martedì 31 marzo 2015

La paternità-il Vescovo-il Nunc Dimittis di Simeone-Quaresima 2015





Non mi interessa poi molto la dotta teologia quanto il confrontarmi esistenzialmente con i Padri..farmi da loro  interrogare perché no..sulla mia relazione strutturale…ecclesiale…l’unico vocabolo che trovo è la relazione da DNA ..ontologica..con il mio Vescovo nel comune presbiterio.  perché del Vescovo il collegio presbiterale è anche il consiglio ..perché no il senato..  

Il Vescovo non è il mio dirigente scolastico e non è il Presidente del Consiglio di Amministrazione della mia Azienda.
  
Il legame non è occasionalmente storico ma è appunto cristico en tò cristò



Ecco perché il Vescovo in realtà profonda ancora una volta strutturale mistica misterica è testimone oculare della Resurrezione. Egli ha visto Cristo Risorto..e avendolo visto lo annuncia erga omnes et erga omnia.. Egli conferma e veglia  nella fede e per la fede la "cattolica" kath’olon cioè per integrum, ovverosia che conserva nell’integrità la pienezza dell’essenza della Chiesa in tutte le sue manifestazioni.



Ed ecco perché fino alla fine ..e per ciascun giorno  al vespro   ..è proprio il Vescovo a recitare il Nunc Dimittis ..e lo recita perché giorno per giorno, al di là di se stesso come persona e nonostante se stesso come persona e compreso se stesso come persona, egli ha costruito ponti…il pontifex il pontificato..


Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,preparata da te davanti a tutti ipopoli,luce per illuminare i gentili e gloria del popolo tuo Israele
 

domenica 29 marzo 2015

Marco 13 : 32 13.32 Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.-Quaresima 2015

https://ecumenici.files.wordpress.com/2012/08/264984_3822679559907_1570533893_n.jpg



Ed allora Sovrano Signore  vedi tu di potere Tu nello Spirito comunicare al Figlio e l’ora e il giorno ..E se vuoi proprio saperla tutto..cerca di sbrigarti a comunicare l’ultima teofania. .l’ultima apocalisse affinchè il Figlio sempre nello Spirito torni qui tra noi (il tra noi caro Padre Santo è abbastanza cosmico.. torni tra noi e nel noi c’è il tutto quanto di ogni respiro e di tutti i tipi di respiro.. Si Padre –ma non lo dire molto ai miei- venero pure il Padre Theilard..per favore sii complice.. questo non lo rivelare) e tornando qui tra di noi si giochi e giochi i tempi finali della fangosa ed eterna partita contro il maligno principe di questo mondo e la sua brutta(si è proprio brutta ..non è per nulla una bella donna…)concubina che è la morte e –come noi confessiamo e come noi speriamo…fragile cosa la speranza…- alla fine vinca questo loro osceno amplesso di banale e schifosa egemonia e riconciliato tutto e tutti consegni nello Spirito  questo tutto e questi tutti a Te Padre Santo in Sion la Santa

Le candele accese e i nomi dei vivi e dei defunti-Quaresima 2015

http://www.saintelias.com/foto/big/diskprosfora2_prosk.jpg



...Il senso profondo dell’intercessione  della  nostra confessione di fede personale ed ecclesiale in quella lunga continua processione dal Vangelo del Mattutino fino al Kerubikòn con cui i fratelli e le sorelle della santa tradizione ortodossa rumena presentano al presbitero/ai presbiteri il foglio dei nomi dei vivi e dei defunti  con le candele accese  e i piccoli pani delle prosfore affinchè gli stessi nomi siano la  mollica posta/deposta  sul discòs/patena sotto quel pane dell’Agnello  e accanto al calice del vino che lo Spirito Santo poi invocato dal presbitero celebrante e da tutto il popolo  santificherà nel Corpo e nel Sangue del Signore  e posta sotto l’Agnello protetta quasi a lui presentata dalla prosfora  che  fa memoria  e venerazione della Madre di Dio e delle piccole prosfore che fanno memoria e venerazione dei Santi e dei Martiri..



…. Una continua processione con la luce delle candele accese verso la Luce  con un legame  forte  tra popolo santo di Dio  e Altare della Proskomidia/Offerta ..

il popolo santo di Dio è egli stesso quell’altare ,è egli stesso  proskomidìa….



Tutti  verso Oriente..tutti orientati….e tutti gli uni gli altri vivi e defunti presenti come Chiesa nei fogli di ciascuno e di tutti e nelle candele  di ciascuno e di tutti



La Grande Anafora dello Spirito Santo  preparata ed invocata dalle nostre  anafore ..

Vieni Signore Gesù  Vieni Presto  Non Tardare




sabato 28 marzo 2015

Lo stesso Paolo constatava amaramente che nella congregazione dei Galati ci si mordeva e ci si divorava tra fratelli e sorelle e l’unica sua speranza era quella che non accadesse la distruzione-Quaresima 2015





E’ palmare che l’eresia  e lo scisma che  più dell’eresia è pernicioso sono ferite  violente inferte senza se e senza ma al volto santo della Chiesa,all’Evangelo della Grazia e della Libertà e al mistero di Dio tre volte santo

E,comunque,alla fine – nella radicalità seria dell’ecclesiologia della Chiesa Ortodossa come custode dell’una ed indivisa – ogni comunione  viene rotta  perché l’unità non è nel plurale sociologico ma  nell’idem sentire de ecclesia in Christo  /Mansio Sanctae Trinitatis

Ma resta un macigno ,un macigno di tale portata  che spesso rende  non comprensibile  sul piano dell’esistenza e del vissuto la rottura comunionale- giusta e doverosa- con eretici e scismatici

Esiste la nostra eresia dei e nei comportamenti  di noi che confessiamo  l’idem sentire de ecclesia in Christo  /Mansio Sanctae Trinitatis ma poi – ontologicamente dentro  la Sancta Mansio –   veicoliamo maldicenze, calunnie, collera, la superbia di sentirci i duri e i puri, il massacro spesso anche pubblico della vita di fratelli e sorelle  utilizzando  in modo  violento  fuori ogni contesto e fuori ogni SitzimLeben fatti ed eventi..

Tutto questo ovviamente a partire da me stesso e non lo scrivo per il transfert farisaico dell’essere superbamente pubblicano  ma proprio perché è così…Non si deve chiedere perdono per le colpe degli altri ma per le proprie…

Pur in date diverse e per date diverse i cristiani stanno per celebrare la Gloriosa Resurrezione del Signore .. Un impegno va assunto  nella radicalità del Non Giudicate per non essere giudicati…Non si può stigmatizzare l’eresia teologica in chi da noi è separato se prima non abbattiamo dentro di noi e nel nostro cuore e nella dinamica di chiesa/chiese  le eresie e  gli scismi del vissuto e del comportamento

Lo stesso Paolo  constatava amaramente che nella congregazione dei Galati ci si mordeva e ci si divorava  tra fratelli e sorelle e l’unica sua speranza  era quella che non accadesse la distruzione

Perché proprio questo è in gioco ..Perchè  se  è vero come è vero che portae  inferi non praevalebunt  è altrettanto vero il dubbio tragico del Signore…quando il figlio dell’uomo tornerà  troverà la fede ?