lunedì 11 maggio 2020

11 Maggio Santa ed Apocalittica Notte- Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”-Gianni Tadolini(Merton-Dossetti-Quinzio) - I 5 ''Sola'' della Riforma-Marx-Carmine Di Sante ed Armido Rizzi- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.-Massimo Roncoroni-8 maggio 1429: Giovanna d'Arco libera dall'assedio inglese la città di Orléans.- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.



The Roman de la Rose (Romance of the Rose) is a thirteenth-century allegorical poem in Old French about the art of love.


11 Maggio Santa ed Apocalittica Notte-  Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”-Gianni Tadolini(Merton-Dossetti-Quinzio) - I 5 ''Sola'' della Riforma-Marx-Carmine Di Sante ed Armido Rizzi- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.-Massimo Roncoroni


Andrea Zhok, sul “distanziamento sociale”
Piccola nota per i disattenti.
Il “distanziamento sociale” non è nato due mesi fa, con il lockdown.
Nel “distanziamento sociale” ci abbiamo sguazzato tutti da almeno mezzo secolo.
Il “distanziamento sociale” è quella cosa per cui abbiamo vissuto gran parte della vita in perfetta solitudine in mezzo a folle anonime, ammassati come bestiame sui mezzi di trasporti, senza sapere chi abitava sul pianerottolo di fronte.
Il “distanziamento sociale” è quello che ha messo in mano ai vostri figli degli schermi di varie dimensioni con cui rincoglionirsi in solitudine passando compulsivamente da un meme a un filmatino e ritorno.
Il “distanziamento sociale” è da tempo quella cosa per cui ciascuno viene spinto a vedere in chi fa il suo stesso lavoro un concorrente, un competitore, un potenziale avversario cui magari stringere la mano (ah, il contatto umano), ma pensando solo a come fregarlo o come non farsi fregare.
Smettete di lamentarvi dell’odierno “distanziamento sociale ” come se fino a ieri aveste abitato nella Repubblica platonica o nella comunità di Utopia, scambiandovi abbracci ed effusioni, comunicazioni col cuore in mano e approfondimenti esistenziali col prossimo.
Quello che viene richiesto oggi, come una cautela protempore, non è “distanziamento sociale”; è l’incremento del “distanziamento fisico” di un’ottantina di centimetri rispetto allo standard usuale.
Smettetela di giocare ai piccoli sociologi, come se qui si giocasse il destino della vostra umanità.
Che il “distanziamento sociale”, quello vero, abbia già fatto strame da tempo della vostra umanità lo si capisce benissimo guardando a tutti quelli che fanno i magnifici mostrandosi disposti a sacrificare serenamente la pelle altrui (perché tanto sono vecchi, o malati, o sfigati, o chemmenefrega a me, basta che non sono io).




Tra silenzio, linguaggio ed azione /
Breve riflessione di Gianni Tadolini prendendo spunto da Thomas Merton e Giuseppe Dossetti




Sergio Quinzio e la Teologia Negativa -Gianni Tadolini

per l'intera vita Quinzio non si dette pace all'idea che la promessa del ritorno del Messia, dichiarata nelle scritture, non si fosse ancora realizzata. Si pose ripetutamente la domanda in cosa consistesse quindi la redenzione in un mondo immerso nell'esperienza del dolore sociale e personale. Quinzio avrebbe voluto che la redenzione fosse stato un evento concreto nella vita dell'individuo e nella storia, non solo una conversione nella fede. D'altra parte, per tutto il primo secolo ed oltre, le comunità cristiane aspettarono il ritorno di Cristo (Apocalisse, 19,6) come fatto imminente, poi il tempo trasformò la speranza in metafora: Quinzio, in fondo, si radica esattamente alle origine della fede cristiana. In La sconfitta di Dio, del 1992, mette in evidenza il dramma di un Dio che tarda a venire; indica quanto appaia debole Dio di fronte all'accorata preghiera dell'uomo: Dio non può, non riesce, non è in grado di intervenire per sanare, “... un Dio assente dal mondo, un Dio che deve pervenire misteriosamente alla propria divinità attraverso la lacerazione e la sconfitta ...”





Thomas MertonDall'opera autobiografica - La montagna dalle sette balze – Ultimo capitolo, “Meditatio pauperis in solitudine”:

"Sento che mi dici  [è il Signore che parla] – Ti darò ciò che desideri, ti condurrò nella solitudine, ti guiderò nella via che non potrai capire, perché voglio sia la più rapida. Perciò tutte le cose che ti circondano sorgeranno in armi contro di te per rinnegarti, ferirti, darti dolore, quindi ridurti alla solitudine. […] Tutti i beni che gli altri amano, desiderano e cercano verranno a te, ma soltanto come assassini per tagliarti dal mondo e dalle sue occupazioni. Sarai lodato e sarà come essere bruciato al rogo, sarai amato e questo ti spezzerà il cuore e ti spingerà nel deserto. [...] E dopo che sarai stato un poco lodato e un poco amato, Io ti priverò di tutti i doni, di tutto l'amore e di tutta la lode. Sarai dimenticato ed abbandonato, sarai un nulla, una cosa morta, un relitto. In quel giorno comincerai a possedere la solitudine che hai tanto a lungo desiderato. La tua solitudine porterà frutti immensi nelle anime di uomini che non vedrai mai sulla terra. Non chiedermi quando questo avverrà, né dove, né come: su una montagna o in una prigione, in un deserto o in campo di concentramento, in un ospedale o al Getsemani. Questo non ha importanza e quindi non chiedermelo perché non ti risponderò. Non lo saprai fin quando non sia giunto il momento, ma gusterai l'angoscia della mia solitudine e della mia povertà. Ti guiderò sulle vette della mia gioia e tu morirai in Me; troverai la mia misericordia che ti ha creato per questo fine […] affinché tu possa diventare il fratello di Dio ed imparare a conoscere il Cristo degli uomini ardenti".




