domenica 31 maggio 2015
A San Caralampo - Pentecoste -Il Mattutino
Ed anche oggi Domenica 31 Maggio della Santa ed Augusta Pentecoste nel caldo palermitano sul solito bus alle ore 8.30 incontro la signora Maria della gens slava che si dirige alla chiesa di Sant'Alessandro del Patriarcato di Mosca a Palermo
La Santa Pentecoste è festa di contagio di gioia tra i cristiani e i cristiani ortodossi per cui veramente-molto più delle altre volte-l'unità con Maria è,sul bus,ampia e totale
Alle 9.00 entro a San Caralampo e il Mattutino è da poco iniziato e i paramenti di fatto verdi del Padre Martinian (splendide proprio perchè lucenti le croci verdi sul felonion e sull'epitracheilon ) subito subito invitano a far memoria (insieme con l'icona della festa) della forza della vita nel Vangelo del Signore : Il verde significa la vita, e senza lo Spirito Santo, noi siamo spiritualmente morti.
Il Mattutino ha due momenti spirituali forti,due presenze misteriose ma vere del Signore Il canto del Vangelo compiuto dal Padre Martinian dentro il Vima e poi come dire la luce del Vangelo prende tutti noi perchè viene collocato al centro della Chiesa ed inizia la processione di tutti e di tutte per venerarlo e baciarlo
"La Parola si è fatta carne e ha posto la sua casa tra di noi"
La processione dei fratelli e delle sorelle (man mano che arrivano) parte dall'ingresso della Chiesa (insomma da Occidente ) verso il centro dove sta il Santo Vangelo,poi le sante icone dell'iconostasi e poi la consegna in preghiera dei pani dell'anafora,delle candele accese,dell'offerta votiva e dei nomi dei vivi e dei morti(e siamo così ad Oriente- Il sole sorge e ci visita) e ci sta pure il saluto fraterno al prete sciancato che è seduto vicino al Vima e che riceve da Dio il regalo di potere ricevere questa continua anafora
Il tutto in compagnia della dolce nenia,del dolce e sommesso canto del canone del Mattutino fino(ed è il secondo momento di gioia e di gioia nel Signore Dio )al canto della Dossologia che sempre di più sembra non poter essere fermato fino quasi all'urlo di preghiera e di lode finale
Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte, miluieşte-ne pe noi. (de trei ori)
Slavă Tatălui şi Fiului şi Sfîntului Duh, şi acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.
Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi.
Sfinte Dumnezeule, Sfinte tare, Sfinte fără de moarte miluieşte-ne pe noi
Il Padre Martinian con i giovani diremmo in italiano "chierichetti" con il loro sticarion e tenendo in mano le grandi candele accese e con molta serietà, va al centro della Chiesa solleva in alto il Vangelo e il caro Valentin di fatto l'ipodiacono accende il grande Lampadario centrale ...Fiat Lux ..
"Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo sin da sopra i tetti " (Vangelo di Matteo al capitolo 10 versetto 27)
Il Padre Martinian mi fa avvicinare dal mio posto ,bacio anch'io il Vangelo e la mano del giovane Parroco
"stendi la tua mano forte e potente, che è in questo tuo santo Vangelo "
Il Vangelo rientra nel Vima al centro della Santa Trapeza(la santa Tavola del Signore..icona di Cristo morto e risorto )
E' Dio tre volte santo che celebra e si manifesta a tutti noi e a tutte noi ,si manifesta attraverso l'unità dei ministeri della Chiesa e nella Chiesa,il sacerdote, il diacono,il lettore,il coro e il popolo tutto in preghiera
Il Vangelo al Centro...Dio sul suo Santo Trono nella Gerusalemme Celeste ..
E-nell'uso a San Caralampo- subito questa unità è chiara
Dumnezeule, curaţeşte pe mine păcătosul şi mă miluieşte. (de trei ori)
Non è solo del prete ma è-a voce alta e dolce della dolcezza del pentimento per le proprie cadute e perchè tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio tre volte santo -di tutto il popolo ,tutti verso Oriente,tutti verso il Signore,tutti verso la luce ed ognuno vede la spalla dell'altro e ciascuno prega per ciascuno
O Dio, purifica me peccatore e abbi misericordia di me. (tre volte)
Ed ora è tempo per il Signore che egli agisca su di noi e per noi.La Divina Liturgia ..La Divina Liturgia di Pentecoste
sabato 30 maggio 2015
Pentecoste al santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari
Discorso a Tavola oggi Sabato 30 Maggio 2015 del nostro padre igumeno Benedetto Giuseppe a noi monaci del santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari
avvertenze agli smemorati...Il cristianesimo la sequela a Cristo Teantropo ha posto se stesso come rivelazione teofanica piena 2015 anni orsono mesi 5 e giorni 05 e non in altri giorni di presunta Nuova Pentecoste della Chiesa Infatti La Pentecoste del Santo Spirito sulla Chiesa del Signore avviene 50 gg dopo il 14 di Nisan dell'anno 33 D C ed è dispensazione unica nell'Oggi Eterno senza tramonto e senza Notte di Dio Triuno
Coloro che invocano una Nuova Pentecoste sulla Chiesa (da qualsivogli direzione la invochino e in e per qualunque tenda la chiedano ) sicuramente,cari figli,non erano stati invitati alla prima ed ancora non si sono resi conto di ciò che han perduto e quindi non sanno di ciò che parlano
Quindi......
