domenica 31 maggio 2020

Altro Manifesto delle buone pratiche Preghiera del buonumore di san Tommaso Moro

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Preghiera del buonumore
di san Tommaso Moro


Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.

Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.

Dammi o Signore, un'anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.

Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama "io".

Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po' di gioia
e possa farne parte anche ad altri

domenica 24 maggio 2020

24 Maggio 2020-Santa ed Apocalittica Notte- Dopo Preve, Sergio Quinzio

Premessa

Questa sera  sulla mia  pagina  Facebook  ho citato oltremodo  Costanzo  Preve  proprio per non  morire  di  fucsia  cocktail



Ora  prima del sonno,si spera,liberatorio  un primo  incipit per  non  morire stavolta  preda dello  zelotismo  crasso  e  materialistico,compiaciuto e godereccio  di sè   e vincente  dentro  l'attuale mia dimora ecclesiale  




ed allora utilizzando per metafora e per ''analogia entis''  diciamo che mi sono preso una''sostanziale pausa di riflessione''...

Per un manifesto delle ''nobili cause perse ''-Resistere

Cani e Galline: una convivenza è possibile? | CamminandoconilCane asd


"Bevi acqua dove il cavallo beve. Il cavallo non berrà mai acqua torbida. 

Posiziona il letto dove il gatto dorme comodamente. 

Mangia frutta dove il verme si ferma. 

Scegli i funghi con le mosche. 

Pianta un albero dove una talpa scava. 

Costruisci una casa in cui si incontra un serpente. 

Scava un pozzo dove gli uccelli nascono al caldo. 

Vai a letto e alzati con le galline, avrai una prospettiva d'oro per il giorno. 

Se mangi più verde, avrai gambe forti e un cuore di leone duraturo. 

 Nuota più spesso e ti sentirai sulla terra come un pesce dentro l'acqua

Se guardi spesso il cielo, i tuoi pensieri saranno chiari e leggeri. 

Preferisci il silenzio alla parola: il silenzio scenderà nella tua anima e la tua mente sarà rilassata e tranquilla".


 s. Seraphim di Sarov monaco e mistico russo (1754-1833)




Consultare  anche

Manuali di vita per il dopo pandemia-Il Manifesto del lieto vivere” di Alzek Misheff

https://sciancatoprete.blogspot.com/2020/05/manuali-di-vita-per-il-dopo-pandemia-il.html

''manifesto del contadino impazzito'' 

https://sciancatopresbitero.blogspot.com/2019/03/per-la-quaresima-2019-il-manifesto-del.html


Manuale di resistenza. Lamento degli uomini selvaggi della foresta sulla slealtà del mondo

https://sciancatopresbitero.blogspot.com/2020/05/manuale-di-resistenza-lamento-degli.html

sabato 23 maggio 2020

''DON MILANI RIPETEVA SPESSO “NULLA È PIÙ INGIUSTO CHE FAR LE PARTI UGUALI TRA DISUGUALI'' “Qualunque cosa ci insegnino i vincitori, noi abbiamo appreso dai vinti.” PIETRO INGRAO



Giovedi 21 u.s. ,come da sana ritualità familiare,ci siamo  recati,abbastanz  presto, al grande  supermercato per la "spesa settimanle"  ..Ore 8.30

Di fronte al nostro condominio si presentano i grandi uffici di un'importante società finanziaria.Ore 8,45..la fila dei cittadini ,in attesa dell'apertura era  significativa.La pandemia ma  anche il meccanismo  del libero mercato e dell'immancabile ''legge della spietatezza'' ha colpito il ceto medio,i lavoratori dipendenti nelle aziende e strutture private,le famiglie monoreddituali,e quanti hanno visto reso azzerato il loro stesso precariato Ovviamente degli ultimi ultimi,dei poveri,degli invisibili,delle famiglie con persone disabili o in grave patologia   non se ne parla,non se ne deve parlare,neppure più figli di un dio minore...ma proprio figli di nessuno e non di Nessuno.E alla fine quei cittadini in difficoltà e in fila presso gli uffici della finanziaria hanno ancorala libertà di contrarre debiti e di rischiare,Per l'infame cattiveria del liberismo e di quello del signoraggio finanziario sono ancora dei garantiti e quindi ancora massacrabili nella logica,tutta teologica,si la teologia del''dio profitto'' per cui sin dalla nascita alcune culle sono state benedette,altre dimenticate e molte altre maledette.

Davanti a quei cittadini mia moglie ed io ci sentiamo sempre in senso di colpa''pur sapendo o perchè sapendo con cognizione di causa  lungo i nostri 42  anni di  matrimonio quali dolori,tristezze e preoccupazioni con notti insonni e paura come compagna quei cittadini vivano   . e si pensa alle fila presso le sedi dellai Caritas e ,tristemente,davanti al Monte dei Pegni...mentre gli usurai,i cravattari...la crimnalità organizzata...la corruzione pubblica ancor più oscena ed ignobile perchè specula oggi sulla salute dei cittadini...avanzano  senza ostacoli.


