domenica 31 maggio 2015

A San Caralampo - Pentecoste -Il Mattutino



Pentecoste Ortodossa
Ed anche oggi Domenica 31 Maggio  della Santa ed Augusta Pentecoste  nel caldo palermitano  sul solito bus alle ore 8.30 incontro la signora Maria della gens slava che si dirige alla chiesa di Sant'Alessandro del Patriarcato di Mosca a Palermo 

La Santa Pentecoste è festa di contagio di gioia  tra i cristiani e i cristiani ortodossi  per cui veramente-molto più delle altre volte-l'unità con Maria è,sul bus,ampia e totale

Alle 9.00 entro a San Caralampo e il Mattutino è da poco iniziato e i paramenti  di fatto verdi del Padre Martinian (splendide proprio perchè lucenti le croci verdi sul felonion  e sull'epitracheilon ) subito subito invitano a far memoria (insieme con l'icona della festa) della forza della vita nel Vangelo del Signore : Il verde significa la vita, e senza lo Spirito Santo, noi siamo spiritualmente morti.

Il Mattutino ha due momenti spirituali forti,due presenze misteriose ma vere del Signore Il canto del Vangelo compiuto dal Padre Martinian dentro il Vima e poi come dire la luce del Vangelo prende  tutti noi perchè viene collocato al centro della Chiesa ed inizia la processione di tutti e di tutte per venerarlo e baciarlo

"La Parola si è fatta carne e ha posto la sua casa tra di noi"

La processione dei fratelli e delle sorelle (man mano che arrivano) parte dall'ingresso della Chiesa (insomma da Occidente ) verso il centro dove sta il Santo Vangelo,poi le sante icone dell'iconostasi e poi la consegna in preghiera dei pani dell'anafora,delle candele accese,dell'offerta votiva e dei nomi dei vivi e dei morti(e siamo così ad Oriente- Il sole sorge e ci visita) e ci sta pure il saluto fraterno al prete sciancato che è seduto vicino al Vima e che riceve da Dio il regalo di potere  ricevere  questa continua anafora

Il tutto in compagnia della dolce nenia,del dolce e sommesso canto del canone del Mattutino fino(ed è il secondo momento di gioia e di gioia nel Signore Dio )al canto della Dossologia che sempre di più sembra non poter essere fermato fino quasi all'urlo di preghiera e di lode finale

Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte, miluieşte-ne pe noi. (de trei ori)
 
Slavă Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, şi acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.

Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.

Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi


Il Padre Martinian con i giovani diremmo in italiano "chierichetti" con il loro sticarion e tenendo in mano le grandi candele accese e con molta serietà, va al centro della Chiesa solleva in alto il Vangelo e il caro Valentin di fatto l'ipodiacono accende il grande Lampadario centrale  ...Fiat Lux ..

"Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo sin da sopra i tetti " (Vangelo di Matteo al capitolo 10 versetto 27) 

Il Padre Martinian mi fa avvicinare dal mio posto ,bacio anch'io il Vangelo e la mano del giovane Parroco 

"stendi la tua mano forte e potente, che è in questo tuo santo Vangelo "

Il Vangelo rientra nel Vima al centro della Santa Trapeza(la santa Tavola del Signore..icona di Cristo morto e risorto ) 

E' Dio tre volte santo che celebra e si manifesta a tutti noi e a tutte noi ,si manifesta attraverso l'unità dei ministeri della Chiesa e nella Chiesa,il sacerdote, il diacono,il lettore,il coro e il popolo tutto in preghiera

Il Vangelo al Centro...Dio sul suo Santo Trono nella Gerusalemme Celeste .. 

E-nell'uso a San Caralampo- subito questa unità è chiara 


Dumnezeule, curaţeşte pe mine păcătosul şi mă miluieşte. (de trei ori)  

Non è solo del prete ma è-a voce alta e dolce della dolcezza del pentimento per le proprie cadute e perchè tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio tre volte santo -di tutto il popolo ,tutti verso Oriente,tutti verso il Signore,tutti verso la luce ed ognuno vede la spalla dell'altro e ciascuno prega per ciascuno 



O Dio, purifica me peccatore e abbi misericordia di me. (tre volte)

Ed ora è tempo per il Signore che egli agisca su di noi e per noi.La Divina Liturgia ..La Divina Liturgia di Pentecoste 


 
  



sabato 30 maggio 2015

Pentecoste al santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari



Discorso a Tavola oggi Sabato 30 Maggio 2015  del nostro padre igumeno Benedetto Giuseppe a noi monaci del santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari

 

avvertenze agli smemorati...Il cristianesimo la sequela a Cristo Teantropo ha posto se stesso come rivelazione teofanica piena 2015  anni orsono mesi 5 e giorni 05  e non in altri giorni di  presunta Nuova Pentecoste della Chiesa Infatti  La Pentecoste del Santo Spirito sulla Chiesa del Signore avviene 50 gg dopo il 14 di Nisan dell'anno 33 D C ed è dispensazione unica nell'Oggi Eterno senza tramonto e senza Notte di Dio Triuno 

Coloro che invocano una Nuova Pentecoste sulla Chiesa (da qualsivogli direzione la invochino e in  e per qualunque tenda la chiedano ) sicuramente,cari figli,non erano stati invitati alla prima ed ancora non si sono resi conto di ciò che han perduto e quindi non sanno di ciò che parlano

 

Quindi......

