lunedì 4 maggio 2020

4 Maggio Santa ed Apocalittica Notte Nonnitudine -affrontare le lunghe tenebre L'Ego - una pandemia psicologica-il ritorno del Messia”-alla vigilia di Pesach/Pasqua,- il contagio- scritti corsari-4 maggio 1970 -Pierre Teilhard de Chardin-riunire cielo e Terra.-16 aprile 1995--La stanza delle chiavi antiche



Nonnitudine, sentimento solido come gli alberi dal fusto possente, tenero come le foglie mosse dal vento. Amore generoso e devoto che non chiede ma accoglie, ascolta, dolcemente anela. Radici salde e nutrienti sorreggono rami spesso ignari, a volte grati, ma i frutti si vedranno, gli anni parleranno di quell'amore puro, generoso e caro che non chiedeva ma donava piccoli, impercettibili tasselli di felicità.

© Lettere di Stefania Aurigemma 








Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo affrontare le lunghe tenebre di Moria. State in guardia. Ci sono cose più antiche e più malvagie degli Orchi, nelle profondità della terra. Ora silenzio.”

J.R.R. Tolkien, The felloship of the ring, 1954



L'Ego - una pandemia psicologica
Ci sono due tipi di pensieri, uno che genera conflitto, competizione, separazione.
L'altro genera comunità, cooperazione, collaborazione solidarietà.
Hai dubbi in quale dei due vuoi vivere? 
Mauro Scardovelli - UNIAleph



SERGIO QUINZIO
“Il tema escatologico […] fu senza dubbio il cuore del pensiero religioso di Sergio fin dalla sua giovinezza […], spesso ripeteva che anche nel sonno invocava il ritorno del Messia”



Rav Adin Even-Israel Steinsaltz, uomo di grande spirito 
, alla vigilia di Pesach/Pasqua, ci ha mandato il testo di una preghiera per l'umanità da lui composta per questi giorni. Ci fa piacere condividerla con voi.

“E prima che essi invochino, Io avrò già risposto;
mentre ancora parlano, Io avrò dato ascolto” (Isaia 65:24).

Sovrano dell’universo, Padre di misericordia, Signore della giustizia: Abbi pietà e salva i Tuoi figli e i Tuoi fanciulli che dimorano nel Tuo mondo, quel mondo che hai creato con amore incondizionato.
Salvali da un nemico invisibile, riscattali dalla morte, proteggili dalla minaccia. Invia la Tua luce ad illuminare il cuore spezzato degli orfani e delle orfane, dei padri e delle madri, degli uomini e delle donne che hanno perso i loro cari.
Guarisci completamente i malati e i contagiati, quanti respirano con l’aiuto delle macchine, coloro che sono in isolamento e in solitudine, dai forza ed energia, speranza e prospettiva al Tuo popolo, alla Tua terra, al Tuo mondo. Sovrano dell’universo, dai intelletto e comprensione ai popoli affinché rimuovano dal loro cuore in questo tempo l’ostilità per il prossimo, invia la luce della Tua intelligenza al cuore di quanti credono alle menzogne, illumina gli occhi degli ingenui che credono a complotti inesistenti, invia lo spirito della giustizia sociale e del retto giudizio in questo Tuo mondo, aiuta gli esseri umani a costruire e a piantare, ad aiutare quanti soffrono veramente, a raddrizzare le vie di questa Terra, a trovare una guarigione completa per il Tuo popolo, la casa d’Israele, in ogni luogo, e per i Tuoi figli in tutto il mondo.
Padre di misericordia, fedele al Tuo patto, è già venuto il momento che Tu mandi al Tuo mondo un annuncio di salvezza e di redenzione. Consola tutti i Tuoi figli, dai loro pace, benedicili, invia loro luce e felicità.



Le enigmatiche affermazioni di Yeshùa trovano chiarezza solo nel loro contesto originale, quello ebraico.




Uno Stato che non trova i soldi per far fronte a una crisi è come un medico che non trova l'ossigeno per curare un paziente.




Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.

