domenica 17 maggio 2015

Riproporre

http://www.calabriaortodossa.it/joomla/images/liturgia_1.jpg

Riproporre alla nostra meditazione Enciclica Patriarcale e Sinodale nella Domenica dell’Ortodossia 21 febbraio 2010)

 

Prot. N. 213

Enciclica Patriarcale e Sinodale
nella Domenica dell’Ortodossia
(21 febbraio 2010)


+ B A R T O L O M E O


PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA SIA GRAZIA E PACE
DAL NOSTRO SALVATORE E SIGNORE GESU’ CRISTO
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO



La nostra Santissima Chiesa Ortodossa festeggia oggi il suo proprio giorno e la Madre Chiesa di Costantinopoli, dal suo storico e martoriato Centro, il nostro Patriarcato Ecumenico, invia la sua benedizione, l’affetto e l’amore a tutti i suoi figli spirituali fedeli e devoti attraverso il mondo e li invita a festeggiare assieme a lei col pensiero.
 

Sia benedetto il nome del Signore! Quanti, nel corso dei secoli hanno tentato di far scomparire la Chiesa con varie persecuzioni visibili ed invisibili; quanti hanno provato a mistificarla con i loro insegnamenti eretici; quanti hanno aspirato ad imbavagliarla e a privarla della sua voce e della sua testimonianza nel mondo; tutti questi hanno fallito. Uno stuolo di Martiri, le lacrime dei Beati e le preghiere dei Santi la avvolgono spiritualmente e la proteggono ed il Paraclito, lo Spirito di Verità, la dirige in tutta la verità.

 
Con senso di dovere e di responsabilità, tra ostacoli e difficoltà, il Patriarcato Ecumenico, quale Chiesa Primaziale dell’Ortodossia, si prende cura della custodia e del rafforzamento dell’unità della Chiesa Ortodossa, affinché con una sola voce ed un sol cuore confessi la Fede Ortodossa dei nostri Padri in ogni epoca ed ai nostri giorni. Perché l’Ortodossia non è un tesoro da museo da conservare, ma un soffio di vita da trasmettere e per rinvigorire gli uomini. L’Ortodossia è sempre contemporanea, basta che la proponiamo con umiltà e la interpretiamo tenendo presente le richieste e le necessità esistenziali dell’uomo in ogni epoca e circostanza culturale.
 

Per questo scopo l’Ortodossia deve trovarsi in dialogo permanente col mondo. La Chiesa Ortodossa non teme il dialogo, poiché la verità non lo teme. Al contrario, se l’Ortodossia si chiudesse in sé stessa e non dialogasse con coloro che sono fuori di essa, non solo fallirebbe nella sua missione, ma anche si trasformerebbe da “cattolica “ e da Chiesa “attraverso l’ecumene” qual è, in un gruppo introverso e di autocompiacimento, un “ghetto” ai margini della storia.