Il senso di colpa..la nostra comune  valorialità

''DON MILANI RIPETEVA SPESSO “NULLA È PIÙ INGIUSTO CHE FAR LE PARTI UGUALI TRA DISUGUALI''

Ore 11.00  rientro a casa.. ed ancora gente in fila per gli Uffici della  finanziaria


“Qualunque cosa ci insegnino i vincitori, noi abbiamo appreso dai vinti.”
PIETRO INGRAO





giovedì 21 maggio 2020

Benedetto ha abdicato, ''Sapesse,contessa,non c'è più religione''


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....l'abdicazione di Benedetto XVI 

Con quella scelta il papa ha relativizzato in ogni ambito e non solo in quello ecclesiale ogni modalità anche fattuale di metafisica a tanto al Kg

Ha celebrato i funerali di ogni ''assoluto mondano'' e li ha celebrati cristianamente .

Ha detto che tutto è fallibile,tutto transeunte,tutto falsificabile. 

Gesto profetico è stato definito.Ed è vero.Direi della profezia alla Pasolini.

Ogni re d'ora in poi è sempre nudo e la fallibilità diventa l'unica possibile fragile sommessa possibilità di convivenza civile nel plurale delle genti e delle idee. Benedetto ci dice di riconoscerci tutti faziosi,autoreferenziali e falchi perchè solo i falchi cinici e scettici possono scrivere le leggi in quanto sanno non prendere se stessi sul serio

Le colombe sono segno di malvagità.Sono quei santi a motivo dei quali l'Inferno è luogo di gioia rispetto al loro infernale paradiso. 

Benedetto ci dice che la Torah non si tocca perchè santamente fallibile

Benedetto..la  sua abdicazione..Santo Elogio della Santa Cattiveria..

Benedetto veste il bianco. I buoni il fucsia o il doppiopetto grigio Solo un papa che abdica può bastonare

 All'interno delle articolazioni cristiane la scelta di Benedetto disarticola le stesse articolazioni.Legittima il pluralismo,teologico,la fallibilità etica,chiude in un museo la quaestio de veritate e perfino smentisce se stesso totalmente ed inaugura un sano fattuale elogio della Gentilitas.

Giuliano Imperatore è lieto  e brilla di luce paradisiaca .Il cristianissimo Teodosio ha ordinato Maalox in quantità''infernale'' Ipazia finalmente trova pace e giustizia.Giordano Bruno finalmente mostra la libertà creativa della luce alchemica

..l'abdicazione di Benedetto XVI ,,un fatto concreto  irriverente,la pernacchia definitiva,lo sberleffo come una martellata....

Quando grande è la confusione nei cieli,allora la situazione è eccellente.

Non c'è più '' il cristiano''ma i cristiani. Alcuni sostengono un certo tipo di relazione con la società,altri un diverso ed opposto modo.

Benedetto XVI ha abdicato..

Un sano e provvidenziale scetticismo finalmente ha dignità e pienezza ecclesiale. Non è più possibile l'unità dei cristiani in nessun ambito.Ecumenismo e il suo gemello nemico,lo zelotismo erano gli abiti del potere.Restiamo divisi,,E' più serio



Benedetto ha abdicato, ''Sapesse,contessa,non c'è più religione''

Si sta nella liquidità e ci si sta come il noto barone della favola che nel gorgo si teneva fragilmente per il codino.Cosa fa il cristiano?il disincantato alla Benedetto ed insieme legge il giornale,prega ed opera,come ha testimoniato il mio amato Dietrich,la giustizia infra gli uomini,pronto a smentirsi,pronto a dimettersi,pronto a suicidarsi culturalmente ed ecclesialmente. 

Nessuna nostalgia della cristianità e credo che gli attuali interventi di Benedetto non siano tradizionalisti o reazionari -è lettura  immediata codesta-ma cinicamente scettici.

E' il no a qualsiasi presenza storica mondanizzata dei cristiani,quasi senatori dell'Umanità anche '' a sinistra''

Nessun coro al consenso.Nessun coro al dissenso.

E solo un anziano papa tedesco poteva avere il lusso di dire a tutti noi''Cari fratelli e care sorelle abbiamo rotto le scatole al pianeta.Cerchiamo di cambiare''

Insomma come diceva a suo tempo Mons Colombo da Priverno -estendo il tutto a tutti-''cercamo d'esse preti che non c'è costa gnente''

Ovviamente tutte le case cristiane se ne sono stracatametafottute di ''quel vecchio tedesco rincoglionito' .E non solo le case cristiane.In fondo l'unico cristiano gradito ad ogni storicità  è quello mondanizzato,a destra come a sinistra.Insomma ''un marchettaro''

E in vecchiaia Benedetto ha aderito in fondo alla Scuola di Francoforte assumendo sempre il ministero della continua antitesi perfino a se stesso..