Siamo sempre al centro del vortice
delle battaglie spirituali che
non conoscono sosta e
davanti a noi ci sono sempre le
trappole e le furbizie
dell'Avversario e Separatore Anche a noi
tutti come ieri al Signore nel
deserto l'oscuro beduino proporrà
sempre la tentazione
dell'idolatria,del potere e della superbia ed
anche in altri momenti l'accidia e
lo scoramento e ci
presenterà sempre la seduzione per
una vita più facile se
abbandoniamo il discepolato di e in
Cristo
L'intercessione dei nostri santi,del nostro patrono di noi scarpari Crispino monaco e
il patrocinio continuo della Tuttasanta Madre di Dio,la
guardiania degli Angeli evitino sempre questa nostra apostasia e lo Spirito
Santo inondi la nostra vita
nello stesso modo totale con cui
l'olio della santificazuione
scendeva sulla barba ,la barba di
Aronne dal capo all'orlo della sua
veste -
Il Vostro Padre Igumeno
+Benedetto Giuseppe
Fervente Intercessore per voi presso Dio che tu hai partorito Madre di Dio più che santa salvaci
venerdì 29 maggio 2015
Senza fronzoli al santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari
Esortazione vigiliare di Pentecoste "NON AMATE IL MONDO" del nostro padre igumeno Benedetto Giuseppe a noi monaci del santo emerito monastero di San Crispino patrono dei calzolai/scarpari
"Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me" (Giovanni 12:31-32).
" Non amate il Mondo"
Santa Notte Figli miei carissimi
+Il Vostro Padre Igumeno
Benedetto Giuseppe
Fervente Intercessore per voi presso Dio che tu hai partorito Madre di Dio più che santa salvaci
mercoledì 27 maggio 2015
Ecclesia Dei/Pentecoste lo ieromonaco eremita
Evangeliario di Uta (Uta Codex)
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek – Clm. 13601, fol. 3v:
Crocifissione
,,,la Chiesa. Essa non deriva dalla volontà umana, dalla riflessione, dall’abilità dell’uomo o dalla sua capacità organizzativa, poiché se così fosse essa già da tempo si sarebbe estinta, così come passa ogni cosa umana. La Chiesa invece è il Corpo di Cristo, animato dallo Spirito Santo. Le immagini del vento e del fuoco, usate da san Luca per rappresentare la venuta dello Spirito Santo (cfr At 2,2-3), ricordano il Sinai, dove Dio si era rivelato al popolo di Israele e gli aveva concesso la sua alleanza; “il monte Sinai era tutto fumante – si legge nel Libro dell’Esodo –, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco” (19,18). Infatti Israele festeggiò il cinquantesimo giorno dopo Pasqua, dopo la commemorazione della fuga dall’Egitto, come la festa del Sinai, la festa del Patto. Quando san Luca parla di lingue di fuoco per rappresentare lo Spirito Santo, viene richiamato quell’antico Patto, stabilito sulla base della Legge ricevuta da Israele sul Sinai. Così l’evento della Pentecoste viene rappresentato come un nuovo Sinai, come il dono di un nuovo Patto in cui l’alleanza con Israele è estesa a tutti i popoli della Terra, in cui cadono tutti gli steccati della vecchia Legge e appare il suo cuore più santo e immutabile, cioè l’amore, che proprio lo Spirito Santo comunica e diffonde, l’amore che abbraccia ogni cosa. Allo stesso tempo la Legge si dilata, si apre, pur diventando più semplice: è il Nuovo Patto, che lo Spirito “scrive” nei cuori di quanti credono in Cristo. L’estensione del Patto a tutti i popoli della Terra è rappresentata da san Luca attraverso un elenco di popolazioni considerevole per quell’epoca (cfr At 2,9-11).
la Chiesa è cattolica fin dal primo momento, che la sua universalità non è il frutto dell’inclusione successiva di diverse comunità. Fin dal primo istante, infatti, lo Spirito Santo l’ha creata come la Chiesa di tutti i popoli; essa abbraccia il mondo intero, supera tutte le frontiere di razza, classe, nazione; abbatte tutte le barriere e unisce gli uomini nella professione del Dio uno e trino. Fin dall’inizio la Chiesa è una, cattolica e apostolica: questa è la sua vera natura e come tale deve essere riconosciuta. Essa è santa, non grazie alla capacità dei suoi membri, ma perché Dio stesso, con il suo Spirito, la crea, la purifica e la santifica sempre.
