Come è noto per
questo periodo di congedo canonico/emeritazione per motivi di salute fino a
guarigione ogni domenica esco da casa
e proprio davanti casa transita il bus
che mi lascia proprio davanti la Parrocchia Ortodossa di San Caralampo del
Patriarcato di Romania per partecipare alla Divina Liturgia e così ,in questo modo,
la mia gamba e i suoi triboli vengono risparmiati
Il Signore –con le regole ecclesiali per i presbiteri in
congedo canonico- mi ha preservato dalla fatica
continua dell’impegno parrocchiale e della Celebrazione e continua ad
avere misericordia di me donandomi sempre
la mia partecipazione ai suoi Santi Misteri della Divina
Eucarestia dal Vima/presbiterio
In questo (lungo) momento di emeritazione nella fraternità
totale con le sorelle e i fratelli della Chiesa di San Caralampo e del loro/”nostro” parroco Padre Martinian Epure
la loro santa tradizione di preghiera presenta momenti forti,fortissimi di un
popolo al quale avevano tentato
di togliere il cuore e l’anima ma ha resistito nelle chiese e nei monasteri ed
ora canta la sua libertà in Cristo Signore
per intercessione della Madre di Dio e dei santi e dei martiri
Uno dei momenti forti è il continuo presentarsi di fratelli
e sorelle al presbitero davanti all’icona
della Madre di Dio (scudo,avvocata e patrocinio di noi tutti ) per presentare al
presbitero stesso le candele della preghiera per i vivi e per i morti e l’elenco dei nomi da ricordare durante la Divina Liturgia nei momenti previsti dal Typikòn.
Mi commuove sapere e
leggere che spesso in questi elenchi sta
scritto “Padre Giovanni con la sua famiglia”
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