel nome di Cristo:
siate riconciliati con Dio.

(2Corinzi 5:20 –)


Questo mi aveva detto mia Nonna Ciccina  e questo mi ripete sempre il mio amato Pastore  il mio Vescovo Ortodosso 














lunedì 7 settembre 2015

Padre Seraphim Rose e San Caralampo



Padre Seraphim Rose ieromonaco ortodosso  californiano morto a Platina in California il 2 settembre 1982  ci ha lasciato questa indicazione

foto di Fos Ilaron.


Ed è stata per me una luce quando ,domenica sera,mi sono ritrovato davanti via internet questa foto con la frase di Padre Seraphim  Infatti cercavo di capire il senso per me e  nella mia vita di una sensazione liturgica ed orante che avevo vissuto insieme e con il santo popolo di Dio  la mattina durante la celebrazione del Mattutino prima e della Divina Liturgia  subito dopo a San Caralampo

Una sensazione che da tempo,come dire, covavo dentro assistendo in assistenza liturgica e -spero davanti al Sovrano per intercessione della Madre Sua Santa la Deipara e Semprevergine Maria - in preghiera alle celebrazioni della Divina Liturgia a San Caralampo

Una sensazione che mi si è mostrata ancora una volta con chiarezza  al canto del Vangelo del Mattutino di ieri e alla successiva intronizzazione dell'Evangeliario stesso al centro della Chiesa per la venerazione di tutti noi e di tutte noi

Il mio giovane confratello e parroco alla fine del canto del Vangelo porta in processione l'Evangeliario e canta "a memoria" insieme con il popolo che canta " a memoria" senza quindi consultare testo o leggere direttamente la preghiera che il typikòn prevede proprio dopo il canto del Vangelo e per annunciare al popolo santo di Dio che è il momento di baciare il Vangelo come Parola che si è fatta carne



Padre Martinian inizia "a memoria" e il popolo santo insieme con lui continua "a memoria"

Contemplata la risurrezione di Cristo,/ adoriamo il Signore santo,/ Gesù, l'unico senza peccato./ La tua croce, o Cristo, noi veneriamo,/ e la tua santa risurrezione cantiamo e glorifichiamo:/ sei tu il nostro Dio,/ all'infuori di te un altro non conosciamo,/ è il nome tuo che nominiamo./ Venite, fedeli tutti,/ adoriamo la santa risurrezione di Cristo:/ ecco infatti con la croce è giunta la gioia in tutto il mondo./ Per sempre benedicendo il Signore/ cantiamo inni alla sua risurrezione:/ sopportata la crocifissione,/ con la morte ha distrutto la morte.


E mentre tutti cantavano  io in assistenza liturgica tenevo la candela accesa icona di Cristo Luce e mi dicevo Ecco io so che il typikòn prevede  questa impressionante preghiera  che è una variante orante del "Cristo è Risorto" ma io non la conosco " a memoria" ed infatti sia ora come anche quando ero ancora parroco in servizio ministeriale attivo avevo necessità (insieme con il lettore e con il coro) del testo,del libro proprio davanti  Ma non avevo il testo e quindi diciamo che un certo fastidio verso me stesso c'era..Sapevo ma non conoscevo  So ma non conosco 

E mi sono ricordato che il popolo santo di Dio ortodosso  di ogni etnia per  ogni suo ministero e per  ogni suo servizio e per  ogni suo carisma  conosce "a memoria" non solo le usuali preghiere del cristiano ortodosso(quelle a memoria le conosco pure io.....) ma molti salmi,probabilmente tutta la salmodia, e molto altro ancora verso la Tuttasanta Triade,il Sovrano,la Deipara e i Santi e le Sante e sicuramente tutti i brani dei Vangeli dell'intera settimana santa  dal Sabato di Lazzaro alla Santa Notte della Resurrezione 

Insomma  di fatto  i libri liturgici probabilmente non servono se non come supporto e come aiuto ,magari per le parti variabili e specifiche,   ma non come fondamento

L' "a memoria " raggiunge durante la Divina Liturgia il suo momento centrale nella recita del Credo da parte di tutto il popolo,piccoli e piccole compresi e poi ,in modo ancor più forte,ancor più struggente nella recita comune di tutti e di tutte delle preghiere di preparazione alla Santa Comunione con i Santi e Terribili Misteri di Cristo


Cred, Doamne, şi mărturisesc că Tu eşti cu adevărat Hristos, Fiul lui Dumnezeu celui viu, care aivenit în lume să mîntuieşti pe cei păcătoşi, dintre care cel dintîi sînt eu. Încă cred că acesta este însuşi Preacurat Trupul Tău şi acesta este însuşi Scump Sîngele Tău. Deci mă rog Ţie: Miluieşte-mă şi-mi iartă greşealele mele cele de voie şi cele fară de voie, cele cu cuvîntul sau cu lucrul, cele întru ştiinţă şi întru neştiinţă. Şi mă învredniceşte, fără de osîndă, să mă împărtăşesc cu Preacuratele Tale Taine, spre iertarea păcatelor şi spre viaţă de veci. Amin.