Benedetto ha abdicato, ''Sapesse,contessa,non c'è più religione''

lunedì 18 maggio 2020

18 Maggio Santa ed Apocalittica Notte 'la Grande Marcia''

C’è una grande confusione sotto il cielo.  La situazione è eccellente?

grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”. 
( il  Presidente Mao Tse-tung -Mao Ze-dong    Ma probabilmente di Confucio



mercoledì 13 maggio 2020

13 Maggio Santa ed Apocalittica Notte Palermo in provincia di Worms

13 Maggio Santa ed Apocalittica Notte




Palermo in provincia di Worms


per un archetipo,una categoria dello Spirito ,una metodologia del kath'olon anche senza il buon Martino



Hier stehe ich. Ich kann nicht anders. Gott helfe mir! Amen.“


Lutherdenkmal Worms 14.jpg

martedì 12 maggio 2020

12 Maggio Santa ed Apocalittica Notte - il web e gli amici -ancora una sommessa antologia......



12  Maggio   Santa  ed  Apocalittica Notte - il web e gli amici -ancora una sommessa antologia......




"Solamente spiriti superficiali possono cadere nell’errore di parlare di un Dio nazionale, di una religione nazionale, e intraprendere il folle tentativo di imprigionare nei limiti di un solo popolo, nella ristrettezza etnica di una sola razza, Dio, Creatore del mondo, re e legislatore dei popoli, davanti alla cui grandezza le nazioni sono piccole come gocce in un catino d’acqua" (Pio XI, Mit brennender Sorge, 1937  citazione web di Elisabetta Cipriani



Una cosa è certa, ma i nostri politici, tutti i nostri politici, sono quello che sono e fanno orecchie da mercanti.
Una sola cosa è certa: servono tanti soldi, servono tantissimi soldi per rimettere in piedi il nostro sistema sanitario pubblico. È c'è un solo modo per averli subito: un prelievo forzoso. Se si rimane nell'ordine del 5x1000 (magari modulando i prelievo in base alla fascia patrimoniale)nessuno avrà da lamentarsi, se non i ricchi, ovviamente.
Una operazione del genere potrebbe anche essere di solidarietà sociale: potrebbe servire a finanziare la Cassa Integrazione ed eventuali aiuti ai commercianti e piccoli artigiani. La salute è importante, importantissima. Però cerchiamo di non far fallire una buona metà di chi paga le tasse. 
Non bisogna essere comunisti o marxisti per capire che solo così, con la redistribuzione di una parte del capitale, si può evitare di finire come la Grecia. Fatelo adesso, prima che ci sia bisogno di governicchi tecnici o altre piccole o grandi diavolerie.

P Daniele Marletta
27 aprile 


Spaß und Bildungskarte von Pangaea. Feder und Tinte, farbig und digital strukturiert. "Unsere Welt lange her, da alle Länder miteinander verbunden Als erste beasties von Pelz erschien und der Feder" Dies ist eine Karte des Super von Pangea – die Erde, wie es aussah um 250-200000000 Jahren in der Trias. Zwei massive Kontinenten * Gondwana * und * Laurasia * hatte gerade angerempelt einander * a * supercontinent bilden. Frühe fast-Dinosaurier und fast Säuger streifte...


La LIBERTÀ non è una opzione politica ma un bisogno intimo di ogni essere umano maturo. Molti popoli si sono piegati a poteri contrari ai valori di Libertà in quasi in tutto il Novecento e il terzo millennio è entrato con forti rigurgiti illiberali e antisociali. Forse sarà romantico affermare che non vi sono liberatori ma popoli che si liberano e a me piace questa idea ma non è sufficiente perchè la Libertà e la Liberazione nascono per prima cosa dentro di noi e nasceranno davvero soprattutto dopo che ci saremo liberati, ciascuno per proprio conto, dei nefasti condizionamenti ideologici del Novecento. Viva un mondo libero e maturo.


Vincenzo Guzzo
25 aprile


Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore.
La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. 
Muti idioti. 
Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po’ dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. 
C'è rimasto ben poco che possa morire.

- Charles Bukowski citazione web di Stefano Grandesso

Oggi,11 maggio, è giornata di lutto per la Sicilia. Ricorre l'anniversario, il triste anniversario, dello sbarco (sempre dal mare sono venuti pirati e criminali) di mille facinorosi banditi, capitanati da un voltagabbana, ex democratico, venduto ai Savoia. E così con più di ottant'anni di anticipo rispetto al Nord, la Sicilia conobbe cosa vuol dire una forza d'occupazione criminale

Bernardo Puleio -Ieri


Ricordate che la delazione è un meccanismo perverso che presto o tardi vi si ritorce contro.

Andrea Della Lena Guidiccioni
10 maggio

"Per me lo Stato forte si dimostra tale nell’amministrare la giustizia con equanimità, senza farsi trascinare dalle grida isteriche della piazza. Espressioni tipo “buttate le chiavi”, “marcire in carcere”, non devono appartenere a uno Stato di diritto, a una democrazia vera. A una persona anziana e malata deve essere accordata la detenzione domiciliare. I diritti fondamentali vanno garantiti. Non si deve ridurre la persona allo stato di cosa, altrimenti abbiamo dimenticato tutte le lezioni di Beccaria

Avvocato Franco Coppi citazione di Fabrizio Russo


Forse dovremmo interrogarci sul fatto che la liberazione non sempre vuol dire libertà. Dovremmo riflettere sul fatto che l'esperienza traumatica del sequestro e della prigionia non sono eventi facilmente superabili nel corpo, nella mente e nello spirito. Chi è stato prigioniero lo sa e forse non trova parole per spiegarlo: qualcosa di loro è rimasto con i carcerieri e se anche all'improvviso è arrivata la libertà, quelli liberati non sono più loro. C'è un io irrimediabilmente perduto, rapito, che non tornerà mai più. E bisognerà farsene una ragione.

