mercoledì 29 aprile 2015

Il Kerubikòn prima e dopo l'emeritazione - metania e decostruzione-



"noi che misticamente ora siamo icone e alla vivifica Triade l'inno trisagio cantiamo,deponiamo ogni affanno dela vita per accogliere il Re dell'universo invisibilmente scortato dalle angeliche schiere.Alliluia,alliluia,alliluia "

Già è stato,come dire, ampiamente da me in passato  metabolizzato ed anche "circuitato" : 


"Il testo greco presenta la forza e lo spessore del vocabolo merimnan e  Io qui riesco a leggerci  na totalità estrema ,un’assoluta non negozaibilità …Gli impegni e le fatiche ,il quotidiano,la storia stessa ,il nostro percorso concreto personale e sociale, individuale e  collettivo, possono pure essere nobili ma restano affanno, restano nel rischio dell’idolatria,nel rischio del legame e della prigionia,del culto  egemome  e quindi devono essere deposti(apotometa)"


 Ma tutto questo prima del congedo canonico per motivi di salute e della relativa ed ovvia emeritazione 

Non c'è dubbio alcuno che la riflessione ha/abbia la sua correttezza. possiede/possieda la sua forza omiletica

MA E TUTTAVIA  

se il congedo canonico/emeritazione diventa(e lo è) una stola apocalittica  di autocritica ,allora  la meditazione resta  meramente esegetica ed accademica...Come tale fuori dai Santi Padri e dalle Sante Madri (magari citandoli e citandole)..fuori dall'Una ed Indivisa Chiesa del Risorto (pur se ad essa l'omiletica  fa riferimento ) 

Occorreva incontrare -asintatticamente ed on line -una giovane signora cristiana non in comunione di Roma Antica e per di più di vissuto e formazione "ignaziana" per avere un pur minimo transito dall'omiletica all'esistenza, per me presbitero  dell'una ed indivisa e per forse  intuire-seppur ancor confusamente - i Padri dei quali spesso parlo ma solo parlo e dei quali spesso scrivo ma solo scrivo 
Insomma  la categoria esistenziale del decostruire se stessi ,cioè e cito "crollare la propria immagine di sé, le proprie sicurezze, tutto ciò su cui si faceva affidamento e che si rivela, invece, privo di fondamento."

E' un buon inizio non più omiletico

MA E TUTTAVIA 

 è necessario pure decostruire la propria decostruzione

Il rischio dell'idolatria è sempre lì pronto a colpire....

C'è sempre il trucco del principe furbo e menzognero...una modalità di per sè farisaica per dirsi pubblicano..

Ho  fatto forse un piccolo passo ...Ma e Tuttavia ....
 
 


 

martedì 28 aprile 2015

ieri sera in ascensore I sette Concili dell'Una ed Indivisa e le giovani donne moderne e contemporanee


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwpt5x5m1Y-VQ8FHZEARKfLausxqcruIMdLXtkQYbpMXLdzx8MaYjF1dD-FPJTLzCbPHRSXG4fPVn73wyIc2JcVDcO2r4wzJPl-e2g9XWeGlEoV24LRSUeJjKfNuqQjb0MLWR4JD5eYcq5/s1600/ascensore+per+disabili.jpg

Ieri sera arrivato a casa ovviamente -prete sciancato e sciancato concretamente per ogni dove - devo utilizzare l'ascensore .Trovo in attesa  una giovane condomina  (con cui usualmente mia moglie ed io ci incontraimo proprio in ascensore ),una giovane bella donna in fondo  da poco over 40/quaranta

Sapevo, proprio per  quelle pochissime parole che si possono scambiare in ascensore , che viveva e vive con chiarezza  la propria fede cristiana e poco importa a quale tenda ecclesiale Ella appartenga ed appartiene ed Ella sa e conosce la mia appartenenza ecclesiale e il mio ministero presbiterale

Durante l'attesa e anche durante il percorso dell'ascensore   Francesca  mi chiede:"Padre Giovanni lei quando è diventato cristiano ? "

Le ho risposto-lì per lì-  che lo sono sempre stato perchè nell'itinerario della mia vita ho accettato senza tanta necessità di pormi  il problema con eventuale relativo jazz band  l'annuncio del Vangelo prima ricevuto attraverso sopratutto mia Nonna e poi  ritrovato e riscontrato nella fede dei Padri  del Nuovo Testamento,dei Padri  della Chiesa e dei  sette  Concili

Francesca mi lascia ,però,basito : " Io niente di tutto questo e in fondo non lo credo essenziale..Io sono cristiana  per opzione fondamentale "

Provvidenzialmente l'ascensore  giunge al piano di casa mia ..saluto Francesca  ed esco

Giuro che ancora non ho capito cosa mai sia questa opzione fondamentale che prescinde e prescinda dall'annuncio....




lunedì 27 aprile 2015

L'epiclesi :il Santo Spirito e il popolo santo di Dio



.