 ~Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, 1975



SPARATORIA DELLA KENT STATE
Il 4 maggio 1970, durante una protesta di massa contro i bombardamenti in Cambogia neutrale da parte delle forze militari degli Stati Uniti, ventotto soldati della Guardia Nazionale spararono circa 67 colpi nel giro di 13 secondi, uccidendo quattro studenti e ferendone altri nove, uno dei quali subì una paralisi permanente.
Alcune delle vittime stavano effettivamente protestando contro la campagna cambogiana, che il presidente Richard Nixon aveva annuncuato durante un discorso televisivo il 30 aprile precedente; tuttavia altri stavano semplicemente camminando o guardando la manifestazione
La strage causò la chiusura di centinaia di università, college e scuole superiori in tutti gli Stati Uniti a causa di uno sciopero studentesco di 4 milioni di studenti, oltre che influenzare ulteriormente l'opinione pubblica sul, già controverso, ruolo degli Stati Unit, nella guerra del Vietnam.




Pierre Teilhard de Chardin

 · 
Il mio calice e la mia patena sono le profondità di un'anima ampiamente aperta a tutte le forze che, tra un attimo, si alzeranno da tutti i punti del Globo e convergeranno verso lo Spirito


Ipazia di Alessandria-   Aspasia di Mileto--Diotima di  Mantinea



Sarà un grande giorno quello in cui la scuola   prende dallo Stato tutti i soldi che vuole e l’esercito e l’aviazione devono organizzare una vendita di torte per comprare bombardieri."




Già nella figura dell’uomo, nella sua stazione eretta da conquistare sempre a nuovo, è iscritta la sua vocazione: riunire cielo e Terra.
L’uomo partecipa alla creazione di mondi con il produrre sostanza spirituale attraverso le sua azioni coscienti, libere,
attraverso il suo allargare le braccia nell’orizzontale che crea la croce vivente della Trasformazione.


il 16 aprile 1995, venne ucciso, a soli 12 anni, Iqbal Masih, bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile.
Considerate che a 4 anni già lavorava in una fabbrica di mattoni e per ripagare un debito familiare fu ceduto a un fabbricante di tappeti per soli 12 dollari. Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, Iqbal iniziò a lavorare per più di dodici ore al giorno. Era uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli, e poi i bambini non protestano e possono essere puniti più facilmente.
Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò insieme ad altri bambini a una manifestazione del Bonded Labour Liberation Front (BLLF). Ritornato nella manifattura, si rifiutò di continuare a lavorare malgrado le percosse. Il padrone del ragazzo sostenne allora che il debito anziché diminuire fosse aumentato a diverse migliaia di rupie per supposti errori di lavorazione eccetera costringendo la famiglia di Iqbal ad abbandonare il villaggio. Iqbal, ospitato in un ostello dalla BLLF, ricominciò a studiare.
Dal 1993 cominciò a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali, sensibilizzando l'opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia.
Nel dicembre del 1994 ricevette a Boston il premio 'Reebok Human Rights Award'. Vista la giovanissima età venne creata una categoria apposita: 'Youth in Action'. "Non ho più paura di lui - disse riferendosi al suo padrone - è lui che ha paura di me, di noi, della nostra ribellione. Da grande voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino troppo".
Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l'attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti.
Le testimonianze circa gli avvenimenti dell'ultima giornata della sua vita, il 16 aprile 1995 (giorno di Pasqua), sono in buona parte imprecise e contraddittorie. Due cugini che l'accompagnavano riferirono che ad un certo punto, nel tardo pomeriggio, non prese l'autobus che doveva portarlo nella capitale e si allontanò con loro in bicicletta.
Secondo il rapporto della polizia e la testimonianza iniziale dei cugini, uno dei quali fu ferito nella sparatoria in cui Iqbal venne ucciso, l'omicida fu un lavoratore agricolo a seguito di una breve lite. Il BLLF però accusò subito dell'accaduto la "mafia dei tappeti". A distanza di tempo permangono diversi dubbi sull'accaduto. E mentre i suoi assassini sono liberi, il giornalista pachistano che ne ha raccontato la storia e' stato accusato di un grave reato: "danneggia il commercio estero della nazione".
A seguito della sua morte, il tema del lavoro minorile, in special modo nell'industria pakistana dei tappeti, ha ricevuto ancora maggior attenzione, rendendo Iqbal un vero e proprio simbolo di tale causa.
Nel 2000 ricevette alla memoria il premio World's Children's Prize per i diritti dei bambini.
« Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite»


Una volta la nonna mi aveva dato un consiglio:
“Nei periodi difficili, vai a vanti a piccoli passi.
Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta.
Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani.
Lava i piatti. Togli la polvere. Scrivi una lettera. Fai una minestra.
Vedi?
Stai andando avanti passo dopo passo.
Fai un passo e fermati. Riposati.
Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro.
Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi.
E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.”
Tratto da La stanza delle chiavi antiche
di Elena Mikhalkova

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