Siamo sempre al centro del vortice delle battaglie spirituali che
non conoscono sosta e davanti a noi ci sono sempre le
trappole e le furbizie dell'Avversario e Separatore Anche a noi
tutti come ieri al Signore nel deserto l'oscuro beduino proporrà
sempre la tentazione dell'idolatria,del potere e della superbia ed
anche in altri momenti l'accidia e lo scoramento e ci
presenterà sempre la seduzione per una vita più facile se
abbandoniamo il discepolato di e in Cristo 

L'intercessione dei nostri santi,del nostro patrono di noi scarpari Crispino monaco  e il patrocinio continuo della Tuttasanta Madre di Dio,la guardiania degli Angeli evitino sempre questa nostra apostasia e lo Spirito Santo inondi la nostra vita
nello stesso modo totale con cui l'olio della santificazuione
scendeva sulla barba ,la barba di Aronne dal capo all'orlo della sua
veste -

Il Vostro Padre Igumeno

+Benedetto Giuseppe

Fervente Intercessore per voi presso Dio che tu hai partorito Madre di Dio più che santa  salvaci



venerdì 29 maggio 2015

Senza fronzoli al santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari


http://andreapac.blog.tiscali.it/files/2011/09/candelaAA-300x225.jpg

Esortazione vigiliare di Pentecoste  "NON AMATE IL MONDO" del nostro padre igumeno Benedetto Giuseppe a noi monaci del santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari 

 

"Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me" (Giovanni 12:31-32).

" Non amate il Mondo"


Santa Notte Figli miei carissimi

+Il Vostro Padre Igumeno

Benedetto Giuseppe

Fervente Intercessore per voi presso Dio che tu hai partorito Madre di Dio più che santa  salvaci

 

 

 

mercoledì 27 maggio 2015

Ecclesia Dei/Pentecoste lo ieromonaco eremita


https://diakosmesis.files.wordpress.com/2012/11/03v.jpg?w=404&h=574
Evangeliario di Uta (Uta Codex)
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek – Clm. 13601, fol. 3v:
Crocifissione

,,,la Chiesa. Essa non deriva dalla volontà umana, dalla riflessione, dall’abilità dell’uomo o dalla sua capacità organizzativa, poiché se così fosse essa già da tempo si sarebbe estinta, così come passa ogni cosa umana. La Chiesa invece è il Corpo di Cristo, animato dallo Spirito Santo. Le immagini del vento e del fuoco, usate da san Luca per rappresentare la venuta dello Spirito Santo (cfr At 2,2-3), ricordano il Sinai, dove Dio si era rivelato al popolo di Israele e gli aveva concesso la sua alleanza; “il monte Sinai era tutto fumante – si legge nel Libro dell’Esodo –, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco” (19,18). Infatti Israele festeggiò il cinquantesimo giorno dopo Pasqua, dopo la commemorazione della fuga dall’Egitto, come la festa del Sinai, la festa del Patto. Quando san Luca parla di lingue di fuoco per rappresentare lo Spirito Santo, viene richiamato quell’antico Patto, stabilito sulla base della Legge ricevuta da Israele sul Sinai. Così l’evento della Pentecoste  viene rappresentato come un nuovo Sinai, come il dono di un nuovo Patto in cui l’alleanza con Israele è estesa a tutti i popoli della Terra, in cui cadono tutti gli steccati della vecchia Legge e appare il suo cuore più santo e immutabile, cioè l’amore, che proprio lo Spirito Santo comunica e diffonde, l’amore che abbraccia ogni cosa. Allo stesso tempo la Legge si dilata, si apre, pur diventando più semplice: è il Nuovo Patto, che lo Spirito “scrive” nei cuori di quanti credono in Cristo. L’estensione del Patto a tutti i popoli della Terra è rappresentata da san Luca attraverso un elenco di popolazioni considerevole per quell’epoca (cfr At 2,9-11).



la Chiesa è cattolica fin dal primo momento, che la sua universalità non è il frutto dell’inclusione successiva di diverse comunità. Fin dal primo istante, infatti, lo Spirito Santo l’ha creata come la Chiesa di tutti i popoli; essa abbraccia il mondo intero, supera tutte le frontiere di razza, classe, nazione; abbatte tutte le barriere e unisce gli uomini nella professione del Dio uno e trino. Fin dall’inizio la Chiesa è una, cattolica e apostolica: questa è la sua vera natura e come tale deve essere riconosciuta. Essa è santa, non grazie alla capacità dei suoi membri, ma perché Dio stesso, con il suo Spirito, la crea, la purifica e la santifica sempre. 

