venerdì 8 novembre 2019

8/11 Santa ed Apocalittica Notte- Gli antichi sogni antichi tali resteranno


Monchietto 24 copia

Oggi è forse meno irresponsabile
tratteggiare un’utopia fondata,
che diffamare come utopia
condizioni e possibilità
che già da molto tempo
sono diventate possibilità realizzabili».(H.Marcuse)
Il comunismo non ha nulla di comune col cosmopolitismo. […] Il comunismo non contrappone, ma accorda e unisce il patriottismo e l’internazionalismo proletario poiché l’uno e l’altro si fondano sul rispetto dei diritti, delle libertà, dell’indipendenza dei singoli popoli. È ridicolo pensare che la classe operaia possa staccarsi, scindersi dalla nazione. La classe operaia moderna è il nerbo delle nazioni, non solo per il suo numero, ma per la sua funzione economica e politica. L’avvenire della nazione riposa innanzi tutto sulle spalle delle classi operaie. I comunisti, che sono il partito della classe operaia, non possono dunque staccarsi dalla loro nazione se non vogliono troncare la loro radici vitali. Il cosmopolitismo è una ideologia del tutto estranea alla classe operaia. Esso è invece l’ideologia caratteristica degli uomini della banca internazionale, dei cartelli e dei trust internazionali, dei grandi speculatori di borsa e dei fabbricanti di armi.(Palmiro Togliatti Camera dei Deputati  2 Dicembre 1948)


L’internazionalismo proletario non rinnega il sentimento nazionale, non rinnega la storia, ma vuol creare le condizioni che permettano alle nazioni di vivere pacificamente insieme. Il cosmopolitismo di oggi che le borghesie, nostrana e dell’Europa, affettano è tutt’altra cosa: è rinnegamento dei valori nazionali per fare meglio accettare la dominazione straniera.(Lelio Basso  Camera dei deputati, il 13 luglio del 1949)


PER UNA DIFESA INTRANSIGENTE DELLA COSTITUZIONE DEL ‘48 dal manifesto  per la Sovranità Costituzionale
 movimento Patria e Costituzione  del  9 Marzo 2019 -Segretario del movimento Stefano Fassina


Ecco perché va riaffermato che i principi fondamentali della Costituzione italiana prevalgono sui Trattati europei e internazionali e che le limitazioni della sovranità sono ammesse solo in condizioni di parità con gli altri Stati e solo per promuovere quei principi fondamentali. L’Europa coerente con la nostra Costituzione non è l’Unione europea, bensì una confederazione di democrazie nazionali sovrane che affrontino assieme (ma non in antagonismo con il resto del mondo) le sfide della pace, della salvaguardia ambientale e della giustizia sociale.



«La ragione per cui io legittimo integralmente la resistenza armata dei popoli invasi militarmente dai Tedeschi e dagli Italiani (Francia, Norvegia, Belgio, Olanda, Albania, Grecia, Jugoslavia, Polonia, URSS e mi scuso se ho dimenticato qualcuno) è esattamente la stessa ragione per cui io legittimo integralmente la resistenza armata dei popoli invasi militarmente oggi dagli americani e dai loro fantocci NATO (Afghanistan, Iraq ecc.). Il fatto che l’estrema “destra” (non parlo di quella addomesticata e parlamentare) sia favorevole alla seconda e contraria alla prima, mentre la “sinistra” (intendo quella parlamentare-sarcastica di D’Alema e quella parlamentare-buonista di Veltroni) sia favorevole retroattivamente alla prima e contraria alla seconda riguarda non me, che non appartengo né all’una né all’altra tribù e me ne tengo lontano come i gatti dall’acqua, ma riguarda esclusivamente le due tribù sopraindicate».


....... Perché tenersi il Kenia è libertà e tenersi l’Etiopia è totalitarismo? Perché tenersi il Vietnam e l’Algeria è libertà e tenersi la Libia e l’Eritrea è totalitarismo? Perché Auschwitz non si può fare ed invece Hiroshima si può fare?
È questa una catena dei perché (l’espressione è di Franco Fortini) che il Politicamente Corretto dell’ultimo mezzo secolo ha sistematicamente non solo rimosso, ma addirittura reso illegittimo.

Costanzo Preve(La quarta guerra mondiale, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2008, pp. 88-89-90 e pp. 96-97.)



Nell’attuale congiuntura storica infatti (e non in uno spazio-tempo astrattamente razionale, ma per ora inesistente) io sono contro l’Europa, non la voglio, preferirei il mantenimento di stati – nazionali sovrani, collegati evidentemente da facilitazioni commerciali e culturali e da alleanze militari difensive, che non impediscano però la piena ed assoluta sovranità. Se penso questo, è perché oggi, con l’attuale classe politica, con l’attuale classe mediatico – universitaria, con l’attuale senso di colpa collettivo continuamente innaffiato dal peggiore gruppo intellettuale della storia europea dal tempo degli etruschi (di cui parlerò più avanti) la sola Europa possibile è quella dell’impero occidentale a guida USA. Stando così le cose, io non voglio questa Europa.(Costanzo Preve )




Ritengo di conoscere abbastanza l’ambiente dei brigatisti italiani rifugiati in Francia, come Scalzone. Sai che si parla molto in questi giorni (aprile 2004) se si debba riportare in Italia un certo Battisti, macchiatosi di alcuni delitti ed oggi noto in Francia come autore di libri gialli. Ebbene: Battisti dice, in una intervista che ho letto, una cosa orribile. Dice cioè di non dichiararsi responsabile delle cose che fece allora, perché esse furono fatte da una intera generazione. È ridicolo: come se ciò potesse costituire una scusante! “Era il Movimento”, dice lui, affermando una delle cose più atroci e schifose che si possano dire al mondo! Se io decido di andare a sparare ad un gioielliere, ne devo rispondere io; non posso sostenere di essere agito impersonalmente da un movimento. Questo, per l’appunto, rappresenta una formulazione particolarmente degradata di una teoria che parte da Hume, e che va poi in Nietzsche, Deleuze e Negri. Ammesso che Sofri parli in buona fede dicendo di non aver fatto uccidere il commissario Calabresi (e personalmente ritengo invece che sia stato lui ad averlo fatto uccidere), lo fa in base alla medesima ipotesi: in quel momento il Movimento andava in quella direzione, ed io ero parte di quel Movimento. Questa è una modalità di deresponsabilizzazione aberrante. Io non sono un kantiano, ma di fronte a queste cose il kantismo è mille volte superiore, perché afferma che esiste l’Io e che l’Io è moralmente responsabile. [...] ciò dimostra come il teorico della natura umana Hume centralizzi il mercato proprio perché il mercato, in un certo senso, lo deresponsabilizza. Per dirla in un modo icastico, il Mercato per Hume è come il Movimento per Sofri.
Costanzo Preve (con Luca Grecchi), Marx e gli antichi greci, Petite Plaisance, Pistoia 2005, pp. 80-81.

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