Evangeliario di Uta (Uta Codex)
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek – Clm. 13601, fol. 3v:
Crocifissione Simbolica
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek – Clm. 13601, fol. 3v:
Crocifissione Simbolica
La Crocifissione, che figura sulla pagina opposta, ha
un contenuto ancor più complesso: vuol descrivere la vittoria di Cristo
sulla morte. Gesù crocifisso – che la stola designa quale prete –
appare circondato da personaggi allegorici, tra i quali Vita e Mors, Ecclesia e Synagoga.
Nello sfondo compaiono tavole che stabiliscono un parallelo tra le
quattro tappe della Redenzione e i quattro concetti fondamentali della
geometria e della musica: il punto, la linea, la superficie e il volume
da un lato, il suono e l’intervallo, Sistema e Concentus,
dall’altro. Tutto questo si può riallacciare all’opera del monaco
Hartwic, di S. Emmerano, che aveva studiato a Chartres sotto la guida
del celebre vescovo Fulberto (1006/1007-1028), la cui scuola era uno dei
grandi centri del tempo per gli studi delle sette Artes liberales.
L’Evangeliario di Uta segna la piena maturità
dell’arte ottoniana di Ratisbona. Nelle elaborate concezioni delle
cornici, nelle pagine decorative e nelle parti ornamentali si ritrovano
ancora l’influenza e la sopravvivenza delle forme del Codex Aureus, mentre le rappresentazioni delle figure umane testimoniano della coerente volontà di raggiungere uno stile proprio.
martedì 26 maggio 2015
L'eternità dell'Avverbio Oggi
Oggi Cristo è stato annunciato Oggi Cristo è nato Oggi ha stupito i sacerdoti nel tempio
Oggi è stato battezzato Oggi è stato tentato Oggi chiama Andrea e Pietro e i dodici
Oggi è stato a Cana di Galilea Oggi cammina per le strade di Giudea,Samaria e Galilea delle genti
Oggi opera guarigioni Oggi si è trasfigurato
Oggi è entrato a Gerusalemme Oggi ha lavato i piedi dei discepoli Oggi ha celebrato la Santa Cena
Oggi è stato tradito Oggi è stato consegnato Oggi è stato crocifisso
Oggi ha affidato la Madre Sua a Giovanni Oggi è risorto Oggi è apparso alla Maddalena
Oggi è asceso al cielo
Oggi è la Pentecoste...Oggi Cristo tornerà
L'avverbio non più di tempo ma di assoluta eterna contemporaneità...
Siamo già il popolo santo -e lo dico dei cristiani tutti- dell'Oltre e dell'Altrove .
domenica 24 maggio 2015
A San Caralampo i Padri del Concilio e i piccoli della parrocchia
Domenica di maggio di buona primavera a palermo dopo lo scirocco del 10 e il temporale del 17
Alle 9.15 appena arrivato alla fermata ecco il noto bus che mi trasporterà da casa mia alla Chiesa di San Caralampo per cui la stampella/bastone in fondo la domenica mi serve solo perchè fa parte del personaggio e per salire e scendere dal bus e per ogni possibile ma rara evenienza
Sul bus trovo la sorella Maria ucraina che si sta recando alla Chiesa Russa di Sant'Alessandro e viene non da palermo città ma da Carini e il bus la lascia almeno3/4 Km prima della chiesa .
Maria mi chiede subito la benedizione e l'annuncio a lei segnandola sul capo,una signora che si trova vicino Maria si segna da cattolica e una coppia di giovani fidanzatini resta stralunata
Arrivo a San Caralampo (per qualche metro il bastone serve...) Mentre la nenia del coro per il canone del Mattutino alle luci delle candele riempie di delicatezza tutta la chiesa il giovane parroco ha iniziato a presiedere le celebrazioni iniziali di un Santo Battesimo..oggi diventa cristica e cristiana la piccola Maria..Nella nenia del coro il giovane parroco -che si è posto ad Occidente dove il sole tramonta con apostolica forza e delicatezza scaccia da Maria e da tutti noi presenti le trappole e gli inganni dell'avversario e poi volgendosi tutti ad Oriente dove il sole sorge dove la luce è taborica per la prima volta in questa domenica -domenica dei santi padri del primo concilio di Nicea-risuona forte e chiaro la professione di fede,il Credo niceno-costantinopolitano(alla Divina Liturgia risuonerà in forza e letizia altre due volte in rumeno prima e in italiano dopo )
Cred întru Unul Dumnezeu, Tatăl atotţiitorul, Făcătorul cerului şi al pămîntului, văzutelor tuturor şi nevăzutelor. Şi întru unul Domn Iisus Hristos, Fiul lui Dumnezeu, Unul-Născut, Care din Tatăl S-a născut mai înainte de toţi vecii: Lumină din Lumină, Dumnezeu adevărat din Dumnezeu adevărat, născut iar nu făcut, Cel de o fiinţă cu Tatăl, prin Care toate s-au făcut. Care, pentru noi oamenii şi pentru a noastră mîntuire, s-a pogorît din ceruri şi s-a întrupat de la Duhul Sfînt şi din Maria Fecioara şi s-a făcut om. Şi s-a răstignit pentru noi în zilele lui Pilat din Pont şi a pătimit şi s-a îngropat. Şi a înviat a treia zi, după Scripturi. Şi s-a înălţat la ceruri şi şade de-a dreapta Tatălui. Şi iarăşi va să vină cu slavă să judece viii şi morţii, a cărui Împărăţie nu va avea sfărşit. Şi întru Duhul Sfînt, Domnul de viaţă Făcătorul, care din Tatăl purcede, Cel ce împreună cu Tatăl şi cu Fiul este închinat şi slăvit, care a grăit prin prooroci. Întru una, sfîntă, sobornicească şi apostolească Biserică. Mărturisesc un botez spre iertarea păcatelor. Aştept învierea morţilor; Şi viaţa veacului ce va să fie. Amin.