 https://diakosmesis.files.wordpress.com/2012/11/03v.jpg?w=404&h=574


Evangeliario di Uta (Uta Codex)
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek – Clm. 13601, fol. 3v:
Crocifissione Simbolica
La Crocifissione, che figura sulla pagina opposta, ha un contenuto ancor più complesso: vuol descrivere la vittoria di Cristo sulla morte. Gesù crocifisso – che la stola designa quale prete – appare circondato da personaggi allegorici, tra i quali Vita e Mors, Ecclesia e Synagoga. Nello sfondo compaiono tavole che stabiliscono un parallelo tra le quattro tappe della Redenzione e i quattro concetti fondamentali della geometria e della musica: il punto, la linea, la superficie e il volume da un lato, il suono e l’intervallo, Sistema e Concentus, dall’altro. Tutto questo si può riallacciare all’opera del monaco Hartwic, di S. Emmerano, che aveva studiato a Chartres sotto la guida del celebre vescovo Fulberto (1006/1007-1028), la cui scuola era uno dei grandi centri del tempo per gli studi delle sette Artes liberales.
L’Evangeliario di Uta segna la piena maturità dell’arte ottoniana di Ratisbona. Nelle elaborate concezioni delle cornici, nelle pagine decorative e nelle parti ornamentali si ritrovano ancora l’influenza e la sopravvivenza delle forme del Codex Aureus, mentre le rappresentazioni delle figure umane testimoniano della coerente volontà di raggiungere uno stile proprio.

martedì 26 maggio 2015

L'eternità dell'Avverbio Oggi






Oggi Cristo è stato annunciato  Oggi Cristo è nato Oggi  ha stupito i sacerdoti nel tempio 

Oggi è stato battezzato  Oggi è stato tentato Oggi chiama Andrea e Pietro e i dodici

Oggi  è stato a Cana di Galilea  Oggi cammina per le strade di Giudea,Samaria e Galilea delle genti 

 Oggi  opera guarigioni  Oggi si è trasfigurato 

Oggi è entrato a Gerusalemme  Oggi ha lavato i piedi dei discepoli Oggi ha celebrato la Santa Cena 

Oggi è stato tradito  Oggi è stato consegnato Oggi è stato crocifisso 

Oggi ha affidato la Madre Sua a Giovanni   Oggi è risorto Oggi è  apparso alla Maddalena   

Oggi è asceso al cielo 

Oggi è la Pentecoste...Oggi Cristo tornerà  


L'avverbio non più di tempo ma di assoluta eterna contemporaneità...


Siamo già il popolo santo -e lo dico dei cristiani tutti- dell'Oltre e dell'Altrove .

domenica 24 maggio 2015

A San Caralampo i Padri del Concilio e i piccoli della parrocchia




Domenica  di maggio di buona primavera a palermo dopo lo scirocco del 10 e il temporale del 17

Alle 9.15 appena arrivato alla fermata  ecco il noto bus  che mi trasporterà da casa mia alla Chiesa di San Caralampo per cui la stampella/bastone in fondo la domenica mi serve solo perchè fa parte del personaggio e per salire e scendere dal bus e per ogni possibile ma rara  evenienza

Sul bus trovo la sorella Maria ucraina che si sta recando alla Chiesa Russa di Sant'Alessandro  e viene non da palermo città ma da Carini e il bus la lascia almeno3/4 Km prima della chiesa .

Maria mi chiede subito la benedizione e l'annuncio a lei segnandola sul capo,una signora  che si trova vicino Maria  si segna  da cattolica e una coppia di giovani fidanzatini resta stralunata

Arrivo a San Caralampo (per qualche metro il bastone serve...) Mentre la nenia del coro per il canone del Mattutino alle luci delle candele riempie di delicatezza tutta la chiesa il giovane parroco ha iniziato a presiedere le celebrazioni iniziali di un Santo Battesimo..oggi diventa cristica e cristiana la piccola Maria..Nella nenia del coro il giovane parroco -che si è posto ad Occidente dove il sole tramonta con apostolica forza e delicatezza  scaccia da Maria e da tutti noi presenti le trappole e gli inganni dell'avversario e poi volgendosi tutti ad Oriente dove il sole sorge dove la luce è taborica  per la prima volta in questa domenica  -domenica dei santi padri del primo concilio di Nicea-risuona forte e chiaro la professione di fede,il Credo niceno-costantinopolitano(alla Divina Liturgia risuonerà in forza e letizia altre due volte  in rumeno prima e in italiano dopo )