..e  alla fine il popolo santo di Dio nell'infinità varietà ed unità di tutti i suoi carismi e di tutti i suoi ministeri con gioia e con timore  davanti allo Spirito Santo a cui si chiede di trasformare il pane e il vino nei Misteri Santissimi del Cristo  si esprime  -in diverse tonalità- nel triplice amin  amin amin...

Qualsiasi sia la tonalità....quel triplice amin santifica il cosmo  intero,le galassie di ieri,di oggi e di domani ,le cristifica ....

E a pelle,nell'immediatezza del proprio battesimo  i cristiani e le cristiane tutto questo lo sanno

Non c'è necessità di avere fatto studi teologici...Probabilmente non sono richiesti

domenica 26 aprile 2015

Ragazzini e Ragazzine e il Calice Santo del Signore Risorto

http://ortodossia-sija.ortox.ru/users/76/1100476/editor_files/image/11%20(2)_(1).jpg

..presentato così  senza  chissà quali grossi e grandi pensieri teoretici e teologici...ma così il tutto visto dalla sedia dove tra il santo popolo di Dio sta seduto il prete sciancato (dopo che dentro il Vima/presbiterio si è nutrito del Santo Corpo e del Santo Sangue del Signore Risorto ..insomma per epiclesi dello Spirito  noi cristiani siamo un popolo di teofagi...)  e sta seduto mentre verso il santo calice della commixtio santa del kath'olon del Risorto si snoda la processione lunga della e per la partecipazione ai Santi Misteri

..E' proprio vero come anni fa mi scrisse un caro amico (tornato poi anche lui all'Una ed Indivisa) ..i cristiani non dicono pane al pane e vino al vino ma di più  corpo al pane e sangue al vino ...

Il coro -le donne mirofore ,dalle ragazzine  di scuola media  a sorelle anche più grandi in età della mia stessa venerabile età- accompagna  "misticamente" ma anche con la letizia del cuore e nel cuore questa lunga processione...Tutti e tutte si presentano  al Santo Calice con una candela accesa in mano

"Abbiamo visto la luce vera, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la fede vera, adorando l'indivisibile Trinità: essa infatti ci ha salvati"

e dentro questa processione  tanti piccoli,tante piccole,ragazzini e ragazzine,anche di pochi mesi 

I genitori -ed è elemento di estrema delicatezza e di fede cristiana che scorre come l'acqua  "naturaliter" - si incaricano essi stessi di segnare con la croce i loro piccoli....

Ai ragazzini e alle ragazzine  poi dopo aver partecipato dei Santi Misteri  altre mirofore  che -per l'intanto-si erano poste (direi ovviamente....) lungo la  navata dell'icona  della Madre di Dio,regalano il segno concreto,immediato del consenso e della condivisione:una caramella, un mottino, anche una banana ...Abbiamo insieme mangiato del e con il Signore  ..possiamo e dobbiamo  ancora insieme mangiare ..un popolo  siamo un popolo

"voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce;"


sabato 25 aprile 2015

la domenica delle mirofore e la Parousia del Signore

 
 http://cdn.tempi.it/wp-content/uploads/2014/12/cristiani-mosul-kurdistan-iraq-islam.jpg
 
 
 
La croce del Kyrios  è  penultima puntata e non più ultima 
dall’ evento definitivo, totale, ultimativo della Resurrezione per un nuovo inizio 
e per un nuovo incontro ,per la ricapitolazione generale e totale della Parousia del Risorto 
 
La Resurrezione Santa e Gloriosa  è epiclesi della Santa e Gloriosa Sua Parousia del Ritorno 