Tanti bambini oggi come spesso è a San Caralampo I Santi Padri del primo concilio di Nicea con i bambini,i ragazzini,le ragazzine e le bambine di San Caralampo ed essi/esse con i Santi Padri
Mi colloco e mi pongo nello spazio con il popolo che dal 19 Gennaio,data dell'emeritazione ,il giovane parroco ha fraternamente assegnato al prete sciancato anziano e comincia quel servizio di ministero di aiuto e di supporto che il Signore nella sua letizia e nella sua benevola pietà(stavolta pietà ben di più di misericordia)ha voluto e mi ha chiesto nonostante tutto,nonostante me stesso e compreso me stesso
Si snoda ed inizia subito la lunga processione(non finisce mai..quasi per l'intera celebrazione) delle candele accese,dei bigliettini e delle piccole prosfore offerte per precise intenzioni di preghiera,intenzioni che certamente sono private e personali ma sono nella Chiesa del Cristo in Dio triuno e quindi sono cosmiche
E la totalità è chiara: aperte da una candela per tutti i viventi e segnate,al solito,da una candela per tutti coloro i quali/le quali sono morti senza luce
In tutti i bigliettini è presente il parroco,la sua sposa,la sua famiglia..Senso di chiesa... Si prega per i propri pastori
Mi commuovo personalmente perchè in diversi bigliettini mi trovo indicato e citato "per la salute"
Ma oggi gli antichi Padri di Nicea I vivono nei ragazzini e nelle ragazzine,nei piccoli e nelle piccole...Lungo questa processione di candele e bigliettini,alcuni bigliettini mi vengono presentati da piccoli e da piccole e da qualche ragazzino/ragazzina.Per i piccoli e le piccole la mamma dice il loro nome ed essi mi consegnano il bigliettino e la mamma fa sul loro viso il segno della croce ,fa abbassare loro la testa per essere benedetti dal prete I ragazzini e le ragazzine ,con serietà si segnano,consegnano candele e bigliettini e ricevono la benedizione
Insomma il Primo concilio di Nicea a San Caralampo ? Dalla bocca dei bambini e dei lattanti risuona la tua gloria Signore
Maria viene immersa e battezzata e poi cresimata e sarà la prima di una lunga fila di piccoli e di piccole,di ragazzini e ragazzine a ricevere i Santi Misteri del Risorto
Il popolo di Dio è sempre giovane Il popolo di Dio non ha età
Una Signora,probabilmente mia coetanea, davanti all'icona della Madre di Dio si segna a metania quasi completa e lievemente con la mano disegna quasi un cerchio sul pavimento,per terra
Un'intuizione ,una doppia intuizione ..E' San Paolo..ogni ginocchio in cielo,in terra e sottoterra si pieghi e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a lode e gloria di Dio Padre e lo proclami nello Spirito.. Quel toccare lievemente la terra è come l'icona di Pentecoste..liberare il Re del mondo dalla prigione per la serie..Non ti preoccupare Re il Terapeuta Signore e Liberatore sta arrivando
Una seconda signora quasi trascina il marito a segnarsi devotamente davanti all'icona della Madre di Dio (siamo tutti tifosi della Madre di Dio ) e quasi con comando da carabiniere gli indica pure di baciar l'icona.. Il marito obbedisce ..grande e grosso per come egli è..zitto zitto obbedisce ...
Prima della Santa Distribuzione dei Santi Misteri due sorelle della parrocchie preparano un piccolo tavolo per collocarvi sopra cioccolattini,merendine,dolcetti e qualche banana ..L'avevo visto sempre ma stavolta mi incuriosisco e sto a guardare alzato con il bastone..
AD ogni piccolo,piccola,ragazzino e ragazzina che ha ricevuto i Santi Misteri viene donato il dolcetto,la merendina,la banana..