Cinei Tale celei de taină, Fiul lui Dumnezeu, astăzi, părtaş mă primeşte, că nu voi spune vrăjmaşilor Tăi, Tăina Ta, nici sărutare Îţi voi da ca Iuda, ci ca tîlharul mărturisindu-mă, strig Ţie: Pomeneşte-mă, Doamne, întru împărăţia Ta.

Nu spre judecată ni spre osîndă să-mi fie mie împărtăşirea Sfintelor Tale Taine, Doamne, ci spre tămăduirea sufletului şi a trupului. Amin.


Ed io,invece,sempre ahimè con il libro davanti e non "a memoria" in Italiano

Credo, Signore, e confesso che tu sei veramente il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ancora credo che questo è il tuo purissimo corpo e questo è il tuo prezioso sangue. Ti prego dunque: abbi misericordia di me e perdonami tutte le mie colpe, volontarie e involontarie, commesse con la parola o con l'azione, con conoscenza o per ignoranza, e rendimi degno di partecipare senza condanna ai tuoi purissimi misteri per la remissione dei peccati e per la vita eterna. Amin 

Della tua mistica cena oggi, Figlio di Dio, accoglimi partecipe, poiché non parlerò del mistero ai tuoi nemici, né ti darò un bacio come Giuda, ma come il ladrone ti confesso: ricordati di me, Signore, nel tuo regno.

Non mi sia di giudizio o di condanna la partecipazione ai tuoi santi misteri, Signore, ma guarigione dell'anima e del corpo. Amin.


E non è questione di lingua...la lingua è solo uno strumento..è questione di cuore...L' "a memoria" è un fondamento... diciamo che viene trasmesso di generazione in generazione,da genitori ai figli insieme ,direi,con il latte della mamma e le passeggiate con il papà e i giochi con i nonni  e fin quando resti fuori dall' "a memoria"  comune e collettivo per ogni preghiera,per ogni salmo,per ogni inno,per ogni tropario certamente sei cristiano ortodosso nell'Una ed Indivisa Chiesa del Signore  ma non vi sei del tutto ancora ritornato...Ci sei ma hai tra tanti fardelli e bagagli ,un bagaglio in fondo non essenziale:il libro liturgico come testo fondamentale 

Da questo bagaglio devo liberarmi

Ecco il Padre Seraphim  E' più tardi di quanto io possa pensare  ma come mi ha scritto un carissimo fratello alla fine il Signore si attarda pazientemente ma ,nel caso specifico,non vuole più questo tipo di bagaglio 











giovedì 3 settembre 2015

è santa Italo-Greca Santa Rosalia della Quisquina e forse successivamente del Monte Pellegrino a Palermo


e poi la festa di Santa Rosalia  eremita sicuramente della grotta della Qusquina  e (forse )  successivamente a Palermo sul Monte Pellegrino

per un primo nobilissimo tentativo per un santa icona di Rosalia eremita nella grotta della Quisquina e dopo forse sul Monte Pellegrino di Palermo

4 settembre Festa Liturgica di Santa Rosalia

Una tradizione, conservatasi purtroppo solo presso le Chiese Slave,
vuole che nel giorno di Pentecoste, prima che cominci la liturgia,
vengano distribuiti dei mazzetti di fiori ai fedeli, presso i fratelli e le sorelle di Romania
(se non ricordo male) al posto dei fiori si usano delle felci.

Proprio presso i Romeni si è conservata, inoltre, l'antica
denominazione di "Rosaliae".

Secondo il prof. B. Rocco questa tradizione era ancora presente in Magna Grecia prima della
latinizzazione dei Franchi, soprattutto in Sicilia, donde
deriverebbe anche il nome della attuale Patrona di Palermo, Rosalia
(che è santa Italo-Greca e non Normanna come vorrebbero far credere
i latini). Secondo il Rocco il nome Rosalia indicava proprio il
mazzetto dei fiori, e questo era forse collegato alla memoria dei
defunti nello psicosabato di Pentecoste. Quella delle "Rosaliae"
era, presso i Romani, una festività in ricordo dei defunti già in
età pagana, che in qualche modo è stata assorbita dalla liturgia
Cristiana all'interno del ciclo di Pentecoste.


 ......come non sottolineare la serietà orante di popolo palermitano che da questa notte con "l'annacchiata" (termine assolutamente intraducibile...diciamo salire a piedi) si recherà sul Montepellegrino  al Santuario di Rosalia per ringraziare e per chiedere..E' voce di popolo voce immediata,voce orante,voce dell'affidare ...voce dell'invocazione e dell'intercessione