....il coro della parrocchia sta già cantando l'inno cherubico al momento della processione delle offerte dall'altare al popolo per tornare all'altare e sta proprio dicendo....deponiamo ogni affanno della vita....accogliere il re dell'universo scortato dalle angeliche schiere.... ed io proprio ripenso a questo deporre, a questo lasciar perdere come assolutamente inessenziale proprio tutto .Il vocabolo affanno deve perfino liberarsi da una sorta di condanna negativa,qui dobbiamo deporre-davanti al mistero che sta per compiersi,che si è già compiuto e si compirà....,-tutti gli impegni di qualunque tipo e di qualunque natura,anche quelli nobili,anche gli impegni santi, e arrivo a chiedermi: deporre perfino la stessa santità? e mi rispondo si deporre perfino la stessa santità .
....va deposta e va restituita perchè -se assunta-diventerebbe un'impegno,una nobiltà, una santità,un fuoriuscire consapevolmente (e forse in modo luciferino) dal mistero trinitario .sarebbe una distrazione,sarebbe un'idolatria
Deporre tutto ma proprio tutto .... la kenosis del Signore (kenosis del e nel triadico) ,il suo svuotamento,la sua debolezza ,il suo annichilimento è solo tale fino alla morte e alla morte di croce oppure il Signore continua l'esperienza(triadica e nel triadico) dello svuotamento con e nella stessa sua gloriosa resurrezione?
Mi ricordo che lo stesso Paolo alterna le due espressioni Cristo risuscitò e Cristo è stato risuscitato. .....Come ha subito la morte, ha subito anche la resurrezione....
La mia fede pulita ed adamantina? ma no ...un coltello spietato...solo un coltello spietato a doppia lama...sul mio cuore di marito,di padre ,di nonno e di presbitero
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