Capisco subito e sorrido con me facendo -non visto- l'occholino alla Madre di Dio. ma certo...anche i ragazzini e le ragazzine hanno doverosamente fatto il loro bravo digiuno dei canoni e della chiesa per ricevere i Misteri..Ricevuti i Misteri,il digiuno è finito
Avevo fatto l'occhiolino alla Madre di Dio ..potevo non essere spiazzato ? Certo che no..Una delle sorelle si volge verso di me e mi consegna due barrette di cioccolatto ..e mi dice "Anche lei è un bambino Padre Giovanni..."
L'Assemblea santa, la stirpe sacerdotale,la gente regale,il popolo di Dio è sempre giovane..
sabato 23 maggio 2015
sulle rive del Mare finisce la nostra compagnia nella Terra di Mezzo
Ebbene, cari amici, qui sulle rive del Mare finisce la nostra compagnia nella Terra di Mezzo. Andate in pace! Non dirò: Non piangete – perché non tutte le lacrime sono un male” (J.R.R.Tolkien)
Se ti accusassero di essere cristiano, troverebbero delle prove contro di te?" (Dietrich Bonhoeffer)
Per compiere la sua missione, essa (la Chiesa) prenderà continuamente le distanze dal suo ambiente, deve, per così dire, essere “demondanizzata”.(Benedetto XVI )
"La resurrezione dei morti è quanto di più difforme si possa immaginare dall’esperienza comune e dalle ragionevoli aspettative umane. Eppure il Simbolo degli Apostoli afferma la “resurrezione della carne” per “la vita eterna”, e il Credo di Nicea-Costantinopoli afferma la “resurrezione dei morti” per “la vita del mondo che verrà”. Se ci si limitasse a parlare di resurrezione dei morti per la vita eterna, forse sarebbe ancora possibile dare un’interpretazione metaforica di questa verità. Ma dalle formule usate nei due venerandi testi della Chiesa antica risalta l’affermazione che sarà la carne a risuscitare per vivere nel mondo che verrà. E su questo non sono ammesse interpretazioni metaforiche: questa è la promessa di Cristo, il cuore di quell’annuncio cristiano che noi troppo spesso tendiamo a dimenticare, fingendo di non vedere ciò che la Scritture stesse dicono chiaramente
Invocare la Parousia cosa altro noi possiamo fare ?!(Sergio Quinzio )
Sergio Quinzio Mysterium iniquitatis, Adelphi, Milano 1995, p.101
Si sente comunemente parlare di mito biblico, e persino di mito cristico; ma questo significa non percepire la lontananza e la drammatica opposizione fra il mito che è protologico, e la fede, che è invece escatologica, e quindi rivolta al futuro e non al passato
Parlo con lo Zeitgeist, ci discuto, lo osservo: ma non lo sposo, come ammoniva Kierkegaard.
Dall' Enciclica Patriarcale e Sinodale nella Domenica dell’Ortodossia 21 febbraio 2010)
Amatissimi Fratelli e Figli nel Signore
La
Chiesa Ortodossa non ha bisogno né di fanatismo né di intolleranza per
auto proteggersi. Chiunque crede che l’Ortodossia ha la verità, non teme
il dialogo, perché mai la verità è messa in pericolo dal dialogo. Al
contrario, quando tutti oggi tentano di superare le proprie diversità
attraverso il dialogo, l’Ortodossia non può procedere con intolleranza e
fanatismo. Abbiate piena fiducia nella vostra Madre Chiesa. Essa ha
preservato in modo inalterato nei secoli l’Ortodossia e l’ha trasmessa
agli altri popoli. E anche oggi essa si sforza in condizioni difficili
di conservare l’Ortodossia vitale e venerabile attraverso tutto il
mondo.
Cito me stesso ..ci può stare
So bene che la radicalità evangelica dell'aut...aut è nel mio vissuto di per sè progettuale ..ma è coniugata al futuro probabilmente spero almeno un istante prima della Parousia del Risorto... Spero anche (ma devo dire con un minimo di contezza) di non essere cittadino dell'et...et ....Chiedo al Teantropo che egli si accontenti del mio sforzo ultimativo possibile ...un modesto vel....vel...
venerdì 22 maggio 2015
per un immediato commento all'Inno Cherubico
per una lettura serissima e congrua dell'inno kerubikon di ogni Divina Liturgia...
commento totale di ieri ,di oggi,di domani fino alla parousia del Risorto
...oggi 23 maggio
Commemorazione
dei santi martiri, che in Cappadocia, durante la
persecuzione
dell’imperatore Massimiano, morirono con le gambe
spezzate.