black-line master of "The Five Solas" -- color in yourself



« La teoria è capace di impadronirsi delle masse non appena dimostra ad hominem, ed essa dimostra ad hominem non appena diviene radicale. Essere radicale vuol dire cogliere le cose alla radice. » 
Karl Marx, "Per la critica della filosofia del diritto di Hegel"





Il teologo Carmine Di Sante in questo libro ricostruisce lo straordinario percorso teologico di Armido Rizzi, suo maestro, con il pregio di riassumere in un’unica opera un pensiero che si dispiega in decine di pubblicazioni e numerosi articoli.

Il libro compie una vera e propria operazione di “de-ellenizzazione” della teologia, di abbandono delle categorie filosofiche e metafisiche di derivazione platonica in cui per secoli sono stati improntati lo studio e l’annuncio della Parola biblica.

Un ripensamento radicale della Bibbia
Il tramonto della «civiltà platonico-cristiana» profetizzato da Nietzsche, la secolarizzazione dell’Europa con la sua potenza scientifica tecnologica e capitalistica seduttrice di popoli e culture, il confronto con le religioni non cristiane, testimoni esse stesse del divino, e soprattutto lo scandalo dell’ingiustizia e della violenza produttrici di scarti umani e vittime esigono il ripensamento radicale della Bibbia alla quale da sempre ha attinto l’Occidente, consapevolmente o meno. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, a partire dagli anni Settanta, Armido Rizzi ha avviato un diverso modo di intendere il Dio delle Scritture ebraico-cristiane celato nelle profondità del «mito» fondante d’Israele noto come ex-odos. Scavando e riportando allo scoperto i suoi significati molteplici e sorprendenti, egli elabora una teologia alternativa…

Anteprima disponibile qui:
https://issuu.com/gabriellieditori/docs/carmine_di_sante_-_anteprima


- 1 Maggio 3019 T.E, Aragorn viene incoronato Re di Gondor e di Arnor.
Il Signore degli Anelli non è solo il racconto della distruzione dell'Unico da parte di Frodo. Nelle sue pagine conclusive, com'è noto, Aragorn, re predestinato e ultimo discendente della casa di Isildur, torna sul trono di Gondor, dopo anni di esilio, restaurando l'ordine del regno. In un perfetto stile medievale il ritorno del re era stato profetizzato nei poemi: "Nuova sarà la lama ora rotta, E re quei ch'è senza corona" ricorda infatti Bilbo.
Aragorn appartiene ad una linea perduta di re, i Numenoreani, che emergono dalle nebbie del passato. Egli è l'eroe dormiente, o il re nella montagna, come re Artù, Venceslao di Boemia, Federico Barbarossa, Olaf di Norvegia, Muhammad al-Mahdī e molti altri: personaggi dall'esistenza sospesa fino ad un momento di bisogno del proprio paese. 
"Le mani di Re sono mani di guaritore". Un'altra caratteristica poi lo ricollega ai monarchi medievali, francesi e inglesi. Aragorn ha infatti capacità guaritrici come quelle dei re taumaturghi studiati da Marc Bloch. Si tratta​ di un attributo legato alla natura divina della regalità che il sovrano ottiene al momento dell'unzione.



Massimo Roncoroni
10 maggio alle ore 13:50 · 


In tempi di pandemìa corona-virus oltre a infettivologi, virologi e per fortuna qualche medico e scienziato di valore come i proff. Massimiliano Galli e Luciano Gattinoni e pochissimi altri, impazzano i futurologi del "dopo questa svolta epocale non saremo più come prima", frase fatta e detta dopo altri eventi storici di particolare rilevanza drammatica.
Ora, la buona filosofia della storia insegna, senza che gli uomini riescano a imparare molto, che Il futuro di tutti e di ognuno è libero e contingente, dunque ignoto e nelle mani di Dio o, se lecito di caso e necessità. 
Meglio per me e per qualche mio coetaneo (dai '70 in su) che alla nostra sempre più tarda età ci preoccupiamo di più della rispettive e singole anime spirituali che potrebbero esserci richieste questa stessa notte. Nemmeno siamo infatti sicuri di esserci ancora domattina. 
E lasciamo che i futurologi seppelliscano i futurologi, come consiglia anche Popper, sperando che il corona-virus, tuttora in atto, eccome, ci risparmi. 
Il futuro, che qui si pretende di divinare, in ogni caso non ci riguarda, ché saremo tutti morti e sepolti! 
Buona notte e cerchiamo di starci con la testa...senza perderci in vane elucubrazioni...poi smentite dai fatti, passati, presenti e futuri, che servono solo a "scassare i cabbasisi"..distraendoci in massa dall'essenziale...




Massimo Roncoroni

6 maggio alle ore 09:01 
·Allentate le restizioni da "arresto domiciliare" per pandemìa cinese, in un distanziamento dal prossimo più o meno nostro, che ricorda Franz Kafka e Dino Buzzati,  si cerca di tornare alla normale rispettiva nocività di "homo homini vir-us"...

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