Il Signore non tarderà e verrà a sconfiggere le tenebre,i principati e i poteri e le potenze del maligno e della malvagità e ne farà ancora una volta corteo di prigionieri al suo carro trionfale  di vittoria e in ultimo e per ultimo sconfiggerà l’ultimo nemico che è la morte  e l'anticristo che è il figlio legittimo dell'amplesso osceno tra diavolo e morte  ed allora avendo tutto riconquistato, tutto riconciliato e tutto unito ,tutto egli presenterà al Padre nello Spirito affinchè il mistero e l’evento di Dio tre volte santo sia tutto in tutti

venerdì 24 aprile 2015

amara e triste riflessione in e per l'ambito lavorativo -Ecco perchè vedo nell'andare in pensione caparra ed anticipo della parousia


 


Il sistema nazionale statale  del salario aggiunto attraverso l'erogazione di quel che viene chiamato compenso accessorio ha fatto venir fuori negli ambienti di lavoro il peggio oscuro e tenebroso di tutti noi ..in una guerra  quotidiana bassa e volgare di tutti contro tutti  e di tutti  insieme  appassionatamente  contro i responsabili apicali intermedi degli uffici e dei servizi  cui spetta l'onere normativo di proporre al dirigente  superiore la distribuzione  monetaria  del fondo di valorizzazione e di incentivazione  per gli incarichi di mansioni specifiche concordati tra il dirigente e la RSU aziendale (sulla valenza  complessiva della RSU  stendo un velo di pudore )

A tale fondo nè il responsabile apicale nè il dirigente  hanno accesso ..Il che è corretto sotto vari aspetti 

Il prete sciancato da una parte ringrazia Dio triuno perchè egli e la sua famiglia non vivono dell'Altare  ma dall'altra parte egli è -improvvidamente- uno dei responsabili apicali intermedi degli uffici e dei servizi

Esco or ora  dalla riunione con il mio dirigente proprio per l'esame della mia proposta ..di mediazione...di concertazione...e in fondo di necessario equilibrio di compromesso per il governo del personale e per  gli obiettivi complessivi da raggiungere

Ma non è questo il punto...Il punto è di dramma etico ed istituzionale ....Il fondo di valorizzazione  che nasceva teoricamente,molto teoricamente per  "premiare" lavori di ulteriorità rispetto al proprio profilo professionale e al proprio mansionario  è diventato il luogo delle più incredibili rivendicazioni con la complicità diseducativa e vergognosa dei sindacati del settote e dei settori .

Non di ulteriorità bisogna parlare  e guai a quel responsabile  apicale e/o a quel  dirigente che ne tematizzino ancora  ma  occorre invece riconoscere nel fondo di valorizzazione  una sorta  di fondo perduto e di assistenzialismo di stato

Insomma tu dipendente esisti e in quanto esisti partecipi al fondo di valorizzazione.. E' la nota logica malsana  per cui se c'è un panino ..va diviso a tutti e -ma solo teoricamente- in parti uguali- Infatti anche se accetti la logica del panino ..poi devi (tu responsabile,tu dirigente) sorbirti le lamentele di chi pur tematizzando il panino  ne avrebbe preteso un tantinello in più del collega di stanza  e ne avrebbe preteso proprio a prescindere

Ma la vergogna continua ....La logica  è dientata perversa ....espressami molto bene -in uno scontro verbale di lavoro tra me responsabile apicale  e un dipendente di qualifica subordinata(poco importa se uomo o donna)

Io chiedevo  -probabilmente in modo ironico e perfido- quali fossero ad avviso del dipendente  i lavori ordinari ,quelli straordinari e quelli di ulteriorità

La risposta è stata ferocemente disarminate: Direttore  io alle ore 8.00 passo il cartellino   di presenza  Questo è lo stipendio..Dalle ore 08.05 per me è straordinario e valorizzazione.

Gli ho chiesto -stavolta cortesemente-di uscir dalla mia stanza e di lasciarmi solo e ho misurato e misuro qui ed ora il senso della mia impotenza  anche di fronte ai valori laici e storici del patto comune tra cittadini e non sono disposto ad accettare che tutto questo possa essere  considerato una sorta  di pretesa e presunta giusta forma di resistenza al potere politico.Tutto questo-anche ai livelli iniziali del sistema -è già  fare casta

Tutto questo ha certamente una ricaduta spirituale  in termini di  cristianesimo e di ecclesialità cristiana....