********
periodo, appesi per i piedi e con il capo rivolto in giù, furono
soffocati dal fumo e arsi vivi
******
Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità
vivificante
cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogni mondana
preoccupazione, affinché possiamo accogliere
il Re dell'universo,
scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Alliluia,
alliluia,
alliluia.
mercoledì 20 maggio 2015
L'Ascensione e i magnifici tempi supplementari della Parousia
il
Signore Gesù Cristo è asceso ai cieli e si è assiso alla destra del
Padre nel mistero di Dio tre volte santo e dai cieli egli invia sulla
sua Chiesa, sul popolo di uomini e donne che lo confessa e lo proclama
sin da sopra i tetti come Teantropo e Salvatore il Santo Soirito ,il
Paraclito,l’Avvocato il Consolatore e – mentre sempre con continua
invocazione ,l’invocazione del salmo 69- urliamo al Signore il dono
vero,concreto,definitivo della sua Parousia ,della sua seconda venuta
quando egli sconfiggerà il tiranno, il principe di questo mondo e in
ultimo debellerà (in ultimo in questi magnifici tempi supplementari
della Parousia) l’ultimo nemico che è la morte e tutto consegnerà al
Padre affinchè ogni ginocchio in cielo,in terra e sotto terra si pieghi e
ogni lingua cosmicamente proclami che Gesù Cristo è il Signore e lo
proclami per iniziativa e per monizione del Santo Spirito a gloria di
Dio Padre e lo proclami in Sion la Santa.
.... mentre tuttavia noi sappiamo che siamo dentro la conca della lotta, esposti –e spesso
complici- ai colpi e alle perfidie del principe di questo mondo per ogni
sua finissima astuzia e per ogni elegante fascinazione e per ogni sua
possibile proposta(e come ben sappiamo molte sue proposte sono nobili
spinte ad impegni nobili ..eh si…non ogni angelo è angelo di luce… e
sappiamo molto bene quanto insigne teologo è e quanto lo sia il principe
di questo mondo,il separatore,il menzognero,il nostro Accusatore primo)
Siamo
sempre nel momento dell'imbuto e dobbiamo
essere sempre pronti e vigilanti…sentinelle di noi stessi e della nostra
ecclesialità ..Non possiamo permetterci nessuna pausa…nessuna
distrazione per quanto legittima e per quanto nobile e comprensibile
Siamo nella dinamica del già e del non ancora ma siamo agli
ultimi giorni …Si avanza il Re della Gloria e il resto allora è
assolutamente supefluo se non perfino inessenziale e se vuol essere
essenziale(quand’anche fosse nobile) ebbene diventa idolatria
Siamo
oggi convocati nell’oggi dell’ascensione e nel domani della Pentecoste
–l’ascensione come epiclesi della Pentecoste- a non essere la Chiesa di
Laodicea ..o meglio a sentire noi della Laodicea di oggi-in ogni nostra
tenda cristiana- l’appello alla nostra conversione e al nostro
ravvedimento
Al momento cosa proporgli -con verecondia e pudore - se non che almeno ci dia la consolazione di poterci liberare della e dalla logica dell'et..et...e che al momento si accontenti del nostro modesto vel...vel...e che alla fine nei famosi tempi supplementari(che saranno giocati in un campo fangoso ,scivoloso e viscido) sia Lui a scrivere per noi il nostro liberatorio
aut..aut ?
Ap 3, 14-22
[14]
All’Angelo della Chiesa di Laodicea scrivi: Così parla l’Amen, il
Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio"
[15] Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo.
[16] Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.
[17]
Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulle". ma
non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero cieco e nudo.
[18]
Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare
ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e
collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista.
[19] Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.
[20]
Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre
la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
[21]
Il vincitore lo farò sedere presso di me sul mio trono, come io ho
vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono.
[22] Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
martedì 19 maggio 2015
Restituir la Festa -La Festa è lo Spirito Santo di Dio,il consolatore,il grande capo,in azione e in servizio permanente effettivo
Nell'oltre e nell'Altrove della sequela al Cristo Risorto,nella consapevolezza certa che ogni Celebrazione, ogni Divina Liturgia è sempre la medesima di sempre Divina Liturgia non da noi celebrata ma celebrata nel e con il suo popolo dal Signore Sovrano Terapeuta e Pontefice che sta nell'oggi eterno in mezzo alla sua gente, assemblea santa ,nazione santa,stirpe sacerdotale, popolo di Dio, sinodia di re,profeti e sacerdoti ......ciascuna Festa non è mai da noi disegnata ,non è mai da noi strutturata,non è mai da noi costruita, non è mai da noi proposta ..Ciascuna Festa è da noi ricevuta,è a noi consegnata . Ciascuna Festa è tra-dizione/tradizione ,traditio/consegna/paradosis ..Noi la prendiamo come dono di Dio tri uno e tre volte santo che della Festa è sempre il Sovrano,che della Festa ha demanio non negozaibile neppure per usucapione ..Dio tri uno non è un avvocato e non è neppure un direttore amministrativo di liceo classico ..E se è Sovrano mica è un banale dirigente...
Dio tre volte santo proprio regalandoci la Festa ci porta al cuore del cosmo,delle galassie di ieri ,di oggi e di domani,delle quali egli è il cuore pulsante,l'alfa e l'omega ,fons et culmen
La Festa è caparra della Parousia,santifica il tempo trasformandolo eucaristicamente in Tempo , rende sicura la vocazione alla Theosis
La Festa non è nostra...Non è nella disponibilità della nostra proprietà...Non ci appartiene e non ci appartiene perchè pur non del mondo noi siamo nel mondo ..La Festa è sempre taborica ed è quindi un segreto...quasi clandestino ..quasi catacambale nella paradossale logica del Signore per cui le cattedrali di Aleppo sono sante catacombe ,mentre gli eventuali sottoscala nella nostra europa garantita ed assicurata non è detto che siano sante catacombe..