Adriano Frinchi
11 maggio


Tutti noi siamo persone, non tasti di pianoforte. Nessuno può trattarci come se fossimo tasti di pianoforte. Nessuno può schiacciarci per suonare la musica che piace a loro.

Fedor Dostoïevski citazione di Alessandra Simonetti


 Non sperare nella buona volontà, ma nella volontà dei buoni.

Giampiero Tre Re 25 aprile

lunedì 11 maggio 2020

11 Maggio Santa ed Apocalittica Notte- Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”-Gianni Tadolini(Merton-Dossetti-Quinzio) - I 5 ''Sola'' della Riforma-Marx-Carmine Di Sante ed Armido Rizzi- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.-Massimo Roncoroni-8 maggio 1429: Giovanna d'Arco libera dall'assedio inglese la città di Orléans.- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.



The Roman de la Rose (Romance of the Rose) is a thirteenth-century allegorical poem in Old French about the art of love.


11 Maggio Santa ed Apocalittica Notte-  Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”-Gianni Tadolini(Merton-Dossetti-Quinzio) - I 5 ''Sola'' della Riforma-Marx-Carmine Di Sante ed Armido Rizzi- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.-Massimo Roncoroni


Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”
Piccola nota per i disattenti.
Il “distanziamento sociale” non è nato due mesi fa, con il lockdown.
Nel “distanziamento sociale” ci abbiamo sguazzato tutti da almeno mezzo secolo.
Il “distanziamento sociale” è quella cosa per cui abbiamo vissuto gran parte della vita in perfetta solitudine in mezzo a folle anonime, ammassati come bestiame sui mezzi di trasporti, senza sapere chi abitava sul pianerottolo di fronte.
Il “distanziamento sociale” è quello che ha messo in mano ai vostri figli degli schermi di varie dimensioni con cui rincoglionirsi in solitudine passando compulsivamente da un meme a un filmatino e ritorno.
Il “distanziamento sociale” è da tempo quella cosa per cui ciascuno viene spinto a vedere in chi fa il suo stesso lavoro un concorrente, un competitore, un potenziale avversario cui magari stringere la mano (ah, il contatto umano), ma pensando solo a come fregarlo o come non farsi fregare.
Smettete di lamentarvi dell’odierno “distanziamento sociale ” come se fino a ieri aveste abitato nella Repubblica platonica o nella comunità di Utopia, scambiandovi abbracci ed effusioni, comunicazioni col cuore in mano e approfondimenti esistenziali col prossimo.
Quello che viene richiesto oggi, come una cautela protempore, non è “distanziamento sociale”; è l’incremento del “distanziamento fisico” di un’ottantina di centimetri rispetto allo standard usuale.
Smettetela di giocare ai piccoli sociologi, come se qui si giocasse il destino della vostra umanità.
Che il “distanziamento sociale”, quello vero, abbia già fatto strame da tempo della vostra umanità lo si capisce benissimo guardando a tutti quelli che fanno i magnifici mostrandosi disposti a sacrificare serenamente la pelle altrui (perché tanto sono vecchi, o malati, o sfigati, o chemmenefrega a me, basta che non sono io).




Tra silenzio, linguaggio ed azione /
Breve riflessione di Gianni Tadolini prendendo spunto da Thomas Merton e Giuseppe Dossetti




Sergio Quinzio e la Teologia Negativa -Gianni Tadolini

per l'intera vita Quinzio non si dette pace all'idea che la promessa del ritorno del Messia, dichiarata nelle scritture, non si fosse ancora realizzata. Si pose ripetutamente la domanda in cosa consistesse quindi la redenzione in un mondo immerso nell'esperienza del dolore sociale e personale. Quinzio avrebbe voluto che la redenzione fosse stato un evento concreto nella vita dell'individuo e nella storia, non solo una conversione nella fede. D'altra parte, per tutto il primo secolo ed oltre, le comunità cristiane aspettarono il ritorno di Cristo (Apocalisse, 19,6) come fatto imminente, poi il tempo trasformò la speranza in metafora: Quinzio, in fondo, si radica esattamente alle origine della fede cristiana. In La sconfitta di Dio, del 1992, mette in evidenza il dramma di un Dio che tarda a venire; indica quanto appaia debole Dio di fronte all'accorata preghiera dell'uomo: Dio non può, non riesce, non è in grado di intervenire per sanare, “... un Dio assente dal mondo, un Dio che deve pervenire misteriosamente alla propria divinità attraverso la lacerazione e la sconfitta ...”