Lo spaesamento dei cristiani che cercano di essere il più possibile tali nella struttura storica...Si spaesamento, amarezza, croce,dolore, ed inutile indignazione  inutile

Ecco perchè vedo nell'andare in pensione  caparra ed anticipo della parousia

In ambito lavorativo  la mia salvezza ,la sequela al Vangelo sono a richio e a rischio serio e tutta quella predicazione di tutte le chiese cristiane  per cui occorre portare il lievito del Vangelo dentro le strutture della storie  qui dalla mia stanza di direttore amministrativo di Liceo Classico mi sembra e mi  risuona  banale e la banalità è segno di volgarità e di trivializzazione..Mi risuona menzognera...con l'aggravante  della consapevolezza   di dir menzogne












giovedì 23 aprile 2015

l'anziana cristiana copta Meleth e un diacono ortodosso cretino o meglio ancora allora modernista

http://www.stpauls.it/jesus/0704je/images/0704j47a.jpg



Sono appena le 9.15  di un'afosa  domenica mattina palermitana.Lo scirocco "alluffa" tutti ,tutte e tutto

Il giovane diacono è già in chiesa per l'ultimo riordino e per preparare  -per il ministero al quale è chiamato -tutto ciò che è necessario alla celebrazione del Mattutino e della Divina Liturgia

Zelante,entusiasta,impegnato,colto e convinto ...insomma  un Teologo per la serie  Io ho capito tutto ma proprio tutto anche quello che gli apostoli non hanno mai capito  :-)

Si presenta alla porta della Chiesa  l'anziana "matriarca" dei copti della città di Palermo  Meleth

Meleth,appena giunta alla soglia di ingresso,si toglie le scarpe ed entra..Porta con sè le sue scarpe.

Sceglie il suo posto  e sotto lo "stassidia" conserva le scarpe.

Si avvina alle sante icone ,tutte ma proprio tutte, e nella ritualità copta Le venera e Le saluta e per ciascuna icona  una silenziosa  preghiera a fior di labbra

Solo dopo avere "salutato" le sante icone ..saluta  il giovane diacono

Costui allora  - insigne teologo ma cretino ecclesiale- le chiede:

"Meleth ma perchè hai tolto le scarpe "

E Meleth -sorpresa, basita ma con il sorriso di chi aveva capito che il diacono era cretino-  subito replica:

"Ma padre diacono...ma cosa mi sta dicendo?......la terra che io tocco è terra santa...quindi tolgo le scarpe..."


Meleth: ecclesiologa in servizio permanente effettivo




Esodo 3,1-6

DIO appare a Mosè in un roveto ardente
1 Or Mosè pascolava il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; egli portò il gregge oltre il deserto e giunse alla montagna di DIO, all'Horeb. 2 E l'Angelo dell'Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un roveto. Mosè guardò ed ecco il roveto bruciava col fuoco, ma il roveto non si consumava. 3 Allora Mosè disse: «Ora mi sposterò per vedere questo grandioso spettacolo: perché mai il roveto non si consuma!». 4 Or l'Eterno vide che egli si era spostato per vedere, e DIO lo chiamò di mezzo al roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo». 6 Poi aggiunse: «Io sono il DIO di tuo padre, il DIO di Abrahamo, il DIO di Isacco e il DIO di Giacobbe»
 


mercoledì 22 aprile 2015

un presbitero ortodosso ascolta una meditazione di un pastore evangelico ..E gli risulta edificante !!!!

http://www.parrocchiagavarnorinnovata.org/Briciole%20di%20Vangelo/2014/immagini/Lazzaro_clip_image012.jpg


1-Cronistoria

...ieri sera  un incontro di preghiera proposto-nella loro tradizione e nella loro spiritualità - dai fratelli e dalle sorelle in Cristo della Chisa Evangelica della Riconciliazione - e serenamente aperto a tutti i cristiani 

2-Il pastore Traettino ha predicato sulla seguente pericope neo testamentaria


2Corinzi 5,18-20

18 Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, 19 poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio.

