giovedì 7 maggio 2015

la mia ruota del pavone mentre i Santi Padri convocano.



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I Santi Padri convocano 

dal web



Il cristianesimo per i Padri: un evento personale
Proprio perché i Padri hanno vissuto la Parola e sono divenuti loro stessi un’incarnazione del Vangelo, nei loro scritti si riscontra una visione del cristianesimo opposta a quella di un’astratta filosofia o di un elenco di buone maniere. I Padri descrivono il cristianesimo come un modo di vita che offre la possibilità di un rapporto immediato con Dio. Essi si pongono sulla linea dell’Apostolo Paolo per aver sperimentato che la loro vita "è Cristo e morire è un guadagno" (Fil 1, 21). Non esiste e non potrebbe mai sussistere un rapporto formale ed esteriore con Dio perché ciò significherebbe concepire il divino come una realtà priva di vita, come un oggetto manipolabile. Ancor meno si può ammettere l’atteggiamento del pio fariseo il quale prende gloria dalla sua coerenza ed adesione legalistica. San Gregorio Palamas, a tal proposito, commenta:
Il fariseo si vanta di aver digiunato per due giorni della settimana, e non sa che queste virtù sono umane, ma che la superbia è demoniaca; perciò questa le rende vane e, mescolandosi ad esse, le manda in mille pezzi, anche se sono autentiche. Quanto più, se sono false!
Il cristianesimo non è dunque un codice di leggi e un galateo ma l’incontro con il Dio vivente. San Simeone il nuovo Teologo sottolinea in modo particolare che nessuno può vivere in Cristo senza avere al tempo stesso anche esperienza della presenza di Cristo in sè. Il credente, dunque, non è colui che coltiva la sapienza umana ma colui che si intrattiene con Dio nella preghiera per elevarsi nella misura in cui si rende umile e semplice.
Tutto ciò ci viene indicato dalla vita e dagli scritti dei Padri della Chiesa che ci donano il criterio con il quale ci dobbiamo accostare alla lettura delle Sacre Scritture: non per il gusto dell’erudizione ma per cambiare la nostra vita vestendoci di Cristo (Voi che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo). Infatti Sant’Atanasio insegna che "il Verbo si è fatto carne per rendere l’uomo capace di ricevere la divinità". I Padri dei Concili di Nicea e Costantinopoli hanno codificato nel simbolo di fede che Gesù Cristo "discese dal cielo per noi e per la nostra salvezza". A quale altro frutto allude questa salvezza se non la ricezione della divinità nell’umanità del credente? E tutto ciò non implica un rapporto del credente con Dio? La stessa salvezza in Cristo alla quale il credente è chiamato è un fatto strettamente personale poiché nessuno può procurare la salvezza ad un altro. Solo il singolo può provvedere per se stesso rapportandosi liberamente e costantemente con Dio. È per consacrare questo nuovo modo di vivere la fede che Cristo non ha voluto chiamare i suoi discepoli servi ma amici (Gv 15,15) e ha sacrificato se stesso per riempire i credenti della stessa vita divina della quale si era svuotato sul legno della croce. Ne consegue che, come dice Clemente Alessandrino, il cristiano è "santo, portatore di Dio e portato da Dio". La santità non costituisce dunque una questione etica, legata alla morale come se dipendesse da semplici sforzi ascetici, ma ontologica cioè legata all’essere. Il fedele diventa santo perché è membro di Cristo. La questione etica perciò non riguarda la conquista della santità, come si crede erroneamente, ma la sua conservazione. 


Ma io li ascolto ? 

Diciamo che li leggo anche con attenzione e perfino nei miei blog  li cito e ne diffondo testi e meditazioni..Insomma un buon anche ottimo divulgatore ..con qualche bastevole  preparazione esegetica e ottima conoscenza del greco e del latino ...

Rischio del Transfert 

Mi dico però di fare attenzione ....c'è sempre un modo fariseo di pensarsi e presentarsi come 
pubblicano ..Insomma c'è la superbia del peccato e nell'accusa del peccato......  in fondo questo tipo di accusa -sul trionfalistico e sul titanismo- potrebbe/può/è sicuro  farmi fare la ruota del pavone  per la serie come pecco io non pecca nessun altro/a
Ma il transfert  nutre se stesso  con il transfert del transfert e il pavone del pavone...

E allora ?  Interrogativo privo di senso ....

Quindi  aveva ragione il Padre Kosmàs  : Kombuskini/ corda di preghiera  - candele  e silenzio 

I cristiani  finalmente stiamo zitti  perchè non sono esperti nè competenti in nulla men che meno in cristianesimo

Intanto io - però- sto scrivendo e parlando 

E come Padre Kosmàs  soleva concludere   per se stesso e per i suoi visitatori  Buona Strada

Ma non ho mai capito a quale paese mandava se stesso e i suoi visitatori 





 


 

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