La parabola del fariseo e del pubblicano....E' possibile che ci si costruisca(e in fondo avendone piena consapevolezza) un modo farisaico di essere pubblicano
L'accusa del proprio peccato,le proprie metanie, la propria compunzione possono stare (e spesso ci stanno e ci stanno comodamente) dentro il proprio trionfalismo identitario
..per la serie....io si che sono cristiano....il mio peccato è veramente grave...il mio peccato è di serie A e quindi il mio pentimento è da scudetto...Io (spesso anche ..il noi...della propria consorteria..del proprio gruppo ecclesiale con la triste e trista tragedia di avere una chiesa nella chiesa..peggio una chiesuola nella chiesa...ancora peggio...l'elite dei duri e puri...) ho capito tutto...e guarda tu questi poverini e queste poverine cristiani e cristiane della domenica che non riescono a vivere la profondità di quel che ho capito io...di come l'ho capito io. poveri e povere devozionalisti/e Io .L'ho perfino capito meglio di Dio !!!! ed allora sono essenziale e fondamentale alla chiesa,alla congregazione ..insomma sono talmente umile e compunto che ho in mano e devo avere in mano l'egemonia!!!!
E spesso davanti a tutto questo un povero prete sciancato (che spesso ed comunque corre lo stesso rischio) che fa ?
NON LO SA
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