Cred întru Unul Dumnezeu, Tatăl atotţiitorul, Făcătorul cerului şi al pămîntului, văzutelor tuturor şi nevăzutelor. Şi întru unul Domn Iisus Hristos, Fiul lui Dumnezeu, Unul-Născut, Care din Tatăl S-a născut mai înainte de toţi vecii: Lumină din Lumină, Dumnezeu adevărat din Dumnezeu adevărat, născut iar nu făcut, Cel de o fiinţă cu Tatăl, prin Care toate s-au făcut. Care, pentru noi oamenii şi pentru a noastră mîntuire, s-a pogorît din ceruri şi s-a întrupat de la Duhul Sfînt şi din Maria Fecioara şi s-a făcut om. Şi s-a răstignit pentru noi în zilele lui Pilat din Pont şi a pătimit şi s-a îngropat. Şi a înviat a treia zi, după Scripturi. Şi s-a înălţat la ceruri şi şade de-a dreapta Tatălui. Şi iarăşi va să vină cu slavă să judece viii şi morţii, a cărui Împărăţie nu va avea sfărşit. Şi întru Duhul Sfînt, Domnul de viaţă Făcătorul, care din Tatăl purcede, Cel ce împreună cu Tatăl şi cu Fiul este închinat şi slăvit, care a grăit prin prooroci. Întru una, sfîntă, sobornicească şi apostolească Biserică. Mărturisesc un botez spre iertarea păcatelor. Aştept învierea morţilor; Şi viaţa veacului ce va să fie. Amin.

Tanti bambini oggi come spesso è a San Caralampo  I Santi Padri del primo concilio di Nicea con i bambini,i ragazzini,le ragazzine e le bambine di San Caralampo ed essi/esse con i Santi Padri 

Mi colloco e mi pongo nello spazio con il popolo  che dal 19 Gennaio,data dell'emeritazione ,il giovane parroco ha fraternamente assegnato al prete sciancato anziano e comincia quel servizio di ministero di aiuto e di supporto che il Signore nella sua letizia e nella sua benevola pietà(stavolta pietà ben di più di misericordia)ha voluto e mi ha chiesto nonostante tutto,nonostante me stesso e compreso me stesso 

Si snoda ed inizia subito la lunga processione(non finisce mai..quasi per l'intera celebrazione) delle candele accese,dei bigliettini e delle piccole prosfore offerte per precise intenzioni di preghiera,intenzioni che certamente sono private e personali ma sono nella Chiesa del Cristo in Dio triuno e quindi sono cosmiche 

E la totalità è chiara: aperte da una candela per tutti i viventi e segnate,al solito,da una candela per tutti coloro i quali/le quali sono morti senza luce 

In tutti i bigliettini è presente il parroco,la sua sposa,la sua famiglia..Senso di chiesa... Si prega per i propri pastori 

Mi commuovo personalmente perchè in diversi bigliettini mi trovo indicato e citato "per la salute" 

Ma oggi gli antichi Padri di Nicea I vivono nei ragazzini e nelle ragazzine,nei piccoli e nelle piccole...Lungo questa processione di candele e bigliettini,alcuni bigliettini mi vengono presentati da piccoli e da piccole e da qualche ragazzino/ragazzina.Per i piccoli e le piccole la mamma dice il loro nome ed essi mi consegnano il bigliettino e la mamma fa sul loro viso il segno della croce ,fa abbassare loro la testa per essere benedetti dal prete  I ragazzini e le ragazzine ,con serietà si segnano,consegnano candele e bigliettini e ricevono la benedizione

Insomma il Primo concilio di Nicea a San Caralampo ? Dalla bocca dei bambini e dei lattanti  risuona la tua gloria Signore 


Maria viene immersa e battezzata e poi cresimata e sarà la prima di una lunga fila di piccoli e di piccole,di ragazzini e ragazzine a ricevere i Santi Misteri del Risorto 

Il popolo di Dio è sempre giovane  Il popolo di Dio non ha età 

Una Signora,probabilmente mia coetanea, davanti all'icona della Madre di Dio si segna a metania quasi completa e lievemente con la mano disegna quasi un cerchio sul pavimento,per terra

Un'intuizione ,una doppia intuizione ..E' San Paolo..ogni ginocchio in cielo,in terra e sottoterra si pieghi e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a lode e gloria di Dio Padre e lo proclami nello Spirito.. Quel toccare lievemente la terra è come l'icona di Pentecoste..liberare il Re del mondo dalla prigione per la serie..Non ti preoccupare Re  il Terapeuta Signore e Liberatore sta arrivando

Una seconda signora quasi trascina il marito a segnarsi devotamente davanti all'icona della Madre di Dio (siamo tutti tifosi della Madre di Dio ) e quasi con comando da carabiniere gli indica pure di baciar l'icona.. Il marito obbedisce ..grande e grosso per come egli è..zitto zitto obbedisce ...

Prima della Santa Distribuzione dei Santi Misteri due sorelle della parrocchie preparano un piccolo tavolo per collocarvi sopra cioccolattini,merendine,dolcetti e qualche banana ..L'avevo visto sempre  ma stavolta mi incuriosisco e sto a guardare alzato con il bastone..

AD  ogni piccolo,piccola,ragazzino e ragazzina che ha ricevuto i Santi Misteri viene donato il dolcetto,la merendina,la banana..

Capisco subito e sorrido con me facendo -non visto- l'occholino alla Madre di Dio. ma certo...anche i ragazzini e le ragazzine hanno doverosamente fatto il loro bravo digiuno dei canoni e della chiesa per ricevere i Misteri..Ricevuti i Misteri,il digiuno è finito

Avevo fatto l'occhiolino alla Madre di Dio ..potevo non essere spiazzato ? Certo che no..Una delle sorelle si volge verso di me e mi consegna due barrette di cioccolatto ..e mi dice "Anche lei è un bambino Padre Giovanni..."