3-Le  parole  e la loro concatenazione  proposte alla nostra riflessione dal pastore Traettino  per coppie conflittuali

impotenza-angoscia / serenità-pace

tristezza/discepolato

i deserti/ il deserto 

4- -Le  parole  e la loro concatenazione  proposte alla nostra riflessione dal pastore Traettino come immediatezze di vita


santità-trasformazione-ravvedimento-koinonia-comunione-alleanza-tempi e tempo di restaurazione- Riconciliazione

5-Conclusione 

Dio ha posto in noi la parola della riconciliazione...cioè lo stesso Cristo...



Commento immediato del Padre Giovanni 

Pur nella non totalità  ,pur nella separazione,pur  nella frattura,pur nella non comunione visibilmente testimoniata dal non avere partecipato alla Santa Cena, in questa predicazione del pastore Traettino ho percepito aria di casa ...aria cristiana  immediata  senza fronzoli  senza ermeneutiche senza accademie..Riconciliare i perduti-Riconciliare i cristiani-Riconciliare il Mondo 

E ha pure citato i Padri della Chiesa !!!!!  :-)













lunedì 20 aprile 2015

L'incensazione a Dio tre volte santo ine per ogni dove delle galassie


http://www.ortodossia-russa.net/testi/Aemilianos/incenso.jpg



…e arrivato alla fine della navata  dal Santo Vima   al giovane parroco  il santo popolo di Dio apre e squaderna  la porta centrale di ingresso della Chiesa

Il  giovane presbitero esce  fino in strada e  davanti ai passanti meravigliati e dolcemente stupiti incensa la maestà di Dio nel cosmo delle galassie  ai quattro punti cardinali della creazione .

E siccome la creazione soffre ancora le doglie del parto  dall’alfa all’omega  e dal caos al kosmos  quel profumo di incenso è balsamo lenitivo ..icona di Santo Myron  promessa e caparra di ciò che sarà 

…..ognora ora e sempre e nei secoli dei secoli..   Amin

Fin quando un (anche giovane ) presbitero in qualsivoglia chiesa cristiana  incenserà le galassie  allora  il katechon di cui ci dice Paolo  sarà in servizio permanente effettivo  con tante cosmiche pernacchie al principe di questo mondo 

L’incenso a Dio tre volte santo  per le galassie e per la loro benedizione ricorda al noto cornuto  il suo  definitivo futuro

L'offerta dell'incenso .il popolo santo di Dio di San Caralampo a Palermo


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMkNmX3OdGFlzOp9gP6k-VAYe2lMp02hVcQKdmdabek7QyD7AR7ZXdaKLCsjyI47-vZUVMsFI4W0Nx67FSO-VADjM9ln-JtV0_RRSaKzIhrDXPAxzzrne9HsR6O9CxeVSPn0URQPtUzsY/s1600/turibolo.jpg
"Giunga la mia preghiera davanti a te come l'incenso "


Ed è così  che  il popolo santo dei fratelli e delle sorelle di tradizione rumena a Palermo  durante la lunga e totale incensazione  (prima del Grande Ingresso) che  il loro giovane parroco compie e direi celebra inserisce chicchi di incenso dentro il turibolo fumante o consegna  al giovane mio caro confratello piccole confenzioni di incenso


...Liturgia viva e concreta quindi....la salmodia del popolo santo..il popolo santo è Salmodia   ed è Salmodia di  e a Dio tre volte santo 




domenica 19 aprile 2015

L'emoroissa e il Grande Ingresso

http://figliedellachiesa.it/_fdc/images/Lectio%20Anno%20B/Ges%20ed%20emoroissa.jpg

dal Vangelo di Marco 

Mc 5,21-43



Essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva (del lago di Galilea), gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo “il mare”. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.

Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. in pace e sii guarita dal tuo male».



Penso -con timore e tremore  nonostante me stesso e compreso me stesso-a questo incredibile episodio del Vangelo allorquando Divina Liturgia per Divina Liturgia alla Grande Incensazione che precede il Grande Ingresso e al Grande Ingresso stesso  il santo popolo dei miei fratelli e delle mie sorelle della congregazione parrocchiale di San Caralampo a Palermo Patriarcato di Romania(ma anche i fratelli e le sorelle rumene della nostra parrocchia di Messina )  tocca  il felonion/il mantello del sacerdote  .Non mi interessa qui se ci sia o se non ci sia influsso o non influsso occidentale in sede di teologia del sacerdozio e non mi interessa qui se ci sia o se non ci sia qui uso particolare e tradizione locale 

