Noi non
diciamo più come Pietro allo storpio davanti al Tempio .Io non ho né oro né argento
ma quel che ho io a te lo offro Nel nome di Gesù il Nazareno Alzati e Cammina
e non lo diciamo perché Noi non ci Crediamo più .
E se
avessimo veramente la fede che diciamo di avere
noi sposteremmo le montagne….Noi ,invece ed invero, neppure osiamo pensare
alla possibilità di spostare le montagne…
Trovo
risposta per quanto debole e per quanto tragica – e la trovo da cristiano,da sacerdote e da sacerdote ortodosso- nella
consapevolezza che – proprio per la
nostra stessa fede – noi siamo dentro una costante battaglia e lotta, e questa
battaglia e questa lotta non solo stanno dentro la nostra stessa esistenza personale
e privata ma stanno dentro il nostro mondo, la nostra storia e ci stanno sin da sempre .La nostra storia
,il nostro mondo è stato visitato da
Cristo,da Cristo è stato redento ,da Cristo è stato santificato, da Cristo è
stato liberato ma la totalità di questa liberazione non è
completamente realizzata .
La dialettica
del già e del non ancora è iscritta nell’ordine
dell’Apocalisse
Il principe di questo mondo, il l nemico,l
’avversario le tenta tutte e siccome è
nel suo brodo ,nel suo habitat naturale e il nostro Dio tri-uno ,il teantropo
,il misericordioso, il ompassionevole,
il risorto dai morti, la santa Triade ,è impegnato in una lotta senza quartiere,senza regole,una lotta
feroce contro l’0scena e maligna contro- trinità che è nel mondo protagonista ,che ci è nemica
,nemica a noi, nemica a Dio ed è veramente implacabile. La contro- trinità del
peccato, della violenza e della morte .
.Le
nostre preghiere ,le nostre richieste di intercessione ,la
Deipara , i martiri e i santi
sono come, anzi senza come, sono le nostre forze in campo ,si sul campo
di questa battaglia: sono le truppe di Dio che intervengono accanto a Dio, non
lo lasciano solo, lo sostengono e lo
confortano ,gli danno forza e coraggio
Ecco siamo noi ,la Chiesa, siamo tutti quanti
,vivi e defunti, peccatori e santi
che non ci allontaniamo dal campo
di battaglia . E allora quando Dio ,questo nostro incredibile Dio , come spesso
accade , quasi sempre fino al momento
finale della sua gloriosa seconda venuta,
si prende le sue brave sconfitte ,è chiaro che è rimasto solo o con
pochissima compagnia dentro il campo di battaglia .
E ai
calci di rigore finali durante la sua seconda Glorisoa Parousia Egli vincerà..Ma sai quanta fatica,quanto
sudore, quanto fango in un campo diventato
palude !!!!
C’è sempre un deficit di fede, un deficit di
chiesa, un nostro deficit …ogni dolore non lenito, ogni sofferenza non
risolta, ogni ingiustizia per quale e nella quale siamo stati e rimasti colpevolmente
indifferenti ,ogni morte avvenuta è iscritta nell’ordine del nostro deficit,
della nostra stanchezza, delle nostre omissioni dalla preghiera a
partire dai deficit personali di chi – per servizio e ministero- è
chiamato ad essere segno di preghiera e di servizio
Noi non
diciamo più come Pietro allo storpio davanti al Tempio .Io non ho né oro né argento
ma quel che ho io a te lo offro Nel nome di Gesù il Nazareno Alzati e Cammina
e non lo diciamo non perché Noi non ci Crediamo più .
E se
avessimo veramente la fede che diciamo di avere
noi sposteremmo le montagne….Noi ,invece ed invero, neppure osiamo pensare
alla possibilità di spostare le montagne…
Invece –
basta ricordare il vieni e seguimi – è sempre da sempre il momento dello
schieramento, del dare aiuto, si e certamente – e non ci sorprenda
né ci scandalizzi questo – del dare aiuto a Dio, affinchè il principe di questo mondo ,il nemico
,l’avversario abbia paura e della preghiera incessante il principe di
questo mondo ha veramente paura .
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