L'Assemblea santa, la stirpe sacerdotale,la gente regale,il popolo di Dio è sempre giovane..


  

 

 

sabato 23 maggio 2015

sulle rive del Mare finisce la nostra compagnia nella Terra di Mezzo


https://costanzamiriano.files.wordpress.com/2014/11/murray.jpg

Ebbene, cari amici, qui sulle rive del Mare finisce la nostra compagnia nella Terra di Mezzo. Andate in pace! Non dirò: Non piangete – perché non tutte le lacrime sono un male” (J.R.R.Tolkien)


Se ti accusassero di essere cristiano, troverebbero delle prove contro di te?" (Dietrich Bonhoeffer)

Per compiere la sua missione, essa (la Chiesa)  prenderà continuamente le distanze dal suo ambiente, deve, per così dire, essere “demondanizzata”.(Benedetto XVI )

"La resurrezione dei morti è quanto di più difforme si possa immaginare dall’esperienza comune e dalle ragionevoli aspettative umane. Eppure il Simbolo degli Apostoli afferma la “resurrezione della carne” per “la vita eterna”, e il Credo di Nicea-Costantinopoli afferma la “resurrezione dei morti” per “la vita del mondo che verrà”. Se ci si limitasse a parlare di resurrezione dei morti per la vita eterna, forse sarebbe ancora possibile dare un’interpretazione metaforica di questa verità. Ma dalle formule usate nei due venerandi testi della Chiesa antica risalta l’affermazione che sarà la carne a risuscitare per vivere nel mondo che verrà. E su questo non sono ammesse interpretazioni metaforiche: questa è la promessa di Cristo, il cuore di quell’annuncio cristiano che noi troppo spesso tendiamo a dimenticare, fingendo di non vedere ciò che la Scritture stesse dicono chiaramente
Invocare la Parousia cosa altro noi possiamo fare ?!(Sergio Quinzio ) 


Sergio Quinzio Mysterium iniquitatis, Adelphi, Milano 1995, p.101


Si sente comunemente parlare di mito biblico, e persino di mito cristico; ma questo significa non percepire la lontananza e la drammatica opposizione fra il mito che è protologico, e la fede, che è invece escatologica, e quindi rivolta al futuro e non al passato


Parlo con lo Zeitgeist, ci discuto, lo osservo: ma non lo sposo, come ammoniva Kierkegaard.

Dall' Enciclica Patriarcale e Sinodale nella Domenica dell’Ortodossia 21 febbraio 2010)

 

Amatissimi Fratelli e Figli nel Signore

La Chiesa Ortodossa non ha bisogno né di fanatismo né di intolleranza per auto proteggersi. Chiunque crede che l’Ortodossia ha la verità, non teme il dialogo, perché mai la verità è messa in pericolo dal dialogo. Al contrario, quando tutti oggi tentano di superare le proprie diversità attraverso il dialogo, l’Ortodossia non può procedere con intolleranza e fanatismo. Abbiate piena fiducia nella vostra Madre Chiesa. Essa ha preservato in modo inalterato nei secoli l’Ortodossia e l’ha trasmessa agli altri popoli. E anche oggi essa si sforza in condizioni difficili di conservare l’Ortodossia vitale e venerabile attraverso tutto il mondo.




Cito me stesso  ..ci può stare 

So bene che la radicalità evangelica dell'aut...aut è nel mio vissuto di per sè progettuale ..ma è coniugata al futuro probabilmente spero almeno un istante prima della Parousia del Risorto... Spero anche (ma devo dire con un minimo di contezza) di non essere cittadino dell'et...et ....Chiedo al Teantropo che egli si accontenti del mio sforzo ultimativo possibile ...un modesto vel....vel...

 

venerdì 22 maggio 2015

per un immediato commento all'Inno Cherubico




per una lettura serissima e congrua dell'inno kerubikon di ogni Divina Liturgia...
 

commento totale di ieri ,di oggi,di domani fino alla parousia del Risorto
 
 
...oggi 23 maggio
 
Commemorazione dei santi martiri, che in Cappadocia, durante la 
 
persecuzione dell’imperatore  Massimiano, morirono con le gambe 
 
spezzate.
 

 ********
 
Commemorazione dei santi martiri, che in Mesopotamia, nello stesso 
 
 
periodo, appesi per i piedi e con il capo rivolto in giù, furono 
 
 
soffocati dal fumo e arsi vivi
 
  
 
******
 
 
Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità 
 
vivificante cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogni mondana 
 
preoccupazione, affinché possiamo accogliere il Re dell'universo, 
 
scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Alliluia, alliluia,
 
 
alliluia.
 