Io vedo e vedo qui concretamente nel giorno senza fine   del Cristo Teantropo Terapeuta e Risorto dai morti ,vedo in questo gesto del popolo santo di Dio la forza/la certezza della propria confessione di fede...Il Cristo medico dei nostri corpi e dei nostri cuori

 




sabato 18 aprile 2015

Dalla Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo- convocati all’assoluta contemporanietà a Gesù Cristo









Memori dunque di questo precetto del Salvatore e di tutto ciò che è stato compiuto per noi: della croce, della sepoltura, della resurrezione al terzo giorno, dell'ascensione ai cieli, della sua presenza alla destra del Padre, della seconda e gloriosa venuta.




Memori ….. Non si tratta qui di semplice e ricordo ma è la trascrizione liturgica  di quanto detto nei Vangeli dallo stesso Signore…fate questo in memoria di me, a memoriale/epiclesi dell’intero suo evento e l’intero suo evento è stato compiuto  per noi( dal testo greco si dovrebbe meglio dire   a nostra difesa,a nostra tutela a nostro vantaggio,quindi è evento di salvezza ..Siamo convocati all’assoluta contemporanietà di questo evento salvifico ..Attenzione è anche interessante questa specie di contraddizione. La preghiera scandisce  Tutto quanto è stato compiuto per noi(al passato) e quindi  la seconda gloriosa venuta  che ancora  dovrà  è già stata ei compiuta,realizzata,fatta,e noi-ed è qui il luogo dei mirabilia Dei-la vediamo compiuta pur se deve ancora compiersi 



.....il  diacono subito dopo la fine del rito della preparazione dei doni e un po’ prima della benedizione iniziale della Divina Liturgia

E’ tempo per il Signore che egli agisca. Padre Benedici


·    
Kairòs in greco  dice il testo  E’ il tempo proprio di Dio ,il suo brodo genetico,il suo DNA E’ il tempo della creazione,della liberazione degli ebrei dal paese d'’Egitto ,è il tempo dell'Incarnazione del Verbo.è cioè il tempo della dispensazione  di Dio e della sua presenza dentro la nostra storia

In questo tempo Dio Agisce- il Verbo agire(in greco poieo)  è l’azione creativa,libera,sempre nuova,sempre di grazia e di libertà ).Quindi Dio celebra ,celebra la sua eterna Teofania ,la liturgia è la totalità della sua presenza reale..Dio si manifesta,Dio si pone  al suo popolo attraverso la liturgia.Dio invocato risponde e si rende presente.Dio proclamato arriva  ..Ma anche di più Dio convoca per essere presente,per essere riconosciuto,Dio convoca per sedersi accanto al suo popolo..Dio convoca per rendere tutti noi ogni volta assolutamente comtemporanei al suo evento 

venerdì 17 aprile 2015

Et....et / aut ....aut sequela...non sequela e contro-sequela





Un'etica minimalista della conciliazione con i tempi e i modi della tavola dei valori del mondano   presuppone ed annuncia una sequela al Teantropo il Risorto dai morti  essa stessa  minimalista (direi perfino eretica   perchè di fatto nega  il mistero e l'evento dell'Incarnazione del Teantropo )

Ma una sequela minimalista non solo non è una sequela  ma  di fatto e di diritto è una contro -sequela....diciamo che è una sequela  dell'et  ..et  con il mondo...insomma una sequela concordataria

Ma dire sequela concordataria  è affogare il Vangelo del "Siate perfetti come è perfetto il Padre mio"

Una sequela concordataria  affogatrice  è una sequela di mediazione  e non mi sembra che l'evento del Cristo tutto quanto l'evento neo testamentario dall'Annunciazione alla Parousia  sia proposta di mediazione ma di costante inquietudine,lotta interiore e radicalità di vita ......


dal web
La conseguenza è chiara: per il cristiano ha senso vivere nel mondo solo non essendo del mondo, come già insegnava la Didaché nel II secolo, epoca in cui il monachesimo ancora non esisteva (affinché non si dica che questo stile va bene solo per i monaci, continuando a vendere fumo!).




 Disse il padre Antonio al padre Poemen: «Questa è l’opera grande  dell’uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio; e attendersi tentazioni fino all’ultimo respiro» (77a; PJ XV, 2).