La Festa Taborica torna -compiuto il ciclo santificante della sua Visitazione nei nostri cuori - a Dio triuno Restitutio/restituzione / apodosi
Torna ma insieme non torna..Torna la singola festa,la singola memoria ,il singolo segmento ma in una eterna e sempre al presente eterno lunga scia di feste per la Festa ..ciascuna festa è epiclesi dell'altra successiva.
La Festa è lo Spirito Santo di Dio,il consolatore,il grande capo,in azione e in servizio permanente effettivo
E così come il 12 Aprile abbiamo dal Signore ricevuto l'icona della Sua Gloriosa Resurrezione,oggi a Lui resituiremo l'icona nei canti,nei tropari e nell'incenso cosmico in attesa che egli ci consegni domani/stasera al Vespro l'icona della sua festa dell'Ascensione.nei canti,nei tropari e nell'incenso cosmico ..
un continuo eterno presente..un continuo nostro veleggiare fino al Maranathà Signore,vieni presto tu ora e non tardare
domenica 17 maggio 2015
Riproporre
Riproporre alla nostra meditazione Enciclica Patriarcale e Sinodale nella Domenica dell’Ortodossia 21 febbraio 2010)
Prot. N. 213
Enciclica Patriarcale e Sinodale
nella Domenica dell’Ortodossia
(21 febbraio 2010)
+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA SIA GRAZIA E PACE
DAL NOSTRO SALVATORE E SIGNORE GESU’ CRISTO
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO
La
nostra Santissima Chiesa Ortodossa festeggia oggi il suo proprio giorno
e la Madre Chiesa di Costantinopoli, dal suo storico e martoriato
Centro, il nostro Patriarcato Ecumenico, invia la sua benedizione,
l’affetto e l’amore a tutti i suoi figli spirituali fedeli e devoti
attraverso il mondo e li invita a festeggiare assieme a lei col
pensiero.
Sia benedetto il nome del Signore! Quanti, nel corso dei secoli hanno tentato di far scomparire la Chiesa con varie persecuzioni visibili ed invisibili; quanti hanno provato a mistificarla con i loro insegnamenti eretici; quanti hanno aspirato ad imbavagliarla e a privarla della sua voce e della sua testimonianza nel mondo; tutti questi hanno fallito. Uno stuolo di Martiri, le lacrime dei Beati e le preghiere dei Santi la avvolgono spiritualmente e la proteggono ed il Paraclito, lo Spirito di Verità, la dirige in tutta la verità.
Con
senso di dovere e di responsabilità, tra ostacoli e difficoltà, il
Patriarcato Ecumenico, quale Chiesa Primaziale dell’Ortodossia, si
prende cura della custodia e del rafforzamento dell’unità della Chiesa
Ortodossa, affinché con una sola voce ed un sol cuore confessi la Fede
Ortodossa dei nostri Padri in ogni epoca ed ai nostri giorni. Perché
l’Ortodossia non è un tesoro da museo da conservare, ma un soffio di
vita da trasmettere e per rinvigorire gli uomini. L’Ortodossia è sempre
contemporanea, basta che la proponiamo con umiltà e la interpretiamo
tenendo presente le richieste e le necessità esistenziali dell’uomo in
ogni epoca e circostanza culturale.
Per questo scopo l’Ortodossia deve trovarsi in dialogo permanente col mondo. La Chiesa Ortodossa non teme il dialogo, poiché la verità non lo teme. Al contrario, se l’Ortodossia si chiudesse in sé stessa e non dialogasse con coloro che sono fuori di essa, non solo fallirebbe nella sua missione, ma anche si trasformerebbe da “cattolica “ e da Chiesa “attraverso l’ecumene” qual è, in un gruppo introverso e di autocompiacimento, un “ghetto” ai margini della storia. .
Per questo motivo i nostri grandi Padri della
Chiesa non hanno mai avuto paura del dialogo con l’ambiente spirituale
della loro epoca, come anche con i filosofi pagani dei loro tempi ed in
questo modo hanno influenzato e plasmato la civiltà della loro epoca e
ci hanno consegnato veramente una Chiesa ecumenica.
L’Ortodossia è
chiamata anche oggi a continuare questo dialogo con il mondo esterno,
per dare ancora di nuovo la sua testimonianza ed il soffio vitale della
sua fede. Non è possibile tuttavia che questo dialogo raggiunga il mondo
esterno, se non passa prima attraverso tutti coloro che portano il nome
di cristiano. Bisogna che noi cristiani conversiamo prima tra di noi e
che risolviamo le nostre differenze, affinché la nostra testimonianza
sia credibile verso il mondo esterno. L’impegno per l’unità dei
cristiani è volontà e comandamento del Signore, il Quale prima della Sua
Passione, ha pregato il Padre “affinché tutti (i suoi discepoli) siano
uno, affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato” (Gv. 17,21). Non è
possibile che il Signore sia angosciato per l’unità dei cristiani e che
noi restiamo indifferenti. Questo rappresenterebbe un tradimento
criminoso e una trasgressione del Suo comandamento.