 

mercoledì 20 maggio 2015

L'Ascensione e i magnifici tempi supplementari della Parousia



il Signore Gesù Cristo è asceso ai cieli e si è assiso alla destra del Padre nel mistero di Dio tre volte santo e dai cieli egli invia sulla sua Chiesa, sul popolo di uomini e donne che lo confessa e lo proclama sin da sopra i tetti come Teantropo e Salvatore il Santo Soirito ,il Paraclito,l’Avvocato il Consolatore e – mentre sempre con continua invocazione ,l’invocazione del salmo 69- urliamo al Signore il dono vero,concreto,definitivo della sua Parousia ,della sua seconda venuta quando egli sconfiggerà il tiranno, il principe di questo mondo e in ultimo debellerà (in ultimo in questi magnifici tempi supplementari della Parousia) l’ultimo nemico che è la morte e tutto consegnerà al Padre affinchè ogni ginocchio in cielo,in terra e sotto terra si pieghi e ogni lingua cosmicamente proclami che Gesù Cristo è il Signore e lo proclami per iniziativa e per monizione del Santo Spirito a gloria di Dio Padre e lo proclami in Sion la Santa.  
.... mentre tuttavia noi sappiamo  che siamo dentro la conca della lotta, esposti –e spesso complici- ai colpi e alle perfidie del principe di questo mondo per ogni sua finissima astuzia e per ogni elegante fascinazione e per ogni sua possibile proposta(e come ben sappiamo molte sue proposte sono nobili spinte ad impegni nobili ..eh si…non ogni angelo è angelo di luce… e sappiamo molto bene quanto insigne teologo è e quanto lo sia il principe di questo mondo,il separatore,il menzognero,il nostro Accusatore primo)
 
Siamo sempre nel momento dell'imbuto   e dobbiamo essere sempre pronti e vigilanti…sentinelle di noi stessi e della nostra ecclesialità ..Non possiamo permetterci nessuna pausa…nessuna distrazione per quanto legittima e per quanto nobile e comprensibile  
 
 
 
Siamo  nella dinamica del già e del non ancora ma siamo agli ultimi giorni …Si avanza il Re della Gloria e il resto allora è assolutamente supefluo se non perfino inessenziale e se vuol essere essenziale(quand’anche fosse nobile) ebbene diventa idolatria
Siamo oggi convocati nell’oggi dell’ascensione e nel domani della Pentecoste –l’ascensione come epiclesi della Pentecoste- a non essere la Chiesa di Laodicea ..o meglio a sentire noi della Laodicea di oggi-in ogni nostra tenda cristiana- l’appello alla nostra conversione e al nostro ravvedimento 
 
Al momento cosa proporgli -con verecondia e pudore - se non che almeno ci dia la consolazione di poterci liberare della e dalla logica dell'et..et...e che al momento si accontenti del nostro modesto vel...vel...e  che alla fine nei famosi tempi supplementari(che saranno giocati in un campo fangoso ,scivoloso e viscido) sia Lui a scrivere per noi il nostro liberatorio 
aut..aut ? 
 
Ap 3, 14-22
[14] All’Angelo della Chiesa di Laodicea scrivi: Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio"
[15] Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo.
[16] Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.
[17] Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulle". ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero cieco e nudo.
[18] Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista.
[19] Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.
[20] Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
[21] Il vincitore lo farò sedere presso di me sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono.
[22] Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
   

 

martedì 19 maggio 2015

Restituir la Festa -La Festa è lo Spirito Santo di Dio,il consolatore,il grande capo,in azione e in servizio permanente effettivo



http://www.intemirifugio.it/wp-content/uploads/2014/10/insegnamenti_Gesu_009_html_m25eabec01.jpg

Nell'oltre e nell'Altrove  della sequela al Cristo Risorto,nella consapevolezza  certa che ogni Celebrazione, ogni Divina Liturgia è sempre la medesima di sempre Divina Liturgia non da noi celebrata  ma celebrata  nel e con il suo popolo dal Signore Sovrano Terapeuta e Pontefice  che sta nell'oggi eterno in mezzo alla sua gente, assemblea  santa ,nazione santa,stirpe sacerdotale, popolo di Dio, sinodia di re,profeti e sacerdoti  ......ciascuna Festa  non è mai da noi disegnata ,non è mai da noi strutturata,non è mai da noi costruita, non è mai da noi proposta ..Ciascuna Festa  è da noi ricevuta,è a noi consegnata . Ciascuna Festa  è tra-dizione/tradizione ,traditio/consegna/paradosis ..Noi la prendiamo come dono di Dio tri uno e tre volte santo che della Festa è sempre il Sovrano,che della Festa ha demanio non negozaibile neppure per usucapione ..Dio tri uno non è  un avvocato e non è neppure un direttore amministrativo di liceo classico ..E se è Sovrano mica  è un banale dirigente...
Dio tre volte santo proprio regalandoci la Festa  ci porta  al cuore del cosmo,delle galassie di ieri ,di oggi e di domani,delle quali egli è il cuore pulsante,l'alfa e l'omega ,fons et culmen

La Festa è caparra della Parousia,santifica  il tempo trasformandolo eucaristicamente in Tempo , rende sicura la vocazione alla Theosis

La Festa non è nostra...Non è nella disponibilità della nostra proprietà...Non ci appartiene  e non ci appartiene  perchè pur non del mondo noi siamo nel  mondo ..La Festa è sempre taborica ed è quindi un segreto...quasi clandestino ..quasi catacambale   nella paradossale logica del Signore per cui le cattedrali di Aleppo sono sante catacombe ,mentre gli eventuali sottoscala  nella nostra europa garantita ed assicurata non è detto che siano sante catacombe..