Per questo motivo i nostri grandi Padri della Chiesa non hanno mai avuto paura del dialogo con l’ambiente spirituale della loro epoca, come anche con i filosofi pagani dei loro tempi ed in questo modo hanno influenzato e plasmato la civiltà della loro epoca e ci hanno consegnato veramente una Chiesa ecumenica.
L’Ortodossia è chiamata anche oggi a continuare questo dialogo con il mondo esterno, per dare ancora di nuovo la sua testimonianza ed il soffio vitale della sua fede. Non è possibile tuttavia che questo dialogo raggiunga il mondo esterno, se non passa prima attraverso tutti coloro che portano il nome di cristiano. Bisogna che noi cristiani conversiamo prima tra di noi e che risolviamo le nostre differenze, affinché la nostra testimonianza sia credibile verso il mondo esterno. L’impegno per l’unità dei cristiani è volontà e comandamento del Signore, il Quale prima della Sua Passione, ha pregato il Padre “affinché tutti (i suoi discepoli) siano uno, affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato” (Gv. 17,21). Non è possibile che il Signore sia angosciato per l’unità dei cristiani e che noi restiamo indifferenti. Questo rappresenterebbe un tradimento criminoso e una trasgressione del Suo comandamento.
Proprio per questi motivi, il Patriarcato Ecumenico con il parere unanime e la partecipazione di tutte le Chiese Ortodosse locali, conduce da molti decenni dialoghi teologici pan-ortodossi ufficiali con molte delle più grandi Chiese e Confessioni cristiane. Scopo di questi dialoghi è di ricercare in spirito d’amore tutto ciò che divide i cristiani, tanto in fatto di fede, quanto nella organizzazione e nella vita della Chiesa.
Purtroppo oggi, alcuni circoli i quali rivendicano per sé stessi in esclusiva il titolo di zelota e di difensori dell’Ortodossia -, polemizzano con questi dialoghi e con ogni tentativo di relazioni pacifiche e fraterne della Chiesa Ortodossa con gli altri cristiani. Come se non fossero Ortodossi tutti i Patriarchi e tutti i Sacri Sinodi delle Chiese Ortodosse, i quali concordemente hanno deciso e sostenuto questi dialoghi, - i polemici di ogni tentativo di ristabilimento della unità tra i cristiani, innalzano sé stessi al di sopra dei Sinodi Episcopali della Chiesa con pericolo di creare scismi all’interno dell’Ortodossia.
Nelle loro argomentazioni polemiche, questi critici del ristabilimento dell’unità dei cristiani, non esitano neppure a distorcere la realtà per traviare e incitare il popolo fedele. Però tacciono il fatto che i dialoghi teologici sono condotti con decisione unanime di tutte le Chiese Ortodosse e attaccano solamente il Patriarcato Ecumenico. Diffondono falsamente voci che sia imminente l’unione tra Romano-Cattolici e Ortodossi, pur sapendo che i divari che permangono nel dialogo teologico tra di loro, sono ancora molti ed i loro dibattito richiederà molto tempo, come anche che l’unità viene decisa dai Sinodi delle Chiese e non dalle Commissioni dei dialoghi. Asseriscono supponendo che il Papa soggiogherà gli Ortodossi, perché questi dialogano con i Romano-Cattolici! Condannano quanti conducono questi dialoghi, come se fossero “eretici” e “traditori” dell’Ortodossia, semplicemente e solo perché colloquiano con i Non-Ortodossi, presentando loro la ricchezza e la verità della Fede Ortodossa. Parlano senza dignità alcuna riguardo a ogni tentativo di riconciliazione tra cristiani divisi e di ristabilimento dell’unità, come se fossero la “pan-eresia dell’ecumenismo”, senza fornire alcuna prova che, durante i suoi contatti con i Non-Ortodossi, la Chiesa Ortodossa abbia abbandonato o negato i dogmi dei Concili Ecumenici e dei Padri della nostra Chiesa.

Amatissimi Fratelli e Figli nel Signore

La Chiesa Ortodossa non ha bisogno né di fanatismo né di intolleranza per auto proteggersi. Chiunque crede che l’Ortodossia ha la verità, non teme il dialogo, perché mai la verità è messa in pericolo dal dialogo. Al contrario, quando tutti oggi tentano di superare le proprie diversità attraverso il dialogo, l’Ortodossia non può procedere con intolleranza e fanatismo. Abbiate piena fiducia nella vostra Madre Chiesa. Essa ha preservato in modo inalterato nei secoli l’Ortodossia e l’ha trasmessa agli altri popoli. E anche oggi essa si sforza in condizioni difficili di conservare l’Ortodossia vitale e venerabile attraverso tutto il mondo.


Da questo Sacro Centro dell’Ortodossia, lo storico Patriarcato Ecumenico, vi abbracciamo fraternamente e benediciamo paternamente tutti voi, fratelli e figli nel Signore, pregando che portiate a termine in salute ed in santa contrizione lo stadio delle virtù e dei combattimenti spirituali della Santa e Grande Quaresima e che siate resi degni, unitamente a tutti i cristiani fedeli e Ortodossi attraverso il mondo, di venerare la Santa Passione e la gloriosa Resurrezione di Cristo Salvatore.

Domenica dell’Ortodossia 2010
+ Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore presso Dio di voi tutti



+ Costantino di Derci, + Evangelo di Pergi
+ Callinico di Listra , + Miche di Austria
+ Alessio di Atlanta, + Iosif dell’Isola dei Principi
+ Demetrio di Sebaste, + Irineo di Mirofito e Peristasi
+ Crisostomo di Mira, + Emanuele di Francia
+ Macario di Gortina e Arcadia e + Amfilochio di Nuova Zelanda


 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.