Thomas MertonDall'opera autobiografica - La montagna dalle sette balze – Ultimo capitolo, “Meditatio pauperis in solitudine”:

"Sento che mi dici  [è il Signore che parla] – Ti darò ciò che desideri, ti condurrò nella solitudine, ti guiderò nella via che non potrai capire, perché voglio sia la più rapida. Perciò tutte le cose che ti circondano sorgeranno in armi contro di te per rinnegarti, ferirti, darti dolore, quindi ridurti alla solitudine. […] Tutti i beni che gli altri amano, desiderano e cercano verranno a te, ma soltanto come assassini per tagliarti dal mondo e dalle sue occupazioni. Sarai lodato e sarà come essere bruciato al rogo, sarai amato e questo ti spezzerà il cuore e ti spingerà nel deserto. [...] E dopo che sarai stato un poco lodato e un poco amato, Io ti priverò di tutti i doni, di tutto l'amore e di tutta la lode. Sarai dimenticato ed abbandonato, sarai un nulla, una cosa morta, un relitto. In quel giorno comincerai a possedere la solitudine che hai tanto a lungo desiderato. La tua solitudine porterà frutti immensi nelle anime di uomini che non vedrai mai sulla terra. Non chiedermi quando questo avverrà, né dove, né come: su una montagna o in una prigione, in un deserto o in campo di concentramento, in un ospedale o al Getsemani. Questo non ha importanza e quindi non chiedermelo perché non ti risponderò. Non lo saprai fin quando non sia giunto il momento, ma gusterai l'angoscia della mia solitudine e della mia povertà. Ti guiderò sulle vette della mia gioia e tu morirai in Me; troverai la mia misericordia che ti ha creato per questo fine […] affinché tu possa diventare il fratello di Dio ed imparare a conoscere il Cristo degli uomini ardenti".




black-line master of "The Five Solas" -- color in yourself



« La teoria è capace di impadronirsi delle masse non appena dimostra ad hominem, ed essa dimostra ad hominem non appena diviene radicale. Essere radicale vuol dire cogliere le cose alla radice. » 
Karl Marx, "Per la critica della filosofia del diritto di Hegel"





Il teologo Carmine Di Sante in questo libro ricostruisce lo straordinario percorso teologico di Armido Rizzi, suo maestro, con il pregio di riassumere in un’unica opera un pensiero che si dispiega in decine di pubblicazioni e numerosi articoli.

Il libro compie una vera e propria operazione di “de-ellenizzazione” della teologia, di abbandono delle categorie filosofiche e metafisiche di derivazione platonica in cui per secoli sono stati improntati lo studio e l’annuncio della Parola biblica.

Un ripensamento radicale della Bibbia
Il tramonto della «civiltà platonico-cristiana» profetizzato da Nietzsche, la secolarizzazione dell’Europa con la sua potenza scientifica tecnologica e capitalistica seduttrice di popoli e culture, il confronto con le religioni non cristiane, testimoni esse stesse del divino, e soprattutto lo scandalo dell’ingiustizia e della violenza produttrici di scarti umani e vittime esigono il ripensamento radicale della Bibbia alla quale da sempre ha attinto l’Occidente, consapevolmente o meno. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, a partire dagli anni Settanta, Armido Rizzi ha avviato un diverso modo di intendere il Dio delle Scritture ebraico-cristiane celato nelle profondità del «mito» fondante d’Israele noto come ex-odos. Scavando e riportando allo scoperto i suoi significati molteplici e sorprendenti, egli elabora una teologia alternativa…

Anteprima disponibile qui:
https://issuu.com/gabriellieditori/docs/carmine_di_sante_-_anteprima


- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.
Il Signore degli Anelli non è solo il racconto della distruzione dell'Unico da parte di Frodo. Nelle sue pagine conclusive, com'è noto, Aragorn, re predestinato e ultimo discendente della casa di Isildur, torna sul trono di Gondor, dopo anni di esilio, restaurando l'ordine del regno. In un perfetto stile medievale il ritorno del re era stato profetizzato nei poemi: "Nuova sarà la lama ora rotta, E re quei ch'è senza corona" ricorda infatti Bilbo.
Aragorn appartiene ad una linea perduta di re, i Numenoreani, che emergono dalle nebbie del passato. Egli è l'eroe dormiente, o il re nella montagna, come re Artù, Venceslao di Boemia, Federico Barbarossa, Olaf di Norvegia, Muhammad al-Mahdī e molti altri: personaggi dall'esistenza sospesa fino ad un momento di bisogno del proprio paese. 
"Le mani di Re sono mani di guaritore". Un'altra caratteristica poi lo ricollega ai monarchi medievali, francesi e inglesi. Aragorn ha infatti capacità guaritrici come quelle dei re taumaturghi studiati da Marc Bloch. Si tratta​ di un attributo legato alla natura divina della regalità che il sovrano ottiene al momento dell'unzione.



Massimo Roncoroni
10 maggio alle ore 13:50 · 


In tempi di pandemìa corona-virus oltre a infettivologi, virologi e per fortuna qualche medico e scienziato di valore come i proff. Massimiliano Galli e Luciano Gattinoni e pochissimi altri, impazzano i futurologi del "dopo questa svolta epocale non saremo più come prima", frase fatta e detta dopo altri eventi storici di particolare rilevanza drammatica.
Ora, la buona filosofia della storia insegna, senza che gli uomini riescano a imparare molto, che Il futuro di tutti e di ognuno è libero e contingente, dunque ignoto e nelle mani di Dio o, se lecito di caso e necessità. 
Meglio per me e per qualche mio coetaneo (dai '70 in su) che alla nostra sempre più tarda età ci preoccupiamo di più della rispettive e singole anime spirituali che potrebbero esserci richieste questa stessa notte. Nemmeno siamo infatti sicuri di esserci ancora domattina. 
E lasciamo che i futurologi seppelliscano i futurologi, come consiglia anche Popper, sperando che il corona-virus, tuttora in atto, eccome, ci risparmi. 
Il futuro, che qui si pretende di divinare, in ogni caso non ci riguarda, ché saremo tutti morti e sepolti! 
Buona notte e cerchiamo di starci con la testa...senza perderci in vane elucubrazioni...poi smentite dai fatti, passati, presenti e futuri, che servono solo a "scassare i cabbasisi"..distraendoci in massa dall'essenziale...