Proprio per
questi motivi, il Patriarcato Ecumenico con il parere unanime e la
partecipazione di tutte le Chiese Ortodosse locali, conduce da molti
decenni dialoghi teologici pan-ortodossi ufficiali con molte delle più
grandi Chiese e Confessioni cristiane. Scopo di questi dialoghi è di
ricercare in spirito d’amore tutto ciò che divide i cristiani, tanto in
fatto di fede, quanto nella organizzazione e nella vita della Chiesa.
Purtroppo
oggi, alcuni circoli i quali rivendicano per sé stessi in esclusiva il
titolo di zelota e di difensori dell’Ortodossia -, polemizzano con
questi dialoghi e con ogni tentativo di relazioni pacifiche e fraterne
della Chiesa Ortodossa con gli altri cristiani. Come se non fossero
Ortodossi tutti i Patriarchi e tutti i Sacri Sinodi delle Chiese
Ortodosse, i quali concordemente hanno deciso e sostenuto questi
dialoghi, - i polemici di ogni tentativo di ristabilimento della unità
tra i cristiani, innalzano sé stessi al di sopra dei Sinodi Episcopali
della Chiesa con pericolo di creare scismi all’interno dell’Ortodossia.
Nelle
loro argomentazioni polemiche, questi critici del ristabilimento
dell’unità dei cristiani, non esitano neppure a distorcere la realtà per
traviare e incitare il popolo fedele. Però tacciono il fatto che i
dialoghi teologici sono condotti con decisione unanime di tutte le
Chiese Ortodosse e attaccano solamente il Patriarcato Ecumenico.
Diffondono falsamente voci che sia imminente l’unione tra
Romano-Cattolici e Ortodossi, pur sapendo che i divari che permangono
nel dialogo teologico tra di loro, sono ancora molti ed i loro dibattito
richiederà molto tempo, come anche che l’unità viene decisa dai Sinodi
delle Chiese e non dalle Commissioni dei dialoghi. Asseriscono
supponendo che il Papa soggiogherà gli Ortodossi, perché questi
dialogano con i Romano-Cattolici! Condannano quanti conducono questi
dialoghi, come se fossero “eretici” e “traditori” dell’Ortodossia,
semplicemente e solo perché colloquiano con i Non-Ortodossi, presentando
loro la ricchezza e la verità della Fede Ortodossa. Parlano senza
dignità alcuna riguardo a ogni tentativo di riconciliazione tra
cristiani divisi e di ristabilimento dell’unità, come se fossero la
“pan-eresia dell’ecumenismo”, senza fornire alcuna prova che, durante i
suoi contatti con i Non-Ortodossi, la Chiesa Ortodossa abbia abbandonato
o negato i dogmi dei Concili Ecumenici e dei Padri della nostra Chiesa.
Amatissimi Fratelli e Figli nel Signore
La
Chiesa Ortodossa non ha bisogno né di fanatismo né di intolleranza per
auto proteggersi. Chiunque crede che l’Ortodossia ha la verità, non teme
il dialogo, perché mai la verità è messa in pericolo dal dialogo. Al
contrario, quando tutti oggi tentano di superare le proprie diversità
attraverso il dialogo, l’Ortodossia non può procedere con intolleranza e
fanatismo. Abbiate piena fiducia nella vostra Madre Chiesa. Essa ha
preservato in modo inalterato nei secoli l’Ortodossia e l’ha trasmessa
agli altri popoli. E anche oggi essa si sforza in condizioni difficili
di conservare l’Ortodossia vitale e venerabile attraverso tutto il
mondo.
Da questo Sacro Centro dell’Ortodossia, lo storico
Patriarcato Ecumenico, vi abbracciamo fraternamente e benediciamo
paternamente tutti voi, fratelli e figli nel Signore, pregando che
portiate a termine in salute ed in santa contrizione lo stadio delle
virtù e dei combattimenti spirituali della Santa e Grande Quaresima e
che siate resi degni, unitamente a tutti i cristiani fedeli e Ortodossi
attraverso il mondo, di venerare la Santa Passione e la gloriosa
Resurrezione di Cristo Salvatore.
Domenica dell’Ortodossia 2010
+ Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore presso Dio di voi tutti
+ Costantino di Derci, + Evangelo di Pergi
+ Callinico di Listra , + Miche di Austria
+ Alessio di Atlanta, + Iosif dell’Isola dei Principi
+ Demetrio di Sebaste, + Irineo di Mirofito e Peristasi
+ Crisostomo di Mira, + Emanuele di Francia
+ Macario di Gortina e Arcadia e + Amfilochio di Nuova Zelanda
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