La Festa Taborica  torna -compiuto il ciclo santificante della sua Visitazione nei nostri cuori - a Dio triuno  Restitutio/restituzione / apodosi

Torna ma insieme non torna..Torna la singola festa,la singola memoria ,il singolo segmento  ma in una eterna e sempre al presente eterno  lunga scia  di feste per la Festa ..ciascuna festa è epiclesi dell'altra successiva.

La Festa  è lo Spirito Santo di Dio,il consolatore,il grande capo,in azione e in servizio permanente effettivo

E così come il 12 Aprile abbiamo dal Signore ricevuto l'icona della Sua Gloriosa Resurrezione,oggi a Lui resituiremo l'icona  nei canti,nei tropari e nell'incenso cosmico in attesa che egli ci consegni  domani/stasera al Vespro   l'icona della sua festa dell'Ascensione.nei canti,nei tropari e nell'incenso cosmico  ..

un continuo eterno presente..un continuo nostro veleggiare  fino al Maranathà Signore,vieni presto tu ora e non tardare 


domenica 17 maggio 2015

Riproporre

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Riproporre alla nostra meditazione Enciclica Patriarcale e Sinodale nella Domenica dell’Ortodossia 21 febbraio 2010)

 

Prot. N. 213

Enciclica Patriarcale e Sinodale
nella Domenica dell’Ortodossia
(21 febbraio 2010)


+ B A R T O L O M E O


PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA SIA GRAZIA E PACE
DAL NOSTRO SALVATORE E SIGNORE GESU’ CRISTO
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO



La nostra Santissima Chiesa Ortodossa festeggia oggi il suo proprio giorno e la Madre Chiesa di Costantinopoli, dal suo storico e martoriato Centro, il nostro Patriarcato Ecumenico, invia la sua benedizione, l’affetto e l’amore a tutti i suoi figli spirituali fedeli e devoti attraverso il mondo e li invita a festeggiare assieme a lei col pensiero.
 

Sia benedetto il nome del Signore! Quanti, nel corso dei secoli hanno tentato di far scomparire la Chiesa con varie persecuzioni visibili ed invisibili; quanti hanno provato a mistificarla con i loro insegnamenti eretici; quanti hanno aspirato ad imbavagliarla e a privarla della sua voce e della sua testimonianza nel mondo; tutti questi hanno fallito. Uno stuolo di Martiri, le lacrime dei Beati e le preghiere dei Santi la avvolgono spiritualmente e la proteggono ed il Paraclito, lo Spirito di Verità, la dirige in tutta la verità.

 
Con senso di dovere e di responsabilità, tra ostacoli e difficoltà, il Patriarcato Ecumenico, quale Chiesa Primaziale dell’Ortodossia, si prende cura della custodia e del rafforzamento dell’unità della Chiesa Ortodossa, affinché con una sola voce ed un sol cuore confessi la Fede Ortodossa dei nostri Padri in ogni epoca ed ai nostri giorni. Perché l’Ortodossia non è un tesoro da museo da conservare, ma un soffio di vita da trasmettere e per rinvigorire gli uomini. L’Ortodossia è sempre contemporanea, basta che la proponiamo con umiltà e la interpretiamo tenendo presente le richieste e le necessità esistenziali dell’uomo in ogni epoca e circostanza culturale.
 

Per questo scopo l’Ortodossia deve trovarsi in dialogo permanente col mondo. La Chiesa Ortodossa non teme il dialogo, poiché la verità non lo teme. Al contrario, se l’Ortodossia si chiudesse in sé stessa e non dialogasse con coloro che sono fuori di essa, non solo fallirebbe nella sua missione, ma anche si trasformerebbe da “cattolica “ e da Chiesa “attraverso l’ecumene” qual è, in un gruppo introverso e di autocompiacimento, un “ghetto” ai margini della storia.