Massimo Roncoroni

6 maggio alle ore 09:01 
·Allentate le restizioni da "arresto domiciliare" per pandemìa cinese, in un distanziamento dal prossimo più o meno nostro, che ricorda Franz Kafka e Dino Buzzati,  si cerca di tornare alla normale rispettiva nocività di "homo homini vir-us"...

domenica 10 maggio 2020

10 Maggio Santa ed Apocalittica Notte-Giuseppe Lampis Sulla globalizzazione un’antica sfida sempre ritornante-L. Sciascia, Nero su nero citato sul web dal Prof Bernardo Puleio- Giovanni Festa(e stavolta cito me stesso)-Friedrich Hölderlin, Patmos, 1803)-Pio Rossi, Convito morale…,Venezia 1639, p. 481)-Simon Weil citazione in Maria Pia Rosati La Via del Silenzio-Jacques Camatte INVERSIONE E DISVELAMENTO



i frati rifiutano le offerte degli usurai



Il denaro in cambio del mondo

Chi ha il possesso del denaro nella versione
più attuale ha virtualmente il mondo in mano.

........

Ciò accade per la ragione che la versione più
attuale del denaro è la versione più attuale di
unificazione planetaria.

Chi dispone del denaro non ha bisogno di
produrre materia, non ha bisogno di piani
quinquennali e di dirigere stati che organizzino il
lavoro.

Esso si prende il frutto del lavoro, non
s’impegna nel trattamento della materia e nella sua
trasformazione.

Esso lascia agli altri il processo pericoloso
che rovescia l’essere nel nulla e il nulla
nuovamente nell’essere e prova ad incarnare la
figura hegeliana del signore dominatore che usa il
servo per evitare il lavoro, stante che il lavoro ha
per intima natura la nientificazione continua
dell’essere.
Il dominio dell’arma del denaro è la cifra
perfetta del mondo contemporaneo.

Il sistema leader è leader in quanto si
impadronisce del frutto finale e compiuto del
lavoro altrui, cioè del denaro.

Era ben chiaro nel carcere al visionario Ezra
Pound del 1945: «Oh my England … / but one
point needed for Stalin / you need not, i.e. need not
take over the means of production; / money to
signify work done, inside a system / and measured
and wanted…» (Pisan Cantos, LXXIV, 42 ss):
… la cosa che occorre a Stalin / che a te non
occorre, cioè non ti occorre che ti appropri dei
mezzi di produzione; / il denaro che rappresenti
lavoro compiuto, entro un sistema / e calcolato e
richiesto …


Giuseppe Lampis 
Sulla globalizzazione  un’antica sfida  sempre ritornante
mythos edizioni
ÁTOPOn
!Rivista di Psicoantropologia Simbolica
e tradizioni religiose
ISSN 1126–8530
tratto dal V Capitolo



Intorno al 1963 si è verificato in Italia un evento insospettabile e forse ancora, se non da pochi, sospettato. Nasceva e cominciava ad ascendere il cretino di sinistra: ma mimetizzato nel discorso intelligente, nel discorso problematico e capillare. Si credeva che i cretini nascessero soltanto a destra, e perciò l'evento non ha trovato registrazione. Tra non molto, forse, saremo costretti a celebrarne l'epifania.

L. Sciascia, Nero su nero
citato sul web dal Prof Bernardo Puleio
........

Nulla si sottrae alla forza divorante della stanchezza..  antiche parole di nobile utopia e sana idealità si rivelano, sotto il segno della stanchezza, sconfitte ed uccise

“Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi ed io vi consolerò “….la stanchezza per separarsi da ogni figura di questo mondo. L’immanenza di questo mondo nel mondo è già condannata

Gli stanchi restano nel  del non- ancora . Gli stanchi invocano ma sono già divorati dall’Attesa. Non si possono servire due padroni

Gli stanchi non chiedono al mondo un cantuccio per agonizzare. Al contrario. Annunciano al mondo la sua agonia. Ma nel silenzio del deserto.

Non vergognarsi mai della propria stanchezza, mai censurarla, mai metterla in catene. Lasciarla libera  nella vaste praterie del deserto

La stanchezza non vive di dialettica né si esprime per teoretica. La stanchezza narra, affabula,  trascrive.

Giovanni Festa

......

«Ma là dov’è pericolo, cresce anche ciò che salva».
(Friedrich Hölderlin, Patmos, 1803)
......

«Scrive un autor grave, che ogni animal velenoso porta
seco il rimedio da curarlo: & che non vi è pianta, od
altro misto, che essendo veleno non habbia vicino a sé il
rimedio contro il suo morbo. Hanno detto alcuni, che
in Malta, & in altri luoghi, & Isole non si trovino
animali velenosi: altri dicono esservene assai, ma esservi
anco il rimedio, che è l’istessa terra, od altro, atto a
curar quel veleno. Trovasi in Oriente una pianta, di
cui le radici, che guardano a Ponente sono
velenosissime, & quelle volte a Levante sono ottimo
rimedio a quel veleno». (Pio Rossi, Convito morale…,
Venezia 1639, p. 481)

......

''Solamente un essere predestinato ha la facoltà di domandare ad un altro: "Qual è dunque il tuo tormento?". E non gli è data nascendo. Deve passare per anni di notte oscura in cui vaga nella sventura, nella lontananza da tutto quello che ama e con la consapevolezza della propria maledizione. Ma alla fine riceve la facoltà di rivolgere una simile domanda, nel medesimo istante ottiene la pietra di vita e guarisce la sofferenza altrui.''

Simon Weil citazione in  Maria Pia Rosati  La Via del Silenzio

mythos edizioni
ÁTOPOn
!Rivista di Psicoantropologia Simbolica
e tradizioni religiose


.........
Capire dove abbia avuto origine la macchina e
quale sia stata la sua discendenza, significa comprendere
sia le origini della nostra cultura attuale super
meccanizzata, sia la sorte dell’uomo moderno. Vedremo
che l’originario mito della macchina suscitò
speranze e ambizioni stravaganti, abbondantemente
soddisfatte nella nostra epoca

Per me il desiderio essenziale è quello del controllo
assoluto, della padronanza, che abolisce l’insicurezza
e la derelizione. Questo, il computer lo può
realizzare, ma soggiogando gli uomini e le donne (come
fece la megamacchina) rendendoli/e inoperanti. A
questo scopo è necessario realizzare una connessione
completa tra il computer e tutte le macchine che intervengono
nei diversi processi di produzione, di prospezione,
di analisi, ecc. (tutto ciò che permette l’attività
attuale) mentre intanto l’effettuazione di tutti i
compiti dovrà essere compiuta da dei robot piú affidabili
rispetto agli esseri umani. In altre parole, per realizzare
veramente il computer che oltrepassa il cervello
degli esseri umani ed è in grado di autonomizzarsi,
è necessario che venga prodotta una megamacchina
simile a quella descritta da Lewis Mumford, ma
dove tutto è artificiale.
La via per uscire dall’erranza millenaria, dai fantasmi
multipli e reintegrare un processo di vita naturale
su una terra rigenerata, è quella dell’inversione.


Jacques Camatte
INVERSIONE EDISVELAMENTO
Ottobre 2017

venerdì 8 maggio 2020

7 Maggio Santa ed Apocalittica Notte-(Lucrezio, De rerum natura, VI, 1145-1196)- La lucida visione del De rerum natura nel tempo del coronavirus-Massimo Pigliucci: Da: Stoicismo-Esercizi Spirituali per un Anno, seconda settimana. -Epitteto e Seneca-PIGLIUCCI Massimo, Come essere stoici, Garzanti, 2017.-ERACLITO, di Jorge Luis Borges




7   Maggio Santa ed Apocalittica Notte-(Lucrezio, De rerum natura, VI, 1145-1196)-

La lucida visione del De rerum natura nel tempo del coronavirus-Massimo Pigliucci: Da: Stoicismo-Esercizi Spirituali per un Anno, seconda settimana. -Epitteto e Seneca-PIGLIUCCI Massimo, Come essere stoici, Garzanti, 2017.-ERACLITO, di Jorge Luis Borges








Dapprima avevano il capo in fiamme per il calore
e soffusi di un luccichìo rossastro ambedue gli occhi.
La gola, inoltre, nell’interno nera, sudava sangue,
e occluso dalle ulcere il passaggio della voce si serrava,
e l’interprete dell’animo, la lingua, stillava gocce di sangue,
infiacchita dal male, pesante al movimento, scabra al tatto.
Poi, quando attraverso la gola la forza della malattia
aveva invaso il petto ed era affluita fin dentro il cuore afflitto
dei malati, allora davvero vacillavano tutte le barriere della vita.
Il fiato che usciva dalla bocca spargeva un puzzo ributtante,
simile al fetore che mandano i putridi cadaveri abbandonati.
Poi le forze dell’animo intero ‹e› tutto il corpo
languivano, già sul limitare stesso della morte.
E agli intollerabili mali erano assidui compagni
un’ansiosa angoscia e un lamentarsi commisto con sospiri.
E un singhiozzo frequente, che spesso li costringeva notte e giorno
a contrarre assiduamente i nervi e le membra, li struggeva
aggiungendo travaglio a quello che già prima li aveva spossati.
Né avresti notato che per troppo ardore in alcuno
bruciasse alla superficie del corpo la parte più esterna,
ma questa piuttosto offriva alle mani un tiepido contatto,
e insieme tutto il corpo era rosso d’ulcere quasi impresse a fuoco,
come accade quando per le membra si diffonde il fuoco sacro.
Ma la parte più interna in quegli uomini ardeva fino alle ossa,
nello stomaco ardeva una fiamma, come dentro fornaci.
Sicché non c’era cosa, benché lieve e tenue, con cui potessi giovare
alle membra di alcuno, ma vento e frescura cercavano sempre.
Alcuni immergevano nei gelidi fiumi le membra ardenti
per la malattia, gettando dentro le onde il corpo nudo.
Molti caddero a capofitto nelle acque di pozzi profondi,
mentre accorrevano protendendo la bocca spalancata.
La sete che li riardeva inestinguibilmente e faceva immergere
i corpi, rendeva pari a poche gocce molta acqua.
E il male non dava requie: i corpi giacevano
stremati. La medicina balbettava in un muto sgomento,
mentre quelli tante volte rotavano gli occhi spalancati,
ardenti per la malattia, privi di sonno.
E molti altri segni di morte si manifestavano allora:
la mente sconvolta, immersa nella tristezza e nel timore,
le ciglia aggrondate, il viso stravolto e truce,
le orecchie, inoltre, tormentate e piene di ronzii,
il respiro frequente o grosso e tratto a lunghi intervalli,
e stille di sudore lustre lungo il madido collo,
sottili sputi minuti, cosparsi di color di croco
e salsi, a stento cavati attraverso le fauci da una rauca tosse.
Non cessavano, poi, di contrarsi i nervi nelle mani e di tremare
gli arti, e di montare su dai piedi a poco a poco il freddo.
Così, quando alfine si appressava il momento supremo,
erano affilate le narici, assottigliata e acuta la punta
del naso, incavati gli occhi, cave le tempie, gelida e dura
la pelle nel volto, cascante la bocca aperta; la fronte rimaneva tesa.
E non molto dopo le membra giacevano irrigidite dalla morte.