Per questo motivo i nostri grandi Padri della Chiesa non hanno mai avuto paura del dialogo con l’ambiente spirituale della loro epoca, come anche con i filosofi pagani dei loro tempi ed in questo modo hanno influenzato e plasmato la civiltà della loro epoca e ci hanno consegnato veramente una Chiesa ecumenica.
L’Ortodossia è chiamata anche oggi a continuare questo dialogo con il mondo esterno, per dare ancora di nuovo la sua testimonianza ed il soffio vitale della sua fede. Non è possibile tuttavia che questo dialogo raggiunga il mondo esterno, se non passa prima attraverso tutti coloro che portano il nome di cristiano. Bisogna che noi cristiani conversiamo prima tra di noi e che risolviamo le nostre differenze, affinché la nostra testimonianza sia credibile verso il mondo esterno. L’impegno per l’unità dei cristiani è volontà e comandamento del Signore, il Quale prima della Sua Passione, ha pregato il Padre “affinché tutti (i suoi discepoli) siano uno, affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato” (Gv. 17,21). Non è possibile che il Signore sia angosciato per l’unità dei cristiani e che noi restiamo indifferenti. Questo rappresenterebbe un tradimento criminoso e una trasgressione del Suo comandamento.
Proprio per questi motivi, il Patriarcato Ecumenico con il parere unanime e la partecipazione di tutte le Chiese Ortodosse locali, conduce da molti decenni dialoghi teologici pan-ortodossi ufficiali con molte delle più grandi Chiese e Confessioni cristiane. Scopo di questi dialoghi è di ricercare in spirito d’amore tutto ciò che divide i cristiani, tanto in fatto di fede, quanto nella organizzazione e nella vita della Chiesa.
Purtroppo oggi, alcuni circoli i quali rivendicano per sé stessi in esclusiva il titolo di zelota e di difensori dell’Ortodossia -, polemizzano con questi dialoghi e con ogni tentativo di relazioni pacifiche e fraterne della Chiesa Ortodossa con gli altri cristiani. Come se non fossero Ortodossi tutti i Patriarchi e tutti i Sacri Sinodi delle Chiese Ortodosse, i quali concordemente hanno deciso e sostenuto questi dialoghi, - i polemici di ogni tentativo di ristabilimento della unità tra i cristiani, innalzano sé stessi al di sopra dei Sinodi Episcopali della Chiesa con pericolo di creare scismi all’interno dell’Ortodossia.
Nelle loro argomentazioni polemiche, questi critici del ristabilimento dell’unità dei cristiani, non esitano neppure a distorcere la realtà per traviare e incitare il popolo fedele. Però tacciono il fatto che i dialoghi teologici sono condotti con decisione unanime di tutte le Chiese Ortodosse e attaccano solamente il Patriarcato Ecumenico. Diffondono falsamente voci che sia imminente l’unione tra Romano-Cattolici e Ortodossi, pur sapendo che i divari che permangono nel dialogo teologico tra di loro, sono ancora molti ed i loro dibattito richiederà molto tempo, come anche che l’unità viene decisa dai Sinodi delle Chiese e non dalle Commissioni dei dialoghi. Asseriscono supponendo che il Papa soggiogherà gli Ortodossi, perché questi dialogano con i Romano-Cattolici! Condannano quanti conducono questi dialoghi, come se fossero “eretici” e “traditori” dell’Ortodossia, semplicemente e solo perché colloquiano con i Non-Ortodossi, presentando loro la ricchezza e la verità della Fede Ortodossa. Parlano senza dignità alcuna riguardo a ogni tentativo di riconciliazione tra cristiani divisi e di ristabilimento dell’unità, come se fossero la “pan-eresia dell’ecumenismo”, senza fornire alcuna prova che, durante i suoi contatti con i Non-Ortodossi, la Chiesa Ortodossa abbia abbandonato o negato i dogmi dei Concili Ecumenici e dei Padri della nostra Chiesa.

Amatissimi Fratelli e Figli nel Signore

La Chiesa Ortodossa non ha bisogno né di fanatismo né di intolleranza per auto proteggersi. Chiunque crede che l’Ortodossia ha la verità, non teme il dialogo, perché mai la verità è messa in pericolo dal dialogo. Al contrario, quando tutti oggi tentano di superare le proprie diversità attraverso il dialogo, l’Ortodossia non può procedere con intolleranza e fanatismo. Abbiate piena fiducia nella vostra Madre Chiesa. Essa ha preservato in modo inalterato nei secoli l’Ortodossia e l’ha trasmessa agli altri popoli. E anche oggi essa si sforza in condizioni difficili di conservare l’Ortodossia vitale e venerabile attraverso tutto il mondo.


Da questo Sacro Centro dell’Ortodossia, lo storico Patriarcato Ecumenico, vi abbracciamo fraternamente e benediciamo paternamente tutti voi, fratelli e figli nel Signore, pregando che portiate a termine in salute ed in santa contrizione lo stadio delle virtù e dei combattimenti spirituali della Santa e Grande Quaresima e che siate resi degni, unitamente a tutti i cristiani fedeli e Ortodossi attraverso il mondo, di venerare la Santa Passione e la gloriosa Resurrezione di Cristo Salvatore.

Domenica dell’Ortodossia 2010
+ Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore presso Dio di voi tutti



+ Costantino di Derci, + Evangelo di Pergi
+ Callinico di Listra , + Miche di Austria
+ Alessio di Atlanta, + Iosif dell’Isola dei Principi
+ Demetrio di Sebaste, + Irineo di Mirofito e Peristasi
+ Crisostomo di Mira, + Emanuele di Francia
+ Macario di Gortina e Arcadia e + Amfilochio di Nuova Zelanda