(Lucrezio, De rerum natura, VI, 1145-1196)



La lucida visione del De rerum natura nel tempo del coronavirus


''......Dal capolavoro del poeta e filosofo latino impariamo che il terrore dell’animo e le tenebre causate dal virus (anche i video, le battute e i meme rassicuranti che imperversano sui social in modo “virale”, i quali, seppur divertenti, non sono nient’altro che paura dissimulata di fronte al pericolo), possono essere dissipati «non dai raggi del sole o dai lucenti dardi del giorno, ma dalla visione e dalla scienza della natura». Il testo latino dice naturae species ratioque, meglio traducibile con «osservazione razionale della natura», il che significa il rifiuto deciso e sistematico di essere ridotti a preda degli eventi.





Massimo Pigliucci: Da: Stoicismo-Esercizi Spirituali per un Anno, seconda settimana. -Epitteto, Manuale 2,1-2)


Concentrati su ciò che è completamente sotto il tuo controllo.
Ricorda che il desiderio promette di farti ottenere ciò che desideri, l’avversione di non farti incorrere in ciò che avversi, e che chi non raggiunge l’oggetto del desiderio non ha la sorte dalla sua, mentre chi ricade in qualcosa da cui sta rifuggendo patisce la cattiva sorte. Ora, se avverserai soltanto ciò che è contrario alla natura tra le cose che sono in tuo potere, non incorrerai in nulla di ciò che avversi; ma se avverserai la malattia, la morte o la povertà, patirai la cattiva sorte. Pertanto rimuovi ogni avversione da tutto ciò che non dipende da noi e trasferiscila alle cose che, tra quante dipendono da noi, sono contrarie alla natura. (Epitteto, Manuale 2,1-2)


Epitteto e Seneca

Non accogliere il sonno sui delicati occhi prima di aver riflettuto su ciascuna delle azioni compiute durante la giornata.

“In che cosa ho errato” Che cosa ho fatto? A quale dovere ho mancato?”

Comincia da lì e prosegui l’esame; e poi

biasima quello che hai fatto di basso

e gioisci per ciò che hai fatto di buono



Epitteto, DIATRIBE,  III, 10, 2-3



SENECA:
2020-04-18_000114

Seneca, De ira, III, 36, 1-4

PIGLIUCCI Massimo, Come essere stoici, Garzanti, 2017.

pigli857



ERACLITO, di Jorge Luis Borges


Eraclito cammina per la sera
di Efeso. La sera lo ha lasciato,
senza che la sua volontà lo decidesse,
sulla riva di un fiume silenzioso
il cui destino e il cui nome ignora.
C’è un Giano di pietra e qualche pioppo.
Si guarda nello specchio fuggitivo
e scopre ed elabora la sentenza
che le generazioni degli uomini
non lasceranno cadere. La sua voce dichiara:
Nessuno scende due volte nelle acque
dello stesso fiume. Si sofferma. Sente
con lo stupore di un orrore sacro
di essere anche lui un fiume e una fuga.
Vuole recuperare quel mattino
e la sua notte e la sua vigilia. Non può.
Ripete la sentenza. La vede stampata
in futuri e chiari caratteri
in una delle pagine di Burnet.
Eraclito non sa il greco. Giano,
dio delle porte, è un dio latino.
Eraclito non ha ieri né adesso.
E’ soltanto un artificio che ha sognato
un uomo grigio sulle rive del Red Cedar,
un uomo che intesse endecasillabi
per non pensare tanto a Buenos Aires
e ai visi amati. Ne manca uno.




FONTE  PER TUTTI I TESTI  INDICATI

Antologia del TEMPO che resta

“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io", Michel De Montaigne